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categoria: Poesie

Felicità

Da irriverenti sguardi derisa
e chiassose istanze,
non sorridi più.
Maledici il giorno
ad ogni rintocco di malinconia.
Eppure
all'eco di quelle perdute stagioni
inaspettatamente sorgi,
dal petto come acqua di fonte
sgorghi.
D'improvviso accenni passi di primavera
ridicoli inchini
m'inviti a danzare,
per un momento
sembri dimenticare.
Ma, giunta la sera
muta e sorda alla vita
inciampi sui tuoi passi,
imprechi alla luna
indolente
torni a morire.

Michele Gentile

segnalata da Sara martedì 18 ottobre 2016

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categoria: Poesie

Tormenti

Si libra il vento.
Nella sera un richiamo,
della pioggia è l’eco
che lenisce il fato
di chi ha perduto il mare
e tace la pena
di attendere la primavera
come ramo spezzato.

Michele Gentile

segnalata da Sara venerdì 28 ottobre 2016

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categoria: Poesie

Mattino

Si desta il giorno.
Orizzonti si fanno oro,
nulla resta tra le mie mani
del gracile cielo notturno.
Lungo la travagliata strada
villaggi in festa colgono
del sole lo stelo ma dio non
conosce ritorno.

michele gentile

segnalata da Sara martedì 8 novembre 2016

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categoria: Poesie

D'amaro e d'amore

D'amaro e d'amore
stillano cieli
e le onde dell'adorato mare
sanno. Accordo smarrito
dal vento, invito
a non perdere tempo.
Noi scampati alla vita
a poetiche rive devoti
ci tramandiamo radici d'argento
mentre alla morte sgraditi
voliamo più in alto di dio
sino a lenire l'oblio
dei giorni a venire.

Michele Gentile

segnalata da Sara martedì 27 dicembre 2016

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categoria: Poesie

Il filo

Torna la tua voce, Mare
a cantare la notte
così spietata, ruvida.
Indifeso il cielo respira
la magrezza del tempo
sul sentiero di uomini
confinati alla meta.
A chi importa brandire
queste parole, giovinezza
di disperate chimere,
triste rinuncia la nebbia
ad issare la vela.
E io continuo ad esistere
a cambiare rifugio
benchè sia già tardi
e quel filo di luce,
di dovuta speranza
resta impigliato
al tuo muto ricordo.

Michele Gentile

segnalata da Sara venerdì 13 gennaio 2017

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categoria: Poesie

Navigando

In queste acque senza tregua
che non conoscono parole, né luna
queste acque silenziose, tremende
ho navigato.
E vivendole come si vive l’inverno
ho respirato giorni di sale e sete
ridendo infine delle tempeste.
Oggi mite è il vento
dolce brezza mi dona il tuo aroma
dalle bianche spiagge dove ti sei nascosta
viene alla luce per un giuramento.
Fossero l’ultimo lembo di terra
o il porto più sicuro,
l’estrema regione di una speranza
o dinastia di stelle
gli occhi tuoi abbraccerò.
Mi prenderò cura delle tue labbra,
lontani dall’inganno,
ricameremo candide vele
sotto lo sguardo attento
dei ciliegi in fiore.
Guadagnandoci nuove isole
insieme
riprenderemo il mare.

michele gentile

segnalata da Sara venerdì 20 gennaio 2017

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categoria: Poesie

Vivo

Io lotto per il mio mare
e per quel cielo che lo rassicura.
Lotto per queste pietre, per queste radici
per l'orizzonte che mi ha cresciuto.
Combatto e vivo per chi mi ama
e amo,
e per la mia gente,
per le mie strade.
Lotto e vivo
non mi do pace,
lotto e vivo
per i miei inverni
e le vostre primavere.

Michele Gentile

segnalata da Sara mercoledì 1 febbraio 2017

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categoria: Poesie

Notturno

Semi di luna
gettati tra le onde,
sbocciano sogni.

Michele Gentile

segnalata da Sara domenica 25 giugno 2017

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categoria: Poesie

Nella tempesta

Tuona il cielo
è pace questa pena
voce di ieri

Michele Gentile

segnalata da Sara martedì 27 giugno 2017

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categoria: Poesie

Estate

Dimenticarsi.
La strada è deserta
acqua che scorre

Michele Gentile

segnalata da Sara domenica 2 luglio 2017

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categoria: Poesie

Liturgia

Resta una sigaretta spenta,
una macchia di gelato
restano una poesia da finire
e un altare da ricostruire.
Resta la sera sul davanzale,
l'ultima lacrima prima di partire
restano una luce accesa
e una vita da dimenticare.
Ma io non voglio vedere oltre le tue spalle
non voglio sgusciarti via dalle mani,
inchiodo al muro le nostre ombre
che restano abbracciate
aspettando che faccia giorno.

Michele Gentile

segnalata da Sara lunedì 3 luglio 2017

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categoria: Poesie

In riva alla sera

Ho incontrato un uomo
in riva alla sera.
Mendicava il tramonto
in fila con i suoi tormenti,
probabilmente in pena
o semplicemente stanco
di assomigliare.
Curvo dinanzi al passato,
attento a non farsi sentire
masticava l’amaro del tempo
stonando una vecchia canzone.
Ad un tratto, un bimbo
giunto lì per caso
gli donò una manciata di sabbia.
L’uomo lo ringraziò con una promessa
e tornò a farsi cercare.
Seppi poi dalle solite voci
che fu visto piangere
in compagnia della notte.
Lo ritrovarono abbracciato al mare
appena i venti cessarono
di spargere tra i ricordi
polline di dolore.

poesia vincitrice della VII edizione del Premio Nazionale " La Rosa d'Oro" - 2° Memorial del Maestro Antonino Pietretti

michele gentile

segnalata da Sara mercoledì 9 agosto 2017

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categoria: Poesie

Appunti di viaggio

Le mie stanche vele
le tue arse rive,
l'inevitabile deriva.
Il mio cielo sporco
il tuo cieco pentirti
il mio centesimo errore.
La folle indulgenza
l'amichevole inganno
la squallida misericordia
di lascivi monarchi.
La tua parola
la mia condotta
la statura della verità,
le semplici differenze
che ci allontanano.
Appunti di viaggio
presi in fretta
senza pensarti.

Michele Gentile

segnalata da Sara martedì 31 ottobre 2017

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categoria: Poesie

Semplicemente Auguri

Semplicemente Auguri
alla terra e
ai mari,
ai cieli amari e
alle stelle cadenti,
ai perdenti
ai potenti
alle porte chiuse e
alle aurore deluse.
Semplicemente Auguri
ai tramonti e
alle lacrime
agli alberi e alle vette
alle fonti
alle solitudini costrette.
Semplicemente Auguri
alla poesia,
alla nostalgia
alla malinconia
di rive perdute e
alla frenesia di
di queste mani legate.
All'uomo, alle sue dimore
alla follia,
all'utopia
di un mondo migliore.
Alla notte e alle stagioni
ai sovrani e ai giullari
al silenzio dei fiori
al vento di domani
semplicemente Auguri.

Michele Gentile

segnalata da Sara giovedì 21 dicembre 2017

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categoria: Poesie

Il giardino dei tigli

Tace questo inverno di ingratitudine
in equilibrio sulle paure.
Considero le carezze della malinconia
un penoso spreco di sangue.
Mento con la voce dell’allegrezza
mentre scavo più mansueti orizzonti.
Dal silenzio dei boschi sino al fruscio delle onde
il sole compie il suo giogo
incredulo dinanzi ai nostri travagli.
Perdiamoci nel giardino dei tigli;
cogliamo il dolce grappolo
prima che i venti
ne assaporino la carne.
Da questo naufragio
possiamo salvarci
stringendoci intorno al fuoco.

Michele Gentile

segnalata da Sara giovedì 11 gennaio 2018

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categoria: Poesie

Esecuzione Capitale

Perderò la testa
per Mastro Titta
per uno struggente tramonto
in soffitta.
Vilipeso tra
un sconfitta in trasferta
e il leggendario Gra
questo è un popolo in continuo movimento,
in perenne migrazione;
dal senso civico e la buona educazione
agli alti pascoli della più cupa rassegnazione.
Che di Ottavi monarchi ne ho piene le tasche
come gli spiccioli di questa Fontana
come le ore perse ad una fermata
come a dire “a chi tocca nun se ‘ngrugna”
porgendo l’altra guancia alla vergogna
se solo mandi giù bocconi amari
e ti rimane un filo di voce impigliato nelle mani.
Ce ne sono di escrementi, di voragini, prestanome e cardinali
Neroni che incendiano la rabbia
per questo castello sulla sabbia
chiamato Roma, chiamato Urbe
di lupe e volpi poco furbe
per decidere qualcosa di sensato
senza darsi troppe arie su pe’ l naso.
Non è Pasquino che è tornato.
È solo il canto stupido e spaesato
di chi di quest’eterna Capitale
n’è ancora tutto sommato innamorato.
Ma Lorsignori saran d’accordo
su questo fastidioso Corso degli eventi
che Qui di fulgido e glorioso
sono rimasti solo i monumenti.
Il barcarolo va contro corrente
parla ma non dice niente,
fra le sponde e i ponti sul Biondo incedere
medita che in fin dei conti
ciascuno ha quello che si merita.
“ Bonanotte Popolo”
l’eco finalmente si risente
“ torna a dormì e lassa perde
tutte ste faccenne. Aricordete ora e ancora
che nun ce stà nisuna assoluzione
e che stamo e ce staremo sempre
nell’anno der Signore!”

michele gentile

segnalata da Sara mercoledì 17 gennaio 2018

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categoria: Poesie

Primo binario

La notte
Sempre
mi dissangua.
Restano tracce di noi?
Ricordiamo davvero la speranza
nascosta nei sorrisi?
Polvere sulle dita quando ricalco
quei giorni, imprigionati in un futuro
che dovevamo esaudire.
Ma quest’alba, inattesa
ci restituisce la preghiera
di un’irrisa felicità, l’amaro
della rinuncia.
Quanti treni passati
inconsapevoli,
balenati nel buio della stanza.
L’ultimo, al primo binario
non ci ha neppure provato.
Abbiamo perso tempo
o il tempo si è scansato
per farci cadere.

Michele Gentile

segnalata da Sara giovedì 22 febbraio 2018

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

L'Altrove

Lo sconforto di braccia
stanche di abbracciare.
L’amarezza di occhi
disinteressati alla vita.
In alto le città non hanno nome
né fossili,
né strade per il ritorno.
Tuttavia accade, non di rado
di ritrovare il sapore di questo frutto
negli archivi storici della sera
quando la luce muore
lasciando al mare
i vincoli del buio.
Se tutto ciò fosse vero,
sarebbe uno scherzo ben riuscito
se tutto questo non fosse vero
sarebbe uno scherzo di pessimo gusto.

Michele Gentile

segnalata da Sara venerdì 1 giugno 2018

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

in Viaggio

Sii sempre la meta del tuo viaggio
e del viaggio
assaporane l'essenza
le assenze lungo il sentiero.
Governa i passi ma
lascia sempre correre
libero lo sguardo.
Alimenta i giorni del cammino
con il grano della curiosità
e dissetati con le piogge della solitudine.
Sentirai parlare di te
dal vento del mattino,
ti guiderà la saggezza del crepuscolo.
Sii sempre la ragione del tuo viaggio
e nessuna strada mai
sarà stata inutile.

Michele Gentile

segnalata da Sara mercoledì 6 giugno 2018

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

La stirpe dei poeti

Con radici aggrappate al vento
e la morte ai suoi piedi
torna alla luce
la stirpe dei poeti.
Continente sommerso, prole di tempesta
nelle alcove del crepuscolo
il seme del silenzio
feconda parole.
Trema l'aria al suo passaggio
si accendono le costellazioni
fino a tradurre gli orizzonti
in violente vertigini.
Non la gloria, l'onore del nome
nè medaglie sul petto trafitto
va sperando
ma pace, oblio e abbandono,
l'onere della solitudine
va chiedendo
senza che nessuno si accorga
di quanta strada ha fatto
e di quanta ancora
ne manchi per l'inverno.

Michele Gentile

segnalata da Sara venerdì 6 luglio 2018


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