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artesport mercoledì 25 aprile 2007 18:46 | 1/12 |
Oramai sta diventando un'abitudine leggere l'inserto della gazzetta dello sport il lunedì, sia perché essendo dedicato alle serie dilettantistiche minori e al calcio giovanile, ci trovo quasi puntualmente ogni settimana il nome di mio figlio, sia perché c'è sempre qualche argomento che mi interessa e con cui mi tengo aggiornato. Sul numero numero di questa settimana ho trovato un articolo che parlava della divisione della categoria Juniores (classicamente la più rissosa ed ingestibile) in due gironi il Top e il Regionale, che anche nella pratica sarebbero una Serie A ed una B, a questa suddivisione c'era poi una regola antiviolenza che oltre a penalizzare le squadre eventualmente avrebbe potuto precludere loro l'iscrizione o la promozione. Devo dire che in parte questo articolo mi ha rasserenato, visto che per la prima volta vedo dei deterrenti contro la violenza introdotti anche nelle categorie minori e giovanili, non foss'altro che almeno ora dovranno pensarci due volte i giovincelli rissosi prima di menar le mani, visto che la squadra verrebbe fortemente penalizzata e nessun'altra società l'anno successivo li vorrebbe! |
jackob78 venerdì 27 aprile 2007 23:51 | 5/12 |
Il 27/04 19:52 malika ha scritto:concordo è questione soprattutto di quello che dici tu annalisa, infatti se così non fosse sarebbe impossibile mettere un freno alla violenza nel calcio. Credo tra l'altro che il provvedimento citato da gazzetta nel suo inserto, sia teso proprio a questo, a meglio responsabilizzare i dirigenti che se si vedono penalizzati in modo c0sì pesante, l'anno successivo non potranno mai puntare su ragazzi scalmanati che sanno potrebbero fare qualche stupidaggine gettando un intera annata al vento... |
kuket sabato 28 aprile 2007 19:25 | 7/12 |
Il 27/04 23:51 jackob78 ha scritto:questo lo credo anch'io Il 28/04 15:12 malika ha scritto:le società faranno pulizia dei giocatori "sporchi" non viceversa..un giovane gioca e nient'altro non sta a scegliere la squadra che è più corretta a lui non interessa se i compagni hanno più o meno buonsenso o spirito di gioco, calcio è calcio.. meno teste calde meno violenza.. dovrebbe essere insegnato a scuola e dai genitori la cultura della non violenza al nostro paese manca questa cultura... |
malika giovedì 3 maggio 2007 22:52 | 11/12 |
sono d'accordo, ma mi chiedo da dove bisogna partire, perchè nella società contemporanea si punta tutto sulla competività in ogni caso.. anche a partire dalla scuola.. perlomeno questo è il'messaggio' che passa.. tranne in piccole realtà associative studentesche.. annalisa |
artesport venerdì 4 maggio 2007 12:04 | 12/12 |
purtroppo è verissimo, quando accompagno mio figlio a scuola calcio non sai quanti genitori vedo che incitano i propri figli... poco ci manca che gli gridino dai spezzagli le gambe... e sinceramente io ne rimango sconvolto e mi preoccupo non poco, perchè poi spesso leggo sull'inserto della gazzetta dedicato al calcio dilettantistico e giovanile o proprio su gazzetta, di tutti gli episodi di violenza che costellano il calcio italiano minore in questa annata... |