In questa categoria oggi sono stati inseriti 21 aforismi.
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"Intrappolata nella tua stessa ragnatela, ti dimeni chiedendomi aiuto"...
segnalata da biro biro mercoledì 24 novembre 2004
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... dei miei pensieri ti disseti; della mia pazienza ti cibi...
segnalata da biro biro mercoledì 24 novembre 2004
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Risveglio
Invano la mattina ti tendo le braccia svolgendomi dai gravi sogni, invano la notte ti cerco nel letto quando un innocente sogno infelice mi illude di esserti accanto sul prato e di tenerti la mano e di coprirtela di mille baci.
Se allora, immerso ancora a metà nelle vertigini del sonno, ti cerco tentoni e mi desto... un torrente di lacrime mi sgorga dal cuore oppresso, e sconsolato piango un cupo avvenire.
segnalata da Dead mercoledì 24 novembre 2004
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Werther
Come si può dire che l’amore sia in grado di rendere felici, come? Quando in realtà, si muore, per amore… che sentimento contraddittorio: è allo stesso tempo la nostra più grande forza e la nostra massima debolezza. Perché amare non basta. Non basta a renderti felice, non basta a farti credere che la vita sia bella. Basta solo a distruggerti dentro. Werther infatti non è morto per Lotte ma è stato ucciso dal troppo amore che aveva dentro, che non avrebbe mai potuto liberare e che si era trasformato in una tortura per lui. L’amore infatti penetra nel tuo cuore e inizia a mangiare la tua carne e a succhiare il tuo sangue, è una droga che non si può sconfiggere. Lo si può curare solo quando il corpo avverte una voce che dice: “ti amo”. Solo allora l’amore ti completa, ti istruisce, ti dice chi sei e per quale motivo esisti, ti risponde e ti protegge. Se il tuo amore non è corrisposto, sei condannato a morire. E allora per quale oscuro motivo dovresti continuare a sopportare un dolore più grande della tua anima? Per gli altri? Per non farli soffrire? Dovresti esistere per loro? Per non creare disordine nel loro piccolo mondo? Vivere per chi non ti ama, questo mai. Se qualcuno, persino uno sconosciuto, potesse avvertire il tuo dolore, anche solo percepirlo, ti augurerebbe di fuggire da questo mondo per cui hai vissuto tanto, ma non ti ha dato niente.
D’altra parte, nessun uomo può fare a meno di amare. Perché se l’amore non esistesse, la vita non avrebbe alcun senso. L’amore è un sentimento che non può avere equilibrio, nemmeno utopicamente. O ti rovina, o ti permette di vivere. Forse, sarebbe meglio non amare mai. Chi ha la forza di sopportare un dolore atroce? Solo chi non prova dolore. E chi non prova dolore? Chi non ha mai sentito una voce urlargli dentro e dirgli: “abbandona questo mondo”? Il dolore procura ferite che non si cicatrizzano mai. Non lo si può alleviare, solo evitare, con l’aiuto di chi ti è sempre accanto. SE hai qualcuno accanto…
Quindi sapendo che tutti gli uomini hanno desiderato morire almeno una volta nel corso della propria vita, mi domando perché la morte sembri qualcosa di così terribile. Perché ci scandalizziamo tanto se una persona decide di togliersi la vita? È sciocco giudicare gli altri in base a se stessi. Il problema è che siamo talmente vittime del nostro dolore che non siamo in grado di concepire il fatto che altre persone soffrano, quanto e più di noi. Pensiamo che nessuno possa provare ciò che noi proviamo, quindi non ci preoccupiamo di coloro che ci circondano. In realtà la sostanza è che tutti gli uomini amano, vivono e sono consumati dallo stesso dolore, che si limita solo ad assumere forme diverse. E allora perché fingiamo che non sia così? Per vergogna? Per paura? Sì, per vergogna e paura di dire a tutti “è vero, io sono soltanto un viandante, un pellegrino su questa terra. Voi siete forse qualcosa di più? Dove abbiamo intenzione di andare?(Werther)”.
segnalata da Dead mercoledì 24 novembre 2004
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Sì voltò a guardare l’orizzonte inumidito delle sue lacrime. Lasciò una scia di polvere senza trasparire il suo armonioso dolore che lento saliva fino alla gola della piccola Dawn. Ogni imperfezione del suo viso sanguinava di calore, quel calore che mai avrebbe trafitto il loro rapporto di fratellanza. Lui la guardò un’ultima volta, e poi si lanciò nel vuoto del buio lucente. Lo privarono del suo sangue, della sua vita. Ogni singola goccia. Non ne rimase che un corpo vuoto e spento. Un corpo morto. Una cosa morta. E procedeva lentamente nei meandri oscuri di quell’abisso infuocato. Lo richiamava, lo aspettava, giù. Nelle tenebre. Quel richiamo senza voce, lo si udiva fino ai confini della mente conosciuta. Li aspettavamo tutti quanti.
Ma non sono mai arrivati. I fiori non sono mai arrivati.
Crescono dentro, alimentandosi della pioggia che scorre nelle nostre vene.
C’è pioggia ogni giorno. Non la si vede, non la si sente, ma c’è. C’è nell’aria che respiro, nei pensieri che percepisco, nelle sensazioni che mi lasciano ancora viva.
Quell’immagine, in cui con uno sguardo vuoto fissi la terra, senza alzare la testa. Ormai non sogni più. Quel viso che si rivolge alla spalla. Quel tuo abbraccio che accarezza il tuo corpo come per scaldarlo. Ma ormai non c’è più niente da fare. Non c’è più calore nel tuo sangue.
Puoi essere certa di una cosa: il giorno in cui morirai, non sarà certo il caso. I promise.
Dead - tratto da .........
segnalata da Dead mercoledì 24 novembre 2004
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