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categoria: Frasi d'amore
E mi viene un pensiero, uno strano calcolo improvviso. Ma in questo mondo quante lettere saranno state scritte? E quante lettere d'amore? Immagino l'innamorato di ogni tempo e quella penna che naviga sopra quel foglio, lo solca come un mare, lo riempe di ciò che sente. Qualche piccola incertezza, una sbavatura, un errore che sa di verità, che non si può eliminare facilmente come quando sei alla tastiera di un computer. Quante saranno state le lettere, inviate o ricevute, quelle mai spedite, quelle stracciate prima di vedere la busta? Poi immagino il momento in cui arrivano. Attese, sospirate, inutilmente desiderate. E poi eccole lì, tra quelle mani. Ancora segrete. E allora strappare quel triangolo incollato, oppure aprirlo col tagliacarte. E aprire quel foglio piegato, e poi la data e la prima riga dopo il saluto.
La bellezza delle lettere d'amore. Poco prima quel foglio bianco. E subito dopo troppe cose da dire quando una sola basterebbe. E la voglia di non essere banali, la certezza di esserlo. Fogli appallottolati, altri da cominciare. E quell'immagine amata sempre davanti. Le metafore prese dai film, le citazioni dalle canzoni, la speranza che ci sia sempre un Cyrano nascosto da qualche parte pronto a suggerci cosa scrivere. Hai capito solo una cosa: che i verbi è sempre meglio usarli al presente, senza cedere alle rassicuranti lusinghe del futuro. Parla di ciò che sai e senti ora, perchè è l'unica cosa vera che c'è. E quello che senti è come una lotta contro te stesso e le tue parole, il tuo amore è come il vento che soffia improvviso nella calma piatta. E allora provi a scriverlo e sbagli parola, forse addirittura lingua e vocabolario perchè è difficile tradurre il nostro cuore, specie se balbetta d'amore.
moccia - tratto da cercasi niki disperatamente
segnalata da puella domenica 1 giugno 2008