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gloria martedì 22 novembre 2005 00:02 | 1/5 |
Visto le ultime vicende a lavor....girando su internet ho trovato questa storiella, che dite la stampo e la appendo in reparto?!?!? Storia di una formica Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica produttiva e felice. Là trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia canzone d'amore. Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata. Il Calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò il posto di supervisore, per il quale assunsero uno Scarafaggio con molta esperienza. La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l'ora di entrata e di uscita e preparò pure dei bellissimi report. Ben presto fu necessaria una segretaria per aiutare a preparare i report, e quindi assunsero una Ragnetta, che organizzò gli archivi e si occupò del telefono. E intanto la formica produttiva e felice lavorava e lavorava. Il Calabrone, gestore generale, era incantato dai report dello Scarafaggio supervisore, e così finì col chiedere anche quadri comparativi e grafici, indicatori di gestione ed analisi delle tendenze. Fu quindi necessario assumere una Mosca aiutante del supervisore e fu necessario un nuovo computer con stampante a colori. Ben presto la Formica produttiva e felice smise di canticchiare le sue melodie e cominciò a lamentarsi di tutto il movimento di carte che c'era da fare. Il Calabrone, gestore generale, pertanto, concluse che era il momento di adottare delle misure: crearono la posizione di gestore dell'area dove lavorava la Formica produttiva e felice. L'incarico fu dato ad una Cicala, che mise la moquette nel suo ufficio e fece comprare una poltrona speciale. Il nuovo gestore di area - chiaro ebbe bisogno di un nuovo computer e quando si ha più di un computer è necessaria una rete interna. Il nuovo gestore ben presto ebbe bisogno di un assistente (Remora, già suo aiutante nell'impresa precedente), che l'aiutasse a preparare il piano strategico e il budget per l'area dove lavorava la Formica produttiva e felice. La Formica non canticchiava più ed ogni giorno si faceva più irascibile."Dovremo commissionare uno studio sull'ambiente lavorativo, un giorno di questi", disse la Cicala. Ma un giorno il gestore generale, al rivedere le cifre, si rese conto che l'unità, nella quale lavorava la Formica produttiva e felice, non rendeva più tanto. E così contattò il Gufo, prestigioso consulente, perché facesse una diagnosi della situazione. Il Gufo rimase tre mesi negli uffici ed emise un cervellotico report di vari volumi e di vari milioni di euro, che concludeva: "C'è troppa gente in questo ufficio." E così il gestore generale seguì il consiglio del consulente e licenziò la Formica incazzata, che prima era produttiva e felice. Morale: Non ti venga mai in mente di essere una Formica produttiva e felice. E' preferibile essere inutile e incompetente. Gli incompetenti non hanno bisogno di supervisori, tutti lo sanno. Se, nonostante tutto, sei produttivo, non dimostrare mai che sei felice. Non te lo perdoneranno. Inventati ogni tanto qualche disgrazia, cosa che genera compassione. Pero', se nonostante tutto, ti impegni ad essere una Formica produttiva e felice, mettiti in proprio, almeno non vivranno sulle tue spalle calabroni, scarafaggi, ragnetti, mosche, cicale, remore e gufi. glò |
Miki [Amministratore] martedì 22 novembre 2005 11:30 | 3/5 |
Bellla questa storiella, uno spaccato di varie realtà italiane. Manca un elemento: le persone produttive fanno fare brutta figura alle altre e quindi sono facile bersaglio di colleghi o superiori che temono di essere scavalcati. Per introdurre una nota di ottimismo in questo quadro desolante, le formiche possono anche scegliere, quando è possibile, di andarsene in un'azienda meritocratica o di mettersi in proprio. E poi è meglio essere e sentirsi una formica che un parassita, la soddisfazione che ha la prima sul suo lavoro è impagabile (sempre che qualcuno non gliela tolga). ---- non avevo letto l'ultima riga e in fondo sono comprensibili le conclusioni se i meriti non sono riconosciuti, o sono motivo di disprezzo può convenire adeguarsi piuttosto che fare i martiri in attesa di un posto migliore Un modo di reagire a tanti rimproveri ingiustificati o cmq a ingiustizie è quello di deresponsabilizzarsi, si fa solo quello che viene chiesto di fare, senza iniziative proprie, chiedendo sempre prima di fare, e andandosene appena scatta l'orario. In questo modo tutti i problemi salgono al superiore che forse si renderà conto che le cose andavano meglio prima. |
nikoniko martedì 22 novembre 2005 16:38 | 4/5 |
Tra qualche giorno anche a Messina ci saranno le elezioni per eleggere il primo cittadino e tutto il relativo consiglio comunale.Le tante formichine porteranno il loro voto come una briciola ma noi cerchiamo di fare sentire importante ognuna di loro.La formica della storia poteva anche essere una grande lavoratrice ma ero uno zero nel lavoro di squadra.Il popolino deve mettersi in testa che una fabbrica appartiene al suo propietario ed anche un'istituzione pubblica appartiene a chi ha il grado più alto.Spesso la gente fà denunce e ricorsi solo perchè crede di avere ragione ma poi non ha il potere ed il denaro per affrontare i diversi gradi di un processo e resta più povera e delusa di prima.Il mondo e fatto a scale c'è chi le scende e c'è chi le sale speriamo che in un'altra vita si possano invertire i ruoli così sarà più giusto ma per il prossimo futuro non credo che cambierà qulcosa. |
Ida82 martedì 22 novembre 2005 20:47 | 5/5 |
Proprio bella questa storia!! Purtroppo non è insolito ke si verifikino situazioni del genere nel mondo del lavoro (per non dire ke sono all'ordine del giorno!!)..bisogna saperle affrontare, altrimenti finiamo per essere travolti dagli eventi , come la povera formikina..!! Si, ma come?!?!?! ...diciamo ke condivido le soluzioni proposte da Miki!! Ciao!! |