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Infinito Luce, staticità temporale

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nessunostellina PXlab lunedì 24 marzo 2008 10:581/27
Il raggio del Sole viaggia... Einstein immaginava di cavalcare il raggio... invece di cavalcare il raggio solare si può anche cavalcare la luce di una lampadina... la lampadina è spenta, la velocità della luce è zero, è buio... accendiamo la lampadina, la velocità della luce è 300000 km/s... dalla fase buio alla fase luce c’è un punto di mezzo, il passaggio rappresentato dall’interruttore che da off diventa on... tale punto di mezzo è un punto infinito di separazione... dovrebbe apparirti una X... ricapitolo... tasto off comporta velocità della luce zero e velocità del buio 300000 km/s... tasto on comporta velocità della luce 300000 km/s e velocità del buio zero... si invertono le parti... il punto infinito di separazione, punto in cui il tasto non è più off ma ancora non è on, è rappresentato da velocità della luce 150000 km/s e velocità del buio 150000 km/s... se la luce va in un verso, il buio va nell’altro verso in modo che il punto di metà sia una quantità nulla perchè 150000 e 150000 si annullano reciprocamente... adesso immagina il Cosmo vuoto, una sfera disabitata, buia... la velocità della luce è zero, la velocità del buio è infinita (non 300000 km/s)... accendiamo il Sole (lampadina)... per accendere il Sole occorre superare il punto infinito di separazione in modo che da buio sia fatta luce... magia... il Sole viene acceso... la velocità del buio è zero, la velocità della luce è infinita (non 300000 km/s)... come prima si invertono le parti... il punto infinito di separazione è rappresentato dall’interruttore anche in tal caso: l’interruttore è colui colei che hanno acceso il Sole... se la velocità fosse finita (300000 km/s) allora la luce viaggerebbe rischiarando lo spazio dove giunge e ci sarebbe sempre una parte di Cosmo al buio, esisterebbe un punto di separazione della luce dal buio (dove la luce non è ancora giunta)... se invece la velocità è infinita allora la luce rischiara tutto lo spazio istantaneamente perchè è la luce stessa il punto infinito di separazione... rischiara tanto vicino alla sorgente luminosa, rischiara sempre meno man mano che ci allontaniamo... la differenza tra i 2 casi è che con velocità di 300000 km/s avremo una parte illuminata e una parte al buio perchè il punto di mezzo è un punto infinito di separazione in “movimento” (perchè la luce guadagna spazio buio, lo sottrae all’oscurità) mentre nel caso di velocità infinita tutto lo spazio sarà illuminato (un po’ più o un po’ meno) perchè il punto di mezzo è un punto infinito di separazione “statico”, fermo... a te la libera decisione di schierarti... il punto di mezzo è inviolabile... puoi scegliere la finitezza numerica (300000 km/s) che ti comporterà movimento temporale con una parte di spazio al buio oppure puoi scegliere l’infinito che ti comporterà staticità temporale con tutto lo spazio illuminato... nel primo caso insegui l’infinito dello spazio al buio per rischiararlo e sei un punto infinito di separazione che si muove nel tempo di 300000 km/s (percorri 300000 km ogni secondo, invecchiando moooolto velocemente), nel secondo caso non insegui l’infinito perchè non esiste spazio al buio e sei un punto infinito di separazione fermo nel tempo perchè è la luce stessa il punto di mezzo... nel caso dinamico sei un punto di mezzo da 150000 luce e 150000 buio, hai metà spazio illuminato e metà spazio al buio perchè la luce viaggia e toglie oscurità al buio, in eterno, e per eterno tempo ci sarà sempre metà spazio al buio... nel caso statico il tempo non passa perchè è la luce stessa il punto infinito di separazione e tutto lo spazio è illuminato (un po’ più vicino alla sorgente luminosa e un po’ meno allontanandosi dalla sorgente)... io ho scelto la staticità temporale...

nessunoclostridio lunedì 24 marzo 2008 20:032/27
Interessante come tip...un po' anacronistico però.
Sicuro che non vieni dal 400 a.C. ?

Peccato che non esista una simmetria tra buio e luce...
Il buio non si propaga nel senso in cui si propaga la luce.
Se io ti dicessi che la luce non è un 'continuo', e perfino dove vedi forte luce c'è sempre in mezzo anche il 'buio'? ooooh.....
nessunostellina PXlab lunedì 24 marzo 2008 21:003/27
Il 24/03 20:03 clostridio ha scritto:
Interessante come tip...un po' anacronistico però. Sicuro che non vieni dal 400 a.C. ? Peccato che non esista una simmetria tra buio e luce... Il buio non si propaga nel senso in cui si propaga la luce. Se io ti dicessi che la luce non è un 'continuo', e perfino dove vedi forte luce c'è sempre in mezzo anche il 'buio'? ooooh.....
non è che sei stato molto chiaro, il mio post è preciso, cerca di esprimerti meglio... io parlo di doppia interpretazione: quella einstaniana e quella statica... non dico che sia sbagliata quella einsteniana (bensì orrenda), ma esiste l'interpretazione statica che considera l'Infinito Luce. Il buio e la luce sono simmetrici come il giorno e la notte, l'alto e il basso, l'avanti e indietro, etc etc...
nessunoclostridio martedì 25 marzo 2008 09:304/27
Io non ho mica tirato in ballo Einstein...
No, non lo sono affatto! Ti faccio un esempio.
La luce e` formata da "corpuscoli", i fotoni. Se cosi` non fosse non si spiegherebbe il modo in cui si manifesta l'effetto fotoelettrico (e` solo un esempio, giustificazioni ce ne sarebbero un'infinita`).
Se la luce e` composta da corpuscoli non puo` ricoprire lo spazio "con contituita`", tra un fotone e l'altro c'e` sempre un certo spazio.
Se vuoi lavorare sulle tue teorie devi tener conto di questo, senno` sei come uno che mi parla di astronomia pensando che la terra sia piatta.
Ora, cosa significa buio? Spazio in cui non ci sono fotoni? O spazio in cui l'uomo non riesce a percepirli?
Ma l'uomo non riesce nemmeno a percepire tutta la "luce", ma solo la cosiddetta "luce visibile". Gli infrarossi, gli ultravioletti, le onde radio, i raggi X, ecc... e` tutta luce, ma non la vediamo, come non udiamo gli ultrasuoni.
Per i filosofi greci saranno pure state due entita` simmetriche, ma non lo sono in natura.
nessunostellina PXlab martedì 25 marzo 2008 10:335/27
Il 25/03 09:30 clostridio ha scritto:
Io non ho mica tirato in ballo Einstein...
Boh, vabbè, tu segui la teoria fotoelettrica... io mi baso su ciò che percepisco... per me non esiste lo strumento che permette di comprendere la realtà... la comprensione della realtà è basata sul ragionamento logico... so che se sono al buio c’è assenza di luce, mentre se accendo il lampadario lo spazio diventerà illuminato... tra il buio e la luce c’è un punto invertente di metà perchè buio e luce sono le 2 faccie della stessa medaglia e lo spessore della medaglia è il punto di mezzo che inverte... tu immagini il puntino fotonico che parte dalla sorgente e si muove percorrendo una distanza in un certo intervallo di tempo... è il tempo dinamico... prova a metterti nell’ottica che propongo di staticità temporale...
nessunoclostridio martedì 25 marzo 2008 13:466/27
Non ti sto dando la mia opinione, ti sto solo informando di un fatto.
Non e` la teoria fotoelettrica, e` l'effetto fotoelettrico. Non e` una teoria, e` un fatto, per il semplice motivo che i pannelli fotovoltaici esistono e si usano.
Ed in quanto fatto devi prenderlo in considerazione se vuoi fare ragionamenti e deduzioni logiche. Altrimenti si tratta di discorsi puramente anacronistici.

Premesse sbagliate portano a conclusioni sbagliate...
Come si fa a capire se le premesse sono sbagliate? Indagando, ponendosi delle domande e facendo delle verifiche.
Ad esempio...cosa succede quando si preme l'interruttore? Perche` si accende la luce? Qual'e` la natura della luce e come si comporta? L'accensione della luce sembra istantanea, ma lo e` davvero?
A queste domande sono gia` state date delle risposte precise e inequivocabili, da quasi un secolo oramai. Puoi non avvalerti di queste risposte, ma se non lo fai devi anche dare una motivazione logica. Risposte del tipo "io ho un'altra opinione" non sono logiche.

Se non indaghi sulle tue premesse, significa che fai delle supposizioni che per quanto possano sembrare logiche rimangono pur sempre arbitrarie, non sei d'accordo?
Se vuoi parlare di logica non puoi servirti di supposizioni arbitrarie, devi indagare, devi mettere alla prova le tue ipotesi con tutti i mezzi a disposizione.
600avatars45x45 > 163stellina stellina stellina stellina Coraggio martedì 25 marzo 2008 14:087/27
La luce è una radiazione che i tuoi occhi riscono a captare...ma di radiazioni ne esistono quante ne vuoi...in realtà se tu avessi occhi per vedere tutte le radiazioni esistenti non saresti mai al buio...il calore stesso produce radiazioni nell'infrarosso. Nella fase tra buio e luce non c'è alcun punto di mezzo, c'è l'assenza di luce da una parte e la presenza di luce dall'altra. Nel vuoto la luce non varia la sua velocità...la velocità dipende dal mezzo in cui si propaga la luce, nella superfice di separazione tra due mezzi diversi quello che cambia è l'angolo con cui il raggio di luce procede il suo cammino, la matematica interpreta eventi fisici non il contrario! Il concetto di infinito va usato in modo opportuno.
nessunostellina PXlab martedì 25 marzo 2008 15:148/27
Il 25/03 14:08 Coraggio ha scritto:
La luce è una radiazione che i tuoi occhi riscono a captare...
Buio può essere inteso come assenza di radiazione, per usare la terminologia da te usata, e allo stesso modo la luce può essere intesa come presenza di radiazione... tra l’assenza e la presenza c’è un punto di mezzo invertente che è un punto infinito di separazione delle 2 fasi... detto coi numeri... associo allo 0 il buio, che è assenza di luce e associo all’1 la luce... tra 0 e 1, che sono tasto off e tasto on, ci sono infiniti numeri... tali numeri rappresentano ciò che intendo punto infinito di separazione... tu come lo interpreti il concetto di infinito? Suppongo, dimmi se è così, che parti da 1 e procedi nella conta verso l’infinito: 2 3 4 5 etc etc... in questo modo ad infinito non ci si arriverà mai...
nessunoclostridio martedì 25 marzo 2008 15:179/27
Hai letto il mio post?
nessunostellina PXlab martedì 25 marzo 2008 15:3810/27
Il 25/03 15:17 clostridio ha scritto:
Hai letto il mio post?
A disposizione c’è la propria testa, fa conto di non avere strumenti, non esiste strumento che permetta di comprendere la realtà... lo strumento non potrà mai sostituire l’interpretazione dello scienziato, anche se si è arrivati a ciò... dal buio alla luce c’è un istante di passaggio e tale istante ha un punto di metà che è l’effettivo punto di transizione... tornando sul fotoelettrico, effetto o teoria che lo si voglia definire... esiste un punto solare, un solo fotone forma l’intero complesso solare nell’istante in cui viene acceso il Sole: tale fotone illumina tutto lo spazio circostante, dall’intorno all’estremo più remoto... passa il tempo... il Sole monofotonico diventa formato da sempre più fotoni... aumenta la luminescenza ma il meccanismo che si aveva con un solo fotone resta identico: tutti i fotoni che formano il Sole contribuiscono ad illuminare l’intero (360°, infinito) spazio cosmico... mi era sfuggito il tuo commento, hai fatto bene a segnalarlo...
nessunoclostridio martedì 25 marzo 2008 17:1011/27
Se lo dici tu...
Nessuno strumento...ok, pero` sii coerente con quello che dici, dimenticati i fotoni, la velocita` della luce, sono cose che solo gli "strumenti" possono vedere.

Io comunque non ho mai parlato di comprensione, per quello che mi riguarda nessuno puo` comprendere la realta`, strumento o ragione che sia. Possiamo invece osservarla e descriverla.
Nel caso ti fossi spiegato male e intendessi dire "osservare la realta`", beh, mi sa che non ci siamo.
Ci serviamo costantemente di strumenti per "percepire" la realta`, adesso ad esempio leggi quello che ti scrivo, non stai usando uno strumento? La radio non ti permette di captare onde radio (scusa la cacofonia) "lanciate" da un'emittente? Il cieco non si serve di un bastone per sondare l'ambiente che lo circonda? E non sono queste tutte efficaci "protesi" delle nostre mani orecchie e occhi? Non ti consentono queste di avere una "immagine" della realta`?

Quindi non capisco, non credo tu abbia la presunzione di comprendere i misteri dell'universo, ma allora cosa c'e` che non va nell'osservare con uno strumento?
nessunostellina PXlab martedì 25 marzo 2008 17:5112/27
Il 25/03 17:10 clostridio ha scritto:
Se lo dici tu...
Osservare la realtà, comprenderla, quindi descriverla... il web, il pc, la radio, il bastone, sono strumenti... ok... tutto l’inanimato è uno strumento, il non percepiente è un insieme che permette di disporre di strumenti... ma se ogni strumento fa parte dell’insieme degli strumenti, osservare la realtà con uno strumento equivale ad osservare lo strumento stesso... io la vedo così... una unica struttura non percettiva che permette di essere composta per ottenere differenti forme strumentali ma qualsiasi strumento otterremo farà parte dell’insieme unico dell’inanimato... usare lo strumento scientifico per osservare la realtà è usare lo strumento per studiare se stesso... esempio... per vedere un tramonto uso il senso della vista, c’è il tramonto e ci sono io... se invece uso un binocolo per vedere il tramonto allora saremo in 3: la mia vista, il binocolo (tra me e il tramonto) e il tramonto... ma se il binocolo fa parte della struttura unica dell’inanimato allora starò guardando un binocoloalba in modo che siamo sempre in 2 però nel caso “senza binocolo” avrò visto un’alba, nel caso “con binocolo” avrò visto un binocoloalba... lo strumento diventa una ripetizione del meccanismo stesso che sto osservando e studiando perchè fa parte della realtà... per capire il tramonto devo prima capire il binocolo... la vita invece è una combinazione numerica, descrivibile con la logica circuitale

Il 25/03 17:44 PXlab ha scritto:
Il 25/03 17:10 clostridio ha scritto:
Se lo dici tu...

Osservare la realtà, comprenderla, quindi descriverla...
dove ho messo la parola "alba" mi sono sbagliato, l'esempio l'ho fatto col "tramonto", non so perchè sono passato dal tramonto all'alba, deve essere stata una disfunzione inconscia provocata, forse, dal film di Tarantino ;)
600avatars45x45 > 163stellina stellina stellina stellina Coraggio martedì 25 marzo 2008 19:0713/27
Il 25/03 15:14 PXlab ha scritto:
... tu come lo interpreti il concetto di infinito? Suppongo, dimmi se è così, che parti da 1 e procedi nella conta verso l’infinito: 2 3 4 5 etc etc... in questo modo ad infinito non ci si arriverà mai...
...si ma questa è matematica! se usi la matematica bisogna parlare in termini matematici! se parli di fisica bisogna parlare in termini fisici! sebbene la distanza tra due punti matematicamente possa dare come risultato un valore con un infinito numero di infinitesimi nella realtà non è così...la più piccola distanza che si può ottenere è quella atomica che è finita!se sommi tutte le distanze atomiche arrivi al numero che leggi con il righello che è un numero finito! un fotone che sia nella lunghezza d'onda del blu o del rosso ha una velocità finita che nel vuoto è ~300.000Km/s...appena accendi la luce passando dall'off all'on il primissimo fotone prodotto ha sempre la velocità nel vuoto di 300.000Km/s...l'unico modo per far cambiare la velocità alla luce è cambiarne il mezzo.
Se parli di serie numeriche allora parli di convergenza e divergenza...cioè una serie di numeri converge ad un numero preciso quando all'aumentare dell'indice la serie si avvicina sempre più a quel numero con un margine di errore finito, diverge invece se all'aumentare dell'indice i numeri aumentano sempre più fino al famoso infinito...
l'infinito di separazione cos'è?
quando tu fai un passo hai percorso una distanza infinita perchè infiniti gli infinitesimi che compongono la distanza tra i tuoi piedi?
e se io facessi un passo maggiore del tuo allora esisterebbe un infinito di ordine superiore al tuo tale che l'infinito del mio passo sarebbe superiore all'infinito del tuo passo?
quindi come distinguere i due infiniti?
e se una persona facesse un passo precisissimo di 2 metri spaccati senza infinitesimi ma superiore al mio e al tuo allora questo vorrebbe dire che esiste un numero maggiore di infinito?
nessunostellina PXlab martedì 25 marzo 2008 19:5914/27
Il 25/03 19:07 Coraggio ha scritto:
Il 25/03 15:14 PXlab ha scritto:
... tu come lo interpreti il concetto di infinito? Suppongo, dimmi se è così, che parti da 1 e procedi nella conta verso l’infinito: 2 3 4 5 etc etc... in questo modo ad infinito non ci si arriverà mai...

...si ma questa è matematica! se usi la matematica bisogna parlare in termini matematici! se parli di fisica bisogna parlare in termini fisici!
“sebbene la distanza tra due punti matematicamente possa dare come risultato un valore con un infinito numero di infinitesimi nella realtà non è così”... come “non è così”... per me sì che è così, altrimenti la matematica non è più reale... tra due punti qualunque la distanza è sempre infinito=infinitesimo... l’atomo è infinito, la distanza atomica è infinita... il righello... anche il righello che tu intendi “finito” per me è una lunghezza infinita perchè se un estremo è lo zero l’altro estremo è l’unità e tale unità di lunghezza righello è infinita: tu intendi la lunghezza come quantità numerica finita, io la intendo infinita, la stessa lunghezza... se disegno una linea su un foglio di carta parto da un punto e mi fermo ad un altro punto determinando l’esistenza della linea infinita... l’infinito di separazione è un punto, che sta costantemente a metà (che è la possibilità di muovermi e disegnare la linea stessa)... disegnando la linea (che è la stessa cosa del righello) oltrepasso il punto infinito di separazione che è la metà e, percorrendo la stessa quantità di lunghezza simmetrica rispetto al punto di metà, giungo a staccare la penna dal foglio... si, quando faccio un passo percorro una lunghezza infinita... tu anche... poniamo un riferimento... il mio passo è 1, che è infinito... se il tuo passo è più lungo del mio sarà una quantità numerica superiore alla mia ma sarà ugualmente infinito come il mio... un terzo partecipante che fa il passo da 2 darà esistenza ad un infinito come il mio e come il tuo ma avrà percorso più distanza... il mio passo è 1=INF, il tuo è ad esempio 1.5=INF, il terzo è 2=INF... infinito è un simbolo, 2 insiemi infiniti sono identici, grandi quanto devono essere grandi (o piccoli), per poterne avere una stima di grandezza occorre finitizzare l’infinito che è attribuire una simbologia numerica ai 2 insiemi: se il primo insieme infinito è 1 e il secondo 1.5 allora il primo infinito sarà più piccolo del secondo ma entrambi resteranno insiemi infiniti identici in modo che INF=INF comporti 1=1.5... in assenza di riferimento infiniti insiemi infiniti sono identici... ponendo un riferimento allora è possibile classificarli differenziandoli... nessun riferimento è uguaglianza totale, ciò che io intendo logica massima, che è uguaglianza temporale dato che viviamo tutti lo stesso istante di tempo reale presente (che sta a metà, determinando un infinito tempo passato ed un infinito tempo futuro, dove il passato è lo zero del righello e l’1 il futuro)... porre un riferimento e distinguere è logica minima, che è logica spaziale dato che lo spazio che occupo io non puoi occuparlo tu... sono indispensabili entrambe le logiche per definire lo spaziotempo...
nessunostellina stellina stellina stellina stellina stellina DottCacchiuc martedì 25 marzo 2008 20:5615/27
600avatars45x45 > 163stellina stellina stellina stellina Coraggio martedì 25 marzo 2008 21:2516/27
la matematica descrive fenomini fisici non l'opposto, in un programma di simulazione che mostra l'andamento di un campo elettrico o di un campo magnetico nel tempo o nello spazio prodotto da una sorgente non sempre da risultati veri nella realtà, soprattutto quando si ha a che fare con equazioni differenziali non lineari! esistono punti nello spazio in cui non è possibile avere soluzione cioè in quel punto secondo la matematica il campo è infinito...nella realtà invece in quel punto non si sta fondendo la stanza...l'infinito è irragiungibile, è un numero enorme tale che esiste sempre un numero maggiore ad esso e non ha nulla a che fare con gli infinitesimi...

def di wikipedia:
Gli infinitesimi sono delle entità numeriche infinitamente piccole, introdotti da Leibniz che ne fece il fondamento del calcolo che, per questo, fu chiamato infinitesimale....
nessunostellina PXlab mercoledì 26 marzo 2008 06:3717/27
Il 25/03 21:25 Coraggio ha scritto:
la matematica descrive fenomini fisici non l'opposto, in un programma di simulazione che mostra l'andamento di un campo elettrico o di un campo magnetico nel tempo o nello spazio prodotto da una sorgente non sempre da risultati veri nella realtà, soprattutto quando
l’infinito è irraggiungibile con l’interpretazione che si attribuisce al concetto infinito che è quanto dicevo in un altro commento: 1 2 3 4 5 etc etc fino ad infinito... non ci si arriva mai ad infinito in tal modo perchè otterremo sempre un numero che finitizza l’infinito ma non riusciremo a superare il punto infinito di separazione... l’infinito va interpretato in un altro modo, il metodo scientifico va rivalutato, rielaborato, completato perchè nel modo che si sta procedendo non si riuscirà mai ad ottenere una legge globale... l’esempio della stanza che non fonde è un esempio lampante che il metodo scientifico sia in errore perchè la matematica risulta sbagliata in confronto a ciò che accade nella realtà... infinito e infinitesimo sono la stessa cosa, sono le 2 faccie della stessa medaglia... la definizione che hai riportato... come fai a definire l’infinitamente piccolo? Lo devi confrontare con un’altra quantità... senza riferimento anche il numero 999999999 è infinitamente piccolo...
nessunoclostridio mercoledì 26 marzo 2008 13:5518/27
Qui la ragione e` infinita e irraggiungibile...
Beviamo per dimenticare!

Il 25/03 17:51 PXlab ha scritto:
Osservare la realtà, comprenderla, quindi descriverla...
Descrivere e comprendere sono due cose completamente diverse.
Generalmente si descrive, NESSUNO comprende.
A parte Douglas Adams.

Il 25/03 17:51 PXlab ha scritto:
ma se ogni strumento fa parte dell’insieme degli strumenti, osservare la realtà con uno strumento equivale ad osservare lo strumento stesso...
Certo, al momento e` un computer che ti parla...

Il 25/03 17:51 PXlab ha scritto:
lo strumento diventa una ripetizione del meccanismo stesso che sto osservando e studiando perchè fa parte della realtà...
Tu e i tuoi occhi non fate parte della realta`?

Il 25/03 19:59 PXlab ha scritto:
come “non è così”... per me sì che è così, altrimenti la matematica non è più reale...
Lezione di logica: "per me` e` cosi`" NON e` logica.

Vedi, la matematica e` fondata su pochissimi assiomi, tutto il resto deriva dalla logica. Tu vuoi dirmi che la matematica e` tutta una fesseria adesso? Ma se non sai nulla di matematica! Forse dovresti porti qualche bella domanda...

Come ti ho detto, se fai supposizioni e basta non osservi la realta`, ne dipingi solamente una tua immagine SOGGETTIVA.
Ora le cose sono due, o la realta` e` soggettiva (e` diversa a seconda di chi la guarda), e allora non esiste la scienza, o la realta` e` oggettiva (e` uguale per tutti) e allora quello che dici non ha NULLA a che vedere con la realta`.
nessunostellina PXlab mercoledì 26 marzo 2008 15:2819/27
Il 26/03 13:55 clostridio ha scritto:
Qui la ragione e` infinita e irraggiungibile...
Ma come fai a descrivere senza avere compreso?
Poi...
L’alba (o il tramonto) fa parte dell’inanimato
Io sono animato, percepisco
Poi...
“Per me è così” significa che esiste anche la mia interpretazione quindi ne va tenuto conto come di tutto quanto il resto
La matematica...
Perchè devi dire che non so nulla?
La matematica non è tutta una fesseria ma va rivalutata in ottica differente: se scrivo 2+2=5 sto parlando di matematica perchè con 2+2=4 si ottiene 2+2=2+2 e 5=4, che è matematica non insegnata
Tu continui a differenziare oggettività da soggettività, dovresti farle coincidere: la realtà è diversa a seconda di chi la guarda (soggettiva, differenziazione spaziale, relatività) perchè la realtà è oggettiva (è uguale per tutti, uguaglianza temporale)... un po’ come al cinema... il film è lo stesso per tutti ma ogni poltroncina ha una propria prospettiva...
nessunoclostridio mercoledì 26 marzo 2008 17:1920/27
PXlab: "Ma come fai a descrivere senza avere compreso?"
Che e`? devi comprendere la vita l'universo e tutto quando per dire dire di che colore e` l'erba? Da quando in qua?

La fisica non e` un interpretazione (se non in piccolissima parte, e comunque ti assicuro che questo non rientra nel tuo discorso), e` questa la differenza. E` come dire di che colore e` l'erba. E` verde. Puoi chiamare quel colore con altri nomi, ma resta verde! Ammesso che tu non sia daltonico o abbia fumato qualcosa di forte.

PXlab: "La matematica..."
Mettiamo in chiaro una cosa. L'uomo ha inventato le definizioni. La parola stessa ha una definizione, un significato. Se ognuno interpreta le parole a modo suo non ci puo` essere comunicazione, e` come parlare due lingue diverse. Voglio dire, cerca di mettere dei freni alla tua interpretazione, altrimenti arriverai al punto di riusciere a comunicare solo con te stesso. La parola matematica e` stata coniata da piu` di 2000 anni or sono ed ha un suo significato, un suo linguaggio ecc... Se non ti attieni a questo esuli dalla matematica. Matematica e logica vanno a braccetto, niente logica, niente matematica.

PXlab: "2+2=4"
Mi sembra evidente che non sai nulla di matematica, perdonami se sbaglio.
Non e` detto che debba essere per forza 2+2=4, si possono costruire anche matematiche alternative, ma su base LOGICA e chiara nelle definizioni!
Se usi gli insiemi di numeri tradizionali 5=4 e` una fesseria. Coerenza. Se definisci un insieme di "oggetti" (numeri..) distinti, in cui ognuno occupa una propria e unica posizione in un dato ordine, non puoi dopo dire che due di loro sono uguali.

PXlab: "il film è lo stesso per tutti ma ogni poltroncina a una propria prospettiva..."
Il discorso e` lo stesso. L'erba e` verde per tutti, anche se la guardi col binocolo, vicino, lontano, a 60 gradi, a 45...
Cambiano le sfumature, i riflessi, ma riesci sempre a dire che l'erba e` verde.
Ci sono delle cose che sono uguali per tutti, non c'e` spazio per interpretazione, e ripeto, anche il linguaggio poggia le sue basi su questo.
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