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lorenz74 lunedì 29 gennaio 2007 23:33 | 1/5 |
Un ciao e un grazie a priori per chiunque avrà buttato un occhio su questo mio sfogo...la storia è questa: ho 32 anni e una storia di 8 anni alle spalle finita 4 anni fa (un pò "trascinata" negli ultimi tempi). Ho passato per un pò il classico periodo "libero di divertirmi con gli amici, senza storie, potevo suonare con la mia band ogni volta senza menate ecc"......cambio lavoro, vado a vivere da solo, compro la moto e faccio il "ragazzino" di 30 anni...ma dopo un pò di tempo mi accorgo che in fondo come persona non sento nessun miglioramento, il solito tran tran delle uscite, aperitivi serate ecc erano davvero vuote ad un certo punto...penso e ripenso ai motivi per il quale la storia è andata male, lavoro un pò su me stesso e mi accorgo in effetti che con la mia ex in realtà ci si conosceva poco...ci sembrava di averlo fatto, ma alla fine quel che è restato dentro e davvero ben poco...quindi col tempo cerco di essere un pò più attento a conoscere meglio chi frequento, ad ascoltare di più, a cercare un minimo di sostanza scoprendo che è davvero ciò che voglio... ma niente...mi scontro contro una superficialità paurosa...molte paure ( comprese le mie ) e molta apparenza...risultato: perdita di fiducia in me stesso...perchè? perchè mi sto convincendo che difficilmente potrò innamorarmi di nuovo? non ho paura di star solo, sto convivendoci e la cosa ha anche dei lati positivi a volte...ma nutro un fastidioso terrore di non riuscire a condividere con qualcuno questa mia "crescita" e voglia di qualcosa di bello...è davvero massacrante a volte e fa male...qualche consiglio? o meglio, se costruttiva qualche critica? son stato lungo lo so....sorry |
EL11100568 martedì 30 gennaio 2007 00:09 | 2/5 |
Ciao, mi chiamo Emanuela. Premetto che leggendo il tuo sfogo , mi sono sentita una vecchia cariatide per tutta una serie di motivi ed ho solo 28 anni. La cosa ergo è abbastanza tragica. Non ho storie alle spalle (a differenza di te) e di questo non so se ringraziare Iddio oppure fare atto di mea culpa, mea maxima culpa. L'unica volta che mi sono innamorata l'ho fatto scappare a suon di poesie e altri artifizi, l'estate che mi ascoltavo sempre con insistenza "Non me lo so spiegare" di Tiziano Ferro. Da Lì è rinata un voglia di rivalsa: sono uscita in un tempo record di un anno (almeno per me, conoscendo il mio essere pantofolaio)con la bellezza di 20 ragazzi (diversi), prendendomi la soddisfazione di dire "No, non mi interessi", "Io non voglio proprio niente da te" E cose simili. Tra l'altro frequentando i stessi posti di quell'altro che mi poteva vedere e poteva pensare di tutto e di più. Ma tanto la coscienza era mia, ed io sapevo e so di averla pulita visto che non prommettevo e non chiedevo nulla a nessuno. L'autostima però è durata poco: infatti ho avuto la mia ricaduta nella depressione; ho cominciato a scrivere poesie strappalacrime, ho cercato di rompere di nuovo le scatole a quell' altro che si è dato alla latitanza perenne.Insomma ho fatto dei gran casini. Ma ho fatto anche delle cose che mi hanno dato delle piccole soddisfazioni e mi hanno fatto sentire meglio: ho partecipato ad un bando di poesia di una casa editrice che mi ha accettato alcuni componimenti da mettere in una antologia poetica, ho cominciato a pubblicare da scrittrice dilettante alcuni racconti presso un sito che me li recensisce ed ora mi sento un po' come Jo March di piccole donne. Ho le serate tutte al femminile ogni tanto per sparlare di uomini &co. Ho i mie interessi da brava collezionista e appasionata di antiquariato,..... Insomma non ci sono uomini effettivi nella mia vita, però ho altro e penso che quest'altro che riveste il mio quotidiano mi abbia salvato da pensieri cupi, da possibili azioni che pure avrei potuto fare ma non ho fatto. Di innamorarmi di nuovo non ci penso proprio: quel periodo in cui ero innamorata e non ricambiata è stato un periodo bruttissimo, sopratutto qundo ho scoperto alcune cose di lui che mi hanno fatto sentire profondamente sbagliata. Per me quella persona è solo polvere che scivola dalle mani, è un anno che non lo vedo più anche perchè mi sono ritrasferita a casa mia ed ora sto molto meglio, mi sento guarita anche se manca comunque la prova del fuoco. va beh buona lettura Emanuela |
lorenz74 martedì 30 gennaio 2007 08:12 | 3/5 |
Ciao Emanuela, e grazie per il solo fatto che hai espresso un tuo pensiero in merito...gli sfoghi, le riflessioni hanno sempre un senso e non fanno mai male...trovo in un certo senso delle analogie nel "percorso" di caduta e rinascita della nostra autostima...io ormai è da un anno che credo di aver capito e imparato ad apprezzare cose diverse da quelle che credevo prima essere fonte di felicità...la musica, i veri amici, la semplicità di ragazzi e ragazze che fanno per esempio dell'happy hour un momento semplice, di amicizia e non di pura "passerella"...la mia paura è quella di essere in "pochi" a cercare un minimo di profondità nei rapporti, a "godere" dei momenti semplici e non cercare di "mettersi in mostra" come pecoroni... è questo che mi devasta...facendo un pò di lavoro su me stesso, ho capito ad affrontare meglio le paure, ma anche ad assaporare cose che prima no credevo...per te c'è la poesia, le serate con le amiche al femminile...per me c'è la musica con la mia chitarra, le cene a casa mia dove mi sto dilettando a fare il cuoco ( e anche bene a sentir gli altri )...insomma, credo siamo sulla stessa e BUONA strada....diciamo che il mio sfogo è legato soprattutto alla paura di non poter condividere in questo momento con qualcuno questa mia rinascita...sembra una cavolata, ma per me conta molto...l'importante è vivere sereni con se stessi, giusto? UN salutone e grazie ancora anche solo per queste 2 chiacchiere |
gloria martedì 30 gennaio 2007 16:27 | 4/5 |
Succede, finire una storia guardarsi dietro ed accorgersi che dentro è rimasto bene poco..."Usare" qualcuno per tenere la mente impeganta e sentirsi vivi, ma sapere dentro che non è quello che si cerca e si vuole. Storie sterili... Finchè non arriva il giornoin cui si cominciano a fare i bilanci, a guardarsi sinceramente dentro, e ad accorgersi delle scelte sbagliate, o delle storie sterili vissute e trascinate. Volersi bene, sinceramente bene, la trovo una delle cose più difficili da ottenere, guardarsi allo specchio ed essere fieri di se stessi e di quello che si sta diventando. Come è vero che se per primo non si sta bene con se, è impossibile aprire sinceramente il proprio cuore ad altri e riuscire a costruirci qualcosa di bello. Lavorare su se stessi, è questo quello che bisogna imparare a fare, senza essere tropppo rigidi, ma neanche troppo permissivi. Onesti con se stessi, e trovare le pal.le per affrontare al meglio e nel modo più sincero una storia. (Piccola auto analisi....) Scusate il delirio, ma credo che qualcosa si sia capita ol tre alla mia pazzia. glò |
lorenz74 martedì 30 gennaio 2007 16:50 | 5/5 |
pazzia? se le tue parole sono frutto di pazzia, io sono il più pazzo di tutti perchè le stracondivido!!!!! l'esperienza di rimettermi in gioco è stata davvero utile e importante...ora so che dentro mi sento davvero pronto a voler bene a qualcuno...quel bene speciale, pronto a cambiare man mano... come direbbe una bionda "doc"..."pensiero stupendo" il tuo, Glo!!! bye |