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NewEpoc sabato 5 gennaio 2008 16:00 | 1/4 |
Alcune volte si ha paura di leggere dentro la propria persona, si ha paura di entrare un vicolo sconosciuto e tetro nascosta tra le tante certezze che una persona pensa di avere, si ha paura di capire cosa da dentro lo guida realmente, anche solo in quell'istante, ma questa è purtroppo una tappa forzata che ognuno di noi deve aver cuor di affrontarla per il raggiungomento della serenità e quindi di un equilibrio. Capita però che il vicolo in cui ti sei addentrato è talmente reale da rendere la realtà una similmente oscura continuazione del vicolo. Questa poesia l'ho scritta il giorno prima dell'incidente in cui mia madre stava perdendo sua la vita e cambiando irrimediabilmente la mia: Sei necessaria Quanto sei corta, quanto sei morta. Ma sei lunga quanto basta per soffrire, per vedere chi vuoi bene scomparire, e sei viva quanto serve per riuscire ad avvertire, sensazioni che mi fanno desiderare una vita un po’ meno vitale, per non dire facilmente mortale. Sei necessaria? Se io vivo con la voglia di morire, e morirò con la voglia di vivere, ed è con questo paradosso che alla mia fine entrerò in un fosso. Tenero ricordo infantile, ero piccino e delicato con uno sguardo spregiudicato, quando immaginavo il futuro pensando ad ora, quando ero accudito con premura, quando la vita si mostrava infinita, quando la morte sembrava al di fuori dalla mia sorte, e l’ottimismo rendeva tutto migliore, è vedevo il mio presente con il dolore assente. Ma ora rimpiango quel giorno in cui è impossibile il mio ritorno, quando la vita si mostrava infinita, quando la morte sembrava al di fuori dalla mia sorte, felicemente ad essa esterna, e per tutti immaginavo un’esistenza eterna. Quanto sei corta, quanto sei morta, a volte scontata; e già ti prevedo, tristezza certa nel futuro io vedo; a volte insensata e gia non ti seguo, ed anche ora vivo standoti dietro senza mai avvicinarmi di un metro; e sogno standoti avanti, rendendo fitti i miei rimpianti. Un enorme tristezza quando hai la certezza di dover veder morire chi per una vita ti ha fatto amare; ed ora sorrido in un giorno comune, pensando che al dolore non sono immune e presto o tardi arriverà, il giorno in cui tutto questo si avvererà, e niente potrà arginarti o da me allontanarti, ti sento nell’aria perché sei necessaria. concludo dicendo che Dio esiste. |
polly88 sabato 5 gennaio 2008 16:07 | 2/4 |
dio si esiste e ha protetto la xsona che ti ama di più al mondo... la vita è tanto lunga ma è proprio per questo che veniamo messi alla prova ogni giorno e forse lui ha voluto mettervi alla prova,e vi ha ridato la gioia e la felicità che meritavate... mi dispiace per tua madre,ma lei ora è con te e ti ama più di prima... ti sono vicina e le tue poesie sono sempre belle manu |
NewEpoc sabato 5 gennaio 2008 16:18 | 3/4 |
Il 05/01 16:07 polly88 ha scritto:grazie |