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{ venerdì 10 agosto 2012 } DIVERSITA'A volte la diversità può far paura genevienne - 09:14 |
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Sono presenti 2 commenti.
Dani61 martedì 14 agosto 2012 10:57 | 2/2 |
"A volte la diversità può far paura ....... " Si, è vero, e non c'è nulla di male in questo. La paura è un'emozione umana, è in ognuno di noi e non è certo una colpa, far si che prenda il sopravvento sul nostro modo di agire, si questa è una colpa. Nell'iniseme bella frase, quelle frasi che ci si appunta su un'agendao che si sottolineano in una pagina, e che si leggono ogni tanto beandoci della nostra sensibile profondità! Per me è una di quelle frasi che mi innervosiscono, considero inutile retorica, e mi amareggia la consapevolezza che per arrivare a questo genere di conclusioni, c'è anche gente che fa congressi, dibattitio studi particolari. Chissà se per qualcun'altro questo genere di retorica fa parte di quello che dovrebbe essere .... ovvio!! Andare oltre di fronte a una diversità - di qualunque tipo essa sia: un handicap fisico, mentale, un orientamento sessuale, il colore della pelle, un orientamento religioso o politico, un dono particolare, pur passando attraverso tutte le emozioni umane - paura, sospetto, incredulità, esaltazione o quant'altro - CERTO CHE NE VALE LA PENA - sia che sia stata un'esperienza negativa, sia che sia stata positiva. Perchè si parla del nostro prossimo e se ci si pone davanti, non abbiamo il diritto di farci in disparte, non perchè è il nostro momento di fare una buona zione, o perchè ce lo dice qualcuno, o perchè stiamo cercando qualche cosa che dia un senso diverso al nosro vivere, ma dobbiamo farlo perchè è giusto. Non sto mettendo in discussione l'esistenza della diversità rapportata al concetto di normalità - come schiere di ignoranti buonisti tendono a fare in questi tempi - esiste la condizione di normalità ed esistono i diversi, niente di male in questo, io stessa posso dire di far parte di questo ultimo mondo, e di aver fatto parte e di tentare di farne parte ancora dell'altro, quindi penso di poter parlare liberamente ed obbiettivamente di entrambi, aver paura di qualche cosa che non ci appartiene è giusto e umano, voltare la testa dall'altra parte fingendo di non vedere, invece no- Quando capiremo questo, quando finiremo di pensare che è giusto fare cose per gli altri per dare un senso a noi stessi, quando si finirà di fare inutile e buonista retorica per alleggerirci la coscienza, quando la parola "diverso" non offenderà nessuno, ma offenderà invece sentirsi dire "tu vali la pena di ..." allora sentendo una frase come quella che hai riportato, forse qualcuno \"normale" potrebbe definirla inutile e ovvia come ho fatto io. Ciao!
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giosapor venerdì 10 agosto 2012 12:46 | 1/2 |
Mia cara Genevienne, il problema e' complesso e nello stesso tempo affascinante, va intrapreso in una sezione ad ampio spettro, per evitare di uscire fuori tema, bisognerebbe prima di tutto convincersi a compiere un viaggio dentro la storia di noi stessi e raccontarsi, il concetto e' molto complicato, io cerchero' (per quello che mi e' possibile) di affrontare il tema nella maniera piu' semplice (compito arduo ma ci provo)....Bisognerebbe partire dalla capacita di saper cogliere la profondita' di noi stessi sui sentimenti, emozioni, anima ed avere il coraggio di metterle totalmente a nudo....La capacita' di spersonalizzarsi per poi entrare nel mondo sconosciuto ed esplorarlo, ci dovrebbe dare la capacita' di vivere (possibilmente) con maturita', intelligenza, e perche' no…anche con dolore ed angoscia il tutto.....So bene che questo ultimo concetto potrebbe sembrare di non facile recezione, ma non saprei come spiegarlo meglio…sto usando credetemi il modo piu' semplice....Bisognerebbe cercare nel nostro orgoglio e nella nostra (singola) magia, di vivere l'intelligenza di un genio o meglio del genio che e' in noi, con il solo scopo di valutarne l'importanza per interrogarci su cosa e sul perche' ci e' stata regalata la VITA, da colui che sta' al di sopra di tutto e di chiunque....Fatta questa premessa, posso dire in tutta tranquillita' che la quotidianeta' di questa condizione, assume un'importanza diversa e di un altro spessore....La diversita' non e' una condizione di cui si puo' aver paura, e nemmeno una condizione che deve far paura, i diversi non sono solo "i" diversamente abili, ma gli attori, chirurghi, scrittori, pittori, politici, imprenditori, persone che esprimono in modo esclusivo e con forza (cosa che non tutti hanno), il vero valore della vera vita.. la diversita' non e' una condizione che riguarda persone che hanno sempre fatto del bene, o che subiscono (secondo molte persone), ma principalmente (la storia parla chiaro) fatta di persone cha hanno (spesso) fatto molto male al genere umano, faccio un esempio chiarissimo i "nazzisti"....Le persone che hanno questa "fortuna", (bisognerebbe prima di tutto individuarle e capire la condizione per cui si e' diversi) sono persone che hanno la capacita' di passare dalle parole ai fatti con una semplicita' inaudita, quasi disarmante, e allora di fronte a tanta superiorita' si tende involontariamente ad escluderle da cio' che gli ipotetici normali ritengono "NORMALE" l'ipotetico "REALE"....Di fronte a tanto pressapochismo posso concludere che la volonta' di ognuno di noi e' la forza vitale della vita, quella forza che e' in tutto e per tutto una risorsa preziosa per la nostra societa', la consapevolezza di essere umani e di possedere la vita stessa, cosa ceduta, ma non regalata, con la scelta di poterne fare di essa quello che riteniamo piu' giusto fare, l'importante e' "VIVERLA", haime' unica cosa concessa....Quindi mia cara Genevienne, chi ha paura della diversita' e' povero intellettualmente, vale sempre la pena andare avanti perche' qui stiamo parlando "DELLA VITA".... Affettuosamente.....Gio (Roma) |
modificato il 10/08/2012 15:04
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