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roadwolf venerdì 12 dicembre 2008 22:47 | 61/103 |
Il 12/12 13:44 EvilEky ha scritto:beh, la scienza va alla caccia dei perchè: ciò che viene giustificato con la logica sperimentale entra a far parte della scienza, ciò che non è ancora spiegabile è appannaggio di filosofia e di religione.... Interessante ciò che dice Ti, con cui mi congratulo per le sue conoscenze. Per la ricerca della verità tra le tre religioni monoteiste valgono gli strumenti della gnosi e del confronto. |
ti12 sabato 13 dicembre 2008 14:23 | 62/103 |
anche per quanto riguarda il discorso scientifico si possono distinguere tre posizioni. La prima, quella del realismo, sostiene che esista una verità, cioè una teoria giusta della spiegazione del fenomeno, anche se si ritiene che tale verità possa essere solo approssimata, ci si può avvicinare a essa, ma la teoria è sempre falsificabile (se no, non è scientifica), per cui non avremmo mai la certezza di aver trovato la risposta giusta. La seconda, è quella strumentalista: una verità forse esiste, ma non la possiamo conoscere, né approssimare, le teorie sono solo strumenti che abbiamo per orientarci nel mondo. Infine, quella empirista, che ha preso le mosse da Hume in poi, che sostiene che non è possibile nemmeno risalire ai rapporti di causa-effetto, se vediamo una palla da biliardo spostare un'altra, possiamo solo dire che si è mossa, ha urtato l'altra e l'altra si è messa in movimento, ma non che la prima ha provocato il movimento dell'altra. Nessuna legge scientifica è possibile. Io intendo per relativiste solo le ultime due posizioni. |
fabioMD1960 venerdì 9 ottobre 2009 14:45 | 63/103 |
Leggendo i vari post, ne evinco che le posizioni dei singoli sono, giustamente, diverse. E tali rimangono. Quindi, se la conseguenza logica che ne traggo non e' fallace, tutti questi punti di vista sono 'relativi' al fatto che ognuno la pensa diversamente. Siccome le proposizioni di ognuno sono suffragate da una logica personale che presume una corretta visione scientifica, mi risulta che le singole posizioni sono relative rispetto a un problema sulla relativita'... Un po' il cane che si morde la coda. Quindi, direi che affermare che la relativita' nella scienza non e' utile e' negare l'aver proposto la discussione stessa. |
DottCacchiuc venerdì 9 ottobre 2009 15:10 | 64/103 |
Quindi, direi che affermare che la relativita' nella scienza non e' utile e' negare l'aver proposto la discussione stessa. non mi sembra ineccepibile il concetto.. ....ammettiamo per assurdo che non si possa dimostrare che la terra sia tonda...dovremmo concludere perciò che è piatta (e non è vero...)...ma le due affermazioni seppure contrarie e in apparenza equivalenti non sono la stessa cosa... rispetto alla verità....che è oggi ampiamente dimostrabile...(non fosse altro che dai satelliti)... ...quindi affermare il relativismo o non affermarlo non è equivalente...occorre in questo caso (come nel caso della terra) una prova scientifica...(quantunque ardua e/o difficile o complicata che sia)... ...e non mi pare che ad oggi il concetto di relatività non sia stato sufficientemente indagato...quindi ne deduco che essa esiste con tutte le sue conseguenze.. sayonara.. ..e tutto questo anche al di là dei concetti strettamente scientifici... |
fabioMD1960 lunedì 12 ottobre 2009 16:01 | 69/103 |
Il 10/10 16:23 roadwolf ha scritto:Mi permetto di farti notare che la tua affermazione ha il sapore di un postulato. Questo, almeno secondo il mio modo di vedere le cose, implica che tu stia enunciando un fatto certo, che per te e' una verita' Ovviamente rispetto il tuo modo di vedere le cose, ma scrivendo cio' non ti pare di aver affermato una 'tua' verita assoluta' ? E questa verita' che affermi, non sarebbe - sempre da quanto scrivi - 'inarrivabile dall'uomo' ? Ovviamento non ho nessun intento polemico, ma affermo che, anche in questo caso, vale la relativita' delle cose e che ravvedo nella tua frase una petizione di principio. |
roadwolf sabato 17 ottobre 2009 10:56 | 70/103 |
Il 12/10 16:01 fabioMD1960 ha scritto:Si, hai ragione quando dici che la verità è un postulato, come un postulato è la realtà e come tali sono dimostrabili per se stesse. Quando tu dici che per me è verità e per te non lo è non stai parlando di verità ma di opinioni, poichè ne tu ne io ne nessun altro abbiamo l'onnipotenza di conoscere la verità in quanto normali esseri imperfetti. C0ncepire l'esistenza di più verità equivale a concepire l'esistenza di più realtà poichè cos'è la verità se non la interpretazione perfetta della realtà? Chiaramente abbiamo una capacità limitata di comprendere le cose e ciò che vedo io non vedi tu e viceversa, però abbiamo anche (ed è forse la dote umana migliore) un intuito per poter concepire che esiste l'assoluto, di molto al di là delle nostre capacità, ed è un assoluto che può essere pensato (da noi) solo sotto forma postulare. Non vedo polemiche in questa discussione, ma solo un'occasione di confronto d'idee. |
fabioMD1960 lunedì 19 ottobre 2009 14:18 | 72/103 |
Rileggendo i vari post mi accorgo che l'argomento iniziale che ha dato vita a questa discussione, ovvero il relativismo, e' passato in secondo piano rispetto al problema - probabilmente piu' sentito - dell'essenza della verita' e del fatto di poterla o non poterla esperire. Dal mio punto di vista, fatto salvo che in linea di principio concordo ampiamente con quanto leggo, posso affermare che la verita', quella con la 'V' maiuscola, e' ben lungi dall'essere accessibile. Per questo motivo, sempre dal mio canto, metto l'accento sul fatto che tutto e' relativo e che spesso e' difficile trovare un punto di concordanza su cosa sia vero e cosa sia falso. Indubbiamente vi sono delle verita' palesi che si estrinsecano quotidianamente nel mondo fisico che ci circonda (ad esempio: e' vero che' l'acqua e' liquida in un certo range di temperature, e' vero che domani sorgera' il sole, ecc.). Ma al di la' di queste realta' oggettive, fisiche, quando si entra nel soggettivo e' estremamente difficile definire con certezza cosa sia vero e cosa sia falso. Da questo punto di vista, mi hanno sempre molto colpito le scuole filosofiche di stampo esoterico dove si parla del fatto che e' possibile acquisire, con un training mentale adeguato, la consapevolezza obiettiva delle cose. Ma, ahime', queste sono possibilita' che, almeno per un occidentale medio come lo scrivente, sono ben lungi dall'essere accessibili. Quindi, per venire al dunque, per me la verita' assoluta, almeno per quanto riguarda i misteri cosmici e quelli dell'animo umano, e' inconoscibile. Le nostre ' piccole verita' ', che ci fanno da faro e gettano un tenue raggio di luce su questo pianeta inespugnabile, sono in realta' dei costrutti mentali relativi al soggettivo e non obiettivi, non assoluti. |
DottCacchiuc lunedì 19 ottobre 2009 14:51 | 73/103 |
e' vero che domani sorgera' il sole.. mbhè questo non è vero in assoluto, ma solo molto probabile!! ...e' vero che' l'acqua e' liquida in un certo range di temperature... anche questo non è vero in senso assoluto perchè dimentichi la pressione...es. a 1o miliardi di atmosfere l'acqua resta sempre liquida diciamo a 20 °C?... con questo voglio dire che non è facile generalizzare e spesso è impossibile dare per scontato ciò che è osservabile e bsta...e quindi piano con le dichiarazioni che non si possono dimostrare in assoluto |
fabioMD1960 lunedì 19 ottobre 2009 16:03 | 74/103 |
Il 19/10 14:51 DottCacchiuc ha scritto:Dal punto di vista fisico e probabilistico hai ragione da vendere. Rilevo semplicemente che gli esempi che ho citato servivano solo a corroborare il ragionamento (che va in altra direzione cognitiva) e non da fondamenti del medesimo... |
carlogari domenica 25 ottobre 2009 05:19 | 75/103 |
a parte il fatto che tra i tanti contributi qualcuno ha usato il termine relatività come sinonimo di relativismo, provo orrore per chi dice che la realtà è una, che la verità è una e via dicendo. è mi sembra anche una forzatura esprimere un concetto etico sul tema del relativismo. il relativismo è un modo di leggere la realtà. Per esempio: togliere la vita a una persona è un atto che 1)può essere considerato di eroismo se accade mentre spari a un soldato serbo che sta massacrando bosniaci a srebrenica, oppure 2)che può essere considerato di efferato sadismo se spari da un balcone a dei bambini che escono dalla scuola. Questo è il relativismo. il giudizio su un evento, su di un convincimento, sul costume di un popolo, su qualunque cosa ti passi per la testa, non può prescindere dal contesto sociale, culturale, epocale, nel quale accade. Affermare la verità "unica" è comodo e rassicurante. ma è una "str....ta". naturalmente si complicano le cose. deve aumentare la tolleranza verso quelli che non la pensano come noi. non è detto che però non ci si possa "schierare". l'importante è che non si abbia la presunzione di rappresentare la verità assoluta, basta accontentarsi di rappresentare la propria verità. per giusta o sbagliata che si possa ritenere vista da altri. |
carlogari lunedì 26 ottobre 2009 06:10 | 79/103 |
Il 25/10 19:13 DottCacchiuc ha scritto:lodevole sforzo. "ma riproducibile da chi, e dove? osservabile .. e in quali condizioni controllate? .. spesso la presenza dell'osservatore è elemento sufficiente a modificare il sistema, a "inquinarlo" in quanto poi a "oltre ogni ragionevole dubbio" torniamo al concetto di certezza... il relativismo come certamente tutti voi sapete ha radici antiche e profonde(Protagora e Gorgia, tanto per ricordarlo ai più distratti) e pur se trovo veramente disdicevole ridurre la storia del pensiero filosofico a richiami in pillole dirò, tanto per sintetizzare, che "la verità non esiste, seppure esistesse non sarebbe conoscibile, e seppure fosse conoscibile non sarebbe comunicabile". (circa 500 anni a.c., ma tuttora di una freschezza e un'attualità notevolissima) L'essenza del relativismo è tutta qui. e non si tratta di fare confusione tra opinione e realtà. è qualcosa di un pochino più solido. naturalmente non può trattarsi di una verità assoluta. ma è una verità nella quale io mi riconosco. converrete che andrebbe contrapposto qualcosa din un pò più robustello di ... "fai confusione tra opinione e realtà". O no? |
DottCacchiuc lunedì 26 ottobre 2009 12:13 | 80/103 |
errare humanum est... riproducibile= dalla scienza ufficiale, con metodi accreditati e strumenti in classe di precisione.. ...altrettanto dicasi dell'osservabile e delle eventuali congetture che si possono eventualmente accreditare con le conoscenze ufficiali e attuali della matematica e della fisica(etc.).. di più non si può fare...è ovvio!! es. che c'è al di là dell'orizzonte degli eventi di un buco nero, magari super massiccio??...nessuno lo saprà mai (c'è ovviamente una realtà non osservabile neanche dal più potente dei telescopi tradizionali e/o a Rx e/o etc. ...il problema è però "congetturabile" in base alle conoscenze attuali della fisica...la congettura non è la realtà, ma in certi casi ci si avvicina molto per modelli... sigh!! in conclusione certi tipi di realtà sono osservabili, riproducibili, misurabili etc. ....altre NO!! Es. SI..un panino col prosciutto..e io che me lo mangio!! Es.NO..la fisica ante big bang...gli universi paralleli...etc.! è ovvio poi, per dirla alla Popper ....ogni teoria è una congettura e viceversa...la realtà cè, ma ci sfugge..è la noostra torre di Babele!! ...siamo solo in grado di mangiarci il classico panino col prosciutto...( e magari poi brontolare).. sigh!! |
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