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PXlab mercoledì 10 ottobre 2007 07:04 | 1/5 |
Il futuro che vivrò lo inverto di 180° facendolo diventare passato che vivrò. Aspetto che il passato diventi qualcosa di vissuto, quindi aspetto che l’evento passato (azione, oppure reazione se lo si intende evento futuro) si avvicini in modo che reinvertendolo torni ad essere un futuro vissuto. Il futuro che vivrò invertito due volte (cerchio 360) diventa un futuro vissuto. Il futuro futuro invertito di 180 diventa passato futuro e reinvertendolo diventa futuro passato. Pongo una condizione iniziale come evento futuro. Ad esempio +10. Lo inverto di 180 facendolo diventare –10 che è il passato che vivrò. Aspetto che il tempo passi: -9 –8 –7 –6 –5 –4 –3 –2 –1 0. Il passato che vivrò si è avvicinato talmente tanto che è diventato vissuto. Lo reinverto: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10. E’ tornato ad essere un futuro, vissuto. In questo modo vale che +10=10. Fare il contrario, cioè porre come condizione di partenza una ipotesi di tempo passato è porre una immaginarietà al posto di qualcosa di reale, di esistente. In questo modo l’ipotesi immaginaria (che molto probabilmente non coinciderà con la realtà) non è modificabile con “convergenza” per ottenere la realtà futura dato che il perno futuro su cui fare sponda convergente sarebbe qualcosa di immaginario: saremmo in un caso di immaginarietà passata e immaginarietà futura, mentre invece il passato è definito. Ponendo invece una ipotesi futura, immaginaria (che molto probabilmente non coinciderà con la realtà) si riesce a fare perno sul passato definito, dato che il futuro ipotizzato ruotato di 180 diventa un passato immaginario confrontabile con il passato reale. |
DottCacchiuc venerdì 19 ottobre 2007 14:34 | 4/5 |
Il 10/10 11:45 PXlab ha scritto:si è vero, ma solo nell'immaginario.. a proposito, ieri ho incontrato al bar mio nonno morto nel 1942....e mio padre nel 1997....ci siamo salutati calorosamente, mi hanno offerto anche un caffè, ma ho dovuto pagare io perchè loro non conoscevano l'euro.. sayonara!! |