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categoria: poesie
DISSONANZA COGNITIVA
Si sa che le sigarette fanno male,
però io ne fumo in quantità,
e invento anche la scusa più banale
per non darmi conto di 'sta realtà;
penso che anche il dottore all'ospedale
la sigaretta pronta in tesca ce l'ha,
e che tra i vizi è certo il più veniale
e che in fondo tanto male non mi fà.
“Che farà mai 'sto piccolo tubetto
confrontato alle grandi calamità
che affliggon l'uomo della modernità?”
“Nulla!” Rispondo con finta sincerità;
ma, nel momento che ci rifletto,
ecco: è finito pure 'sto pacchetto!
Francesco Deiana - tratto da Si sta come d'estate, patelle sugli scogli
segnalata da Francesco Deiana domenica 11 ottobre 2009
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categoria: poesie
Promessa da ubriaco
Pronto… oh, sei tu… sono solo un po’ giù…
è che ieri sera ho fatto ‘sta festa
e ho bevuto tanto di quel rum
che ora non ci vedo più dal mal di testa…
Ah… su mia madre ti giuro che questa
è l’ultima, d’ora in poi non bevo più…
da oggi comincio una vita modesta:
basta whisky, cocktail e tequila bum bum.
Solo un goccio di vino dopo i pasti…
anzi no, eliminerò pure quello…
solo analcolici e questo basti.
Come dici? Stai andando con tuo fratello
alla sagra del vino di Asti?
Arrivo… il tempo di prendere il Tavernello.
Francesco Deiana - tratto da Si sta come d'estate, patelle sugli scogli
segnalata da Francesco Deiana sabato 10 ottobre 2009
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categoria: poesie
Grazie Socrate
Socrate astuto, grande consigliere,
grazie a lui mi tolgo dall’impaccio
ogni volta che dovrei sapere
ma, ahimé, non so, e per questo taccio.
È ideale per il mio caratteraccio:
con ‘sta scusa, infatti, stai a vedere
che sembro intelligente e più piaccio
che se conoscessi encicolpedie intere.
Con una retorica in grande stile,
Socrate fece virtù l’ignoranza:
e fu padre della società civile,
che d’ingnoranti non ne ha abbastanza.
È grazie a lui se oggi, in ‘sto porcile,
uno come me ha ancora una speranza.
Francesco Deiana - tratto da Si sta come d'estate, patelle sugli scogli
segnalata da Francesco Deiana sabato 10 ottobre 2009
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categoria: poesie
LATITANZA
Invidia, avarizia, ira e arroganza,
ci fosse un peccato che non senta mio!
Gola e lussuria ne ho che ne avanza,
per non dire di pigrizia, santo dio!
Se il giudice di me stesso fossi io
la pena non sarebbe mai abbastanza,
è per questo che, con la penna, m’avvio
per sentieri d’intima latitanza.
Una latitanza che so inventata
da me, ma così tanto potente
che sembra, oramai, realtà consolidata.
E per strada mi sento un delinquente
perché la mia anima è ricercata
dagli sbirri fantasma della mente.
Francesco Deiana
segnalata da deja giovedì 5 febbraio 2009
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categoria: poesie
POESIA E GIOCOLERIA
Non posso evitare di pensare
alla poesia, a questa mia
terapia che m’aiuta a stare
bene, a cacciar ogni malattia,
cosicchè tutte le cose amare
della vita subito volan via
e mi rilasso come un giullare
intento a fare giocoleria.
Or lo dico molto schiettamente:
se qualcuno mi darà del pagliaccio,
a me non fregherà un bel niente,
preferisco essere un clown cosciente,
consapevole di quello che faccio,
piuttosto ch’essere un deficiente.
Francesco Deiana
segnalata da Francesco Deiana sabato 1 dicembre 2007
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categoria: poesie
LA DECISIONE
Uno di questi giorni mi decido
a dare una svolta alla mia vita.
Ci penso da molto tempo e confido
che la mia anima spaurita
trovi coraggio per uscir dal nido
in cui da tempo s'è assopita.
E' da tanto che lo dico, ma penso
che in fondo non abbia troppo senso
domandarsi adesso del futuro.
Chiedersi ora che cosa accadrà
è come voler perforare un muro
che ha un'unica peculiarità:
quella d'esser decisamente duro
che il buon senso dice: -non lo puoi fa'!-.
Non bisogna spaccarsi il cranio
per capirlo, neanche esser genio.
In fondo non è poi così male
starsene a casa dai genitori
che tu curan come all'ospedale
quando ti senti pieno di dolori.
Tuttavia so che non è uguale
stare in casa o stare fuori
senza sentir, tutti i santi giorni,
le stesse parole: -a ch'ora torni?-.
Essì, sembra fatta così la vita:
da un lato ti si dà da mangiare,
dall'altro non cìè "libera uscita";
di contro, se puoi girovagare,
chi te la lava la roba pulita?
La lavanderia devi pagare!
Ed io, con quest'inutile riflessione,
rimando il dì della mia decisione.
Francesco Deiana
segnalata da Francesco Deiana mercoledì 31 ottobre 2007
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categoria: poesie
L'ESPERTO IN AMORE
Io, grande conoscitor di sentimenti,
attento osservatore di minuzie,
dell'amor comportamenti e astuzie
vedo chiaro le dinamiche latenti.
Riconosco da semplici movimenti
l'amore che nasce e le primizie
sue, i dolci affanni e le delizie
sui volti altrui, a me, sono evidenti.
-Che gran potere, che grande facoltà-
direte voi che non sapete l'oscuro
lato che cova questa mia capacità;
sì, perchè se d'altrui amor sicuro
scorgo, per segni, la nuda verità,
dell'amor mio nulla so. Lo giuro.
Francesco Deiana
segnalata da Francesco Deiana lunedì 29 ottobre 2007
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categoria: poesie
Ognuno di noi possiede dentro
un che di assolutamente speciale
che, situato pressappoco al centro
della nostra natura animale,
è un piccolo punto. Esso, entro
certi limiti, pare sempre uguale
e, se attentemente mi concentro,
si fa unico e universale.
Se qualcuno sa di cosa sto parlando
perfavor giunga in mio soccorso
che mi sa che sto proprio delirando,
ma io, con me, faccio 'sto discorso:
che follia potrà essere quando
rimuove il rimpianto e il rimorso?
Francesco Deiana
segnalata da Francesco Deiana mercoledì 17 ottobre 2007
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categoria: poesie
mal di testa
Che dire del solito mal di testa
che saltuariamente si fa sentir?
Non auguro a nessuno di patir
una simile atrocità, questa
sorta di lotta interna, tempesta
di pensier che non vuole farti dormir.
Come volesse farti un dispetto
spesso viene quando sei a letto.
Pronto ad immergerti tra i sogni,
ecco! Senti un'indolenzimento
che dalla parte destra del mento
sale sù verso la tempia e ogni
movimento che fai ti infogni
sempre di più che, da questo momento,
un unico pensiero dominerà,
quello che recita: -quando smetterà!-
Non si può dire d'essere coscenti
in quei momenti che il dolore
sembra non avere nessun pudore
nei tuoi confronti; non contenti,
si aggiunge pure il mal di denti
con relativa goccia di sudore:
fà l'inverso dell'indolenzimento,
dalla tempia scende fino al mento.
Sei sempre stato ateo, ma ora,
come il migliore dei fedeli,
preghi con fervore tutti i cieli:
-che smetta 'sto dolor che mi divora!-
e preghi, preghi, e preghi ancora:
-fai che questo male si congeli!
Ti prego, non farmi subir più questo!
Ti prego, aspirina, fai presto!-
Francesco Deiana
segnalata da Francesco Deiana lunedì 15 ottobre 2007