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categoria: Poesie
Un istante di silenzio
Fra i pensieri che stasera vagano disperati nella mia testa
e i ricordi che lentamente mi ricorrono nell’ anima
non posso fare a meno di osservare le stelle
e di perdermi nell’infinità del cielo notturno.
Volto il mio sguardo come se cercassi qualcosa
e scruto il nulla…
e i miei pensieri vanno via lontano…
volteggiando nell’aria leggeri
e non avverto più i ricordi;
la mia testa è vuota…
Ascolto il silenzio, guardo il nulla,annuso l’aria
e poi di colpo ritorno a vivere
come se niente fosse accaduto.
Forse solo sgombrando l’anima e svuotando la testa
potremo riflettere e forse capire quanto a volte sia importante
…un istante di silenzio…
segnalata da Miyu lunedì 22 dicembre 2003
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categoria: Poesie
le cose che ho imparato dalla vita
ecco alcune delle cose che h imparato dalla vita: che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E bisognerà che tu la perdoni, perchè quando credi che la persona che ti vuole più bene ti sferrerà il colpo finale, sarà una delle poche he ti aiuteranno a rialzare. se pensi che qualcuno non ti ami come vorresti non significhi che non ti ami con tutto e stesso. e questo l`ho imparato dopo una storia di un anno e mezzo. mi rivolgo al ragazzo che ho fatto e mi ha fatto soffrire, che anche se ho sbagliato bisognerà che lui mi perdoni, perchè è tutta la miua vita e lo amo da morire! ti prego tommy torna da me perchè il solo pensiero di non averti accanto mi sovrasta. e ti dico grazie per tutto quelo che hai fatto per me! per avermi fatto divertire per avermi fatto piangere, ma un grazie più importante di tutti è quello di avermi fatto INNAMORARE! TI AMO
RAFFAELLA UVALE - tratto da 20/09/88
segnalata da lella martedì 6 luglio 2004
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categoria: Poesie
La casa
Ti vedo, solo, in quella casa desolata, che ha preso il posto di un nido mai costruito.
Nel deserto della tua vita annaspi alla ricerca di una nuova identità.
Ti guardi indietro e vedi solo il rimpianto per cose non fatte.
Non eri pronto a vivere la tua vita con me, non fartene una colpa.
E nel tuo presente, quando le lacrime si placheranno,
guarda con occhi nuovi al tuo futuro, per non ripetere vecchi errori.
La vita è nelle piccole cose di tutti i giorni,
quelle piccole cose che tu non riuscivi a vedere.
Ora guardale, apprezzale, godi della gioia che ti sanno dare.
E impara che la vita è sapersi costruire,
è crescere con se stessi e con gli altri,
è trovare la propria dimensione.
E quando lo capirai,
la tua casa, ora così vuota e malinconica,
diverrà ricca di suoni ed immagini,
perché sarà il riflesso di ciò che tu sarai divenuto.
segnalata da antonella martedì 8 ottobre 2002
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categoria: Poesie
[Dis...] Umanità
La disperazione
di trovarsi senza una lira...
equivale,
in tutto e per tutto,
a possedere un miliardo,
senza saperlo spendere...!
La cosa...
è assimilabile a una cloaca
di maleodorante impostura!
Se le nostre speranze...
si lasciano passare,
come un rivolo di sangue
dalle labbra d’un impiccato,
la colpa non è...
tutta del nostro peccato,
ma del trionfo dell'Assurdo!
Continuare così...
senza pietà di noi stessi?!
segnalata da FernyMax domenica 30 marzo 2003
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categoria: Poesie
Oltre il giardino
Ho ritrovato
il libretto di istruzioni
per l'uso della vita
tra le nuvoli più soffici
del mio cassetto ...
mille pensieri
e un numero crescente di fate ,
oltre il giardino .
Ero nato
su un letto di emozioni
con quel dono
d'infinita pace in mano
ma non so come
e per colpa di chi l'avevo perso ...
In ogni pagina dorata
nulla di diverso,
le stesse , identiche parole :
"Non allentar mai la corda ,
non c'è nulla che pesa e vale
ricorda ...
la vita è uno stato mentale ".
segnalata da Carlo Bramanti domenica 16 febbraio 2003
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categoria: Poesie
Sai perché ancora
non ho la pace della rassegnazione?
ogni segno di amorosi
sospiri
mi accelera il sangue
come simbolo della tua esistenza.
perché tu esisti
e la mia fortuna è stata incontrarti
la mia colpa perderti,
ma in quell'istante
breve come il verso che lo descrive
sei stata tutto
felicità intravista
pienezza dei sensi
vita rubata
gioia sconosciuta
completezza dell'io
mia vita, mia carne
me stesso, te stessa
che ora sei distante
e fuggi, corri via
lontano verso il mondo
che ti ammira sgomento
come io ti ho ammirata
squarcio nel cielo
come breccia nel paradiso
ti rincorro con la mente
cercando il tuo volto
inobliato dal tempo
che pure corrode
ciò che è stato e non è più
segnalata da emanuele marco gargano venerdì 28 giugno 2002
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categoria: Poesie
Le vere emozioni provate non si dimenticano,
solo a volte qualcuno ti costringe ad accantonarle…
come un urlo che non avrà mai più sfogo,
che c’è stato ma che non ci sarà mai più.
Qualcosa che ti pungerà nell’orgoglio,
che ti farà soffrire…
proprio per il muro che c’è tra istinto e realtà….
realtà che ci è stata imposta,
realtà che devi accettare se vuoi continuare a vivere libero…
senza alcun rimorso o rimpianto,
senza alcuna sensazione che ti faccia pensare che stai sbagliando.
A volte, per colpa di chi ami,
sei costretto a difenderti dall’amore con l’odio,
un po’ come vivere di notte abbagliati dalla luce del sole…
seguo la realtà, quella crudele,
quella che ti dice di agire razionalmente e di farlo per te stesso…
ti ho amato…e ora?
Anche se fosse ancora così,
anche se sentissi ancora il bisogno di te…
….mi hai cancellata dal tuo mondo…
e ora urlalo a tutti che mi vuoi…
…frutto dell’immaginazione, presa dalla foga, ti penso…
la realtà me lo impedisce, ho già chiuso da tempo lo scrigno che racchiude quel puro sentimento…
ma nessuna chiave lo potrà riaprire…
e nell’infinito futuro non sarà altro che un dolce e stramaledetto ricordo.
segnalata da Antonella domenica 11 gennaio 2004
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categoria: Poesie
Inganno.
A che valeva la notte
se ha nascosto l’ebbrezza dell’inganno
che brillava nei tuoi occhi?
A che valevano i sospiri senza l’anima
che alle mie labbra hanno lasciato soltanto
il segno di un mistero tradito?
E chiusi gli occhi
per fissarvi un po’ di più
quel sogno che sfuggiva lento.
Chiusi gli orecchi alla musica
per sentire se il suono di quel cuore
saliva dal profondo
attraverso i respiri.
A che valeva parlare d’amore,
di quel fuoco che ricolma il petto,
divampa in gola e dalla gola sale alla bocca,
se può soltanto infrangersi tra i denti?
A che valeva in tanta luce
vedere quanto sono piccola per poi gettarmi via,
guardarmi col desiderio bruciante
quasi fossi, di colpo
bella?
Non dissi nulla.
Ecco il segreto.
Piangevo.
Piangevo e brillava quel pallido volto lunare.
Ma Tu,
tu come potevi capirlo?
Guardavi il mio viso e già eri distante.
Rapito dall’inganno,
sempre quel solito inganno…
Prinzessin79 - tratto da I moti del cuore.
segnalata da Simona Finetti lunedì 5 luglio 2004
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categoria: Poesie
Ora sei con Gesù
E così anche tu
te ne sei andato,
Woitiluccio,
sotto l’ultimo
colpo di coda
dell’inverno...
Emanuele,
Emanuele,
si gridava in coro,
alla veglia d’agosto
del duemila,
da parte di un milione
di giovani raccolti
da tutto il mondo
ed entusiasti
al tuo cospetto...
“Giovanni Paolo,
Giovanni Paolo!”
scandivano
i tuoi ragazzi,
vincitori sui mali
del mondo...
Giovanni Paolo!
E tu in Cristo
li hai benedetti
Signore nostro
Gesù risorto!
FernyMax - tratto da riflessioni su 1 grande papa
segnalata da FernyMax lunedì 4 aprile 2005
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categoria: Poesie
Giorni neri
In questo gioco della vita
Come sabbia tra le dita
Abbiamo paura che ciò a cui più teniamo
Con un colpo di vento ci scivoli via dalla mano
Pensiamo sempre ad un lontano futuro
E finiamo per non vivere il presente in modo maturo
A volte la paura non ci fa vivere a pieno il presente
Riempiendoci con falsi e oscuri pensieri la mente
Barriere del mio cuore abbassate il vostro sguardo
Che il mio cuore sta per raggiungere un traguardo
Lasciatemi in pace oscuri pensieri e mille paure
Quasi non sento più l’effetto delle vostre torture
Voglio vivere a pieno il presente
Aprendo il mio cuore e la mia mente
Aprire il cuore a chi mi ama
perché del gioco della vita questa è la mia trama
Se guardo gli occhi tuoi
Nei quali poi si specchiano i miei
Puoi dirmi quel che vuoi
Sei magica così come sei
Se chiudo gli occhi a te penso
E tutto ha più senso
Mi specchio nei tuoi occhi di brace
E nel mio corpo scende la pace
Ripenso alle carezze delle tue lisce mani
Che dei cieli mi fanno salire tutti i piani
E le tue labbra morbide e sottili
Quando mi sfiorano di tutti i pensieri perdo i fili.
segnalata da Gianluca domenica 22 aprile 2007
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categoria: Poesie
L'arciere
C'era una volta un'arciere
aveva la faretra piena di frecce
il lungo arco ricurvo in spalla.
Nessuno era migliore di lui,
nessuno aveva la sua mira
e men che meno il suo talento.
Nessuno era veloce come lui,
nessuno aveva il suo coraggio.
Nessuno aveva cuore nobile,
che fosse più nobile del suo,
ed era così sicuro di non poter sbagliare.
Aimè però capitò che fallì un colpo.
Si sentì perso, deluso e umiliato
tutti coloro che lo avevano sempre ammirato
lo abbandonarono a se stesso.
Ma non si diede per vinto,
aveva altre frecce nella sua faretra
aveva altri tiri da tentare
e non tutti sarebbero andati male.
Aveva tutto il tempo davanti a sè,
finite le frecce, se i tiri fossero falliti
le sarebbe andate a cercare e avrebbe ritentato.
Aveva capito che anche i migliori sbagliano,
aveva capito che un tiro su mille non conta nulla.
segnalata da Bruss87 giovedì 22 febbraio 2007
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categoria: Poesie
Gli occhi persi nel vuoto,
un vuoto dalle mille parole.
Dietro di me una porta:
l'ingresso e l'uscita,
la voglia di ricominciare.
Le mani ferme in tasca,
non posso muoverle,
non ci riesco.
Socchiudo gli occhi e
cerco di cancellare quel silenzio
che riecheggia nella mia mente,
che riempie le mie lacrime,
accarezza i miei pensieri.
Pensieri malinconici,
pensieri d'adolescente,
sogni che si accumulano
nel silenzio della mia stanza.
Un silenzio racchiuso nelle parole della canzone che
si prende gioco di me, dei miei sentimenti.
Ora sono steso sul letto,
il cuscino sopporta il mio peso,
si bagna delle mie lacrime, dei miei pensieri e
come spugna trattiene tutto.
Quella porta è ancora lì...
Un colpo secco alla radio e
il mio mondo scompare.
E' inutile restare qui ora.
Passo la soglia, sono fuori.
Gli occhi pieni di vita e dietro un vuoto...
un vuoto dalle mille parole.
segnalata da elio domenica 14 ottobre 2007
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categoria: poesie
un eclissi totale, in un lontano tempo antico
E poi la luce si spense,
e la notte avvolse ogni cosa
respiri, sussulti, spasmi,
sulla terra di dolore e nebbia
tutti guardavano il cielo, con poche stelle
un freddo pungente sulla pelle,e il corpo tremante
omg! hai tu abbandonato, l'essere umano?
gli angeli sembrano non esistere piu
e i demoni sono i padroni del mondo
e noi tutti siamo come anime, disperate nella notte
mentre il sole è scomparso improvvisamente,
il buio abbraccia la terra, con tutte le cose cattive
lacrime e disperazione,tra le genti
odore di morte intorno a noi
la fine della vita noi capimmo.
Dobbiamo chiedere perdono, prima che la terra sprofondi
questo buio è la colpa dei nostri peccati
senza rinuncia, ne privazione,
no digiuno, no preghiera,
eravamo lontani da Dio.
Questo è il nostro castigo.
Siamo arrivati troppo tardi, tutto è finito.
Dal cielo una leggera emanazione di luce
come polvere fluente che scintilla
con grande sorpresa, aumentava,
il sole dal buio stava uscendo, in tutto il suo splendore!
Brillante, fiammante, risplendente, lucente, luccicante
siamo salvi, tutti urlarono.
segnalata da daniela cesta domenica 28 settembre 2014
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categoria: Poesie
settimana santa del Signore
Nel buio di questa quaresima
prigionieri tra le mura di casa
da giorni e giorni per colpa di
un virus mostro che toglie il respiro
paura, angoscia, terrore
sorriso, impazienza, nervosismo
non possiamo entrare, nella tua chiesa Signore
è il piu grande dispiacere per un cristiano
non potere seguire le cerimonie
della tua settimana di sofferenza verso la croce.
Le vibrazioni nel cuore, scuotono tutto il mio essere
il dispiacere circonda la mia anima, dopo tanta resistenza
tutto si sta trasformando in dolore spirituale
non posso raggiungerti Signore, non posso arrivare
nella tua casa e credo che prima o poi piangerò.
Sembriamo tutti smarriti e circondati dal male
ci sentiamo abbandonati e soli, vittime, del mostro invisibile
che nessuno conosce, siamo tutti peccatori e abbiamo bisogno di te
donaci speranza, forza, coraggio, apri i nostri occhi alla tua luce.
Scuoti il nostro spirito alla vista del cielo pieno di stelle
al germoglio che scintilla in questa primavera silenziosa
come la rugiada che scivola sull'erba
così la mia lacrima scenderà sulla mio volto e sul sorriso
mentre ascolterò la voce di Dio nel suono melodioso
delle sue campane, cosi vicine...così lontane.
segnalata da daniela cesta venerdì 10 aprile 2020
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categoria: Poesie
l'UOM TINTO DI VERDE.
La ,ai confini della terra
dove la pace regna,
in un lampo
il ciel s'illumina,
poichè è iniziata
la guerra tra i popoli.
Milioni di marmaglie
escon dalle case,
mentre la nella nebbia
madri disperate piangono
i loro figliuol
privi di vita stesi al suol,
perchè l'uom tinto di verde
ha sparato l'ennesimo colpo.
ma quando finirà questa guerra,
fatta solo di malvagità,
che uccide e ucciderà
gente senza pietà.
Tutto questo cesserà
quando l'uom tinto di verde
alzando le armi al cielo
e stringendo la mano nemica dirà
no alla guerra
e si alla pace.
segnalata da Andrea De Lumè lunedì 24 maggio 2010
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categoria: Poesie
Ricordi di campagna
RICORDI DI CAMPAGNA
(stato d’animo 4)
Appena alzato, ogni mattina,
dopo il caffè o il cappuccino,
mi recavo giù in cantina,
per portare il pasto alle galline.
Si chiamava Genoveffa,
e sembra quasi una strana beffa,
che scampò quella mattina,
dalla terribile e camorrista faina.
Trenta polli, due tacchini,
una papera e tre oche,
tutte quante morte sgozzate
nel giardino sterminate.
Nella ampia e comune fossa,
senza lamenti o alcuna mossa,
tutte quante trovaron posto
senza indugio e senza costo.
La faina camorrista,
la notte dopo giunse a vista,
dietro alla tenda del balcone
sparò un colpo di cannone.
Della faina camorrista,
il giorno dopo si perse la vista,
e nel vallone fu infin trovata
deceduta per una schioppettata.
Catello Nastro
segnalata da Catello Nastro venerdì 11 febbraio 2011
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categoria: Poesie
ASTRIGNIMMO ‘A CURREJA
“Stringiamo la cinghia”
Mo’ ch’è accummenzata a recessione
‘nge va largo puro ‘o cazone,
e ‘o riesto d’a panza se papareja,
ca’ songo tre juorni ca’ vacantea.
Ogne tante, cu’ l’offerta spigiale,
se po’ ffa’ ‘na magnata ca’ vale,
te può magnà ‘na panella d’ajeri già dura,
ca’ pare ‘mbastata ca’ segatura.
Aspietti ca’ qualche cumpare
o nu’ vecchio cumparielle,
ca’ è arrivato a cient’anne
senza canosce miereche e malanni
t’invitasse a fa’ ‘na magnata
rint’à cantina arrete ‘a ‘nfrascata,
ma chillu viecchio, perecchiuso cumm’è,
se fa annanze sule pe’ ‘na tazza ‘e cafè.
Tu acciette: tanto pave isso.
Trase rint’o bar e t’avvia ‘o bancone
mentre avvia ‘a macchina
‘nu bravo guaglione.
“Zucchero?” “ Sì: seie cucchiaini!”
Tanto pure chelle so’ calorie.
E mentre ‘o padrone te vuarda stuorto ra’ reta,
tu le rispunni: “Scusate. Tengo ‘o diabbete!!!”
Catello Nastro
TRADUZIONE AD SENSUM
Con questa crisi possiamo anche iniziare la dieta. Quando qualche parente ci invita a pranzo, però, lo stomaco può fare anche gli straordinari. Un vecchio compare che festeggia, al posto di offrire un lauto pranzo, si limita solo ad un caffè. Ma almeno, per fare calorie, fai aggiungere sei cucchiaini di zucchero. E mentre il padrone del bar guarda storto, tu gli fai capire che non è colpa della fame, ma del diabete!!!
segnalata da Catello Nastro mercoledì 7 dicembre 2011
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categoria: Poesie
fa male sentire lo stridio del nostro cielo
ti perdi nascosta dietro un nero velo
le sporche anime stranamente si incontrano
dopo pochi istanti rapidamente si scontrano
Comportamento che tradimento ora mi mostra
La mano si ferma a ogni sospiro trema
la tua persona fuori dal solito schema
che fugge però ad ogni singolo problema
ti Stanchi di nuotare in una mente confusa
scocciato di scacciare queste rumorose fusa
aggiusti tristemente i peggio guai alla rinfusa
peccato troppo docile a cui non regge scusa
Pretendi risposte che chiariscono i tuoi dubbi
troppo contorti ed è il motivo per cui fuggi
gli occhi si spengono su colpe che tu aggiungi
fungi da baratro spezza distanze che allunghi
Rit.
Guarda come Viaggia la mia fantasia
Senti come non distrugge quest'agonia
Distruggi la magia di non essere più mia
Lascia che quest'aria sappia di malinconia
Adesso Piangi
Soffi su fuochi credimi già spenti
Sguardi danno voce ora ai sentimenti
lenti passano i meravigliosi silenzi
consumano i fastidiosi tormenti
Dono la preziosa vita in cambio del nulla
chiudo i miei occhi/dolce melodia mi culla
mentre una lacrima scende sul mio viso
accompagnata dal ricordo di un tuo sorriso
Angelo apri quella porta in paradiso
quando del profumo le lenzuola hai intriso
sai che la sofferenza mia hai deciso
ma sulla pelle ho il nome tuo inciso
Questa Notte cruda ti abbraccia fredda
con la speranza forse che in un sogno venga
Le tue carezze per me traccie d'utopia
Intanto io prego -si- portami via...
segnalata da aleksa giovedì 7 aprile 2011
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categoria: Poesie
D'improvviso Lei
D'improvviso Lei
D'improvviso lei, passi di farfalla
dalle gote di velluto chiaro
sotto il mare blu dei suoi occhi,
a volte nascosti dalle onde bionde
dal profumo di vaniglia come una dea.
Oh, è un tuono nel centro del mondo
a spaccare le mie sicurezze d'acciaio,
lei l'unica, la sola rosa scarlatta
nel deserto delle mie attenzioni.
Freccia dal veleno di passione
perfora il cuore come ladra innocente,
a togliermi ogni corazza di difesa.
D'improvviso, lei uragano di felicità
nel bel mezzo dei miei programmi
a sconvolgermi, stravolgermi la vita,
ed io esca del suo amo son preda!
D'improvviso lei, a far tremare il cuore,
piccolo grande raggio di sole nel mio inverno a scolpire emozioni indelebili.
È lei, la sola, l'unica, all'improvviso!
D'improvviso si scioglie il ghiaccio
nel sangue che mi scorre nel petto
e le emozioni pulsano
nelle note di un colpo di fulmine che folgorato e nella brace dell'amore
rapidamente e rapacemente divoro
il suo sguardo,
legandolo al mio in un unico desiderio
in un unico sentiero
sentito e voluto da percorrere insieme
nelle cavalcate del destino.
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra sabato 2 novembre 2024
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categoria: poesie
poesie la sicilia e t.v
Poesia
Sicilia
Quanta storia ti porti alle tue spalle
Quanti doveri hai compiuto
Tu ti destreggi ad opera
Di armi e coltelli.
Il mar mediterraneo da secoli punito
Nei suoi misteri di collorosso.
Le figure illustri che in quest’isola
Hanno dato,in un certo senso un’po’
Di cambiamento c’è stato.
C’è chi ha sparato c’è chi è stato arrestato.
Ma la vera società giusta dov’è?è colpa dei Normanni?…..
Poesia
La t.v.
Un piccolo schermo dal 1950
Quante cose ha trasmesso;
Balli,canti,varietà e cincillà.
Per quanto ancora essa ci stupirà,
Le reti sono controllate
E il canale sta per biasimare.
Il telecomando è stufo di girare e di annoiare,
Esso ha deciso di protestare.
Una rete mondiale,
Si ma quella per pescare
Tutte le cretinate
Che sono state acquistate e fregate.
La t.v. è una fantasia
È utile, ma si occupa del tempo previsto
Dai tg nazionali a chi lha visto
Giro canale
Scelgo la vita reale
Mi lamento ma pazienza
È lo stesso sensazionale.
Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici
segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008
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