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emilia80 giovedì 8 settembre 2005 16:47 | 1/8 |
Dunque, rivolgo la mia domanda a chi lavora con un contratto di lavoro a tempo determinato. A distanza di tre e mesi e mezzo dal termine del mio contratto (fine dicembre 2005) mi viene proposto un impiego a tempo indeterminato che io accetterò. La domanda è questa: IN CASO DI INTERRUZIONE ANTICIPATA DI UN CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO, IL DATORE DI LAVORO PUO’ RICHIEDERE I DANNI E CIOE’ IL RIMBORSO DEI MESI NON LAVORATI? Questa problematica coinvolge numerosi giovani assunti con un contratto a termine (sono escluse le collaborazioni) i quali, avvicinandosi la fine del rapporto di lavoro, si danno da fare per cercare un’occupazione più stabile e rischiano di dover corrispondere i danni per un’interruzione anticipata. E’ VERA O NO QUESTA COSA? IL DATORE PUO’ RICHIEDERE O NO I DANNI MATERIALI? E SE SI, A COSA CORRISPONDONO? |
SEMPLICE giovedì 8 settembre 2005 17:01 | 2/8 |
Allora.. non mi risulta che esista la possibilità che tu debba dare alcun rimborso per risoluzione anticipata del contratto. Per essere più tranquilla ti suggerirei di leggerti per benino il tuo contratto, dovrebbe esserci un articolo dedicato alla risoluzione anticipata da parte di una delle parti ( tu o il tuo datore di lavoro), e quindi le regole da seguire in tal caso. Il genere si dovrebbe dare un preavviso di un mese... ma se il contratto lo dice esplicitamente credo che questo periodo possa variare... Se nel tuo contratto non esiste questo articolo (strano), prima di fare qualsiasi cosa... chiedi consiglio ad un avvocato o un consulente del lavoro, non si sa mai... sempre meglio tutelarsi!!! O come diceva sempre una mia collega " E' bene prima di tutto pararsi il cosidetto Q!!" Credo che aldilà dei contratti vi siano delle leggi specifiche che tutelano il lavoratore. Saluti e.... bravissima per l'offerta di lavoro che hai accettato!!! |
danut giovedì 8 settembre 2005 17:05 | 3/8 |
Se così fosse sarebbe davvero limitante per i giovani che sarebbero costretti ad arrivare ad essere disoccupati per cercarsi un nuovo lavoro, semplice per chi vive in casa, quasi infernale per chi vive fuori. In teoria come sempre bisognerebbe dare un preavviso. Ciao ciao |
Miki [Amministratore] venerdì 9 settembre 2005 04:34 | 5/8 |
Per i contratti a tempo indeterminato si sa a priori quanto deve pagare chi non rispetta il preavviso: viene trattenuto da quanto deve ancora ricevere il dipendente una cifra pari allo stipendio per il tempo di preavviso non rispettato Per i contratti a tempo determinato non so di preciso, ma quasi sicuramente non te ne puoi andare da un momento all'altro senza risarcimenti Informati bene prima ... ed è anche giusto che sia così Così come tu fai affidamento sul suo stipendio, lui fa affidamento sul tuo lavoro, se lo lasci all'improvviso e prima del previsto può subire dei danni |
complicata sabato 10 settembre 2005 02:17 | 6/8 |
per il diritto del lavoro in generale il dipendente con contratto a tempo determinato deve dare un preavviso se vuole recedere ma la durata varia in base al tipo di contratto che hai e quindi alle categorie di contratti collettivi da cui è disciplinato. nel contratto dovrebbe essere scritto cmq, in caso non ci sia ti consiglio di rivolgerti a un sindacato, anche se non sei iscritta e vai lì ti danno cmq le informazioni! ad ogni modo non credo proprio che possano chiederti un risarcimento. |
giovannisupe domenica 10 maggio 2009 16:57 | 8/8 |
Di Daniela Melchiorre: "gli assistenti amministrativi della scuole svolgono un compito importante per la quotidiana, corretta funzionalità ed efficienza del sistema Scuola. Ciononostante, tali figure sono ancora collocate nell’area B, cioè nella posizione degli esecutivi, diversamente dagli altri impiegati statali, che sono collocati almeno nell’area C." Il candidato ha esposto le sue critiche a tale discriminazione in un interpellanza parlamentare e in forma di quesito al ministro ELIO VITO durante il "question time" alla Camera. |