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Diario di nau_

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{ sabato 13 maggio 2006 }

credere

volevo condividere con voi un pezzo del racconto di D.Star: sconosciuta scrittrice ^_^, lo so! ho il suo permesso per postarlo, giuro! è un pò inquietante, un pò dai toni oscuri...

"Fissa il soffitto, sorridendo tristemente, illuminato solo dalla debole lampada a parete
-Credi agli angeli custodi?-
Guardo dove sta guardando lui, soffitto bianco, alcune ombre formano forme strane e giocano tra loro lassù –No… gli angeli esistono solo nella mente degli uomini disperati che non possono far altro che rivolgersi a qualcosa che non riescono a capire... le cose che non si capiscono vengono spesso considerate superiori…-
-Parli di Dio?-
-Non so… forse… Della fede che la gente ha in lui, credo… Tutti noi abbiamo bisogno di credere in qualcosa… ci siamo creati questi personaggi onnipotenti, perché fa tanto figo…-
-Tu in cosa credi?-
-Nelle persone…-
-Ti hanno mai deluso?-
-Sì…-
-Dio non ti deluderebbe…-
-Probabilmente no…-
-Allora perché credi in qualcosa che sai ti deluderà?-
Lo guardo, mi tiene gli occhi fissi addosso… con questa luce paiono molto più scuri e grandi di come sono in realtà –Perché le persone possono sbagliare… Dio no e nessuno può puntargli il dito contro…-
Abbassa il viso –Ho incolpato Dio quando sono morti i miei genitori…-
Sto zitto “Lo so...”
-L’ho incolpato, l’ho odiato… mi sono chiesto come lui, così buono, avesse potuto fare una cosa del genere… non ho mai avuto una risposta… non ho mai potuto urlargli IN FACCIA tutto quello che volevo… credo che è stato in quel momento che ho smesso di crederci…-
-In cosa credi, Sean?-
Alza le spalle –A me stesso…- Sorride –Al fatto che un giorno volerò lontano…-

di D.Star

nau_ - 21:14 - 3 commenti - commentainizio

{ domenica 9 aprile 2006 }

another day

ANOTHER DAY - dream theater
Live another day
Climb a little higher
Find another reason to stay
Ashes in your hands
Mercy in your eyes
If you're searching for a silent sky...

You won't find it here
Look another way
You won't find it here
So die another day

The coldness of this words
The message in his silence,
"Face the candle to the wind..."
This distance in my voice
Isn't leaving you a choice
So if you're looking for a time to run away...

You won't find it here
Look another way
You won't find it here
So try another day

They took pictures of our dreams
Ran to hide behind the stairs
And said maybe when it's right
for you, they'll fall
But if they don't come down
Resist the need to pull them in
And throw them away
Better to save the mystery
Than surrender to the secret

You won't find it here
Look another way
You won't find it here
So try another day

volevo condivire con voi il testo di una delle canzoni che mi piace di più...
questa è una di quelle canzoni che riescono a farmi sorridere. una di quelle che riescono a farmi battere forte il cuore e ricordarmi tante sensazioni.

la ascolto quando sono giù di morale, perchè mi da forza...
e oggi come non mai ho bisogno di sentire quel brivido nello stomaco, per superare un momento in cui tutto sembra andare storto, quando ti senti come se avessi indossato un costume da coniglietto rosa ad una festa in abito da sera, quando ti guardi intorno e ti rendi conto che hai imparato così bene a nascondere i tuoi sentimenti che nessuno intorno a te si rende conto che dentro stai urlando e piangendo come se fossi una bambina che si è persa, quando ti vergogni a far capire che stai male e a malapena sai perchè...

forse una crisi adolescenziale un pò in ritardo, forse soltanto un sacco di paure che si accavallano, forse tanta confusione... forse un sogno che ha risvegliato brutti ricordi che credevo di aver dimenticato... forse soltanto doveva accadere e basta... ma vorrei chiudere gli occhi e "riprovarci un altro giorno".

e vorrei trovare la forza di dire ad una persona "basta, adesso lasciami vivere in pace"

nau_ - 22:46 - 3 commenti - commentainizio

{ martedì 7 febbraio 2006 }

farfale e ali perdute

la mia solita paginetta di diaro del nuovo mese. "eeeeh che p###e" direte voi "di nuovo la nau che ha fatto troppi giri con la sua sedia girevole e adesso spara cavolate e pretende pure che la stiamo a leggere"
abbiate pazienza, ormai mi conoscete.

la canzone stavolta è city of devils dei yellowcard... è a metà tra il punk e un pop malinconico. è la voce del cantante che mi fa venire la pelle d'oca e gli archi in sottofondo a solleticare le emozioni nel mio povero cervello bacato.
non so se avete mai provato quella specie di prurito alle dita, quando avete voglia di scrivere qualcosa, ma non c'è un idea di fondo precisa... ci sono solo emozioni e tanta voglia di descriverle.

quando ho sentito la prima volta questa canzone mi è venuto in mente un tatuaggio. l'ho visto sulla spalla di una ragazza ancora tempo fa... buffo come certe cose ti tornino in mente all'improvviso, stimolate da cose come una canzone, un semplice rumore.
della ragazza ricordo solo che era piccolina, aveva i capelli neri lunghi e le spalle abbronzate scoperte. del suo tatuaggio, invece, ricordo anche i particolari.
un'ala di farfalla. soltanto una. era nera, disegnata da una mano delicata, fine... un unico tratto lungo, come il gambo di un fiore nero, si allungava verso il basso dalla parte inferiore dell'ala.

flying alone... cantano i yellowcard nella loro canzone. flying alone and I feel like I don't belong.

una farfalla con una sola ala può riucire a volare? e se ci riesce dovrà volare da sola perchè le altre farfalle, quelle con due ali, volano più veloci di lei e non la aspettano?
lo so che sono pensieri stupidi... che sono domande stupide... ma non sto mettendo freni ai miei pensieri. ascolto la canzone volta dopo volta e lascio semplicemente che le mie mani scivolino sulla tastiera.
penso a farfalle che volano, penso a un tatuaggio, penso ad una mano su cui si poggia delicata una farfalla con un ala sola... in cerca di un posto in cui riposarsi. in cerca della sua ala perduta.
penso a come sia strano... perchè quand'ero piccola c'erano un sacco di farfalle in giro e ricordo che quando andavo a giocare in cortile, sull'erba ne trovavo sempre molte che svolazzano in giro mentre io fingevo di essere uno dei cinque samurai...
chissà dove sono volate tutte in questi anni. magari sono io che non trovo più il tempo di cercarle...

una sola ala di farfalla..

question I can't seem to find
to the answer I already have
and you can't see the sky here at night
so I guess I can't make my way back

in a city of devils we live...
flying alone
and I feel like I don't belong
and I can't tell right from the wrong

ha paura una farfalla con un'ala sola di quel cielo enorme sopra di lei?

nau_ - 22:25 - 6 commenti - commentainizio

{ lunedì 9 gennaio 2006 }

nau vittima delle emozioni (ah ma mi vendicherò, non abbiate paura!)

the album leaf... eastern glow. ecco la colonna sonora di questi giorni, di oggi... forse di questa sera (che ho ancora un pò di febbre e sparlo meglio).
questa canzone è una specie di sogno fatto a occhi aperti. se chiudo gli occhi posso sentire la sensazione di aria pulita e vento nelle narici, mentre in macchina viaggio su una di quelle strade lunghe americane che mi piacciono tanto, perchè sembrano infinite...
un ritmo calmo, la voce del cantante bassa, leggermente roca, archi in sottofondo. non è nemmeno la musica che sono abituata a sentire... ma esprime bene come mi sento in questi giorni.

tranquilla, sognante come non mai... e anche un pò confusa.
confusa da un bacio per giunta. un bacio da nulla... un semplice sfiorarsi di labbra, lui che si avvicina goffo, fissandomi negli occhi, io che sorrido... imbranata uguale.
figurarsi, sono una dura, e in questi momenti divento impacciata come una bimba che sta imparando a camminare.

non è stato nemmeno il primo bacio tra di noi... eppure è stato quello che mi ha dato di più. forse perchè stavolta c'era qualcosa di seriamente puro...

su questo sito la domanda "hai più rimorsi o più rimpianti?" è stata posta più volte. ed io ogni volta mi sono fermata a pensarci un secondo, poi ho sorriso, un pò troppo presuntuosamente ho detto "io rimpianti? pochi... sono una che ci prova sempre... io non ho paura di niente".
e invece eccomi qui... a mangiarmi le mani per una stupida paura, per una cavolata, una bugia che mi sono portata avanti per troppo tempo. e a cui ho finito per credere

ero convinta, convinta sul serio quando dicevo "è solo amicizia". mi rendo conto solo adesso che la cosa era palese, che ad averlo capito erano in tanti... praticamente tutti. me e lui esclusi, chiaramente.

ora c'è un'altra. un'altra che mi è simpatica, una di quelle tranquille, di quelle che fanno per lui... di quelle che possono veramente renderlo felice.
e sono contenta. lo sono davvero, perchè lui ha bisogno di serenità, di quel minimo di tranquillità che non ha avuto fino ad adesso...

a me rimane solo un pizzico di amarezza. misto ad una bella sensazione, perchè mi rendo conto che a me va bene se lui è felice. perchè davvero ha un sorriso più solare quando sta con lei.
se lo merita quel sorriso.

intanto sorrido anche io a vederlo così... e continuerò a cercare il cavallo bianco del mio principe azzurro personale (quello che ha scritto sul petto "proprietà di nau!", eh... non fate le furbe a provare a falsificare il nome!) parcheggiato qui intorno.

nau (confusa e serena... non confusa e felice, che non mi piace molto carmen consoli)

nau_ - 21:43 - 7 commenti - commentainizio

{ mercoledì 14 dicembre 2005 }

sfogo (non cutaneo, neh! niente eritemi, prudono)

sono un ottimista. di natura. e credo che questo si sia un pò capito. e si è capito anche che se sto giù mi riprendo in fretta, tendo a sorridere sempre, a guardare avanti e spaccare tutto...
ma mi sento strana in questi tempi.
mi sento vuota. come se mi trovassi in un vecchio film in bianco e nero e mi limitassi a recitare un copione.
ho le mie battute, so quando dirle... e basta.
sorrido quando gli altri si aspettano che io sorrida, dico cavolate quando gli altri si aspettano che io dica cavolate, faccio la dura, la cinica, quella che potrebbe affrontare un esercito intero... ma fatico. è come tentare di nuotare in una vasca riempita di miele...
bracciate a piena forza per fare un misero metro ritrovandomi col fiatone. è frustrante.

e la cosa più stupida è che temo che le persone che amo vedano che sto facendo fatica. so che dovrei pensare "beh, cavolo... loro possono aiutarmi", ma non lo faccio. e mi soprendo a dirmi che ho una paura folle di deludere le aspettative che hanno di me... è un idiozia, lo so. e non me la spiego.

forse è solo perchè sono stanca, perchè ogni tanto mi scoraggio e mi dico "forse stavolta ho chiesto troppo anche a me stessa" o forse ha ragione chi mi dice che non ho nemmeno 20 anni e mi sto prendendo troppe responsabilità. responsabilità che non sono mie.
dovrei riprendere in mano la mia vita.

poi probabilmente la verità è che sono una ragazzina che gioca a fare la grande, quando non saprebbe cosa fare se rimanesse sola.
vorrei solo che per una volta le cose fossero semplici.
essere sempre quella che butta giù tutti i muri a testate stanca.

sapete, questa è la terza volta che provo a scrivere quello che mi sta succedendo in questi giorni. e ogni volta arrivo alla fine e invece di schiacciare invia, mi dico che sono un idiota, che devo smettere di fare la vittima e clicco indietro.
stavolta ho deciso che non rileggerò quello che ho scritto, o perlomeno non subito perchè so che se lo facessi adesso cliccherei di nuovo indietro.

eh sì... faccio la roccia e poi vado nel panico se devo raccontare qualcosa di me... sì sì! una delle miriadi di sfacettature (e personalità multiple) di nau... di elisa.

nau_ - 18:25 - 6 commenti - commentainizio

{ mercoledì 9 novembre 2005 }

frammenti di vita (titolo scontatissimo)

non so che cosa mi ha ispirata oggi.
ma credo il sondaggio sulle città. mi è venuto in mente quanto mi sono divertita tutta imbaccucata come l'omino michelin a camminare sul ghiaccio a Vienna ridendo e scivolando, o a fare la foto ai sederi dei miei amici fuori da un centro commerciale a Barcellona dopo aver giocato a bowling tutta la sera, o a camminare sotto la torre Eiffel tutta illuminata la sera tardi mentre i miei amici mi dicevano di guardare avanti prima di prendere una statua umana in faccia (sarebbe stato divertente, però... magari riuscivo anche a rubargli qualche parolaccia... e senza nemmeno dargli una monetina)

ho voglia di partire. di andare da qualsiasi parte, di riempire la borsa a caso e prendere il primo aereo che mi capita. ho voglia di stare a guardare il cielo grigio sotto il nevischio, con il mio cappello rosso di lana in testa, quello che mi scende sempre sugli occhi.
ho voglia di mangiare la neve appena caduta, di correre come una matta per lasciare per prima l'impronta, di fare un pupazzo di neve con la bocca storta e dargli un nome...

beautiful world la colonna sonora, giusto perchè ormai è chiaro che ci metto sempre la colonna sonore io... è dei coldplay

è quella che ascoltavo mentre aspettavo l'aereo per Barcellona quasi un anno fa e mi chiedevo se mi ero ricordata di portare il liquido per le lenti a contatto... guardavo i miei amici controllare le carte d'imbarco e mi dicevo che non c'era proprio nessun'altro posto dove sarei voluta essere in quel momento... che era esattamente quello il posto dove SAREI DOVUTA essere. è bello sapere di essere nel posto giusto al momento giusto. mi era venuto da sorridere quella volta, perchè se non l'avessi fatto sarebbe stato proprio un peccato. e con me aveva sorriso un signore seduto lì vicino... devo avere avuto decisamente una faccia da imbecille in quel momento, ma non m'importava. anzi, mi aveva fatto sorridere ancora di più.

ogni tanto mi sento troppo grande, ogni tanto vorrei tornare ad avere cinque anni e non riuscire a toccare per terra con i piedi seduta sul sedile di una macchina, con un pupazzo morbido stretto tra le braccia... non sapere dove sto andando, ma fregarmene perchè per me è uguale... a me basta avere vicino le persone che amo per stare tranquilla... potermi di nuovo fidare di qualcuno così ciecamente da affidarmi totalmente a lui... senza timori.
mi capita ancora ogni tanto di provarla questa sensazione... ed è un peccato non riuscire a farlo più spesso, perchè è veramente una figata.

sono partita con un discorso e mi sono trovata a parlare di tutt'altro... ma in fondo non fa niente... in fondo è bello anche così...
we liiive in a beautiful wooooorld (coldplay)

nau_ - 20:40 - 2 commenti - commentainizio

{ martedì 1 novembre 2005 }

signora della stazione

magari è stupido, magari sono io che ogni volta che vedo qualcosa in giro che colpisce la mia attenzione parto di fantasia e non mi fermo più.

ho visto una signora l'altro giorno in stazione. pioveva, faceva un freddo cane e lei era sotto la pioggia, con il suo ombrello colorato a guardarsi intorno, un pò persa... la sua valigia marrone vicino alla gamba. indossava una gonna lunga, marrone scura, che le copriva le caviglie, una giacca nera, la sciarpa voluminosa le usciva sul petto come un fiore bianco. il viso era stanco, forse dal viaggio, forse dalla vita, non lo so proprio.
era molto truccata. magari voleva coprire qualche ruga di troppo... a volte fa male vedere il tempo che passa. soprattutto allo specchio può diventare qualcosa di insopportabile. i capelli erano biondo platino. esuberante, senza dubbio.

mi ha colpito molto il suo sguardo. stava lì, ad osservare le macchine che passavano, come se cercasse qualcuno.

Mi sono chiesta se quel qualcuno ci fosse veramente: forse aspettava il suo grande amore. Sarebbe molto romantico… ma magari quella donna stava semplicemente aspettando un taxi, o che smettesse un po’ di piovere, o che il traffico smettesse di urlare. Oppure aspettava un sorriso, uno sguardo da una delle tante persone che si affrettavano attorno a lei.

forse era solo una signora che si sentiva sola.

Le ho anche abbinato una canzone, perché io sono cretina e abbino spesso delle canzoni a quello che vedo. È you’ve made your bad di Skin, non tanto per il testo ma perché la parte al pianoforte di quella canzone è triste come lo era il suo sguardo.

So che è stupido, e soprattutto non è da me, ma ho pensato a quella signora tutto il week end e questi due giorni di vacanza. E spero che il qualcuno che aspettava alla fine sia arrivato. Il mio è stato solo uno sguardo fugace, chiusa nel mio giubbotto a pensare che avrei avrei dovuto ripassare la lezione in treno e invece mi sono addormentata… ma mi sarebbe dispiaciuto vederla allontanarsi nel traffico con la sua valigia marrone e il suo ombrello colorato tutta da sola.
Poi chissà, magari domani quando uscirò dalla stazione la troverò ancora lì, a guardare il traffico e i pendolari che corrono agli autobus, con la sua gonna lunga e i capelli strani…

Se c’è ancora giuro che stavolta un sorriso glielo lascio.

nau_ - 21:08 - 14 commenti - commentainizio

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