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Sono presenti 101 poesie. Pagina 5 di 6: dalla 81a posizione alla 100a.
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categoria: Poesie
conseguenze dell’amore parte 2°
Osservo ogni parte del tuo corpo,
l’immaginazione prende forma,
ammiro ogni lato del tuo volto
se mi distraggo troppo non darmene la colpa.
La pelle brilla sotto il sole,
le gocce salate dell’eccesso
trattengono timidamente
il fuoco che giace dentro te.
Il mio tatto suggerisce di andare oltre,
sento sempre più caldo,
sono confuso, sono agitato, mi sento sollevare,
le mie ali si spiegano,
sento di volare.
I muscoli tremano, gli occhi si serrano,
crei in me una soglia di dolore e piacere,
è profondo e sublime.
Il tuo respiro si affanna,
l’aria calda sul mio collo
alimenta i battiti del mio cuore,
le mie vene hanno perso il controllo.
Non te ne accorgi, sprigioni bellezza e vitalità,
fatti vedere, fatti spogliare,
come un opera d’arte
voglio scolpirti, ti voglio disegnare.
Il tuo sorriso innocente
a volte mi tradisce,
è lì che voglio arrivare,
è quella situazione che voglio invocare
(un istinto che non riesco a placare).
Voglio fondermi con te,
sciogliermi dalle tensioni
e liberarmi dalle paure,
dammi una possibilità,
per farti conoscere un altro aspetto dell’amore.
Non aspetto altro,
sono io a dirlo,
è il mio corpo a suggerirlo
Amore mio, questa notte
non ti ho mai desiderata tanto.
segnalata da purafollia sabato 2 settembre 2006
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categoria: poesie
NN T ARRENDERE!!!
E' tardi, è notte.
Anche se ormai è primavera
fuori fa freddo,
in casa il camino arde.
Dovrei dormire ma nn ho sonno.
Mi avvicino alla finestra e penso:
vedo la mia vita, con tutti i suoi momenti belli,
vedo il mio Amore...
E' così stupendo
che mi sembra quasi ultraterreno...
...ma lui nn è + così...nn lo riconosco...
Lo vedo come era prima, o meglio,
come mi immaginavo ke fosse,
nn riuscendo a capire
xkè è dovuto cambiare...
Credo sia colpa mia.
Se nn glielo avessi permesso,
adesso nn sarei qui a rimpiangermi...
Mi odio. Lo odio. Lo amo.
Quale dei 3 sia + vero nn so...
Mi avvicino troppo al vetro...
Si appanna...
...e ci incido 1 "MI ODIO",
come quello inciso nel mio cuore.
Voglio tornare indietro
a quel 10 di maggio,
il nostro giorno amore,
ma nn voglio guardarlo in silenzio.
Mi alzerei,
lo fisserei negli occhi,
gli direi ''TI AMO'',
lo bacerei...
...1 lungo caldissimo bacio
fino a quel maledetto 5 dicembre,
quando gli chiederei
" XKE'? " ...... " Cosa posso fare x essere ancora nei tuoi pensieri? "
Niente, lo so,
ma almeno ci avrei provato,
e nn avrei quella sensazione
di nulla dentro di me...
...almeno NN MI SAREI ARRESA!!!
.:Luna93:. - tratto da Dal mio cuore
segnalata da .:Luna93:. lunedì 9 luglio 2007
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categoria: poesie
Solo
Solo.
E’ una parola
Null’altro
Ma perbacco quant’è pesante
Solo è …
chi non s’accontenta mai
chi cerca di aiutare gli altri
chi ha i soldi ma non gli bastano mai
chi non li ha e lo deridono
chi non ha cuore
chi lo ha ma non lo fa vedere
chi ha una donna ma non la considera
chi non ce l’ha
chi si espone in prima linea
chi non ha il coraggio di farlo
chi è bello, ma fine a sé stesso
chi è brutto e non azzarda mai
chi ha un amico ma è lontano
chi ha una figlia ma non con sé
chi parla italiano ormai non capito
chi è fortunato ma inutilmente
chi è iellato per colpe non proprie
Solo.
Gira che ti rigira
tutti ci sentiamo soli
ma a torto.
Molti non lo sono ma non se ne rendono conto
Se lo fossero, eccome, se sentirebbero la differenza
Ma basta poco, ai Soli Veri,
per non sentirsi tali
una parola, un pensiero, un cenno
ed ecco che rinascono di luce propria
ma che si riflette intorno
illuminando questo mondo di fosche tinte
con un nulla, facendo credere ai Soli Finti
che è meglio che smettano con le loro teorie
e che si godano le realtà che hanno…
Nonostante tutto
Meglio soli Veri, consapevoli,
che in compagnia, ma veramente Soli!
bigbruno - tratto da Pensieri
segnalata da bigbruno domenica 10 giugno 2007
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categoria: poesie
Mamma
Hai iniziato a tribolare fin dalla mia nascita
E' stato un crescendo di bordate pesanti
Intervallate da momenti abbastanza tranquilli
Hai fatto sempre la tua parte, con onesta serenità
Con picchi di gratuita severità, che non meritavo, e che non ti si addiceva
A onor del vero ti ha stressato di più il babbo
Altero, irrequieto, supponente, a volte anche prepotente
Ma senza mai alzare un dito, anche se la lingua fa male più degli schiaffi
E tu, impassibile, paziente, assorbivi tutto e lo fai ancora
Anche se ora è diverso, anche lui
Buffo...
Quando potevate darvi e darmi tanto, il piede era sul freno, inamovibile
Ora, che le primavere sono già considerevoli
E si affacciano pericolosi effetti collaterali
Il fiume della vostra vita scorre lento, ma ancora forte
E parlate, parliamo, ma mai abbastanza, come tutti
Mi spiace, e tanto, di avervi abbreviato l'esistenza
Quel giorno malefico vi è costato anni
Il giorno dopo era già visibile, il cambiamento
Così com'è stato per i nonni...
Per loro ancora peggio, perché già carichi di acciacchi
Nell'arco di 6 anni, da autonomi...
Sono finiti rigidi, in orizzontale, alla mercè del nulla
O al cospetto del tutto...
Sai quanto c'ho pensato, mamma?
Tantissimo, e talvolta mi pare un incubo...
Ma non riesco a sentirmi responsabile
E' una colpa che disconosco, e tu più di altri lo sai
Il rammarico, certo, quello è rimasto
Ma tuo figlio non ha mai avuto un buon rapporto con la dea bendata
E nel tuo cuore conti le cicatrici
Che io ho altrove
Però resisti, ancora, e grazie a me, anche
Che tante volte ti rimprovero di lamentarti troppo
O di non accontentarti di quanto hai, di come sei, di come siamo
Comunque sia... sei stata, e lo sei tuttora, forte
Davvero.
bigbruno - tratto da Pensieri
segnalata da bigbruno domenica 10 giugno 2007
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categoria: Poesie
L'Apnea
Dimmi perché dovrei lasciarti ancora tempo
non sarò io a dirti dove, come e quando
Quando è così, la storia è gia chiusa
non serve più né l’imputato né l’accusa
La colpa dov’è, è far l’amore senza sentimento
lasciami qui, tu che trasformi il sorriso in pianto,
Hai già deciso
stai meglio fuori
Ti basta un sorriso
per conquistare nuovi amori
e mi lasci come un’ancora, incagliata proprio in fondo al mare
un relitto alla deriva, un aereo che non sa atterrare
perché sei tu
come l’apnea
mi spingi giù
mi lasci solo nella marea
Dimmi cos’è che fa cambiare direzione al vento
sarà che io sento di amarti ancora tanto
L’amore sai, se vuoi si frantuma
un anno fa, sembrava terra e adesso è luna
e mi lasci come un’ancora, incagliata proprio in fondo al mare
un acrobata in caduta, con le ali che le scioglie il sole
e mi lasci come un’ancora, una vela che non puoi spiegare
un satellite fuori orbita, come un ladro che non sa rubare
perché sei tu
come l’apnea
mi spingi giù
mi lasci il vuoto della marea
tu
sei la mia apnea
mi tiri giù
togli il respiro ad ogni idea
segnalata da Laurab mercoledì 21 dicembre 2005
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categoria: Poesie
perché
Perché?
Parlo sincero e ascolto ipocrisia
Sono limpido e incontro malignità
Vivo modestamente e mi si ostenta il superfluo
Non lecco ma inciampo nella saliva altrui
Non posso correre, ma devo sforzarmi di farlo, per resistere
Guardo con amore e raccolgo indifferenza
Penso agli altri, ma gli altri non pensano a nessuno, se non a loro stessi
Aborro l’apparire, ma la fa da padrone
Amo l’essere, ma è sempre meno importante
Credo nella saggezza, ma che è?
Capisco gli sfortunati, ma che ci stanno a fare?
Come una fronda in balia del vento
Così noi nel mondo
Un piccolo, insignificante, bruscolo nell’universo
Che ci sia o non ci sia
Può disturbare qualcuno, per qualche momento
Poi tutto passa
E ci dimentichiamo dei problemi altrui
Con la velocità della luce
Sono solo i nostri, di problemi, che veramente contano
Ma quanto siamo piccoli?
Come facciamo a non capire?
Quale ottusità attanaglia la nostra mente?
Ci chiedono aiuto, e latitiamo
Lo chiediamo, pretendendolo
Muore un uomo, ci rattristiamo per un attimo
Muore il nostro cane non troviamo pace
Gli altri sono malati, chissenefrega!
Conta solo la mia, di salute…
Tanti muoiono di fame, che fare?
Io ho il frigo che trabocca…
Ci sono tanti barboni, che mondo ingiusto!
Io prendo 1000 euro al mese, ne vorrei il doppio…
Perché un essere normale può pensare queste cose?
Perché quando sta bene lui va bene così.
Per il resto ci sono i giornali, e la politica, e la tv
Diamo la colpa a loro, che è facile
Ma la sera, prima di addormentarsi, proviamo a pensare, se ci riusciamo
Qualcosa non va?
Perché?
bigbruno - tratto da pensieri
segnalata da bigbruno martedì 27 dicembre 2005
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categoria: Poesie
I f (Lettera al figlio, 1910)
Se riesci a mantenere la calma
quando tutti attorno a te la stanno perdendo,
Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te
tenendo conto pero' dei loro dubbi;
Se sai aspettare senza stancarti di aspettare
o essendo calunniato non rispondere con calunnie
o essendo odiato non dare spazio all'odio
senza tuttavia sembrare troppo buono ne' parlare troppo da saggio;
Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se riesci a pensare senza fare di pensieri il tuo fine;
Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta
e trattare questi due impostori proprio nello stesso modo;
Se riesci a sopportare di sentire la verita' che tu hai detto,
distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui;
Se sai guardare le cose, per le quali hai dato la vita distrutte
e sai umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
Se sai fare un'unica pila delle tue vittorie
e rischiarla in un solo colpo a testa o croce
e perdere e ricominciare dall'inizio
senza mai lasciarti sfuggire una sola parola su quello che hai perso;
Se sai costringere il tuo cuore,i tuoi nervi,
i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti piu'
e cosi' resistere quando in te non c'e' piu' nulla
tranne la volonta' che dice : resisti !;
Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onesta'
o passeggiare con i re senza perdere il tuo comportamento normale;
Se non possono ferirti ne' i nemici ne' gli amici troppo premurosi;
Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;
Se riesci a riempire l'inesorabile minuto
dando valore ad ogni istante che passa:
tua e' la Terra e tutto cio' che vi e' in essa
e - quel che piu' conta - tu sarai un Uomo, figlio mio!
segnalata da Miki lunedì 18 febbraio 2002
voti: 9; popolarità: 1; 0 commenti
categoria: Poesie
Catarsi d'Amore
Fra le nebbie eterne,
e le cupe armonie
dell’orrore metafisico,
la mia anima ha vagato,
per lungo tempo,
schiava di sue colpe,
piangendo disperata,
non rintracciando il filo...
Ancora questo senso,
d'angoscia, mi ricorda
le profondità del male
appena patito...
Io neanche saprei, ora,
cosa chiedere a Dio,
se potessi inchiodarmi
al leggìo dei pensieri
e raccoglierli,
in un guscio di noce,
perché galleggino
sull'acqua...
Allora prenderei
per oro colato
le verità di Fede,
e smorzerei,
dentro un boato,
il tormento d'amare
o l'ansia di vivere
senza soffrire.
Eppure fra i tuoi occhi
ho letto la Speranza,
e la Carità d’un bacio
ha spento in me
ogni tracotanza:
alla tua Fonte berrò
tutti i miei Sogni,
o le soavi Illusioni
di un Giorno d'Amore,
perché lo Spirito viva,
come mai è stato,
fasi della Coscienza,
simile ad un bimbo,
appena svegliato,
così bello e felice
in grembo alla Mamma.
segnalata da FernyMax venerdì 21 febbraio 2003
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categoria: Poesie
E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo...
E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola,
che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi
capendo che a battito a battito è l'età che s'invola...
E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano,
non racconta più favole e ormai non ti prende per mano,
sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
e sospesi fra voglie alternate di andare e restare...
di andare e restare...
E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
in cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina,
in cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
di cose incredibili e di caffellatte in cucina...
E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
persi in mezzo ai tuoi libri e a regali che neanche ricordi,
sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi...
E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto,
non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto...
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire,
ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire...
che sogni gestire...
Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro,
capirai che altra gente si è fatta le stesse domande,
che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro
e non è senza un prezzo salato diventare grande...
I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati,
lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
come oggetti di bimba, lontani ed impolverati,
troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici...
Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle, un po' saggio
nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio,
la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato,
la paura e il coraggio di dire: "io ho sempre tentato,
io ho sempre tentato..."
segnalata da Ambra lunedì 1 dicembre 2003
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categoria: Poesie
Col tempo
Col tempo sai
Col tempo tutto se ne va
Non ricordi più il viso
Non ricordi la voce
Quando il cuore ormai tace
A che serve cercare
Ti lasci andare
E forse è meglio così
Col tempo sai
Col tempo tutto se ne va
L'altro che adoravi
Che cercavi nel buio
L'altro che indovinavi
In un batter di ciglia
Tra le farse e le righe
E il fondo tinta
Di promesse agghindate
Per uscire a ballare
Col tempo sai tutto scompare
Col tempo sai
Col tempo tutto se ne va
Ogni cosa appassisce
Io mi scopro a frugare
In vetrine di morte
Quando il sabato sera
La tenerezza rimane
Senza compagnia
Col tempo sai
Col tempo tutto se ne va
L'altro a cui tu credevi
Anche a un colpo di tosse
L'altro che ricoprivi
Di gioielli e di vento
Ed avresti impegnato
Anche l'anima al monte
A cui ti trascinavi
Alla pari di un cane
Col tempo sai tutto va bene
Col tempo sai
Col tempo tutto se ne va
Non ricordi più il fuoco
Non ricordi le voci
Della gente da poco
E il loro sussurrare
Non ritardare copriti
Col freddo che fa
Col tempo sai
Col tempo tutto se ne va
E ti senti il biancore
Di un cavallo sfiancato
In un letto straniero
Ti senti gelato
Solitario ma in fondo
In pace col mondo
E ti senti tradito
Dagli anni perduti
Allora tu col tempo sai
Non ami più.
segnalata da FernyMax domenica 2 febbraio 2003
voti: 15; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
BOSNIA '95
Mi ritrovo così, ora,
solo con me stesso...
a pensare che tutto
perde significato,
come uno stereotipato
abbraccio con la morte
e la delusione:
gotico e grottesco,
nello stile dei tempi.
Un suicidio voluto,
generazionale,
pieno di rabbia
esistenziale,
da chi la fine
l'ha cercata
inconsapevolmente,
dopo l'ultima sfuriata
del caporale di giornata.
L'umanità va raminga
per le strade insanguinate
dall'ultimo eccidio
d'innocenti, ad opera
della solita Mano
Militare armata
dal Capitale,
che sputa sull'uomo
e poi su se stesso...
come in un gioco
crudele e riflesso,
misterioso complesso
di Autodistruzione
dalla notte dei tempi.
Chissà cosa troveranno
i figli dei figli...
Se i sensi di colpa
o la vigilanza razionale.
La Poesia
o la Noia minimale.
Se un Nuovo Verbo
saprà diffondere
il sereno compianto,
la giustizia e l'amore.
O la speranza
dovrà naufragare
sulle rovine d'un tempio,
unico testimone
della sorpassata
libertà dell'uomo.
segnalata da FernyMax martedì 11 marzo 2003
voti: 5; popolarità: 1; 0 commenti
categoria: Poesie
mettetelo voi
E adesso via pure via
ho voglio di restare solo
Con la voglia,
di volare nel tuo cielo
Non mi sono mai chiesto chi eri
e perche' hai cercato me
io checredevo fino a ieri
di essere un angelo
ho Rischiato d'impazzire,
di farmi scoppiare il cuore
ho perso una donna
ora ho voglia di morire
di rinnegare il cielo
di Prendere a sassate
tutti i sogni fatti
e di farli cadere
uno a uno
Spezzare le ali degl'angeli
ancora in volo
ammetto che sbagliavo
E adesso che rimane
di tutta una vita sognata insieme!
un uomo solo
che ancora ti pensa
quando la notte si fa buia
e diventa piu' triste
quando si e soli
Quando sopra il viso
c'e' una lacrima
che ancora scende..
Provo a ragionare,
faccio l'indifferente
Fino a che mi accorgo
che non sono servito a niente
E vorrei urlare,
sbattere la testa
Respirare forte
il suo profumo
Dire è tutta colpa del destino
se non ti ho vicino
maledetta sera
ora raccolgo i cocci
e penso al domani che sara
un giorno nuovo
e mi ripeto
e mi ripeto
e mi ripeto.....
kontezero - tratto da dal nulla
segnalata da ilkontezro giovedì 15 luglio 2004
voti: 19; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Il caffè
Com'è buono questo caffè,
anzi ottimo... pare cioccolato!
Mamma me lo diceva sempre.
Io glielo portavo tutto contento
e Lei: "ma tanto caffè potrebbe
fare male... mi vuoi far morire?!"
Nò, mamma mia, nò, che dici?
Vorrei solo far qualcosa per te:
la verità è che non so cucinare,
so fare solo questo poco di caffè
mi devo accontentare della gioia
che ti offro così, a buon mercato...
Ma non ti voglio mica far morire...
anzi, vorrei che tu vivessi assai
almeno per altri diecimila anni!
Eppure so che non è possibile...
quindi, mi basterebbe appena
che tu vivessi solo più di me...
Ti prego, Signore Iddio,
fà che non debba essere io,
ad andare al suo funerale!
E così, oggi ho questo scrupolo
che incessantemente mi rode...
vuoi vedere che c'ho colpa io,
con tutti quei caffè,
ad avere accelerato la fine
di mamma mia?!
Signore nò, questo
non lo posso accettare...
già tanto è stato il dolore!
Giorni ed anni a piangere
per il bene che non ho più,
la mia amatissima mamma
di ottantasette anni,
che volevo soltanto avere
ancora fino a cent'anni...
Ora, però, lo so almeno
che non è stato il caffè
a piegarne la forte fibra...
E' stato altro: una parola
che non riusciamo forse
nemmeno a pronunciare
senza un poco di paura...
un tumore l'ha portata via,
è stato lui a strapparmi
mamma mia... altro che
tutti i miei poveri caffè
presi al supermercato
pure col venti di sconto,
ma fatti sempre con il cuore
di un figlio innamorato...
FernyMax - tratto da l diario del cuore
segnalata da FernyMax venerdì 29 settembre 2006
voti: 2; popolarità: 0; 1 commenti
categoria: poesie
A volte...
vorrei essere utile
o vorrei non averti mai incontrato
vivevo nel buio
rinchiusa nel mio guscio
dentro ad un mondo tutto mio
fatto di tristezza di incertezze
sarei mai stata capace di mettere la testa fuori
dare un occhiata al mondo
per vedere se sarei stata in grado di camminare da sola?
No
Ancora una volta mi chiudo in me stessa
dentro quella corazza che mi sono creata intorno a me per proteggermi da tutto il male che c è in questo mondo....
Scrack
Qualcuno mi ha calpestato...
il guscio in frantumi
Sofferente sento qualcosa che mi solleva da terra
mi porta al riparo in un posto a me sconosciuto
comincio a sentirmi meglio ogni giorno
che passa
sempre di piu finche
non scopro che il mio eroe
la mia salvezza sei stato te
Mi sento rinascere
la mia vita comincia a prendere forma
colori
comincio ad acquisire fiducia in essa
tutte le paure le incertezze e i dubbi svaniscono nell aria....
l amore che hai per me il modo col quale ti prendi cura di me il modo
con cui mi insegni a vivere
a partire dalle semplici cose
è a dir poco immenso...
un amore cosi grande
che a sua volta mi fa innamorare di te...
crash
sento un colpo forte
mi accorgo di essere caduta al suolo...
Ancora una volta la paura comincia a farsi sentire:
E la forza dell'amore
Amore ti ho fatto troppo stare male,
con me ti sei ritrovato imprigionato in una gabbia senza nessuna via di scampo
Adesso è arrivato il tempo di lasciare volare via libero verso infiniti orrizonti
quell' uccelino che mi aveva fatto ritrovare la luce
che tanto calore aveva saputo donarmi
ma che purtroppo io ho soffocato con il troppo amare
Ti Amo
Ora sei libero da ogni catena!...
e per tutto cio...
A volte non vorrei averti mai conosciuto
Anya - tratto da Anya
segnalata da Anya mercoledì 31 dicembre 2008
voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
L'amore non è
Scende una lacrima sul tuo dolce viso,
guardo i tuoi occhi dispersi nel vuoto
vedo passare un ricordo remoto
sento le voci del pianto e del riso.
Non è pazienza l’amore di un uomo,
non è costanza il suo mormorio
non è un saluto il suo cenno d’addio
non è vergogna cambiare il suo duomo
Sepolto da un freno di luci e tormento
L’amore si frange intorno ai dolori
Né pace nè vento, ma solo sentori :
Rumori pacati e nemmeno un lamento
Non vedo più baci , carezze non sento
Nessuno che gridi una dolce parola
Non è finzione restare da sola,
Non è paura un triste commento.
L’amore non è nemmeno un’aurora
Di un mese di luce sfruttato nel fuoco.
Né un bimbo lasciato che chiede il suo gioco
Né un dolce lambirti che il volto ti sfiora .
Non è un messaggero di pace sperata
Nemmeno un amico distrutto dal male
Non è un pensiero fornito di sale
Nemmeno una sola parola pensata.
Allora cos’è questo strano signore
Che sempre ci guarda dai punti più arditi?
Chi é questo gioco di tempi finiti,
Che lascia la luce di notte e nel cuore?
Nessuno può dire chi sia il sentimento
Che ogni mattina ci lascia intontiti,
Se mentre ci alziamo noi siamo straniti…….
La colpa stai sicuro è del vento.
Ci porta i ricordi più dolci e più amari
I pensieri di un’ora ci lascia sfruttare
Non è mare mosso ma neanche sperare
Di un cenno di aiuto agli amici più cari .
Sai dirmi lasciato dai tuoi desideri,
Se riesci a capire l’amor cosa sia?
Se senza dolore e senza follia
Ti restano ancora dei dolci pensieri?
Se trovi nel tempo una sola impressione
Di piccoli abbracci al tuo verde cuore
Io dico : sei bravo, hai trovato l’amore,
non farlo fuggire in ogni canzone.
segnalata da gab venerdì 1 febbraio 2008
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categoria: poesie
SAPORE DI SOLE
Si è fatta aspettare ma ora sta per arrivare
Quell’estate a cui eri solito pensare
E sognare quelle passeggiate in riva al mare
Forse quest’anno le cose potranno cambiare
Poiché la dovrai passare, con gente che prima non conoscevi
E che ora reputi speciale.
Ma io non mi accontento, del bel tempo
O di sentire il mare dentro
Io voglio il sole, voglio tutto il caldo
Voglio il mare alto e non stare mai calmo
Voglio la sabbia sulla pelle, voglio le notti di stelle
Perché quelle sono le più belle.
Voglio bruciare al sole
Voglio vedere seccarsi le gole
Voglio il sale del mare e affondare per poi tornare a galleggiare
Voglio il sapore di sole.
Non guardo tv e nella mia lista non trovi nessuna rivista
Qui la situazione si è persa di vista
Prendo un foglio dalla risma, è tutto scombinato per colpa del sisma
Questi giorni mi hanno scosso, ma io mi sono mosso
Sono andato in soccorso e non chiedo nessun rimborso.
Ora pretendo che questa sia un’estate memorabile
Per tutte le persone da quello stabile a quello mentalmente labile.
Voglio che la gente si possa divertire, e poter seppellire la crisi che non vuole sparire
Ma se pensa di vedermi morire, allora deve capire
Che io vincerò questa guerra, ci devo riuscire.
Io voglio bruciare al sole
Voglio infiammare le suole
Volgio sotterrare la rabbia sotto la sabbia nel caso ce l’abbia
Voglio il sapore di sole.
Giù per questa strada, giustizia nada
Prima che la pioggia cada, troverò qualcosa che mi aggrada
Ma vada come vada, sarò sempre come un pesce spada
In una pozzanghera ai bordi della strada.
E questa voglia di fuggire, che continuo a sentire
Voi non riuscite a capire, ma so che in fondo anche voi volete venire
Ma non lo volete dire.
Allora sentite questa idea, che pian piano si crea
Ci faremo un giro di boa, anche con la bandiera dell’alta marea
Ci tufferemo nel mare a mezzanotte, se farà freddo non me ne fotte
Ricorderemo sempre quella notte
E le delusioni verranno rotte.
Io voglio bruciare al sole
Voglio veder chiuse le scuole
Voglio andare in fondo al mare e poi tornare per respirare tutto il sale
Voglio il sapore di sole.
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG domenica 26 luglio 2009
voti: 2; popolarità: 1; 0 commenti
categoria: poesie
se il mio cuore potesse parlare
Se il mio cuore potesse parlare,
quante cose avrebbe da dire,
ti narrerebbe di passioni profonde, sentimenti sinceri,
perché tu lo sai, egli non sa cosa vuol dire mentire,
non conosce ragione,
non cerca ricchezza,
a lui basta anche solo una languida carezza.
Quello per cui vive, batte e combatte,
è qualcosa che va ben oltre ogni illusione.
Quello che lui cerca e ricerca con forza incessante,
è un sentimento vero, profondo, vibrante,
per cui ogni cosa è disposto a sacrificare,
per quell'irruenta, incontenibile, voglia d'amare.
Voglia d'amare e di essere amato,
ma quante volte è stato ingannato,
deriso, usato, umiliato,
quanto dolore, furore ha provato,
quante volte è stato spezzato,
molte volte l'ho sentito ferito,
ma non l'ho mai visto sconfitto.
In lui non c'è posto per il disprezzo,
non serba rancore, non brama vendetta,
anche se a volte ciò che gli resta è soltanto tanta amarezza.
Tutto questo però non l'ha cambiato, non l'ha inaridito,
è sempre rimasto lo stesso,
anzi ogni volta il suo pulsare si è fatto più intenso,
ed io ho continuato a sentirlo, a seguirlo,
perché è dal mio piccolo cuore che scaturisce ogni mio sentimento,
senza di esso non esiste emozione.
In ogni cosa che penso, che dico o che faccio,
in ogni mio singolo gesto, c'è sempre del mio cuore il riflesso.
Ah, se lo lasciassi fare, ogni cosa lui saprebbe trasformare,
ed ogni mio sogno diverrebbe realtà,
e la realtà un sogno bellissimo da cui nessuno mi potrebbe svegliare.
Ah, se il mio cuore potesse parlare,
le corde melodiose dei tuoi sentimenti saprebbe far risuonare.
Se potessi farti sentire il suono della sua voce che ti sfiora la pelle,
che ti sussurra dolci parole,
come solo lui sa fare, che lui solo può usare.
Quel suo dolce bisbiglio,
come il tenero canto d'un'usignolo al risveglio del giorno
desterebbe il tuo cuore assopito,
ed il loro battito diverrebbe uno solo,
sommesso, profondo,
eppur così forte da far sembrare silenzio tutto ciò che sta intorno.
Così potente da far zittire di colpo,
tutto l'odio, l'invidia, l'arroganza del mondo.
Così penetrante da far risaltare ogni particolare,
tanto che basta un sorriso, uno sguardo per farti sognare.
Ah, se il mio cuore potesse parlare...
segnalata da Renato Volti lunedì 10 agosto 2009
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categoria: Poesie
Incute Risoluzioni
Incute Risoluzioni
Colleziono onde di lembi cobalti,
come puzzle per creare elisio
infranto in uggia etra,
dove astratto magenta permanente dell'istante che incorre nel bigio
corrompe insigne
lo strido dello squarcio
spargendo suspense
come pigmenti
di gocce d'amore e fiducia
nel lungo boulevard
della mia vita,
per raccogliere fedele
frammenti di argilla cotta
inflitti nei manrovesci dei disinganni
a rapportarmi con la edulcorata realtà
orientandomi inversamente
uscendo definitivamente
dal seno dell'illusione ottusa
di raggiungere un saggio traguardo
al fine del viale
dopo arduo affanno,
quando invece prima
dell'arcata iniziale marcia
avrei dovuto
rottare in orizzonti più rosei
ponderando con alacre maestria
una gloria più accessibile
da abbracciare
consapevole di ottenere
per allietarmi
nel recinto della quiete,
che non avrei dovuto abbandonare
per rincorrere le brillanti stelle
nel firmamento del certo infinito
incognito discusso
in sub iudice dal mio animo
in costante preda
da quelle folate contraddittorie
tra sogno e ragione
a farsi guerra,
per vincermi in fine consumata
dai rimorsi e sensi di colpa
di quel che poteva essere
e non è stato
per aver preso
la direzione del sopravvento
sussurrato a gran fiato
all'orecchio della mia impulsività,
nel coronare cieca
la ricerca terminale
in un sorriso di sogno
da stringere tra le mie braccia.
©Laura Lapietra
segnalata da Laura Lapietra venerdì 10 febbraio 2023
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categoria: Poesie
Mareggiata Del Cuore
Onde ineluttabili su di noi
a cancellare ogni antico respiro
incompreso tra di noi,
nelle fredde folate di silenzi
celati dai risentimenti.
Onde gelate a deturpare
tutto ciò che ci circonda
sottopelle in questo mare immenso
nella sua tempesta di pieno inverno,
eppure il suo rumore
non dona sgomento
se ascoltato piano con il cuore
seppur in frantumi,
e la sua forza assume
forma nell'illusione
seppur residua
tra gli scogli della vita.
Oh, se questo mare fosse più calmo!
O almeno per un istante
tra le tue ferme braccia
ritroverei pace, ma ormai
discosta è quella stagione
in cui quiete e felicità
navigavano a pari passo
nel destino dell'anima
intrecciate nelle nostre arterie
portandoci sulla cresta
dell'onda inappuntabile,
quella dell'amore, il nostro amore!
Ormai arenato.
Oh amore, amore spento
da un cielo piombo
ostile ai nostri sogni
spazzati via con un sol colpo
da quel livido vento
tra le mani colme di fuoco
bramanti ed esigenti
dai nostri sentimenti
da donare l'un l'altro.
Oh, se questo mare fosse calmo,
non ascolterei più
il suo fragoroso vocio
mentre mi sottolinea con furore
lampi e tuoni sui nostri sguardi
sgualciti e consumati
dalla nostra fatale fine!
Se solo fosse calmo
questo mare, non ci scaraventerebbe
con inaudita violenza
alla deriva delle nostre bramosie
costringendoci alla infausta deriva
di una amara fine,
tra i nostri confini sconfinati
tra le onde di questo
impetuoso e irruente
tumultuoso mare,
come il nostro cuore
ormai inabissato inghiottito
tra le onde schiumose e veementi
dispersi nei suoi
più profondi ricordi
che solo in questo maestoso mare,
contraddittorio,
può sopravvenire!
segnalata da Laura Lapietra domenica 7 marzo 2021
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categoria: Poesie
Destini Incrociati
Destini Incrociati
Sguardi che si incrociano
e occhi che si fondono,
emozioni che assalgono
il cuore e voci che tremano
ma non per il freddo
ma per la scossa del cuore,
quando urla l’amore
che divampa i sensi.
E poi baci che non finiscono
che in un tramonto
di un nuovo orizzonte,
ove i sogni si disperdono
nelle folate di vento estivo.
All’improvviso tutto arriva
per poi andare via
più in fretta di come è arrivato,
in quegli abbracci
che sanno toglierti il respiro
e morirci dentro!
Sarà colpo di fulmine
che irrompe e brucia forte
più forte di un incendio,
ma assomiglia più
ad una prigione
da cui l’anima non potrà
che richiederne che
l’ergastolo d’amore
per liberarsi per sempre
da ciò che brama,
più di qualsiasi altro sentimento per poter vivere.
E poi la fine
vite che riprendono
il loro cammino,
sguardi che si scontrano,
dissapori che si mescolano,
voci che assumono tono autorevole
sulla resa dei conti,
e poi distanze, distanze
sotto tutti i punti di vista
per poi finire lontani,
dispersi dove ogni lume
di comprensione ormai
ha consumato la sua luce
nella calma del disinteresse.
Cosi all’improvviso,
tutto arriva per poi andare via,
più in fretta di come in realtà
è arrivato sfiorando
l’irreale passione.
©Laura Lapietra
segnalata da Laura Lapietra domenica 12 dicembre 2021
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