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categoria: poesie

X MIA SORELLA

SEI CARINA E BELLA COME UN FIOR
CRESCIUTA EPAFFUTA SOLO D' AMOR.
BELLISSIMA VERO?

segnalata da ale martedì 15 febbraio 2011

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categoria: Poesie

per te ale

L’amore non si chiede perchè parla dal cuore e non spiega mai....
L’amore non ci pensa due volte può arrivare di colpo o sussurrare da distante,
sono emozioni forti, non abbiamo voce quando sono i nostri cuori a scegliere, non c'è un piano, non abbiamo controllo.
Guarda verso l'amore, potresti sognare e se dovesse andarsene allora dagli le ali, ma se quell'amore è destinato ad essere allora la sua casa è il tuo cuore.
Sotto i cieli noi siamo viandanti, viaggiamo lontano sulle strade della vita. Dunque lascia che l'amore parta lascia che la speranza abbia un posto nel cuore di colui che ama.
Una sera, due anime s'incontrano, un filo sottile le lega, le unisce in un cielo infinito.. volano insieme desiderandosi l'un con l'altra è una strana sensazione, inspiegabile, quasi irreale un gioco di emozioni!!!
All'improvviso si apre una porta... proseguire verso l'ignoto o tornare indietro? L'ignoto.. irresistibile tentazione, un desiderio di scoperta un mare sconosciuto ci guida inesorabilmente verso il suo sentiero.. il tempo solo lui ci svelerà la risposta. Il linguaggio dell'amore è un linguaggio segreto e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso, profondo, sensazioni che senti dentro per renderti tale, unica e speciale!
L'amore come il fuoco, non può sopravvivere senza moto continuo,
cessa di vivere non appena smetti di sperare o di temere.
L'amore è come un corso d'acqua, deve essere in continuo movimento.
Molti credono che le acque del fiume scorrano per sempre, e non se ne
preoccupano più. Poi arriva l'inverno, e le acque gelano.
Solo allora comprendono che niente, in questa vita, è assolutamente garantito tranne l'amore...
lui se è vero è eterno. Si annida nel tuo cuore e cresce ma non vola via se tu non gli dai le ali...
fammi crescere nel tuo cuore e non darmi quelle ali

segnalata da deadiana79 venerdì 10 ottobre 2008

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categoria: Poesie

nasce imperia

"un racconto:"nasceva ad porto maurizio... crescette col tempo la leggenda che era un re.... un fantasma.... beveva le sue birre a the dreamers la foce....poi volava in via cascione come un lampo.. e salutava ogni persona... era veloce sai.... e spesso lo trovavi al prino.... dal tapas... a ascoltare il reagge... un giorno si innamoro di ineja... e decise... con un tocco di follia.... di unirle.... .. il gesto fu suggelllato con un matrimonio... tra una donna luisa... di via s.giovanni... e marco.... di via cascione.... c'era tanta gente.... così nacque una nuova città imperia " passarono gli anni e nasceva una città .... che chiamata imperia ... accolse tutti ... tutti dai bianchi ai neri.... marco di s.giovanni adotto un figlio di colore..... assieme ad luisa lo fecero crescere.. assieme.... fecero di tutto. per creare.. l'armonia nella città essi... dovete sapere... che colui che sposo luisa e marco... disse a loro.... " trattate imperia come un fiore... " in quel inverno nascette imperia.... e la bambina di colore divento la prima sindachessa della città" ?

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categoria: Poesie

frasi d'amore

Da qualche parte, lassù, sopra l'arcobaleno; i tuoi dolci pensieri. I raggi di luce, la leggerezza delle nubi; lassù, sopra l'arcobaleno, ci sono i tuoi sogni. Quei dolci attimi del tuo sognare, i pensieri; da qualche parte, lassù, nell'arcobaleno volano i sogni che hai fatto. Un giorno esprimerò un desiderio su una stella cadente e mi sveglierò quando le nuvole saranno lontane; dietro di me. Mi troverai lassù, vicino ai camini e alle cime montuose; lassù in alto, da qualche parte, sopra l'arcobaleno. Vedo gli alberi del prato e anche le rose rosse; le guarderò mentre fioriranno per me e per te; e pensando, tra me e me, che mondo meraviglioso! Vedo cieli blu e nuvole bianche e la luminosità del giorno; mi piace il buio e pensando tra me e me che mondo meraviglioso! I colori dell'arcobaleno così belli nel cielo sono anche sui visi delle persone che passano ; vedo degli amici che salutano e ti chiedono come stai? In realtà stanno dicendo ti voglio bene. Ascolto i pianti dei bimbi e li vedo crescere; impareranno molto di più di quello che sapremo . Penso tra me e me che mondo meraviglioso! Un giorno esprimerò quel desiderio, lo stesso sulla medesima stella cadente. Mi troverai lassù, sopra l'arcobaleno.

flo95 - tratto da floriana lombardo

segnalata da flo95 lunedì 25 marzo 2013

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categoria: poesie

Risvegli

Sole come nome di un risveglio che non giunge,
Cuore come nome di un'amore che non nasce,
Vita come nome di una speranza che non cresce in me.

L'eterna ricerca giunge dunque al termine dinnanzi a cotanta dissillusione, e ti assopisci in un lungo sonno, coccolandoti nel torpore dell' innaturale freddezza che porti nel cuore.
Il dolore si ferma, il male svanisce, la mente riposa.

E nelle notti più buie e tempestose nasce dalla gola ormai lacerata il grido del silenzio, parole che vorresti pronunciare o realtà che neghi persino a te stesso, segreti e confidenze negate anche al tuo ego.

Fiducia come simbolo di un risveglio che sta per giungere,
Sincerità come simbolo di un amore che sta per nascere,
Io come simbolo di una speranza che cresce in me.

Griderò il mio risveglio,
Griderò le mie speranze
ed i miei sogni;
Illuminando di indaco ogni mio gesto,
ogni mio bacio, ogni mio fremito,
ogni mio desiderio.

Giungerà il tempo nel quale dovrò svegliarmi,
ma ora ... lasciatemi dormire.

DiDiEmmE - tratto da Da: I miei Pensieri

segnalata da DiDiEmmE martedì 19 dicembre 2006

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categoria: Poesie

IL PASSAR DEL TEMPO SOTTO I NOSTRI TACCHI

Case e famiglie dunque vanno insieme in malora, e insieme si perdono parole e pietre, vaghezze d’abiti e brillare di cieli. Nessuno lo so potrà ridarmi se non forse nel sonno l’ombra di un volo di nuvole su un balcone che non c’è più; e la quieta rissa di voci che sentivo giungermene nelle sere d’estate s’è ammutolita per sempre. Troppi piedi sono passati sulle basole di piazza dell’Immacolata, livellando le fosse con cui giocai or sono mill’anni, quando esistevano le monete da un soldo, da due soldi. Devo confessarlo? Mi capita, nei freschi quartieri che ignoro, di dover chiedere la strada ai passanti. Forestiero nella mia patria, non c’è passeggiata negli asfalti di periferia che non affondi lunghi coltelli nel mio fianco. Allora mi dico che ho avuto in sorte un cuore difficile, incapace di crescere. E sarà per un difetto vergognoso dei nervi, ma io non saprò mai abituarmi al mutare delle cose e le subirò sempre come una sopercheria di un potente. E mi sentirò sempre tradito tutte le volte che, invocata per nome, finge di non udirmi, o mi guarda senza capire, la mia stupida Itaca da cui non son partito.

segnalata da angelsy sabato 2 febbraio 2008

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categoria: Poesie

Vita

Dato che mi sento sola, comincio qui a scrivere la mia storia.
Quello che sarà non importa.

Ma il ieri, quello già accaduto fa parte solamente oggi,di un passato vissuto!

Cominciamo con il giorno che stato, un giorno normale di un lungo passato.
La nascita di una bambina, dolce fragile essendo piccolina!
Diciamo tenera, una stellina!

Cullata tra braccia di stelle, piangeva giorno e notte, senza che gli davano delle pene.

Piangeva la bimba, forse per il futuro che doveva venire, e quello che è accaduto piano piano la fece morire.
Crescendo vide il mondo con i colori dell’arcobaleno, tutto il cielo per lei era sereno.

Tutto ma proprio tutto, gli sembrava una favola, senza nessun dubbio, il suo mondo in una scatola.

Cresceva quella bimba, e ancora bimba era quando si ritrovò già ragazza, una ragazza vera.

Lacrime, passate per anni, senza perdersi nei suoi dubbi e nei suoi affanni.

Era una gioia per chi la vedeva, ma per lei stessa, era solamente un’ombra che viveva.
Era sorridente, solare e amichevole a tutti, ma nessuno sapeva cosa sanno ora tutti.

Lei soffriva, già dal primo giorno che piangeva, non sapeva per chi, a chi lo doveva.
Piangeva e piangeva, anche quando rideva!

Dei momenti cosi sempre ci saranno, si e vero, ma quando valgono in un passato vissuto, sempre nello stesso modo?

Quella bambina, divenne ragazza piangendo,
divenne ragazza per svegliarsi un giorno e ritrovarsi donna sorridente.

Vale - tratto da Vita

segnalata da Vale giovedì 17 marzo 2005

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categoria: Poesie

"LE STORIE DALLA GALEAZZA

e le storie estive son baci alla galeazza tra la riva e il suo amato mare... baci tra scogli... litighi tra pietre bianche e bambini che crescendo si sposano e fan figli
e le storie van avanti tra le vendette e i gelati mangiati alla galeazza
e le storie diventano brevi o lunghe amando uno stupendo scoglo... amando uno stupenda vita quella che riceve un altra medaglia.... quella del amore alle donne
e le storie di mafia van avanti alla galeazza... tra pistole e raffinate bugie...

guido arci camalli

segnalata da guido arci camalli sabato 13 luglio 2024

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categoria: poesie

il mio altare

io sono cresciuta ai piedi degli alberi
but anche ai piedi di un altare
ho giocato in chiesa, a nascondino,

la chiesa per me era magica
dentro sentivo pulsare
qualcosa di grande e incomprensibile,

ed io sentivo che ero al sicuro,
e l'altare era qualcosa di enorme sopra di me,
io seduta ai suoi piedi ammiravo lo splendore,

lo splendore dell'Immenso,
la sua profondità, piu grande dell'universo,
il grande altare di pietra io amavo,

perchè ha cresciuto me,
ho avuto tutti sacerdoti santi
che hanno protetto me da ogni male,

accanto all'altare io ero a casa,
cantavo, giocavo, sorridevo,
gli angeli erano con noi bambini,

e io ho capito che l'altare di ogni chiesa
è come il monte Calvario,
l'altare è il sacrificio dell'Agnello di Dio,

e con la presenza di mia zia
sorella francescana, ha fatto amare a me
la terra, i fiori, gli alberi, gli animali,

devo ringraziare Dio che ha regalato a me
questi grandi doni inimitabili,
e le persone giuste che ha messo
sul mio sentiero nella sua Chiesa.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta lunedì 18 marzo 2013

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categoria: poesie

L'essere Madre

Finche siamo bambine pensiamo che tutto quello che fa Mamma
è normale quasi scontato pensiamo che fa parte del suo ruolo;
accudire noi, la casa il babbo e magari anche lavorare.
Pensiamo che le nostre necessità debbano essere per Lei
in primo piano senza darci un motivo;
semplicemente perchè è la Mamma.
Poi un giorno iniziamo ha crescere :
adolescenti ragazze, donne ma per lei siamo sempre
la “sua bambina” e spesso questo ci infastidisce.
Poi finalmente diventiamo anche noi Mamme;
e capiamo che è vero che tutto quello che fa Mamma è normale
è vero che le nostre necessità sono per Lei sempre in primo piano,
com’ è pur vero che siamo e resteremo sempre le “sua bambina”.
Tutto questo non solo perchè Lei è la Mamma ,
ma perchè per Lei noi siamo realmente la cosa più importante.
La cosa che custodisce gelosamente nel profondo del suo cuore.
Ed è solo quando capiamo questo che invece
di rimanere infastidite dai sui eterni pareri Materni
capiamo che l'unica e giusta risposta è un immenso e sincero:

GRAZIE

Grazie per avermi accudita cresciuta ,rimproverata e coccolata,
Grazie per esserci sempre e comunque quando ho bisogno di te.
Grazie per aver fatto di me la donna, la Mamma che sono,

segnalata da Selvaggia giovedì 28 giugno 2007

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categoria: Poesie

giuseppe

Giuseppe! il grande cuore di Giuseppe,
che avendo saputo, della gravidanza di Maria,
piangeva in silenzio, e pensava di ripudiarla in segreto!

la sua giovane fidanzata, di quattordici anni!
diventato all'improvviso, il suo, sogno spezzato,
nella sua dignità, non osava dire niente a Maria,

ma nella notte insonne, tra lacrime e dolore,
riuscì finalmente a dormire, ed ecco l'arcangelo Gabriele,
entrò nel suo sogno, lo consolò, dicendogli che

la "condizione" di Maria, non era opera dell'uomo,
ma solo di Dio!, Giuseppe si svegliò con un grido,
aspettò l'alba meditando a quanto accaduto.

Giuseppe, semplice e grande uomo! l'uomo di Dio,
L'uomo a cui Dio, affidò, il suo prezioso figlio.
Ogni donna di questo mondo, spera di incontrare, un uomo come giuseppe!

Ma non esiste un altro Giuseppe! La donna del mondo di oggi,
deve difendersi da sola, deve lottare contro ogni angheria,
ma la donna, con la forza che Dio, le ha donato,

può riuscire in tutto, nel lavoro, cresce i suoi figli, è felice nella sua solitudine,
e tu Giuseppe, grande Patriarca, sei l'uomo dei sogni di tutte le donne,
umile, buono, saggio, caritatevole, con il cuore pieno di amore.

Grazie Giuseppe, per avere, cresciuto, Gesù!

Daniela Cesta

segnalata da DANIELA CESTA giovedì 18 dicembre 2014

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categoria: Poesie

Paese mio

Paese mio,benchè tu m'abbia visto crescere, gioire,
soffrire, piangere, i tuoi marciapiedi sopportato
il mio peso, le tue mura soffocato, le tue scuole
diseducato, la tua mente imprigionato...
sei rimasto bambino.

(1974)

vincenzo corsaro

segnalata da vincenzo corsaro giovedì 17 maggio 2012

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categoria: Poesie

LI VECCHIARIEDDI

LI VECCHIARIEDDI

Li vecchiarieddi vuardano luntano.
A li vuerre, a la famma, a li stiendi,a
lu surore re la fronta pe’ affà esse
‘na vrancata re raurinio ra’ int’à la terra,
certi vvoti avara, certi vvoti pure matregna.
Vuardano a li figli crisciuti
‘ntiempi re’ vuerra cum’a li puorci
magnanno la farina re li gliandi,
li mmeli ancora acevere
ca cariano ‘nterra ra l’arbero
‘nzecculluto annanzi a lu purtone re la casa.
S’allicordano ca’ puri quanno murìa
‘na jaddina vicchiaredda
ca’ nun servìa mango a fare l’ ova la matina,
era ‘na festa pe’ tutta la casa.
Ardia lu’ ffuoco rint’à lu’ fucone
e se mettìa a volle pe’ tutta la jurnata.
La sera se facia festa.
‘Nu tuozzo re pane niuro,
‘nzuppato rint’à la vrora caura,
nu’ pezzettudo re carni tuosto cum’à na preta
e iddo ca’ se rusucava, chianu chiano,
cu’ chiri quatto rienti trumulianti,
li pieri arrappuliati re la jaddina.
Lu vecchiarieddo vuardava li niputi,
assettati a circhio annanzi a lu’ fucone,
aizava ll’uocchi a lu suffitto affummuchiati
e po’ ringrazziava a Dio!

Catello Nastro

TRADUZIONE
(dal dialetto cilentano)

I vecchi guardano lontano. Ricordano le guerre, la fame, gli stenti, il sudore della fronte per cavare dal terreno, certe volte avaro, certe volte addirittura malvagio, una manciata di granoturco. Guardano i figli cresciuti in tempo di guerra mangiando pane fatto con la farina con aggiunta di ghiande macinate, come i maiali, e le mele ancora acerbe cadute prematuramente da un albero poco produttivo davanti casa. Ricordano che quando moriva una gallina vecchia, che non serviva nemmeno a fare le uova ogni giorno, era gran festa. Si attizzava il fuoco nel camino, si poneva la carne con le ossa e le frattaglie in un paiolo di rame stagnato e si metteva a bollire per tutta la giornata. La sera era gran festa. Un tozzo di pane nero inzuppato nel brodo e qualche pezzo di carne duro come una pietra. Al nonni toccavano le zampe della gallina, la testa, il collo e le parti meno prelibate. Le parti migliori venivano date ai bambini. Il vecchietto guardava i nipoti che crescevano, alzava gli occhi al soffitto pieno di fumo e poi ringraziava Iddio.

Catello Nastro - tratto da POESIE CILENTANE

segnalata da Catello Nastro lunedì 30 marzo 2009

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categoria: poesie

A MASSIMO

Non una parola
Non una ragione.
Il dolore che mi hai portato
Ha fatto tornare a galla tutti i ricordi.
Quando ero un bambino
E giocavo con Ale
Tuo fratello più piccolo
Lui voleva sempre imitarti
Eri il suo punto di riferimento.
Ti toccavamo i muscoli
E ci impressionavamo.
Ti guardavamo allenarti
A tirare pugni nel garage.
Poi quel foglio appeso al muro
Che ti qualificava campione italiano di pugilato
Testimoniava la tua grandezza.
Tutti conoscevano Ale
Come il fratello di Massimo
La guardia giurata.
E lui ne andava fiero.
Abbiamo parlato poche settimane fa
Eri sempre tu
Facevi le tue solite battute.
E mi ha fatto piacere
Parlarti per un po’.
Ora non riesco proprio a immaginare
Che non ci sei più.
Non è possibile.
Premere quel grilletto
Non può essere stato il tuo ultimo gesto
Sentire il proiettile dentro di te
Non può essere stata la tua ultima esperienza.
Ti conosco da sempre
Sono cresciuto con tuo fratello
Ci hai visti crescere
Ora rispetta la promessa
Di vederci diventare uomini
Forti e robusti come te.
E se proprio non potrai più esserci
Grazie per quello che hai fatto.
Grazie per questi venti anni.

Stanotte la città è in silenzio
C’è un rumore che viene dal cortile.
È Massimo che si allena nel garage.

LucaG - tratto da MyLyrics

segnalata da LucaG venerdì 27 aprile 2007

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categoria: Poesie

lascia che marcisca
quel fiore del deserto,
piove sangue
sulle terra arida,
da essa crescono rovi spine
che soffocano il più prezioso dei fiori...

Asterope - tratto da Vasilij

segnalata da asterope martedì 26 dicembre 2006

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categoria: Poesie

Quando si è giovani!

Quando siamo giovani crediamo che abbiamo ancora molto tempo davanti. Quando si è ragazzi, si ama in un modo folle, con tutti sensi, strano, ma anche cosi puro! La vita non sembra riservarci alcun male. Siamo liberi dentro ma prigionieri fuori. Nessuno ci capisce! C’illudiamo una vita, che ci viene rubata prima che può essere vissuta. E con lei ci viene rubato un’altra cosa, che nessuno ci potrà ridare…..il tempo!!! Il tempo per vivere quest’amori! Il tempo per ridere con gli amici, per esser se stessi!
Quando si è giovane non si conosce ancora quel dolore immenso che ti porta una delusione. Amiamo e viviamo la giornata, e se lui/lei non chiama sembra la fine del mondo, senza sapere che vivere senza di lui/lei fosse la morte! Ma con il passare del tempo, gli amori eterni svaniscono come l’acqua nel deserto e con loro anche la fiducia d’amare di nuovo.
Crediamo in un domani, che già oggi non ci può essere più! Crescendo lottiamo contro il male che vive nel nostro cuore ,quello che ci fa dubitare nell’amore. Si arriva ad un punto dove non si sa cosa ancora, dove questo male porterà. Quando si è giovani, senza delusione, pensieri turbati, e con un cuore ancora sano, li si che sinceri le mani stringiamo e amiamo!

Vale - tratto da Esperienze che cambiano la vita!

segnalata da Vale martedì 11 gennaio 2005

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categoria: Poesie

Lei

Ritorna un' altra esatate porta sempre un btatticoure questa volta siamo noi.
Quando ritrovi un amore puoi anche commuoverti è come un amico lontanto che viene atrovarti. Sarà quell'aria da bambina con quel rossetto rosa, sarà così, sarà quel muso da ribelle, con quell'abbronzatura sulla pelle, sarà quel modo di vestire oppure quei suoi jeans da ricucire.
Lei e sempre lei che cresce come la mia sete, una sorgente che non mi disseta mai e che tiene in pugno la mia vita e non sa che in fondo conta solo lei e che sta correndo nel mio cuore, vibra nelle mie vene. Sara quel chiederti le cose piu strane e maliziose, sarà cosi, sarà quel tono dispettoso di dire si ma poi ti prende in giro.
Dedicato ad un'amica

Anto E. - tratto da tratto dalle mie poesie

segnalata da Antonella E. martedì 21 ottobre 2003

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categoria: poesie

Quello

amore! tutti ne parlano...
ma nessuno sa spegarti cm ci si sente...
quando lo si ha e bello,
non averlo fa soffrire!
pensare ke l amore possa sconfiggere ogni male su questo mondo...
pensare che non c'è niente di male, amando.
pensare di essere amata dalla persona di cui si pensa ke sia l uomo giusto,
Quell' uomo
quello con cui si ride quando si fa o sente una battuta,
quello con cui si piange quando si sta male...
quello che se hai qualcosa ke ti fa soffrire ti ascolta senza metterti in imbarazzo.
Quello ke ti chiama giusto x dirti quanto tu sia importante per lui,
quello che fa di tutto x farti capire che 6 l unica donna al mondo
con cui lui vorra passare i prossimi anni della sua vita.
Quello che fa tanti chilometri giusto x vedere il tuo sorriso!
Quello che ti dice:" ho voglia di tenerti nelle mia braccia" per sentire il profumo
della tua pelle.
Quello che ti dice" oggi voglio coccolarti" senza averglielo chiesto!

Quello Quello Quello...
Si proprio quel uomo giusto che si pensa di aver trovato

quello pero' inizia a dirti che gli serve tempo, tanto tempo, per capire,
quello dice di essere confuso x tutta la situazione attuale
quello che dice di non amare un'altra donna,
quello che pero' quando dice di amare te, dice di amarne pure un' altra!
quello che dice che bisogna essere piu sicura di se stessi, e che si debba essere forti e confrontare la situazione invece di correre via!
quello che pero' in una situazione difficile, nn fa altro che scegliere la strada piu facile!
quello che ha fatto capire che bisogna essere sinceri l uno con l altro
quello a cui nn riesci a credere piu neanche una parola, dopo che ti dice le bugie
quello che dice di aver trovato la donna giusta in te, ma che sta cn un altra!

Quell uomo dice di non essere capito!
Chi mi sa dire? chi mi sa spiegare cosa si deve capire?

Io so solo di essere innamorata di un uomo, quel uomo, che pero' non ama me!
Di un uomo pieno di misteri,
Di quel uomo pero' che in poco tempo mi fece capire cosa mi sono persa gli ultimi anni,
non avendo mai potuto amare nessuno, quanto io ami lui!

Essere soli fa male, amando ancor' di piu'!
ma amando si cresce e crescendo si impara!
Imparare a lasciare andare una persona e difficile.
Ma solo dopo averlo perso si riesce a reallizzare quanto sia importante quella persona!
io l'ho capito...chissa' se anche lui...
Dare, e ricevere una seconda opportunita' e bello!
Ma non dire di amare me quando baci un altra donna, e fai l' amore mentre io ti penso!

Si proprio tu, quel uomo!
ora dimmi tu se riesci a capire.....

segnalata da cuore spezzato domenica 30 settembre 2007

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categoria: Poesie

"Tremors"

Seduta al mio tavolo da lavoro, guardo immagini,
mi diverto con la fantascienza che vola su uno strano presente,
mentre pensieri ironici affondano la mente.
Fuori piove, respira forte il vento, chi se ne frega,
ho le mie ambizioni da custodire, un fascio di luce, poi,
mi porta un' idea: chissà un motivo per ridere di me stessa,
per crescere una delicata illusione o forse solo,
per chiudere, insofferente, la televisione.

EL11100568 - tratto da EL

segnalata da EL11100568 lunedì 26 luglio 2004

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categoria: Poesie

ogni

ogni

ogni nome è una scelta
ogni scelta è uno sfizio
lo sfizio delle streghe di triora
ogni amore è lucente
cresce come un serpente

guido arci camalli

segnalata da guido arci camalli martedì 14 agosto 2018


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