Frasi.Net
       

Tu sei qui: Frasi.net » frasi » cerca » seduta stante

Cerca seduta stante nelle poesie

archivio frasi | autori | classifiche | commenti | cerca | scrivi frasi

ATTENZIONE
La seguente parola è stata ignorata perché molto comune:
stante.

Sono presenti 76 poesie. Pagina 4 di 4: dalla 61a posizione alla 76a.

Criteri di ricerca



 
categoriapoesie












 
qualsiasi
 
qualsiasi
 
giornoqualsiasi































 
mesequalsiasi












 
annoqualsiasi

























stelline voti: 13; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

CLOCHARD

Sotto i ponti conduce la vita

la sua speranza è ormai svanita..

Timoroso e vacillante

tende una mano ad un passante..

Non ha lavoro, nè pensione

chiede solo compassione..

Siede stanco ad una panchina

stringe forte la sua monetina...

Vive da lurido pezzente

nell'indifferenza della gente...

Occhi chiusi ed disillusi

ringhia tra i denti

rabbia amara a pugni chiusi ....

Dorme sotto a un cartone

affondando nella disperazione..

Questa vita lo digesta

mai nessuno che lo aspetta...

L'unico amico è un vecchio cane

che con lui divide un pezzo di pane.

Cosa ha reso mendicante

un gentiluomo benestante?

Degli eventi svantaggiosi

la frustrazione dei superstiziosi. ..

Ricordando un tempo passato

tutto pulito e ben rasato..

Guarda le vetrine con nostalgia

mentre il commesso lo caccia via....

Ignorando la sua storia vera

che lo ha ridotto in miseria ...

GIULIA GABBIA

segnalata da GIULIA GABBIA martedì 28 dicembre 2010

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

ZOMPA LA MAMMA ZOMPA LA FIGGHIA

ZOMPA LA MAMMA ZOMPA LA FIGGHIA

Quanno torna a la casa re campagna,
lu’ zappatore pe’ primma cosa magna,
po’ se scola ‘nu peretto re vino,
e se ne vace a dorme cu la faccia supina,
pirichè ronfa ca’ pare nu mulino.

La mugghiera, ‘nzimmo a lu suppigno,
‘ngoppà ‘na pagliara re fieno pe’ lu ciuccio,
se cunzola cu’ lu vualano re lu fattore,
ca’ ogne sera s’annasconne per affà l’inciuccio.

E ‘ncuntrannese accussì ogni notte,
ha fatto tante re li ccorna a lu marito suovo,
ca’ si le mettessemo tutte ‘nzieme
putesseme enche pure ‘na votte.

A lu chiano re sotta, la zuriedda,
ca pigliao ra’ la mamma ca era bedda,
quanno la mamma saglìa ‘ngoppa,
e lu ffacìa sempe alla stess’ora,
facià trasi int’à lu pagliari,
Giuvannino lu figghio re lu pastori.

Capita sempi in ogne famigghia,
ca’ quanno zompa la mamma,
zompa pure la figghia.

Catello Nastro

TRADUZIONE

Quando torna a casa il contadino, al tramonto, si siede a tavola, mangia, si scola un fiasco di vino e poi se ne va a dormire supino per non disturbare col suo russare. La moglie, appena questi dorme, se ne scappa nel sottotetto per andare a fare all’amore con guardiano del fattore che l’aspetta a braccia aperte. Ogni sera si ripete la solita storia e se volessimo contare tutte le corna che la donna ha fatto al marito, potremmo addirittura riempire una botte.. Al piano di sotto, la figlia giovinetta, che era bella come la madre, si appartava col figlio del pastore nel pagliaio e lì facevano all’amore. Un vecchio proverbio cilentano dice che in una casa quando si concede la mamma, si concede pure la figlia…

segnalata da Catello Nastro venerdì 8 aprile 2011

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Voce

Voce, gocce umide a scendermi lungo il collo
impatto contrastante con la mia pelle calda
fresche parole d'inverno
a ghiacciare in un istante
un frammento di questa estate torrida.
Piccole luccicanti stalattiti
che si sciolgono lentamente
gocciolando a terra lacrime di acqua
per far vivere questi aridi campi
seccati dall'arsura di fine giugno.
Sorriso, dipinto sulle tue labbra
che non riesco a vedere
perche' sei troppo lontano e vicino
ma che sento dalle vibrazioni della tua voce
a fare ghiacciare per un istante
immortalando in uno scatto queste distese di prati
e io sdraiata a parlare, parlare
e tu seduto ad ascoltare e sorridere
in un' illusione,
incontro che non mi appartiene
ma che sento mio piu' di ogni altra cosa, adesso
ieri, oggi, domani, sempre
a fare da sottofondo musicale di queste terre
che nella mia mente, come fotografate,
rimangono sempre uguali
e ancora una volta ci sono riuscite
ad immortalare l' istante perfetto
stasera insieme alla tua voce.

Rainbow

segnalata da Rainbow mercoledì 14 luglio 2004

stelline voti: 25; popolarità: 3; 4 commenti

categoria: Poesie

Manu

C’è una donna che cammina controvento da una vita
con occhi profondi e sconosciuti come oceani
cambia pelle per amore ed
ha donato il suo cuore per poi ritrovarsi a raccattarne i
cocci da sola
in silenzio fà ballare la sua anima su una
spiaggia al tramonto
la puoi sorprendere mentre lotta contro il proprio istinto
mentre fà passeggiare il proprio dolore a piedi nudi
affrontando onde che sono sempre più minacciose ad ogni mareggiata
C’è una donna che chiude gli occhi ascoltando una musica lenta che rende
ancora più salate le sue lacrime
e che con orgoglio ma con il nodo in gola rinuncia alla felicità.
con i suoi occhi fotografa quegli splendidi ma così
fugaci attimi in cui si sente abbracciata dall'amore sperando di
mantenerli vivi e colorati per sempre
la puoi osservare mentre dissemina briciole
di se stessa lungo il percorso verso quel treno che la porterà via mentre
urla la sua rabbia contro vetri tremolanti di una casa diventata
prigione e intanto sorride di disperazione a chi la vorrebbe far tornare
alla vita di sempre
C’è una donna che non si ferma davanti a nulla perché non troverà mai la fine di quel filo
C’è una donna che di tutte le sue lacrime ne ha fatto un nodo sperando che
arrivi qualcuno a scioglierli
non fermerò mai il cuore di una questa donna niente vale di più non farla piangere ogni lacrima è un po' di lei che se ne va non la farò aspettare
da sola ed impaurita seduta sul confine della pazzia la voglio amare
con tutto me stesso la stringerò e la proteggerò lotterò per lei
ucciderò per lei piangerò con lei donale il più bel raggio di sole ogni giorno
terrò sempre accesa quella luce nei suoi occhi quella luce è speranza è
amore è puro spirito è vento è la più bella stella di qualsiasi notte...

Paolo

segnalata da bloodrayne mercoledì 9 marzo 2005

stelline voti: 17; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Ho dipinto la pace

Avevo una scatola di colori
brillanti,decisi,vivi.
Avevo una scatola di colori
alcuni molto caldi,altri molto
freddi.
Non avevo il rosso per il
sangue dei feriti.
Non avevo il nero per il
pianto degli orfani.
Non avevo il bianco per le
mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo per la
sabbia ardente.
Ma avevo l'arancio per la
gioia della vita,
e il verde per i germogli e
i nidi,
e il celeste per i chiari cieli
splendenti,
e il rosso per il sogno e il
riposo.
Mi sono seduta e ho
dipinto la pace.

segnalata da Joey giovedì 15 settembre 2005

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

lo Spirito di Dio

mi piace osservare, la freschezza di un ruscello
che corre veloce verso valle, seduta su di una pietra,
mentre le foglie morenti, cadono teneramente,
lasciando il loro ramo per sempre.

l'acqua è vita ma, è anche morte!
crea e distrugge, se noi non ascoltiamo i suoi sussurri
l'acqua distruggerà l'umanità, because ha la potenza di Dio.
creare è qualcosa di fantastico! Distruggere è la lliberazione di cose passate.

L'essere umano è stato l'ultimo a essere creato,
eppure è la persona piu perversa e falsa che esiste sulla terra!
L'umanità crea con la sua tecnologia, per distruggere la terra,
e l'acqua diviene violenta e rade al suolo tutto,

per impossessarsi di nuovo, del suo habitat, voluto da Dio.
L'umanità sta inquinando e devastando il verdeggiante spirito degli alberi
vuole cambiare l'antico ciclo della vita vegetale,
desidera sterminare, il magico e candido ciclo di gustosi frutti,

lo specchio di ogni anima, rimane muta, e la distruzione continua,
nella totale indifferenza della società di oggi,
anime sgretolate dalla tecnologia! Spiriti del mondo di oggi
svegliarsi! Guardate l'azzurro del cielo, osservate i tramonti,

c'è qualcosa di piu che potete invocare, l'amore per il creato è sacro!
risorgete spiriti, amiamoci l'un l'altro, il cielo ama noi
lo Spirito di Dio è dappertutto e noi lo maltrattiamo,
anche nel nostro corpo, abbiate cura del vostro corpo.

la purezza, la semplicità, l'amore, la mitezza piace a Dio.

daniela cesta

segnalata da DANIELA CESTA martedì 20 ottobre 2015

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

MARIA

Maria piccola e semplice ragazza,
giovane ebrea ultima figlia
di Gioacchino e Anna, genitori avanti con gli anni,

io penso che, era una bambina straordinaria,
con una dolcezza infinita, forse Dio ha creato
le bellezze della terra e dell'universo,

per rendere omaggio a questa creatura immacolata,
giglio della santa Trinità. Dio ha amato questo pensiero,
solo per lei, Maria nella culla brillava come le stelle,

gli angeli cantavano dolci ninne nanne, per non farla piangere
e il raggio della luna oltrepassava la piccola finestra,
raggiungeva i suoi piccoli occhi, rendendoli astri luminosi di bontà,

la piccola Maria con una madre anziana, imparò a fare
tutte le cose da sola, aiutava sua madre e suo padre,
ma presto capì l'importanza di Dio nel suo cuore,

durante il giorno, seduta sotto un albero,
o alla luce del tramonto, pregava molto il suo Signore,
innocente e pura, circondata dai cherubini e serafini,

e per la prima volta a quattordici anni, incontrò
lo sguardo di un giovane, di qualche anno più di lei,
il suo destino divino era arrivato...

il volto di Maria era pieno, della Grazia potente, del suo creatore.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta sabato 28 novembre 2015

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Canto di San Valentino.

Per le anime col cuore riverso nella spazzatura,
per coloro che non sanno più né amare né odiare,
per le ombre che siedono nel presente senza far rumore,
per l’uomo che attende il ritorno d’un angelo sceso all’ alba,
per te mia luce che ogni istante colori un po’ d’azzurro.
Solitaria una notte,
nella via, due anni fa:
nel tuo cielo una rosa,
rapita alla musica,
e-mail per dire Amore
ma San Valentino ignora,
una goccia dopo l'altra
cade nel buio del cuore.

RIT: Guardo un fruscio del vento,
sopra il golfo di Trieste,
due pensieri in un nodo
e nella mente il tuo ricordo.

Spesso, i giorni perdono
il sapore del suono,
dietro il silenzio, una voce:
"Chiamami, se ti va... Chiama,..",
ingenuità d'un bambino,
ieri ho venduto l'anima,
oggi carezzo il cuscino,
ricordando un' illusione.

RIT: Guardo un fruscio del vento,
sopra il golfo di Trieste,
due pensieri in un nodo
e nella mente il tuo ricordo.

Guarda: un fruscio di vento
coglie il mare di Trieste,
mormorano le finestre,
due pensieri in un nodo
e nella mente un ricordo.
Sì, gioca un po' l'emozione:
ora che vorrei dirti molte cose,
forse non ho più parole.

Anonimo Italiano

segnalata da Anonimo italiano lunedì 13 febbraio 2006

stelline voti: 28; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

AMORI A PRIMAVERA

Le giornate si sono allungate
la primavera e' arrivata
e con essa
si e' risvegliata la natura.
Gli animali dopo un lungo e freddo inverno
sono usciti dal loro lettargo.
Gli uccelli cantano con gioia
costruendo i loro nidi ,
mentre su questa spiaggia portoghese
si vedono delle giovani coppie
che
si tengono stretti stretti
per mano,
altre si abbracciano
e,
dopo una lunga passeggiata in riva al mare,
si siedono l'uno accanto all'altro
aspettando che questo meraviglioso e caldo sole
dopo essere completamente arrosito
tramonti.
I giovani innamorati
ammirando questo romantico tramonto
che
si rispecchia sul mare,
stringendosi sempre piu' forte
si fanno le loro promesse.
Il sole si e' oramai spento
e
anche questo giorno e' finito
mentre
gli innamorati incamminandosi verso casa
si
sussurrano nell'orecchio parole d'amore
e
si danno appuntamento su questa spiaggia
per il domani,
per vedere ancora tramontare il sole
e veder concludere un altro giorno
con la speranza che la loro love story
non finisca mai.
Buona Fortuna
a tutti gli innamorati

Mara

Mara - tratto da scritta da me stessa

segnalata da Mara mercoledì 9 giugno 2004

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Ricordo

Ho scritto e fatto a pezzi,
una miriade di foglio
che ora giacciono ai piedi del letto.
Fuori piove.
Le gocce scivolano sui vetri della finestra,
il vento muove le fronde degli alberi
mentre nuvole di folgie rosse
volano in quà e in là.
Le luci della città,
che in questo tardo pomeriggio
appare più frenetica che mai,
arrivano soffuse e distorte dall'acqua.
Seduta ai piedi del letto,
ricordando ogni momento passato insieme,
ogni sospiro, ogni sguardo
e ogni abbraccio.
Ricordo anocora quel lontano giorno,
il lontano giorno in cui ci incontrammo.
Tutto attorno a noi scomparve,
solo tu ed io, i nostri sguardi
e il nostro amore, come un vortice...
Ma il ricordo che non mi dà pace,
quel martellante ed insistente ricordo
che opprime i miei pensieri...
l'ultima volta che ci abbracciammo.
Sguardo assente e freddo,
nei tuoi occhi,
non c'era più quel brillio
che in principio mi conquistò.
Chissà dove sei...
Chissà con chi sei...
Non riesco a fare a meno
di pensarti.
Ed ora sono quì
sola, senza di te.
Accompagnata solo dalle lacrime
e dal tuo dolce ricordo.
Compagni fedeli della mia agonia
e del mio dolore.

Laura

segnalata da Laura mercoledì 16 ottobre 2002

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

malinconia

Eccola,eccola che arriva,triste e solitaria.
Carica di ricordi e ricca di desideri....con le sue speranze,con i suoi dolori,col suo modo di essere...
Ha un vestito da sposa...dal magnifico aspetto.
Sul suo capo,è posata una corona.
Fatta di gigli,e incastonata di non-ti-scordar-di-me.
Era giovane e bella,ma ora il suo bel viso è reso logoro e vecchio,simile a un albero ormai stanco ed abbattuto, da un triste e lungo inverno.
I suoi occhi sono di un verde acceso,accesi come la speranza che la illumina.
Quella speranza che la fà vivere...
I suoi capelli invece,sono di un bianco candido come la neve...come la neve che cade.
Cammina sempre da sola... per luoghi deserti e rocciosi,ma che nella sua giovinezza ricorda verdeggianti e rigogliosi... come il più bello di tutti i giardini.
Qui viveva felice, assieme al suo sposo.
Ma col suo presente oramai in frantumi,lei ora piange, pensando al passato...che mai più ritornerà.
Soffre per il suo amore.
Si,per quell'amore, che è tutta la vita che cerca...quell'amore che non ha mai conosciuto,ma che ne sente tristemente la mancanza.
Lei,lo conosce bene...certo!
Perchè infatti, è proprio quell'amore che scorre nelle sue vene... che impetuoso passa attraverso i rivi del suo cuore.
Lei è figlia del tempo,ma il tempo, suo padre,gli ha portato via tutto ciò che aveva:felicità e vigore,salute e bellezza,orgoglio e prosperità, letizia e profumo.
Ma soprattutto gli ha rubato lui... il suo amato sposo!
-Dove sei amor mio,torna!
-oh me infelice.
-se solo potessi fermare l'attimo,quell'attimo che sempre sfugge,e che mi scivola di dosso...!
E'sempre questa è la sua preghiera,e il suo gridare!
-Vieni o eternità,poni fine al mio dolore,e fammi incontrare colui che amo,affinche la parola fine mai più vincerà.
-Unisci le nostre vite,sposaci!
-Si...laddove la vita è più forte della morte!
-Solo allora avrò pace,solo lì,potremo stare insieme.....per sempre(pausa)
Eccola,è già arrivata.
In un attimo mi siede affianco.
Non l'avete riconosciuta?
Il suo nome è Malinconia....
Malinconia... figlia del tempo.
Lei vuole essere compatita,ma non c'è nessuno che possa consolarla.
Quando la incontri vuol sempre abbracciarti....
Compatiscila pure se vuoi,abbracciala.
Ma se la bacierai,il suo bacio ti congelerà,ti trafiggerà il cuore,trasportandoti via.
Entrerai nella sua vita,nei suoi ricordi,nei suoi pensieri,vedrai le sue speranze,proverai il suo dolore!...lei ti farà volare nel passato,rendendo il presente non degno di essere vissuto.
Perchè ciò che ha perso, per lei ,ha più valore di ciò che ha.
Lei è malinconia,mia triste e fedele compagnia... la sola ed unica persona che resta al mio fianco,quando tu non ci sei!

Alessio

Alessio - tratto da Alessio

segnalata da Asso847 lunedì 16 maggio 2011

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Le Strade del Cuore

Il freddo vuota le panchine affollate di un rigido inverno,
la scura notte arriverà presto ad abbracciare la città.
Per gli impauriti amanti ci saranno mani calde da stringere,
Per gli impauriti amanti ci saranno mani calde da stringere
rigidi cappotti a chiudere il collo e portici pronti a difendere
il loro viso dagli attacchi del vento.

Lungo il viale tra le panchine ormai abbandonate
è rimasto solo un vecchio signore,
con lo sguardo basso scruta
il suo cappello logoro di vita,
scorrere lento fra le sue dita.

Il cielo del mio paese ha le sfumature indefinibili
dei tuoi occhi, fra le sue strade cammino lento
come se passassi le mani fra i tuoi capelli.
Il vento allontana le nuvole e mi riporta il tuo profumo,
osservo una coppia di teneri amanti
poi desolato ed invidioso, mi fermo a guardare
distrattamente tra le vetrine, i balocchi preziosi nei negozi.

Il freddo fa rabbrividire il mio corpo,
ma l'amore è la più contagiosa delle malattie,
oramai stordito dalla febbre per il tuo amore
mi ritrovo sorridendo, da solo a camminare
mentre intorno a me la città fugge via.
Sosto a lungo sul bordo di una fontana
vorrei anche io adesso un cappello
da potere scorrere fra le dita,
ci nasconderei dentro i miei pensieri di oggi
e poi gentilmente lo poggerei in testa…
Il viale è oramai desolato,
le foglie cadute danzano al vento i ricordi della loro vita,
non c'è più quel vecchio signore seduto sulla panchina…
avrei voluto chiedergli quali ricordi contenesse il suo cappello
ma la fredda sera lo ha portato via…
Rimango solo io con i miei pensieri
pensieri d'amore…
liberi pensieri per le strade del cuore...

Vallant Langosco

segnalata da Vallant giovedì 14 gennaio 2010

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Ne', miez'omo

Poesia di offesa
NE’, MIEZ’OMO

Ne’, miez’omo!
Nunn’ho saccio
si accummingianno
‘a parte ‘e sotto
oppure sulamente
‘a parte ‘e ‘ngoppa.
Tanto fai schifo,
sule ‘a verè ‘a luntano,
pure si tiene ‘a scorza
‘e l’ommo cosiddetto umano.

Tu si’ malamente
‘a rinta e a fora,
e sulo si te veco
assettato annanz’ò bar
me passe ‘ a voglia
e me piglià vicino ‘o bancone,
‘na tazzulella cavere ‘e cafè.

Tu si’ ‘na schifezza a capa ‘o pero,
si’ cumma ‘na cambiala prutestata,
‘na mille lire fauza e ‘nguacchiata,
‘nu fiasco ‘e vino juto acito,
‘na pizza rint’ò furno abbruciacchiata,
‘na vecchia femmina ‘e strada
racchia, zoccola e ‘mpestata.

Tu nun vali propetamente niente,
manco ‘sti stracci ca’ puorti ‘nguollo,
songo leggittimamente di tua probietà.
Quanno te vere passà pa’ via,
pure o bidone r’a munnezza,
pe’ vriogna se sposta all’atu lato,
e pure ‘o munnezzaro ca’ scopa ‘mmano,
te rice aroppa c’à t’ha ddato ‘na vuardata:
“ Tu hara aspettà ‘a raccolta differenziata!!!”

Catello Nastro

TRADUZIONE

Senti, mezzo uomo. Non so se incominciare dalla parte di sopra o di sotto. Tanto fai schifo solo a guardarti da lontano anche se hai l’aspetto di un essere umano. Tu sei malconcio dentro e fuori e solo se ti vedo seduto davanti al bar mi passa la voglia di prendere un caffè caldo al bancone del bar. Tu fai schifo dalla testa ai piedi, sei come una cambiale protestata, una mille lire falsa e sporcata, un fiasco di vino divenuto aceto, una pizza bruciata nel forno, una vecchia prostituta, brutta e malata. Tu non vali proprio niente, e nemmeno gli stracci che porti addosso sono di tua proprietà. Quando passa per strada il bidone dell’immondizia si spaventa e cambia marciapiedi, ed anche l’operatore ecologico ti rifiuta dicendo: “ Tu devi aspettare che fanno la raccolta differenziata!!!”

segnalata da Catello Nastro martedì 13 marzo 2012

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

E Tutto Quanto il Resto...

Ho sempre desiderato
essere come quei scrittori
quei vecchi poeti
che tutta la notte
tutte le notti
scrivono...

Davanti alla loro macchina da scrivere.

Fumando sigarette
e bevendo alcolici
scrivono...
tutta la notte e fumano…
e scrivono poesie meravigliose
racconti o romanzi appassionanti
tutta la notte.... tutte le notti.

Io di norma, la notte…mi vien sonno e dormo

E non ce la faccio
a fare come quei poeti che dicevo
però adesso son le quattro
e io son qui davanti al mio pc...
e fumo
e scrivo
e bevo…un succo d'arancia, che va bene lo stesso...

E che questa notte
non ci riesco a dormire ti ho in testa...
e mi sono alzato dal letto
e mi son seduto in cucina…
e c'è il frigo che ronza
e c'è il rubinetto che sgocciola

E poi...e poi sogno...ad occhi aperti...

Sogno che nel letto
nell'altra stanza
ci sia tu...che dormi
ti sei addormentata da poco
fino a poco fa ci sussurravamo
parole d'amore…

E io, è questo il bello di questa poesia

Io...
tra poco
potrò tornare nel letto che dicevo
e ti immagino sempre li
e probabilmente ci riabbracceremo
e io mi addormenterò
e tutto ciò...
se ci si pensa bene

Tutto ciò è meravigliosamente...pazzesco!!

Scrivere una poesia
di notte...
e il frigo
e il rubinetto
e tu...nel mio letto...
e tutto quanto il resto...
del mio sognare...
anche se sono desto.

Vallant Langosco

segnalata da Vallant giovedì 14 gennaio 2010

stelline voti: 15; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Eppure la gente si è dimenticata,
la gente non vuole guardare,
ma anch’io faccio parte di questi mille colori,
io sono il grigio.

Quante cose riesco a vedere,
la felicità mi passa davanti tutti i giorni,
entra negli animi,
regala sorrisi,
ti isola dal freddo
si impregna sui muri,
ma a fatica,
perché già colmi di sensazioni,
di emozioni,
che sprigionano pian piano nell’aria
e si fanno trasportare,
penetrano nella pelle,
e tu non te ne accorgi,
tutto diventa magico.
Alzi gli occhi
Praga non è mai stata così bella,
hai davanti una città dove tutto può nascere,
ti guardi attorno,
sei circondato da immense bellezze.
Ma cosa stai cercando?
Non ti accorgi di me?
Rossi i visi della folla che colorano ponte Carlo,
alte le loro voci,
mi schivano gli sguardi,
ma anch’io faccio parte dell’aria che respirate,
io sono il brutto della città.
La pietà,
a volte,
spinge quest’animi felici a venirmi accanto,
e i miei pensieri vengono interrotti
dal tintinnio delle monetine che mi cadono ai piedi.
Perché non parlate con me?
Mi escludete?
Eppure anch’io sono seduto su questi terreni freddi,
anch’io faccio parte del tutto
perché non mi chiedete di parlare?
Io vedo la magia che voi solo sentite.

Eppure la gente si è dimenticata
la gente non vuole guardare
ma anch’io faccio parte di questi mille colori
Io sono il grigio.

MarcoCogo - tratto da un mio viaggio

segnalata da marco Cogo sabato 23 agosto 2003

stelline voti: 5; popolarità: 0; 1 commenti

categoria: poesie

Dylan e Springsteen

Se non sai che direzione la tua vita prenderà
Perlomeno adesso sai chi ti accompagnerà.
Non ho granchè tra le mani
Il presente sembra deserto
Posso immaginare il domani
Mentre il passato è certo.
Ma non tornerà.

Ti capisco se i tuoi ideali
Li ritrovi nel testo di una canzone
Mi ricordo quando canticchiavi
E ti leggevo sul viso l’emozione.

E ora asciugo le gocce
Dei tuoi occhi tristi.
In questo dannato mondo
Solo tu resisti.

Tra le stelle della notte
Solo tu resisti
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.

Seduta su quel tram
Dalla musica ti lasci cullare
So che le parole di quelle canzoni
Ti lasciano immaginare
Posti lontani e impossibili
Ma che esistono da qualche parte
Per noi cuori vulnerabili
Non ci servono valige, tutti i giorni si parte.

Sei come quel riflesso
Nei tuoi occhi tristi
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.

In quel concerto rock
Dove ci siamo visti
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.

Baby I was born to run
Just like a rolling stone
don't wanna spend my life
All alone.

Piovono dal cielo
Migliaia di occhi tristi
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.

Ti tornerà il sorriso
Perché tu resisti
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.

LucaG - tratto da MyLirics

segnalata da LucaG mercoledì 31 gennaio 2007


1 2 3 4
avanti ►

 


Puoi eseguire la ricerca nel sito anche tramite Google:

Ricerca personalizzata


© 2000-2024 Frasi.net
Per contattarci o saperne di più sul sito vieni al CENTRO INFORMAZIONI

105 ms 13:16 23 112024 fbotz1