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rotten venerdì 4 luglio 2008 18:35 | 1/15 |
Salve a tutti, sono un appassionato (autodidatta) di fisica, e sottolineo autodidatta perchè non ho una formazione scientifica e una discreta ignoranza. Semplicemente mi sono imbattuto in alcuni libri di divulgazione e ne sono rimasto "spiazzato", il che mi ha portato ad approfondire (relativamente) la mia conoscenza scientifica (che è tuttora molto vicina allo zero). In particolare mi incuriosice la teoria -forse meglio dire "modello"- delle superstringhe. Recentemente son stato attratto dal solito titolone scoop di Focus (ora non assumiate un atteggiamento eccessivamente pregiudiziale) che riferisce l'entusiasmo di una cosmologa, Laura Mersini-Houghton, che vede nella recente scoperta della macchia cosmica (di cui hanno parlato giornali e media vari) la prova inconfutabile della presenza di altri universi, poichè si tratterebbe di una collisione, o meglio, contatto tra il nostro universo e un mondo parallelo. Preciso che tengo in gran considerazione, nei limiti ovvi della mia ignoranza, il modello delle stringhe , perchè permetterebbe di unire meccanica quantistica e relatività in un unica teoria, e a quanto so è accreditato in ambito di fisica teorica. Qualcuno sa se c'è stato un seguito a questa ipotesi? Mi interesserebbe anche un parere sulla teoria delle stringhe da parte vostra (son benvenuti anche insulti o ironie, se costruttivi). |
rotten martedì 8 luglio 2008 03:52 | 3/15 |
I due poiklstri della scienza attuale sono meccanica quantistica da un aparte, e reletività d'all'altra. Fuinzionano e sono usate indistrialmente, sono teorie consolidate da montagne di conferme sperimentali, insomma, lasciano poco spazio a falle. Problema: sono inconciliabili tra loro. Quindi le si può usare settorialmente, nella nanotecnologia, elettronica e biologia l'una, in tutto il resto l'altra. Einstein tra i primi ha cercato un modo di far convivere queste teorie, di scongiurare il sospetto che a livello sub-atomico le leggi universali si comportassero in maniera differente che per delle entità più grandi dell'atomo, fino alla cosmologia, in un altro. L'ha avvertita subito come lacuna di fondo, non essendo statoe gli stesso capace di "rovesciare" alcuni principi dei quanti "inconciliabili" colla relatività. Se si vuole spiegare "il tutto" e non solo il subatomico o i cosmi separatamente, c'è bisono di una teoria del tutto, una teria che riesca a far convivere le due teorie cardine della scienza. Una delle teorie del tutto, la più accreditata è quella delle stringhe, che funziona a meraviglia in questo compito, che però per la quale è quasi impossibile un riscontro sperimentale. Infatti l'atteggiamento riduzionista indica come entità minima a cui si può arrivere è un qualcosa di puntiforme, il mattoncino delle particelle elementari sarebbe quuindi un punto senza dimensione (da qui nascono problemi matematici che non sto a listare, comunque hanno a che fare anche col paradosso dei numeri infinit etc.) La teoria delle superstringhe (sono in realtà 5 teorie molto simili, inglobate in un unica, la M-Teoria) dove il riduzionismo vede come parte minima cosituente i ounti senza dimesnione, ci vede delle cordicelle che vibrando costituiscono tutte le particelle elementari, che sono diverse non per la caratteristica della stringa (che è a una dimensione)ma per il tipo e frequenza di vibrazione. In pratica, la vibrazione di queste stringhe crea le particelle nelle loro manifestatzioni fisiche. In pratica tu sei un atomo di sodio anziche di zolfo non perchè sei cosituito da tipi di punti a dimesione 0 che differenziano in quantità ( o qualità se non fraintendo)ma perchè sei il prodotto della vibrazione della stringa che costituisce -indirettamente- il sodio. La teoria è in realtà un modello matematico, ma nonostante la sua bizzarria, è tenuta in serissima considerazione comne unica teoria del tutto coerente ed elegante e senza paradossi. Gli studenti in fisica del presente e del futuro stanno, e verranno, indirizzati alla fisica proprio con la assunzione che alla base di tutto stanno le stringhe. La teoria ha dei risolti particolari, come prevedere (come strettamente necessario)un numero di dimensioni maggiore di quelli che possiamo immaginare, si parla di 10, 11 o 26 dimensioni. Altro risvolto: prevede l'esistenza di universi paralleli, uno dei quali si sarebbe appunto "scontrato" col nostro formando la "macchia" nella radiazione cosmica recentemente scoperta.Le dimensioni della macchia scoperta conicidono con quelle previste in una collisione o contatto tra due universi, e ciò ha dato da un lato adito a speranze che quindi effettivamente esistono universi paralleli, dall'altro ha fornito un ipotetia prova alla consistenza della teoria delle stringhe, che precedono appunto gli universi paralleli. Spiegato malissimo, spero abbia colto qualcosa. Troppi errori, riscrivo il post. I due pilastri della scienza attuale sono meccanica quantistica da una parte, e reletività d'all'altra. Funzionano e sono usate indistrialmente, sono teorie consolidate da montagne di conferme sperimentali, insomma, lasciano poco spazio a falle e interpretazioni. Problema: sono inconciliabili tra loro. Quindi le si può usare settorialmente, nella nanotecnologia, elettronica e biologia l'una, in tutto il resto l'altra. Einstein tra i primi ha cercato un modo di far convivere queste teorie, di scongiurare il sospetto che a livello sub-atomico le leggi universali si comportino in maniera differente che per delle entità più grandi dell'atomo, fino alla cosmologia. L'ha avvertita subito come lacuna di fondo, non essendo stato egli stesso capace di "rovesciare" alcuni princìpi dei quanti, "inconciliabili" colla relatività. Se si vuole spiegare "il tutto" e non solo il subatomico o i cosmi separatamente, c'è bisono di una teoria del tutto, una teria che riesca a far convivere le due teorie cardine della scienza. Una delle teorie del tutto, la più accreditata, è quella delle stringhe, che funziona a meraviglia in questo compito, che però per la quale è quasi impossibile un riscontro sperimentale. La sua novità: l'atteggiamento riduzionista indica come entità minima a cui si può arrivare una particella puntiforme senza dimesioni, il mattoncino delle particelle elementari sarebbe quindi un punto senza dimensione (da qui nascono problemi matematici che non sto a listare, comunque hanno a che fare anche col paradosso dei numeri infinit etc.) Invece la teoria delle superstringhe (sono in realtà 5 teorie molto simili, inglobate in un unica, la M-Teoria) dove il riduzionismo vede come parte minima cosituente punti senza dimesnione, assume che "i punti" non siano punti ma delle cordicelle che vibrando costituiscono tutte le particelle elementari, e indirettamente tutto -materia e temopo e tutto- che sono diverse non per la caratteristica della stringa (che è a una dimensione) ma per il tipo e frequenza di vibrazione. In pratica, la vibrazione di queste stringhe crea le particelle nelle loro manifestazioni fisiche (massa, qualità ecc.). In pratica tu sei un atomo di sodio anziche di zolfo non perchè sei cosituito da tipi di punti a dimesione 0 che differenziano in quantità ( o qualità se non fraintendo)ma perchè sei il prodotto della vibrazione della stringa che costituisce -indirettamente- il sodio. La teoria è in realtà un modello matematico, ma nonostante la sua bizzarria, è tenuta in serissima considerazione come unica teoria del tutto coerente ed elegante e senza paradossi. Gli studenti in fisica, un domani che comincia già oggi, verranno indirizzati allo studio delle superstringhe come teoria data per scontata, anche senza riscontri sperimentali, perchè "aiuta" alla comprensione delle due teorie (quanti, relatività) come tutt'una. La teoria ha dei risolti particolari, come il prevedere un numero di dimensioni maggiore di quelli che possiamo immaginare, si parla di 10, 11 o 26 dimensioni. Altro risvolto: prevede l'esistenza di universi paralleli, uno dei quali si sarebbe appunto "scontrato" col nostro formando la "macchia" nella radiazione cosmica recentemente scoperta. Le dimensioni della macchia scoperta conicidono con quelle previste in una collisione o contatto tra due universi, e ciò ha dato da un lato adito a speranze che quindi effettivamente esistono universi paralleli, dall'altro ha fornito una "prova" alla stessa consistenza della teoria delle stringhe, che prevede appunto l'esistenza di universi paralleli. Spiegato malissimo, spero abbia colto qualcosa. |
EvilEky venerdì 11 luglio 2008 16:04 | 6/15 |
In alto a destra del post che vuoi quotare c'è la scritta "quota". Tu clicchi su quota e nella schermata della risposta ti appariranno due aree bianche, in una c'è tutto il discorso della persona dalla quale vuoi prendere un pezzo e nell'altro riquadro bianco devi scriverci.. |
clostridio giovedì 25 settembre 2008 15:05 | 7/15 |
Esiste da un pezzo la meccanica quantistica relativistica...La cosiddetta teoria quantistica dei campi ( quantum field theory, QFT). "Relativita`" e` generico, esistono relativita` ristretta e relativita` generale. Il problema e` nella seconda, quella che ha a che fare con la forza di gravita`. In natura esistono 4 interazioni fondamentali. Per fondamentali si intende che tutte le possibili interazioni (o forze) presenti in natura appartengono ad uno di questi tipi: -elettromagnetica -debole -forte -gravitazionale La meccanica quantistica, per chi non lo sa, e` una teoria che serve a descrivere il mondo microscopico, dove la natura si comporta in maniera assai diversa rispetto alla natura della nostra esperienza comune (mondo macroscopico cioe`). Dunque...per le prime tre forze della lista si ha gia` una teoria quantistica (relativistica), ovvero sappiamo bene come funzionano a livello microscopico. Il problema sta nella quarta...Si conosce solo il suo comportamento su grande scala (moto dei pianeti ad esempio), con la QFT tradizionale non se ne cava niente. Sono dunque nate molte teorie per riuscire a superare questo problema, una di queste e` la teoria delle stringhe... Tuttavia una teoria e` abbastanza inutile se non si ha modo di verificarla....E da quello che so e` proprio il caso della teoria delle stringhe... Dovro` aspettare ancora un po` per studiarla seriamente, ma so che molti (fisici) non la considerano una teoria scientifica, proprio perche` non puo` essere convalidata ne` invalidata. |
fabioMD1960 giovedì 15 ottobre 2009 16:24 | 9/15 |
Se sei ancora interessato alla teoria delle stringhe, ti consiglio il libro "La trama del cosmo" di Brian Greene, edito da Einaudi. Nel libro, che reputo scritto molto bene e comprensibilissimo, viene affrontato in modo molto avvincente il mistero dell'universo e vengono spiegate le varie teorie scientifiche (anche in apparente contrasto tra loro) che tentano di fornire dei modelli per comprendere la realta'. |
fabioMD1960 lunedì 7 dicembre 2009 16:41 | 11/15 |
Il 07/12 12:41 clostridio ha scritto:Verissimo. Ma quante teorie (e non solo nel campo specifico della fisica), soprattutto tra quelle recenti, hanno avuto una conferma sperimentale ... ? direi che si contano sulle dita di 'una' mano... e forse bastano solo un paio di dita. Quindi il punto focale del discorso non e' se la teoria delle stringhe sia provata o no, ma piuttosto fino a che punto gli attuali costrutti matematico-teorici dell'universo abbiano valenza come oggetti e strumenti effettivamente esperibili nel reale tramite verifica empirica. Galileo docet. |
ambra80 mercoledì 24 febbraio 2010 13:32 | 12/15 |
ciao a tutti. innanzi tutto mi scuso per l'ignoranza, ma ho una curiosità e non so a chi rivolgermi. Ho sentito parlare di uno scienziato che aveva paragonato i tempi della nascita dell'universo, dal big bang fino ad oggi, ai giorni di un anno. praticamente fissava il big bang il primo gennaio e per esplicare i tempi delle varie ere, comprimeva i tempi della storia dell'universo in 365 giorni. da qui emergeva che l'uomo sarebbe apparso sulla terra solo pochi minuti prima che finisse quest'anno. Avrei bisogno di trovare il nome dello scienziato e la pubblicazione di questo studio, ma non riesco a trovarlo da nessuna parte. potreste aiutarmi? gazie saluti, ambra |
DottCacchiuc giovedì 25 febbraio 2010 09:20 | 13/15 |
Il 07/12 16:41 fabioMD1960 ha scritto:la matematica è un metalinguaggio di simbolismi...(l'artefice è l'uomo moderno).. ...la fisica nasce dall'osservazione dei fenomeni naturali...(che sono tanti e non infiniti).. ...poi si è visto che la maggioranza dei fenomini fisici erano trattabili con la matematica...eureka!! ..poi si è anche visto che certe astrazioni matematiche nulla hanno a che fare con il mondo fisico (a meno di complesse riduzioni sintattiche e semantiche). da qui la certezza; che la fisica per quanto complessa è limitata e che il pensiero matematico può eccedere il naturale (anche cose o oggetti senza senso possono essere descritti dalla matematica...non per questo essi esistono nel reale...almeno nel mondo conosciuto).. l'immaginario è pur descrivibile...ma è antiscientifico credere in ciò che non si può provare... ciao |
fabioMD1960 giovedì 25 febbraio 2010 17:46 | 14/15 |
Un vecchio assioma dice che in un universo infinito, ove la statistica ha campioni virtualmente illimitati, la probabilità statistica che un evento si verifichi e', teoricamente, vicina alla certezza. Ovviamente tutto cio' e' comunque relato al fatto che esite la matematica, a sua volta generata dal pensiero umano. Se assumiamo che la mente umana e' per definizione imperfetta, possiamo dubitare sulla struttura intrinseca e simbolica della matematica. Se dubitiamo della struttura intrinseca della matematica, allora possiamo avere delle forti perplessita' nei confronti dei costrutti matematici usati come ingrediente base delle teorie fisiche. Questo per evidenziare che, se vogliamo, possiamo arrivare a dubitare di tutto cio' che la mente umana ha faticosamente e laboriosamente costruito. Le prove sperimentali, empiriche, attuate per verificare (alcune) teorie fisiche sono altrettanto opinabili (si pensi ad esempio alla scoperta che l'osservatore puo' condizionare, con l'atto stesso di osservare, l'esito dell'esperimento). Nonostante tutto cio', la mente umana, forse per un bisogno 'genetico' di sicurezza, si aggrappa strenuamente al reale cosi' come lo esperiamo, ai costrutti teorici come la matematica, la fisica e le altre scienze. La cosa paradossale e' che l'universo e' supremamente indifferente nei confronti dell'uomo, della sua esistenza su questo mondo inespugnabile, indifferente delle sue teorie e delle sue credenze. Come dice saggiamente la religione buddista (per quel poco che il sottoscritto ne puo' onestamente sapere), la vita non e' sottilmente filosofica o scientifica o gravida di chissa' quali intinseci significati: e', e basta. |
DottCacchiuc venerdì 26 febbraio 2010 08:38 | 15/15 |
concordo in parte... ..nessuno ha la pretesa di spiegare tutto e/o il contrario di tutto...con nessun mezzo seppur sofisticato e complesso.. ..la scienza è imperfetta, persegue solo un tentativo di spiegazione...attraverso modelli mentali ed esperimenti riproducibili..etc. ..alle volte ci azzecca... ..e quando lo fa, accresce semplicemente la conoscenza umana. L'universo fisico/chimico/biologico etc. non potrà mai essere risolto completamente con notazioni matematiche e/o altro... L'inconoscibile è insito nella natura in generale. Ciò che ci fa grandi è l'aver scalfito questo misterioso guscio all'interno del quale ci sono fatti/oggetti/altro che non potranno essere mai svelati, per quanto intuiti. Ma l'uomo, per fortuna o chissà per quale altra diavoleria è davvero un animale superiore qui in terra, pur con le sue limitazioni.... se così non fosse non potremmo spiegare il genio (Mozart, Bach, Leonardo da Vinci, Einstein etc.)....e non mi si venga a dire che è questione solo di "bruta" materia pensante, o perchè così è e basta, perchè c'è qualcosa in più nell'uomo che ancora oggi non sappiamo definire... ciao! |