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soloio lunedì 15 settembre 2008 16:15 | 1/16 |
I miei genitori mi hanno sempre insegnato il concetto del "Siamo tutti uguali". Ed è così che la penso, ho sempre visto i razzisti come persone ignoranti e bigotte. Sono sempre stata piena di amici stranieri...quindi quando ha cominciato a piacermi un ragazzo albanese non ci ho visto niente di "strano" o anormale. Adesso che abbiamo cominciato a frequentarci però, mi sono dovuto scontrare con i giudizi della gente "Ma cosa ci fai con un'albanese?!" è la frase che mi sono sentita ripetere + volte, pronunciata con il tono di chi ti dice "Ma cosa fai?!esci con un serial killer?!?!?!?". Io ci rido sopra e continuo a pensare che queste persone siano davvero davvero davvero ottuse x dire una cosa simile. Ma se avessero ragione loro? Se la differenza di cultura diventasse 1 problema? Voi ke ne pensate? |
Cecca863 lunedì 15 settembre 2008 17:25 | 2/16 |
sarei un ipocrita nel dire che non mi porrei problemi!...purtoppo se vuoi bene a qualcuno vai oltre i giudizi della gente...piuttosto che porti la domanda " e se gli altri avessero ragione ?" io mi domanderei " ho la forza per rischiare , anke se mi accorgerò in futuro di aver sbagliato?" |
PulcinaRosa lunedì 15 settembre 2008 17:30 | 3/16 |
Purtroppo è così, la differenza di cultura spesso crea delle barriere, meglio dire dei limiti, e quando questi vengono superati ci si allarma.. nulla contro nessuno, per carità, ma finchè è un ragazzo (ovvero non è che esci con una compagnia e te li passi tutti) non c'è problema.. anche se forse, prima di intraprendere una storia con una persona con cui non condividi il modo di pensare...insomma con cui c'è una certa differenza culturale (radicata proprio nella sua nazionalità), è sempre meglio conoscerla a fondo, conoscere il valore che questi danno alla donna, ciò che ritengono decente o indecente, lecito e illecito... Per esempio io non ho nulla, ma davvero nulla contro queste persone, però so che non riuscirei a findanzarmi con un albanese, un africano, anche un americano, perchè il mio essere italiana mi fa pensare in un certo modo che mi distanzia da loro.. (non che io mi senta superiore, semplicemente diversa) |
stella83 lunedì 15 settembre 2008 17:53 | 4/16 |
Il 15/09 16:15 soloio ha scritto:Io penso che solo tu, vivendo questa storia giorno per giorno, puoi capire se le differenze tra le vostre culture sono tali da impedire una storia! In bocca al lupo!!! |
EvilEky venerdì 19 settembre 2008 21:53 | 5/16 |
Il 15/09 17:53 stella83 ha scritto:QUOTO! Ma come si può pensare che la cultura sia così ostacolante?! Già il fatto che tu ci stia presuppone che ci siano dei pensieri che condividete, che ci sia una stima reciproca.. conosco figli di un marocchino e una donna italiana anche abbastanza anticonformista e all'avanguardia, vedo coppie multietniche! Sento di figli di uomini e donne che provengono da paesi diversi, anche di quei paesi che non sono sotto la mira delle critiche degli Italiani! Coppie durature!!! Ma dico io, secondo voi è meglio UN MAFIOSO ITALIANO che un ONESTO MAROCCHINO?! E se era un AMERICANO?!?! Soloio, se era Americano, Inglese, Cinese, i tuoi amici avrebbero detto qualcosa?!?! Ti dico io la risposta, NO! |
soloio sabato 20 settembre 2008 10:36 | 6/16 |
Il 19/09 21:53 EvilEky ha scritto:Sicuramente quelli che vedono male qst cosa non sono miei amici. Al contrario i miei amici sono felicissimi x me, xkè finalmente mi vedono accanto ad un bravo ragazzo. Cmq, è ovvio, che qst persone non direbbero nulla al riguardo, che il problema non è che è straniero ma che è albanese. Ad ogni modo ho pensato e ripensato a qst situazione, alla nostra storia, a lui ed alle parole della gente. E ho capito che in fin dei conti io non avevo paura ke la differenza di cultura potesse essere un problema x la nostra relazione. Semplicemente è ke i commenti della gente feriscono, sentirsi additata x aver commesso il "terribile crimine" di non uscire con "un bel ragazzo italiano" ma con un albanese, mi fà male. Ovvio la loro è mentalità da paese, è una mentalità chiusa che assolutamente non condivido. Ed è proprio x qst ke la mia decisione è presa, vivrò tranquillamente la mia relazione con lui, xkè mi piace, gli voglio bene e mi sta facendo davvero innamorare, è un'ottima persona ed è lui che voglio. La gente parla? Che parli pure se non ha nulla di meglio da fare. |
roadwolf domenica 21 settembre 2008 10:17 | 8/16 |
Tutti sono uguali, tutti sono diversi... Cosa vuol dire? Vuol dire che tutte le persone devono avere gli stessi diritti e che allo stesso tempo tutte le persone hanno diritto ad avere la loro personalità, la loro cultura, la loro lingua, la loro nazione. Ed il fatto che culture diverse siano o meno interconnettibili è un risultato che non ha NIENTE a che vedere con l'uguaglianza di diritti e la negazione di questi (ovvero il razzismo) sono cose del tutto differenti. Non sono d'accordo con Evil, che stravede per una società multietnica perchè semplicemente.... non esiste. Ovvero: può esistere una fase transitoria in cui microsocietà coesistono strette una accanto all'altra come sta succedendo oggi, con tutte le conseguente dovute ai conflitti di cultura. Ma una volta che tutti si saranno "amalgamati" (estremamente difficile che succeda, lo dirò dopo il perchè) semplicemente le etnie di prima non esisteranno più, lasciando posto ad una nuova, ma senza radici. Ovvero: il figlio di un marocchino o di una italiana non è... interamente nè l'uno nè l'altro, nè carne nè pesce. Non ci sarebbe assolutamente nulla di male senonchè... l'uomo nel suo più assoluto e profondo della psiche, ha un vitale bisogno di IDENTITA', ovvero si sentirsi un "IO me stesso" ben identificato con una parte definita della società. Pochissimi si sono posti questo problema, ma le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Il non sentirsi del singolo appartenere interamente ad una cultura, ad un paese, ad un certo tipo di società, di famiglia, di costumi, porta ad un vuoto personale interiore (che il più delle volte resta a livello inconscio) ad un senso di indeterminatezza e fragilità interiori che non vanno sottovalutate. Condividete? non condividete?... |
PulcinaRosa domenica 21 settembre 2008 10:54 | 9/16 |
Il 21/09 10:17 roadwolf ha scritto:Ecco Road, tu hai detto in un italiano più corretto e con una spiegazione più semplice quello che volevo dire io. Condivido in pieno visto che hai esposto in poche righe la stessa cosa che penso! |
Charas lunedì 22 settembre 2008 00:00 | 10/16 |
caro road, credo tu non sappia affatto di cosa tu stia parlando. Essendo tu "tutto Italiano", nn puoi dire una cosa del genere perchè non ne hai un'esperienza diretta. Vedi se tu fossi, come me, figlio di genitori di nazioni e culture diverse capiresti ke questo essere "biculturale" ti arricchisce solamente e spesso mi sento( io personalmente) troppo fortunato a essere quello ke sono: mezzo Italiano e mezzo Spagnolo. Anzi, mezzo Italiano e mezzo Basco dato ke mia madre e Bilbaina. E questo mi concede di essere figlio di 2 mondi simili, ma diversi dandomi la possibilità di coglierne le sfumature di entrambi in ogni loro aspetto. Certo il paese dove sono cresciuto(l'Italia del Sud) rimarrà sempre la mia "patria", ma allo stesso tempo mi sento cittadino Spagnolo, perchè ne sento mie le tradizioni e la cultura in egual misura delle tradizioni e della cultura Italiana(Romano-Greca). La conseguenza di questa bivalenza culturale mi consente di riflettere sul fatto ke per quanta differenza di cultura ci sia fra due persone, rimarranno sempre due persone!!!!!!!!!! I nostri bisogni, i nostri desideri, i nostri incubi fondamentalmente sono gli stessi, sia ke fossimo americani, sia ke fossimo sudafricani e questo dimostra ke è sempre di più quello ke ci accomuna ke non quello ke ci rende distanti. E il fatto di avere due diverse culture di provenienza ci rende più vicini ad entrambe e ci consente di comprenderle, valutarle ed accettarle nel loro meglio, e di scansarne i peggiori difetti(perkè nn c'è una cultura "perfetta"). Tutto ciò alla fine si rivela proficuo anke nei rapporti umani perkè ci concede una mente più aperta e di più ampie vedute rendendoci più semplice l'accettazione del prossimo per quello ke è senza pregiudizi. |
roadwolf giovedì 25 settembre 2008 23:45 | 11/16 |
Il 22/09 00:00 Charas ha scritto:... beh, penso che di me tu non ne abbia azzeccata neppure una! Le mie radici sono altovenete, carniche, slave, illiriche e germaniche. Tutte culture diverse ma complementari. Nella mia storia il filo di interconnessione è dovuto alla mia madrelingua, e non è quella italiana. Paradossalmente mi mancano proprio (per quanto ne so dei miei antenati) le radici italiane peninsularmente intese. E tu dici che non capisco l'essere "biculturale"? Sono arrivato a queste ipotesi partendo proprio dalle difficoltà che avevo quando ero giovane ad identificarmi interamente con la realtà sociale di paese. Non dico che non sia vero quello che tu senti di te, ma da quello che leggo mi dai l'impressione di una persona che non gli va troppo di legarsi al passato e ad un unico "luogo" particolare. Tra l'altro, se per te spagnolo e basco li senti come la stessa cosa... mi sembra tu faccia un pò di confusione. La basca (dovresti saperlo bene) è una delle rarissime culture dall'origine non indoeuropea sopravvissute nel continente. Non credo che essere "ciechi dentro di sè", per quanto riguarda il sentire forte le proprie origini etniche porti ad incomprensioni e chiusure nei confronti del "diverso": tutt'altro! L'accettare le diversità porta a capire le diversità stesse mentre la globalizzazione etnica, essendo finalizzata al livellamento etnoculturale (e quindi ad eliminare le diversità) porta ad innescare i contrasti dovuti ai meccanismi di difesa istintivi ed inconsci congeniti nella psiche dell'umanità. Ci hanno provato gli antichi romani, con il risultato del collasso dell'impero (dovuto anche alla conseguente corruzione culturale e dei costumi). Ci ha provato l'unione sovietica, spostando intere masse popolari ed addirittura sterminandone alcune (chi si ricorda dei cosacchi?) ed il risultato è stato quello che si vede (naturalmente per chi gli occhi li tiene aperti). |
ti12 venerdì 26 settembre 2008 14:05 | 12/16 |
non penso ci possano essere particolari problemi se egli è una brava persona. Forse in futuro, se lui è musulmano e intendeterete fare dei figli assieme, potrebbero esserci dei problemi relativi alla loro educazione, dovrebbero essere musulmani anche loro, e altre cose |
Ifrit lunedì 29 settembre 2008 09:28 | 13/16 |
Dei giudizi degli altri io me ne fregherei....io sto con una ragazza di origine indiana....a volte i miei amici mi tirano delle "battute" dado anche un accenno di razzismo ma io me ne frego...sono solo giudizi dati alla leggera...giusto per sputare sentenze....sono innamorato e lei è una bravissima ragazza... Quindi se lui ti piace....e ti sembra una brava persona....non vedo il problema...se non andrete d'accordo per differenza di cultura si scoprirà solo vivendo |
Charas lunedì 29 settembre 2008 16:42 | 15/16 |
Il 29/09 12:11 Raptor ha scritto:no se si mettono subito in chiaro le cose basilari. E poi dopo i problemi ci sono lo stesso, di qualunque nazionalità sia tua moglie |
roadwolf lunedì 29 settembre 2008 21:44 | 16/16 |
Il 29/09 16:42 Charas ha scritto:ecco, vedi che iniziamo un pò alla volta ad approfondire il tema. "Mettere subito in chiaro le cose basilari" è un atteggiamento che va bene per un contratto aziendale e non va confuso con una (vera) unione matrimoniale dove tutto funziona quando sono gli istinti, gli inconsci e i sentimenti delle persone ad interagire spontaneamente tra loro. Perchè oggi da trent'anni a questa parte le coppie scoppiano? |