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categoria: Poesie
Prima o poi...
PRIMA O POI…
Prima o poi scenderà la notte,
quella che non si alternerà al giorno.
Incomincerà un nuovo percorso,
scevro da ipocrisie commerciali,
politiche o di facciata, come suol dirsi.
Il tutto verrà appianato da una ruspa
guidata da un folletto dispettoso,
ma dignitoso nella sua funzione.
Una immensa discarica
colma di immondizia una volta umana,
o un verdeggiante praticello
dove le margherite crescono
non per essere recise violentemente,
ma ammirate nella circolare
simmetria delle candide componenti.
Prima o poi scenderà la notte,
illuminata dalla luce della poesia.
Catello Nastro
segnalata da Catello Nastro venerdì 3 agosto 2012
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categoria: Poesie
Iris
cercando una via di fuga trovo solo tante biforcazioni
in un mondo ormai saturo di ipocrisia e gente sbagliata
ogni giorno sempre la stessa routine che mi logora dentro
e dove ogni piccola scusa è buona per odiare chi hai attorno
circondato da persone simili a involucri vuoti privi di ogni senso
cerco inaspettatamente una via di fuga da questo mondo
che ormai non sento piu mio e che si sta distaccando sempre più
la gente ormai mi vede come una figura priva di sentimenti
dove solo l'ira sta prendendo il posto alla razionalità,
e dove ogni cosa mi ricorda lei.
lei come nessun altro è riuscita a lasciarmi un solco,
di malinconia e irrequietezza che ormai porto con me
come fosse un peso insopportabile sul mio IO...
tradito da tutto e tutti continuo ad andare avanti
arrancando con fatica, cercando di trovare un senso
a tutta questa caotica vita.
segnalata da D4rrell martedì 9 ottobre 2012
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categoria: Poesie
Nuda
Nuda come sei ti alzi e te ne vai
Nuda come sei ti alzi e te ne vai
Abbiamo fatto l'amore ed è stato dolcissimo bellissimo
Abbiamo fatto l'amore amplesso lunghissimo, fighissimo
Nuda come sei ti alzi e te ne vai
Nuda come sei da me non tornerai
Abbiamo fatto l'amore ed è stato Stranissimo… Fuorissimo.
Mi sono fatto il tuo odore ed è stato Lentissimo…bellissimo
Ma poi non ho più memoria di niente che rassomigli a te,
Ricordo solo la voce sottile che vuole ancora me.
Nudo come sei mi piace cosa fai dicevi
Nudo come sei fai tutto ciò che vuoi
Ancora ti cerco
Ancora tu che sei mia
Ancora la gelosia
Ancora nuda
abbiamo fatto del sesso a New York in un attico il massimo
abbiamo fatto anche il resto ed è stato romantico un classico
e sono mesi che non c'è più storia che rassomigli a te
e sento sempre venire una donna che non so mai chi è
Nudo come sei da me non te ne andrai
nudo come sei adesso morirai
ancora ti sento
ancora in casa mia
ancora l'ipocrisia
ancora dolore
ancora mi uccidi
ancora sei fuori
ancora la fantasia
ancora la mente
ancora ti voglio
ancora l'orgoglio
ancora la frenesia
ancora
Nuda come sei ti alzi e te ne vai
Nuda come sei da me non tornerai
Max De Angelis - tratto da LaSoluzione
segnalata da Laurab mercoledì 21 dicembre 2005
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categoria: Poesie
perché
Perché?
Parlo sincero e ascolto ipocrisia
Sono limpido e incontro malignità
Vivo modestamente e mi si ostenta il superfluo
Non lecco ma inciampo nella saliva altrui
Non posso correre, ma devo sforzarmi di farlo, per resistere
Guardo con amore e raccolgo indifferenza
Penso agli altri, ma gli altri non pensano a nessuno, se non a loro stessi
Aborro l’apparire, ma la fa da padrone
Amo l’essere, ma è sempre meno importante
Credo nella saggezza, ma che è?
Capisco gli sfortunati, ma che ci stanno a fare?
Come una fronda in balia del vento
Così noi nel mondo
Un piccolo, insignificante, bruscolo nell’universo
Che ci sia o non ci sia
Può disturbare qualcuno, per qualche momento
Poi tutto passa
E ci dimentichiamo dei problemi altrui
Con la velocità della luce
Sono solo i nostri, di problemi, che veramente contano
Ma quanto siamo piccoli?
Come facciamo a non capire?
Quale ottusità attanaglia la nostra mente?
Ci chiedono aiuto, e latitiamo
Lo chiediamo, pretendendolo
Muore un uomo, ci rattristiamo per un attimo
Muore il nostro cane non troviamo pace
Gli altri sono malati, chissenefrega!
Conta solo la mia, di salute…
Tanti muoiono di fame, che fare?
Io ho il frigo che trabocca…
Ci sono tanti barboni, che mondo ingiusto!
Io prendo 1000 euro al mese, ne vorrei il doppio…
Perché un essere normale può pensare queste cose?
Perché quando sta bene lui va bene così.
Per il resto ci sono i giornali, e la politica, e la tv
Diamo la colpa a loro, che è facile
Ma la sera, prima di addormentarsi, proviamo a pensare, se ci riusciamo
Qualcosa non va?
Perché?
bigbruno - tratto da pensieri
segnalata da bigbruno martedì 27 dicembre 2005
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categoria: Poesie
Sei nella psiche
Sei nella psiche,
quando torno indietro nel tempo.
Sei nella psiche,
quando vorrei rimuovere tutto
quel che mi hai fatto nel male,
poiché il bene, per te,
era soltanto una mela proibita.
Sei nella psiche,
quando vorrei giocare ancora
a far la carnefice
vittima del tuo male,
per riprendermi ciò ch’era mio:
il cuore in attesa delle tue lodi.
Sei nella psiche,
quando penso che tal mio gioco
sia finito troppo presto
e che avrei giocato meglio,
se non avessi avuto
il mio sposo da amare.
Sei nella psiche,
quando credo che non potrò mai
dimenticare le tue mani
che solcano il mio corpo
nudo e immaturo,
e quando ho la certezza che
tuoi occhi non hanno avuto pietà
dei miei lacrimanti d’innato dolor.
Sei nella psiche,
quando penso che avrei potuto
amarti,
vivendo insieme nell’Inferno,
ma tu conosci solo il Paradiso
derubato e comprato.
Sei nella psiche,
quando credo che non sconterai mai
le tue pene,
perché sei bravo a scappare
creando le tue scorciatoie d’ipocrisia.
Sei nella psiche,
quando credo che potrei
far parte della tua vita,
per proteggerti dal tuo supplizio
che grava da sempre sulle tue spalle,
l’ugual supplizio nascosto
nel tuo nome.
Sei nella psiche,
quando vorrei starti vicino
per lenire le tue sofferenze,
solamente per alleggerire
la mia empatia.
Sei nella psiche,
quando il tempo sosta
sotto quelle gocce
profumate di passione
e quando avrei voluto che
questo tempo fosse stato
l’Infinito noviziato
dal nostro amore mai nato.
Cassandra - tratto da La mia follia tra Tenebra e Luce
segnalata da Cassandra venerdì 11 ottobre 2019
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categoria: Poesie
Instabile Clima
Nel vasto politeama del mondo
il clima pavonesco danza
come orchestra di vento,
che incanta nello sgomento!
La terra,
palcoscenico mutevole
ospita quel cambiamento,
come musical commedy,
una tranche di tormento.
L'oceano,
come un pittore abile
ma distratto
dipinge ornamenti di frastagli
contro imprudenti scogli
a inabissarli nelle sue acque
col suo nuovo stile,
ameni sfide!
Le correnti,
come tersicoree in scena
avvicendano ritmo
e movimenti senza pena,
pericolosa avanscena!
Il sole,
come signore dorato
un altero regale
dirige il suo calore,
senza uguale!
Mentre la pioggia,
spruzza e crea a catinelle
come folle artista
i suoi schizzi bagnati
dal petricore che affonda,
nel volume che esonda!
L'aria,
come compositore
di flauto traverso,
senza una fine
scrive nuove note
nel suo vasto confine!
E le verdi montagne,
come giganti imponenti
scolpiscono il paesaggio
con gesti possenti.
Ma l'uomo,
come un intruso smemorato
altera questo equilibrio
tutto sconcertato!
Col suo sregolato progresso, inarrestabile
lascia il pianeta
in uno stato instabile!
Così il clima,
come un'opera bizzarra
si trasforma per noi
in un nuovo dramma dato in arra!
E mentre la natura
cerca di resistere,
l'uomo dovrebbe
agire per non disperdere!
Oh, al bivio di questa storia,
una scelta memorabile
dobbiamo affrontare
e ritrovare saggezza
che ci ha abbandonato,
dobbiamo ammantare!
Oh, per salvare questa Terra
bisogna agire con coscienza
con la mente e con il cuore,
bisogna liberarla dall'anteguerra
che poi scivola in guerra!
Rispettare la natura
che ci ha generato,
affinché possa ancora
regalare quel futuro ben sperato!
Dare voce alle voci
di chi è stato oppresso,
per proteggere gli esseri
che sono stati messi
a rischio espresso!
Perché il clima
come fiore delicato,
ha bisogno di cure
per non soccombere abbagliato!
E come sinfonia, uniti,
dobbiamo suonare,
per onorare la bellezza
che il mondo sa creare!
Il finale è nelle nostre mani.
Noi siamo gli autori,
dovremo scrivere una storia
che cancelli gli orrori!
Rinveniamo in armonia
la vera essenza della vita
senza quella sporca ipocrisia,
in questo marasma consunto
del consumismo esaltato
alterando quel clima ammalato,
in questo vasto politeama
del mondo,
dove il clima pavonesco
danza in discordanza
una fievole baldanza
che pian piano sbiadisce
la sua dolce fragranza.
©Laura Lapietra
segnalata da Laura Lapietra venerdì 17 novembre 2023
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