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Mix di energie alternative per l'Italia

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nessunometodico lunedì 7 agosto 2006 16:361/3
ciao a tutti
Spesso si parla della dipendenza energetica dell'Italia.
Ma quando si affronta la questione di quali fonti energetiche alternative utilizzare allora inizia la discussione senza fine: è meglio il solare, o i biocarburanti, o centrali a biomassa, o termovalorizzatori, o eolico, o ...altro ( compreso il nucleare).
Faccio una premessa sul nucleare, anche se so che per molti è "tabù": le centrali nucleari di quinta generazione saranno sicure al 100% (non che non lo siano quelle attuali di quarta generazione), ridurranno le scorie radiottive prodotte ( di cui c'è già il sistema per eliminarle, anche Carlo Rubbia ne aveva trovato uno, solo che le nazioni che hanno le centrali, vedi Francia, vogliono ricuperare il "plutonio" per scopi militari, ed è questa operazione, detta" trattamento", che ha alti costi e rende poco economico il nucleare, ovviamente i francesi scaricano questi costi sui cittadini francesi come spese statali, forse non lo sanno nemmeno!).
Per quanto riguarda le energie alternative al petrolio, quindi non solo quelle rinnovabili, sarebbe opportuno costriure al più presto i rigassificatori in modo da limitare la dipendenza dai gasdotti russi e algerini, adesso si sono pure alleati!.
Le altre fonti di energie alternative, comprese quelle rinnovabili secondo me non vanno prese o adottate una al posto dell'altra, perchè tutte da sole costituirebbero un forte impatto ambientale e naturale (es, i biocarburanti se aumentiamo del 10% la loro produzione bisogna coltivare a colza mezza italia e utilizzare acqua sufficiente a risolvere i problemi si sete al Terzo Mondo!).
Secondo me, la soluzione ottimanale, è un mix ben studiato di queste energie, abbinate a processi di risparmio energetico(es. pannelli fotovaltaici sulle singole case, edifici, entipublici, ospedali, carceri,ecc, e il teleriscaldamento d'inverno e condizionamento d'estate possibili con le centrali a gas o con i termovalorizzatori o centrali a biomassa).
ciao metodico
http://www.alagoas.it

nessunostellina stellina stellina stellina stellina stellina danut lunedì 7 agosto 2006 20:112/3
Ebbene molto interessante quello che dici, anche perchè è un problema reale che nessuno però sente e lascia ad altri la soluzione.
Un sistema misto di energie diversificato e tra i quali il nucleare risolverebbero problemi enormi dell'italia, in fondo la centrale Chernobyl è un ricordo del passato, un reattore di un progetto obsoleto che è stato usato molto male, quelli moderni europei non potrebbero mai avere problemi del genere (solo per il fatto che il moderatore non sono barre di grafite).
Il solare, le biomasse e tutto il resto vanno usate insieme e secondo zone prestabilite, per il resto esiste il nucleare.
games > pacman ghostcorona Miki [Amministratore] lunedì 7 agosto 2006 21:043/3
Ciao e benvenuto

Io penso che quando si parla della dipendenza energetica dell'Italia bisogna allargare l'orrizzonte ad altre questioni strettamente correlate:
fonti e consumi energetici nel mondo, ambiente e clima

Quando la Cina, poi l'India, il Brasile e tutti gli altri paesi in via di sviluppo raggiungeranno i nostri consumi pro-capite, e quindi i consumi mondiali si saranno raddoppiati, quadruplicati, ecc.

- da dove ricaveremo tutta l'energia necessaria?

- che impatti avrà questo enorme fabbisogno energetico e i rifiuti prodotti sugli equilibri ambientali e climatici?

- quanta altra energia occorrerà in più per rendere vivibile questo clima sempre più pazzo a causa nostra? (per far andare condizionatori, riscaldamento, ...)

Intervenire solo sull'offerta di energia, aumentandola, penso non sia sostenibile nel lungo periodo, perché saremo in molti di più a consumarla e anche se ne avremmo abbastanza questi consumi si potranno ritorcere contro di noi indirettamente attraverso il clima e l'ambiente.

Credo quindi che bisogna intervenire in primo luogo sulla domanda, riducendola, tramite il risparmio energetico e più in generale dalla riduzione degli sprechi figli di un consumismo sfrenato dettato dalla ostentazione di ciò che si possiede, o dal menefreghismo, ecc.

... dal gippone usato in città, alle lampadine a incandescenza che consumano 5 volte in più di quelle a risparmio energetico e durano molto meno, agli stand-by di televisori ed elettrodomestici, alle confezioni esageratamente grandi per i prodotti contenuti, ...

Pubblicamente si potrebbe intervenire su tanti fronti, ne indico solo alcuni:

- togliere delle tasse sostituendole con altre legate all'impatto ambientale/energetico del prodotto acquistato seguendo tutte le sue fasi (produzione-consumo-smaltimento), per esempio ritengo sbagliato che il bollo dell'automobile si paghi in base alla sua cilindrata;

- smetterla di agevolare l'acquisto della prima casa, di tassarne le compravendite dell'usato (se vendo il mio televisore usato non devo pagare niente al fisco perché se vendo la mia casa usata si?) e di tassare i redditi prodotti dagli affitti a livelli ben superiori a quelli degli altri investimenti: queste politiche hanno costretto gli italiani a essere troppo stabili come residenza e questo spesso si scontra con le esigenze lavorative obbligandoli a fare i pendolari;

- favorire ove necessario la costruzione di scambi intermodali, l'ammodernamento delle ferrovie, i trasporti pubblici, ... per dare impulso a trasporti merci e persone più efficienti di quello solo su gomma;

- ripetere ove possibile esperienze come il teleriscaldamento di Brescia, riutilizzando il calore prodotto nelle industrie per scaldare le abitazioni;

- costruire parcheggi in periferia delle città serviti con frequenza da bus navetta/metropolitana, e nei quali si possono anche affittare delle biciclette, e chiudere permanentemente i centri storici ai veicoli (esclusi mezzi pubblici, veicoli elettrici, biciclette);

eccetera

Da anni nell'occidente avanzato c'è più attenzione a queste tematiche, molto al di sotto di quanto secondo me è necessaria, mentre è meno sentita nei paesi in via di sviluppo.

Sta a noi, pochi opulenti occidentali, dare il buon esempio ai tanti abitanti dei paesi emergenti, perché così come ci stanno copiando il consumismo, anche nei suoi aspetti negativi, sappiamo in futuro copiarci pure un consumismo responsabile.
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