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categoria: Poesie

il tramonto per ogni cosa

silenzio assordante nel crepuscolo autunnale,
smorta l'aria, nel cielo pieno di nubi, con qualche piccolo sprazzo di azzurro,
l'erba si inumidisce presto, un falco vola in cielo, sembra inesistente
per il suo silenzio assordante, le sue ali tacite carezzano l'aria.

Prende lo spirito l'emozione del momento, come attimo struggente
tra poco irremediabilmente perduto, come le foglie che dolcemente
cadono dull'erba, colorate, eteree, delicate, cullate dal vento,
come una ultima carezza d'amore.

La goccia di rugiada fa brillare le povere foglie avvizzite,
rende il loro colore lucente come un rosso corallo,
anche noi siamo come le foglie, diventiamo avvizzite
con il decorrere del tempo

E' il ciclo della vita che si occupa di noi, il mattino nasciamo
poi siamo adulti mel sole alto, il tramonto è la notra vecchiaia,
la notte è la morte, ma la luce di Dio ricompare al mattino
per dirci che l'eternità aspetta ognuno di noi.

Quella sarà la nostra vera vita, il nostro giorno luminoso
dove la sera e la notte non arriverà mai.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta martedì 27 ottobre 2015

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categoria: Poesie

ARRIVA

nuvole bianche e grige,
si spostano veloci nell'immenso cielo
e coprono montagne e valli

con il vento che le spinge
e grida nel silenzio all'inverno:
"vai via!"

le maestose nuvole cariche di neve
lottano e tormentano la terra con
la caduta dei cristalli bianchi gelidi

mentre al di sopra nubi neri e cariche di acqua
si scontrano con il vento e le nuvole bianche
un arrotolamento impetuoso nel cielo

la dea da lontano sorride, bella e profumata
luccicano i suoi occhi magici, come gocce
di rugiada che scintillano, come due stelle

l'inverno, la guarda con i suoi occhi di ghiaccio
non sorride, malinconico e triste, gli volta le spalle
e la dea avanza, a piccoli passi circondata

di luce, allegria e farfalle colorate.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA martedì 20 marzo 2018

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categoria: poesie

La tua musica…oh! Renato zero La tua musica…oh! Renato zero

Brilla come una stella
l'ultimo sussulto di note
sulle pareti dell’anima
del mio cuore,
e le emozioni si trasformano
in melodia che scivolano sulla pelle,
come gocce di rugiada.
Nel grigio viale della sera
le tue note,
trovano rifugio tra le mura
del cuore,
specchiandosi timide
nei miei occhi.
Il cuore sfinito freme
intaccato nella vibrante attesa,
dei miei pensieri
che vagano smarriti,
in dolci malinconie,
e fantastici affanni,
che ancora m’inebriano l'anima di te.

naida santacruz

segnalata da naida santacruz giovedì 16 dicembre 2010

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categoria: poesie

non posso cambiare,
nessuno può tagliare le mie ali,
io vivo tra il cielo e la terra,
nella brezza del vento,
nella goccia di rugiada,
nella nube oscura,
carica di pioggia,
nel raggio di sole
che penetra tra le foglie,
nel rosso tramonto silenzioso,
sulle ali di un falco,
nell'occhio dell'aquila,
nell'onda spumosa del mare,
nel mormorio di un ruscello,
io vivo nella mente,
nello spirito,
nel cuore,
e nella solitudine.

daniela cesta

segnalata da Daniela cesta domenica 24 giugno 2012

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categoria: poesie

Mi sei entrata dentro
in punta di piedi
come la droga più fatale,
ma ora che te ne vai
il mio cuore
non riesce a non udirti.
vorrei cancellarti,
ma non posso...
vorrei dimenticarti,
ma non devo...
come goccia di rugiada
scivolerai sul mio viso
e, lenta, cadrai giù
fino a toccare il luogo
dove fin troppo a lungo
il mio animo scelse l'esilio.
Porta con te ogni ricordo,
dal più triste al più bello.
lasciati dietro solo un sospiro,
in memoria di tutto ciò
che poteva essere
e che, invece, non sarà mai...

Me - tratto da Piccole lacrime di ricordi del cuore..

segnalata da PoWeRzOt giovedì 17 aprile 2008

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categoria: poesie

Un albero e la luna

Gocce
Di piacere
Di profumi nuovi
Intensi
Bagnano il suo viso
Gocce
Penetranti
Di luci soffuse
Inebriano i pensieri
Lasciano posto
A nuovi equilibri
Sospesi
In nuovi spazi
Troppo stretti
Per un abbraccio
Pallide lame
Sfiorano la sua pelle
Visioni
Di nuove dimensioni
Parole bagnate
Da rugiada di piacere
Confondono
Silenzi
Sospirati alla notte
Selenica
Seduzione
Di menti
Ascoltano
Voci
Sussurate
Donate
A candidi fiori
Che osservano
Timidi e voluttuosi
Protesi gelosi
Accarezzano desideri
Librati
Liberi, alti
Irragiungibili...
Prigionieri di verdi sguardi discreti.

Gianmaria V

segnalata da Gianmaria V venerdì 28 settembre 2007

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categoria: Poesie

Dimmi se questo è vero, amore mio,
dimmi se questo è tutto vero.
Quando questi occhi scagliano i loro lampi
le oscure nubi nel tuo petto
danno risposte tempestose.
E' vero che le mie labbra son dolci
come il boccio del primo amore?
Che le memorie di mesi svaniti
di maggio indugiano nelle mie membra?
Che la terra, come un'arpa, vibra
di canzoni al tocco dei miei piedi?
E' poi vero che gocce di rugiada
cadono dagli occhi della notte
al mio apparire e la luce del giorno
è felice quando avvolge il mio corpo?
E' vero, è vero che il tuo amore viaggiò
per ere e mondi in cerca di me?
Che quando finalmente mi trovasti
il tuo secolare desiderio
trovò una pace perfetta
nel mio gentile parlare
nei miei occhi e nelle mie labbra
e nei miei capelli fluenti?
E dimmi infine se è proprio vero
che il mistero dell'infinito
è scritto sulla mia piccola fronte.
Dimmi, amor mio, se tutto questo è vero.

Rabindranath Tagore

segnalata da VoLaVeRuNt giovedì 11 dicembre 2003

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categoria: Poesie

penna tra le mani

io non so il perchè
Dio ha messo tra le mie dita
una penna...
tra rime fantasiose io vivo
nel profondo blu del cielo
dove l'orizzonte è one con il mare,
nello scivolare leggero
della goccia di rugiada
sul filo d'erba,
come una farfalla solitaria,
svolazzo tra prati fioriti
allegra e incoscente,
mentre l'aquila raggiunge
il suo nido piu impervio
di una montagna selvaggia,
e il lupo attraversa la foresta
scrutando il cielo con
occhi profondi,
e le grandi onde oceaniche
rotolano con fragore verso
caldi lidi solitari,
e nel silenzio della notte
ascolto il mio cuore che batte,
sono così viva!

daniela cesta

segnalata da Daniela cesta mercoledì 17 ottobre 2012

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categoria: poesie

Abruzzo

Camminare tra i viali di un sogno,
dove ognuno
respirava l'aria della sua terra.
Dove ognuno
quotidianamente
si apprestava a fare mille cose.
Il tempo,fermato dal forte boato
ha trasformato
quei viali di un sogno,
in una polvere,dove si sono dissolse
le anime
di quei sorrisi innocenti,
che speravano in un futuro migliore
nel loro paese.
Quanti sogni andati via
ed ora gocce di rugiada
che scendono dai loro cari,
impauriti e senza più niente.
Ora sperano
nelle poche risorse,
ma tanti cuori nelle macerie sono rissolevati da altri,
tanti mani tese,fanno una catena
quella dell'amore che nessuno mai farà crollare,
e se la terra scuote la montagna,
l'anima pura
scuoterà le sofferenze.
(non dimentichiamo mai queste persone,e tutto ciò che possiamo donare facciamolo nel buon senso cristiano,per ricostruire parte dei loro sorrisi.......)

Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici

segnalata da marco lunedì 13 aprile 2009

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categoria: poesie

poesie panorama d'amore e ama

Poesia
Panorama d’amor
Trascorriamo un infinito e immenso tempo
Meraviglioso nel fior degli anni,
In cui maturano non solo la giovinezza e il fascino,
Ma accresce sempre più il nostro volere d’esser forti
Contro il disprezzo di chi ha ancora ignorato l’importanza
Della vita.
L’amore ragazza mia si costruisce
In un’alibi strategico
Dove noi possiamo continuare un cammino sincero verso Dio
E la nostra esistenza avrà un valore
Su questo mondo meraviglioso immerso in galassie irragiungibili
E stelle che luccicano attraverso i tuoi splendidi occhi.
La tua bellezza più avanti sarà L’immagine stessa del mio desiderio
Ma sarai posta dove il mio cuore ha inciso la tua iniziale
Sarai l’unica cosa preziosa per cui dovrò lottare.

Poesia
Ama
Il cuore si accende al sorger del giorno
Passa il tempo tra le ombre del passato
Cade giù come un goccio di rugiada
Si innalza all’orgoglio e all’ardore

Ma una volta spento non si accende più.

Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici

segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008

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categoria: Poesie

Il dramma è Dio

Essere nuovi come la luce a ogni alba

come il volo degli uccelli

e le gocce di rugiada:

come il volto dell’uomo

come gli occhi dei fanciulli

come l’acqua delle fonti:

vedere

la creazione emergere

dalla notte!

Non vi sono fatti precedenti:

non parlate di millenni

o di giorni o di altri millenni.

Né creatura alcuna correrà

il rischio di essere sazia:

principio altro principio genera

in vite irripetibili

come le primavere.

Io debbo essere un segno mai visto

ipostasi del non visto prima,

goccia consapevole o perla della notte,

il lucente attimo d’Iddio

che per me solamente

così si riveli e comunichi.

Unico male l’abitudine

e la scelta tragica:

discorrere invece che intuire.

E la mente si popola di idoli

e il cuore è un deserto lunare:

solo la Meraviglia ci potrà salvare

aprendo il varco

verso la Sostanza.

Allora il medesimo silenzio dell’origine

nuovamente fascerà le cose.

di Turoldo: - tratto da Carmela

segnalata da Carmela23 martedì 2 aprile 2013

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categoria: Poesie

L'amore in una frase

Vorrei scriverti una frase
che vada oltre i confini
della normale abitudine...

Qualcosa in cui trovare
te stessa, e il vero amore
che sai resuscitare...

Tu non sai che il mondo
non vuole le tue cure.
Buttatela alle spalle

la sua ingratitudine
e spargi su di me
le carezze odorose,

mia amata soave...
spandi sul tuo crine
preziose fragranze,

stordiscimi i sensi
col tuo splendore.
Non bramo che baci

delicati sulle ferite
della mia anima.
Io darei tutto

quello che mi resta
per potere asciugare...
una sola goccia

della rugiada che imperla
quel tuo viso bello
di tenera passione.

Ecco il mio cuore
in queste frasi per te,
viva di gioia e pianto...

di piacere e di dolore,
angelo mio senza macchia
e senza pudore...

Ah, potessi legarti
ancora con la forza
delle semplici parole...

Ti amo.

FernyMax - tratto da L'Immortale è l'Amore.

segnalata da FernyMax domenica 23 ottobre 2005

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categoria: Poesie

Una storia che non esiste

La notte passò come tutte le altre la pelle era pallida e lo sguardo nascosto
in un lutto futuro di immagini scalze
rinchiuse in un fremito di metà agosto.
Grida un lamento e l'inchiostro s'intinge
sulle sue unghie che stridono ancora,
il buio è più chiaro del suo umore migliore,
la morte che vive e la vita che muore.
Non chiudere gli occhi fata silente,
non chiudere gli occhi la vita non mente.
La morte promette e non conosce bugia
ti presta la vita e te la porta via.
Un'altra mattina di luce tagliente
le illumina il volto e glie lo attraversa,
il destino sorride e beve i suoi sorsi
ed incide nel ventre una faccia perversa.
Come tutti i giorni viveva da sola
e accanto a lei non c'era nessuno
avrebbe venduto la sua vita intera
in cambio di un'unica e nuda parola.
Passavano i giorni e le notti veloci
e lei non mangiava e si consumava
e la sua bellezza non era capace
di bere due gocce di dolce rugiada.
Ormai scompariva il sorriso dal volto
perchè non aveva nemmeno un motivo
di dire mi son divertita molto
perchè in ogni istante le voglie le vivo.
Cadevano lacrime come cristalli
nel pozzo profondo di un mondo malvagio
un cane randagio che nella sua strada
non ha mai trovato sorelle o fratelli.
Per tutto quel tempo lei non era sola
ma c'era qualcuno che le stava accanto,
qualcuno che non si faceva scoprire
perchè aspettava il giusto momento.
Faceva il mestiere di chi sa aspettare
aspettando nel buio e attraverso le porte
guardava negli occhi la donna che amava
e alla quale avrebbe dato la morte.
Non è eutanasia ma è solo destino
quando hai il mestiere di dare la morte
e poi t'innamori della tua preda
prima di assecondarne la sorte.
Questa è la storia d'amore più triste
questa è una storia che non esiste
ma se esistesse sarebbe un dolore
perchè è la morte che vive
e l'amore che muore.

Alessandro Cercignani

segnalata da Alessandro martedì 22 ottobre 2002

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categoria: Poesie

Rugiada Aeriforme

Rugiada Aeriforme

Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra giovedì 6 ottobre 2022

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categoria: Poesie

Velati Desideri

Gocce di rugiada cadono
sulle tue rosee guance,
piccoli brillanti di malinconia meste ai fior di speranze.
E occhi di cielo dischiusi
ai ricami delle chimere
decantate nel cuore
con flebile voce flautata,
tra i scuri pugni stretti
delle sconfitte sorde!
Un dolce volo sonoro
nell'essere profondo
oltre il confine del disincanto!
Un fascio di tempo svelato
nelle tue mani rivolte alla luce
della vita scritta lentamente
con inchiostro d'anima,
e sacrificio tinto di porpora.
Tuono, lampo e vento nel sole
sulla rude via del fato
mentre assume forma e voce
nei desideri che respiro vivo
divengono realizzandosi,
quei desideri nascosti
che nello scrigno
del tuo universo non sveli.
Vittoria nell'essere,
pulsione del creato nel creato,
inno d'eccezione
per eccellenza nei sussulti,
sorrisi nati irrefrenabili,
grovigli di gemiti in gioia,
esultanze di soddisfazioni!
E, pioggia di coriandoli d'oro
è quella vittoria sul tuo viso
e nel cuore nel sogno
che non tramonta, non muore, non abbandona mai,
ma batte forte!
E si nutre, cresce,
matura, si realizza.
Nel segno della forza
della fede fedele
di essere vero e vivo,
e tu non abbandonarlo mai
in un angolo del tuo mondo
ascoltalo in ogni sua sfumatura che cattura.
Fa si che sia epicentro
del tuo credo, culto d'avorio,
perenne motivo essenziale
nelle tue movenze
solo così i tuoi sogni
si trasformeranno in realtà.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra giovedì 2 novembre 2023

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categoria: Poesie

Autunno Meteoropatico

Nel folto grigiore urbano
a sprazzi splendente,
l'astro ameno del giorno
si cela sfumato e corbellante
sui quei volti indifferenti
dei loro convulsi corpi
spediti verso le proprie mete,
mentre placida l'autunno intraprende le sue piroette
sul libeccio che aspira sfociare
in una intensa pioggia
di melanconia da scordare!
Cromie sfumate
si allontanano avvolte
nel silenzio dietro ogni angolo,
mentre foglie brune e gialle
sussurrano il loro stormire
sotto alle mie suola,
le vie come vesti di cenere
si tingono d'ombre
ed errate congetture
che come un veleno
il cuore inerte rende immobile!
Dal parabrezza ahimè
ignava or cerco
il riflesso rarefatto dell'etere,
la metamorfosi che la Terra
dona in tale momento,
ma l'umido asfalto
nel suo abbraccio inerte,
privano i miei occhi
da quel bagliore incantato!
È un'assenza costante,
un'obliterazione implacabile
che mi spacca il cuore,
respiro saviamente riposta
solo nella tua casa, nella tua vita!
Amor che or mi sei lontano...
E così, rimango prigioniera
del tempo irremovibile,
senza poter annusare
il profumo del risveglio
delle dolci caldarroste
dopo l'amplesso dei sensi
dalle più sensuali movenze.
Le strade or si ergono
come celle asfittiche,
in cui l'autunno canta
folate stonate dal crepitio
della malinconica pioggia
da cancellare sulla mia pelle!
Ma le mie pietrificate membra non avvertono la lirica,
mancano i sensi per catturarne l'essenza vibrante...
Eppure là fuori,
la sconfinata bellezza
delle bronzee foglie
che danzano
e danzano in cerchio,
come candide gocce di rugiada,
e l'arcobaleno
dalle tenue tonalità,
rendono magnifico
il mio sguardo di vita o di morte,
in un'arpa che la natura accorda!
Mi sfugge la speranza d'averti,
che come fronde caduche
or siamo amanti scostanti
nel fruscio che si leva
come cantilena
nelle piaghe che risvegliano
il presente nel traffico
dagli assordanti clacson,
ma tra le mura dell'urbanità
che mi imprigiona e avvita,
resto legata a un panorama monotono e opaco,
annusando fragranze
che la mia città frutta,
come un animale assetato
di antichi olezzi che non trovo!
Forse un giorno astratto fuggirò
da questo scuro labirinto,
dalle urla della metropoli
che opprime e confonde,
per vivere l'autunno
con lo sguardo estinto
dalla meteoropatia
sulle spalle di una natura
che implora respiro profondo!
Fuggirò per raggiungerti.
E fino a quel giorno,
mi dedicherò a ricordare
immersa nella caverna dell'urbanità infame
che esiste un mondo
di intervalli e cadenze,
non solo ricamati di nostalgie
e reminiscenze in amarezze,
ma anche di intagli
di sbuffi d'aliti di vita
da cogliere per vitalizzare
quei momenti da lavare
con fiducia nella fede
che in quel giorno che verrà
sarà magione per l'amore,
senza grigiore e senza orpello
a offrire un autunno
senza affanno e senza ombrello!

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra mercoledì 4 ottobre 2023


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