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Tutte le frasi dell'autore Emiliano Laurenzi

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categoria: Poesie

Claro hombre?

- dedicata a Cecilia -

Fra i seni della notte
io cerco una rosa ed una spina:
io sono curioso.

Un vento di sabbia mi morde gli occhi
e la mano della paura mi fruga il sangue:
ma io non mi arrendo.

Senza rumore cadde il cielo
e nel mattino io comunque mi dovevo alzare;
da un dolore senza nome
è cresciuto nel mio respiro un cristallo:
ed io spero.

Sferzato dalla solitudine
come un relitto in alto mare,
acqua fredda e sapone:
io sotto la doccia canto.

Quando al posto delle vene
mi bevono il respiro le strade
e chilometri fioriscono
nelle ore della mia solitudine:
io in macchina canticchio.

Apro gli occhi e scopro che respiro ancora,
ancora sono vivo ed è caldo il mio respiro;
sorprendo sotto la mia pelle l'emozione
ed il pensiero che s'inclina
come una spiga al vento.
Ed allora sì che io mi meraviglio.

Quando danzo ai margini
e ritaglio pezzi di sogno
affrancati e liberi d'essere gettati,
quando faccio monili di parole
e lascio le parole nel silenzio fra le stelle,
quando guardo altrove e sto zitto
ed innghiotto il fuoco che mi brucia,
io non distruggo un entusiasmo.

Questo chi è se non un uomo?
È chiaro, dirai.
E non privo di poesia.

Ma forse il mio tesoro non sono che parole,
la mia forza solo rabbia feroce,
il mio canto solo un sospiro sotto il peso dell'odio,
il mio stupore solo un sussulto di vita,
la mia speranza nient'altro che dolore,
la mia curiosità nient'altro che disperazione,
e l'entusiasmo un vento che rinfresca l'inferno delle mie ore,
forse.

Ma questo in fondo chi è se non un uomo?
È chiaro, dirai.
E non privo di poesia.

Eppure io vorrei solo chiudere gli occhi
e farmi coprire dalle carezze d'un manto di foglie dorate.

Emiliano Laurenzi

segnalata da Emiliano Laurenzi domenica 21 novembre 2004

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categoria: Poesie

Le mie parole si perdono nel mugghiare del mare 14/08/2004

Le mie parole si perdono nel mugghiare del mare
e nel canto dei gabbiani
che lacera il cielo
e strappa le nuvole
ai miei occhi stanchi,
quando in volo arriva il tramonto
e sotto l'ala del corvo
sorge la luna e s'illuminano le stelle
che ardono dei fuochi accesi
nei sogni e nei desideri
che distanti bruciano nel tempo.

Si fanno d'alghe e coralli le mie parole
e fioriscono i miei denti
come cespugli di rovi
pieni di bacche e spine
avvolti in se stessi come verdi misteri.

E spinge dallo stomaco alla gola una corrente
animata di sirene
dove riverbera un canto
fatto del frinire delle cicale
che in resina distilla le ore
e le fantasie del girasole
nel suo amore per il sole.

Le mie dita arano la terra dei giorni
che cade all'orizzonte
e affonda nell'attesa notturna,
nel fuoco nero che brucia la speranza
e rischiara l'origine del giorno e dell'opera.

Emiliano Laurenzi

segnalata da Emiliano domenica 29 agosto 2004



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