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Io invece, denuncio.

Denuncio i maltrattamenti sui bambini palestinesi, denuncio lo sfruttamento delle donne in Cina e in India, denuncio le dittature Iraniane e Coreane, denuncio la violenza che si alterna nel silenzio e nella paura di vivere sereni come è nostro diritto vivere.
Io denuncio ogni sopruso fatto su un essere umano, che è mio fratello e che non posso vedere soffrire perché anche il mio cuore ne assorbe le conseguenze. Voglio vedere il sorriso. Voglio vedere delle scelte giuste da chi mi governa e devo essere io a costruire il suo operato e non lasciarmi sottomettere dalla sua ignoranza e dalla sua sete di potere personale.
E’ solo una voce, ma ne contiene altre milioni, passate e presenti, che si innalzano ogni giorno e che devono diventare società e massa.
Per le future generazioni, contro le menzogne e le false promesse.
io denuncio e ho un sogno:
che domani, alzandomi dal letto, possa provare una sensazione di gioia e non la paura e la noia di un altro giorno.
Ricorda: siamo noi il cambiamento che vogliamo vedere e che oggi, i sogni infranti sono il marchio della nostra vita mortale.
La parola è azione, e sono le nostre labbra a pronunciare o a serrarsi.
So perfettamente che l’Amazzonia fra vent’anni scomparirà quasi totalmente, che i suoi due terzi saranno bruciati per una diga e per una linea ferroviaria. Vent’anni sono troppi per pensarci oggi? Bene: i 3 quarti dell’aria che respiriamo proviene dai suoi polmoni limpidi, viviamo in una popolazione che fra 5 anni salirà di oltre un miliardo e che produrremo, entro i prossimo 10 anni, oltre l’1% di Co2 (ad aggiungersi alla soglia del 2% odierno), quindi surriscaldamento, malattie respiratorie e via, via dicendo. Pensi che affrontarlo oggi sia inutile.
Bene: ma non rinneghiamo domani le nostre scelte. Siamo tutti complici di un genocidio globale.
Ci vogliamo rendere conto? Che siamo noi a gestire le scelte per il nostro futuro?
Bastano piccoli gesti, minuscole cose, serie e grandi scelte. Dapprima personali come l’educazione al rispetto di tutto ciò che intorno ci osserva e respira e che resta seduto o cammina.

segnalata da marines venerdì 10 dicembre 2010

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