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categoria: Poesie

Tutto ciò che hai dato

Ecco..il tempo passa...
e con esso anche ciò che fino a ieri..
mi sembrava impossibile da dimenticare...
Non vedrai più lacrime solcare il mio viso...
Non vedrai più i miei occhi lucidi e tristi...
Non vedrai più quella donna che conoscevi..
e che hai ferito...
Mi hai tolto ciò che avevo di più caro...
e che per te infondo non valeva nulla...
Ma non sto qui per descrivere un rimpianto..
perchè alla mia persona non rimprovero nulla..
Ciò creduto fino alla fine..
nonostante l'evidenza...
Un giorno qualcuno mi disse:
"Se ci tieni davvero a qualcosa non ti arrendere..e continua così finchè avrai ancora fiato per amare...meglio vivere di rimorsi che di rimpianti"
Così ho fatto..e così rifarei...
Non mi pento di nulla...
Non mi pento di aver amato così intesamente
una persona che non avuto alcun riguardo per me...
Non mi pento di aver pianto davanti ai tuoi occhi..
Non mi pento neanche di averti incontrato....
perchè mi hai fatto crescere..anche ferendomi....
Vivi la tua vita....quella che meriti...
perchè ricorda il tempo ti restituirà tutto quello che tu gli hai dato...

BlaCkSiMpHoNy - tratto da I Miei Pensieri

segnalata da BlaCkSiMpHoNy giovedì 15 aprile 2004

stelline voti: 12; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Un bambino addormentato


Un bambino addormentato,
i suoi occhi chiusi nel mondo delle favole,
un piccolo corpo disteso
che talvolta si agita nel sonno,
scosso da sogni di un’infanzia
che dorme nelle notti serene
di un’età che, giorno dopo giorno,
corre verso la scuola della vita:
il mio bambino!

Lo guardo, mentre giace nel suo lettino,
attorniato da giochi
che un giorno lasceranno
il posto a libri sui quali imparare
e ad una vita attraverso la quale crescere.

Le sue piccole labbra si muovono
in smorfie che paiono sorrisi,
le sue mani di bambino si agitano nel sonno
per afferrare il suo mondo immaginario,
i suoi piedini scalciano per scacciare mostri leggendari,
i suoi biondi capelli si arruffano
sul cuscino popolato da orsi e macchinine.

Com’è dolce quel suo dormire,
avvolto dalle calde coperte del mio amore per lui!


antonella

segnalata da antonella sabato 18 gennaio 2003

stelline voti: 11; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Solo un bambino

Sguardi persi nel vuoto
Di bambini senza più speranze
Nati sotto a un cielo
Perso nei bagliori di mille esplosioni.
Chi fermerà questa realtà?
Solo un sogno…
Voglio dormire mamma, lasciami dormire…
Ho diritto anch’io a sognare…
Sono solo un bambino…
Bambini innocenti
Cresciuti con la violenza
Loro non giocano con le macchinine
Giocano a fare la guerra…
Posso essere un bambino spensierato anch’io, mamma?
No, non posso…
La guerra dei grandi mi porterà con se
E non ho tempo per sorridere…
Ogni tanto chiudo gli occhi
E fingo di non essere qui
A fare quello che sto facendo…
Ad essere quello che devo essere…
A provare quello che sto provando…
Tutto è immerso nel silenzio
L’unico rumore che sento
È il pianto dei miei fratellini più piccoli
Poi d’improvviso un boato…
Vorrei non dover aprire gli occhi
Ma la paura è troppo forte…
Mamma, perché non sento più piangere?

Claudia

segnalata da claudia giovedì 23 gennaio 2003

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

C'è un mare in silenzio quassù e rete non ho
ma cresce il tamburo nel blu e mi lancerò
e fermano il fiato per me ma li stupirò
nel cerchio che poi nel vuoto farò.
Le case la gente le vie lontane laggiù
gli errori degli uomini qui non contano più
la soglia del male che è in noi io supererò
e fino in platea ti raggiungerò.
Amore
che devo inventare
io come i poeti e gli uccelli qui a terra equilibrio non ho
ma il cuore mi spinge a rischiare
e su questo filo attaccato alla luna ogni sera vivrò
morendo davanti ai tuoi occhi e al tuo seno mi libererò
nel volo che so.
Accarezzo il tuo grano e poi su nell'immensità
qualunque promessa sarà più vera da qua
per lunghi secondi finché dimenticherò
che un uomo quassù restare non può.
Amore
che devo inventare
io come i bambini e gli acrobati a terra un mio senno non ho
ma il cuore mi spinge a rischiare
e su questo trapezio che passa ogni sera e non torna mai più
e che tenerezza afferrarti le mani, portarti nel blu
e non scendere più...

Assu

segnalata da Assu domenica 26 maggio 2002

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Teneri ricordi.

Teneri ricordi

Un raggio di sole, su vellutata pelle,
rendea dorate le tue tenere braccia,
a due farfalle, facean da culla,
tanto era il tuo profumo di bambina,
da cui eran attratte,

Tra le tue rosee guance, una fragolina di pelle a forma di labbra,
tra le mie braccia, stretto ti tenevo, a me adagiata sorridente,
felicità di padre, nutrivi costante.

Crescevi ed il tempo passava,

i tuoi capelli biondi come l’oro del grano,
liberi sulla tua spalla, mossi dal vento, splendean.

Cosi ti ricordo, come t’amai dal primo istante della tua vita.

In braccio più non stai, cresciuta velocemente sei, troppo velocemente,
perché possa rincorrerti con la mia mente.

Pulcino mio, dove sei,
cosi sembrano udir ancora le orecchie ed il cuore,
quando il gioco ci teneva ancora insieme,

ed intanto, il tempo ci rapiva le ore più belle,
quelle della spensieratezza a te,
e a me della giovinezza.

Il tuo papà
Antonio(dedicato alla mia primogenita)

Antonio de Lieto Vollaro - tratto da inedite

segnalata da Antonio lunedì 28 marzo 2005

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categoria: Poesie

E’ con noi!

Il papa è morto, se ne fa un altro...
Cristo che muore, Cristo è risorto!
Ma tu, Karol, resta con noi...
Tu amavi i giovani, resta con noi!

E’ difficile pensare altro pastore
di questo tuo gregge esuberante
di giovinezza e liberi orizzonti...
Tu, Padre, a questo esercito

di giovani amanti del vangelo
sei stato vicino, l’hai interpretato...
E l’hai guidato con chiarezza,
straordinaria bontà, e con l’amore

del buon pastore fedele al mandato...
Tu, papa Wojtyla, l’hai consacrato,
il tuo gregge di ragazzi entusiasti,
a Cristo Signore, a Gesù risorto,

perché rinascesse da tutte le morti
della nostra vita, senza smarrirsi
nell’angoscia infinita... Hai cresciuto
il tuo gregge di santi, e lo vedrai

moltiplicarsi con i tempi dei tempi
dal Paradiso, dove sei già andato
e da cui invii la tua benedizione
in cento lingue... Grazie, pà santo,

di esserci stato. E grazie di essere,
con il tuo spirito, ancora fra noi
che, come fossimo tuoi figli...
non potremo scordarti mai!

FernyMax - tratto da ricordo del buon pastore

segnalata da FernyMax lunedì 18 aprile 2005

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Dove sei

Se potessi tornare indietro

lo farei....

io non sono capace di lavorare nell'ombra

E ora dove sei ???

ma ssi sono contento

sii non sto scherzando

è bastato parlarti un attimo

per farvi avvicinare

ah questo è amore

dalla vita non si può avere tutto

non puoi chiedermi di esserti amico

non ci riuscirei ormai

quel giorno ti dissi

IO CI SONO E CI SARO'

eccomi qua ad aspettarti

ma tu non ci sei.

o confuso i sentimenti

l'amicizia si può confondere con l'amore no???

è solo un'illusione lo so

ma ormai mi sono messo in gioco

e tu non lo sai, che io

gioco per vincere

Io ci sarò quando tu tornerai

e spero che troverai il coraggio

per parlare un momento con me.

ti ho fatto un regalo....ti ho donato

un posticino nel mio cuore

che rimarrà tuo per sempre.

sto imparando...

sto crescendo...

Andrea Marchioni

segnalata da Andrea mercoledì 12 gennaio 2005

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Che ne sarà di noi...

CHE NE SARA’ DI NOI

Che ne sarà di noi,
nati sotto le bombe,
cresciuti con la farina alleata,
svezzati col latte condensato,
col pane nero di fave e piselli.

Che ne sarà di noi,
alimentati dalla corruzione
degli anni ’60,
sezionati da ideologie trasversali,
terrorizzati dagli anni del terrore,
convinti di convinzioni fallaci.

Che ne sarà di noi,
guerrieri sconfitti sul campo
dagli eventi del ’68,
eroi di cartone stropicciato
alimentati da false promesse.

Che ne sarà di noi,
oramai settantenni
vittime della politicizzazione
anche dei Centri Sociali.

Combatteremo la nostra guerra,
brandendo un bastone da passeggio,
chiedendo il permesso all’artrosi,
pensando al futuro dei giovani.

Catello Nastro

Catello Nastro - tratto da Versi avversi

segnalata da Catello Nastro venerdì 1 ottobre 2010

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categoria: poesie

nel bosco

il bosco io amo!
respiro di vita,
sulla mia pelle,
come melodiosa carezza,
illumina il mio cuore,
gli angeli sorridono,
mentre lo attraversano
Dio ama gli alberi
inonda di sorrisi dall'alto,
e gli alberi pieni di gioia,
estendono i loro rami
verso il cielo sperando
di toccarlo.
il bosco ha insegnato a me
l'amore,
è stato il mio primo libro,
sono cresciuta tra gli alberi,
ascoltavo i loro sussurri,
caldi
armoniosi,
forti,
dicevano a me:
"credi ai tuoi sogni!"
Così ho fatto.

daniela cesta

segnalata da Daniela cesta venerdì 22 giugno 2012

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categoria: Poesie

Il dono della vita

Che gioia grande è un figlio
anche quando ti fa perdere il sonno
anche se è la terza volta nella giornata
che vai in farmacia per lui
quando ti fa male la testa da quanto strilla
e non sai il perchè
basta un suo sguardo buffo
e il cuore ti fa una capriola
un sorriso ed è tutto dimenticato
sei disposto a fare qualsiasi cosa
perchè il suo nido in questo mondo
possa essere accogliente
ti rende forte ed orgoglioso
e nello stesso momento ti senti fragile
ti cambia la vita tra pannoloni e poppate
ma quel grande dono che lui è
te la trasforma in qualcosa di meraviglioso
e quando la sua piccola mano stringe la tua
senti che essere genitore è la tua strada
una strada che a volte percorrerai insieme
a volte da solo
perchè i suoi passi traballanti diventino sicuri
giorno dopo giorno scoprirai
guardando il tuo bambino crescere
il progetto che Dio ha già su di lui
e sarai per lui guida
e sarai per lui Amore.

Neris

segnalata da Neris venerdì 3 novembre 2017

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categoria: Poesie

I NOSTRI ANNI VERDI

ognuno di noi, nella nostra adolescenza
era chiaro come l'acqua di sorgente,
nel brillare del nostro spirito nascosto,

nell'anima candida, dono di Dio,
nella purezza del nostro cuore,
che scintillava nei nostri occhi,

Gesu nostro fratello amava noi, immensamente
io pregavo e chiedevo, e lui donava
perchè avevo scelto il cielo

perchè lo amavo e lo seguivo,
perdonavo sempre, chi faceva del male
because volevo che Dio, perdonare me sempre,

Amavo il padre mio che è nei cieli,
giocavo accanto all'altare della mia chiesa
io mi sentivo al sicuro, ero ai piedi di Dio

e l'altare era il sacro monte Calvario
avevano insegnato che, durante ogni celebrazione
gli angeli scendevano dal cielo, insieme a Maria,

e la luce del Creatore inondava ogni messa,
io e le mie amiche sorridevamo liete,
nella freschezza del mattino di primavera.

Poi crescendo, il velo della vita si squarcia,
in tutta la sua crudeltà, noi tutti perdiamo
la nostra freschezza e ingenuità

ma una cosa è rimasta,
il mio amore per il Padre mio nei cieli
per Jesus, Maria e gli Angeli.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta domenica 13 aprile 2014

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categoria: poesie

CORONA DI SPINE

io sono cresciuta, ai piedi della chiesa,
giocavo a nascondino, e mi nascondevo tra i sedili
oppure dietro le statue dei santi,

guidati dal sacerdote, nella quaresima
noi ragazzi, decidemmo di fare una corona di spine,
i maschi con i spessi guanti, tagliarono i filari di spine,

intrecciarono una corona di spine, che sembrava
scintillare sotto i raggi del sole di aprile,
la posero sotto la croce, accanto all'altare,

io piccola e ingenua, la guardavo e mi sembrava,
molto bella, di un verde vivo, con le spine aculee e grosse
poi, nella mia mente, venne il pensiero di Gesu..

il Signore aveva portato quella corona, io la toccavo
incuriosita, pensavo"è davvero dolorosa, sul capo?"
senza pensarci ancora, la poggiai sul mio capo...

il mio urlo fu terribile! Gettai la corona in terra,
toccai la mia testa e il dolore tra i capelli,
dove la spina aveva spinto, nella mia carne,

stavo per fuggire, ma qualcosa trattenne me
raccolsi la corona di spine, con delicatezza,
la poggiai sotto la Croce, e mi sedetti ai suoi piedi.

Quel momento un velo squarciò, la mia mente,
immaginai tutto il dolore sofferto dal Signore,
rimasi in silenzio fino a quando, il sole tramontò

e sentii la voce di mia nonna che chiamava il mio nome.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta lunedì 24 novembre 2014

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categoria: poesie

Cerco con forza un motivo
per credere che che non è inutile
sperare nel domani
lo cerco tra i riflessi dell'alba
di ogni giorno
nella quiete della sera
lo cerco nella dolcezza di un sorriso
del bimbo che incontro per strada
nell'entusiasmo di un giovane
che ha fretta di crescere
nella saggezza di un vecchio
che con il suo passo lento
non si cura più del tempo che passa
Lo cerco in chi è caduto
e si è rialzato
in chi non si arrende all'ingiustizia
e per amore del bene
ha sempre pagato
Ho scoperto che il motivo per credere
è nascosto tra le pieghe della vita
è un piccolo seme che germoglia
con forza inaudita
lo possiamo vedere se apriamo le mani...
Forse quello che cerco è solo coraggio
il coraggio di credere nel domani.

Neris

segnalata da neris mercoledì 17 dicembre 2014

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categoria: poesie

la prima volta che ti vidi

a prima volta che ti vidi
mi rincorsero i ricordi.

Eravamo li a quella festa,
e quando ti vidi persi la testa.
Mio padre ti vide accanto a me
e ti disse di starmi distante.

Io ero innamorata
e con te vorrei stare.
Quello che ci resta è di scappare
solo che tu mi devi rubare.

Un amore vuoto
fondata su parole finte
dove solo odio è cresciuto,
parole dette e scritte al vento
ma è difficile amare
qualcosa che ormai non ha senso

Questo amore è difficile ma è reale
sono stanca di aspettare

eppure tutto è crollato
quando tu quel giorno mi hai parlato,
hai fatto crollare il mio mondo,
e il vuoto tutt' intorno.

Un sospiro,
un sorriso,
un addio...

yashell

segnalata da semin mercoledì 13 marzo 2013

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categoria: Poesie

La fonte dell'Amore

Mi sorprendo a parlare d'amore
come lo stessi vivendo pienamente
poi mi accorgo che è solo un desiderio,
un sogno.
Quell'amore per me è un traguardo lontano,
sembra irraggiungibile,
ma la gioia che lo racchiude
arde in fondo al mio cuore
come fosse reale
mi illudo di viverlo,
e ne sento il dolce sapore.
Mi sorprendo a parlare di Dio
come lo conoscessi pienamente
e poi mi accorgo che il suo silenzio
mi confonde,
mi accorgo che mi è sconosciuto.
Mi sorprendo a parlarti o Dio,
forsi mi ascolti
perchè cresce in me la consapevolezza
che mi accogli,
sento il tuo amore che mi culla
con la tenerezza di una madre
e questo mi fa capire che quando sono
piccola e umile
amo veramente.
Finalmente ti incontro.

Neris

segnalata da Neris mercoledì 14 novembre 2012

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categoria: Poesie

ti amo

Entrai
Per colmare una voglia
Ti vidi
Vidi il tuo sorriso
Tornai e tornai più volte
Il mio cuore batteva
Sempre più forte
La tua voce
Suonava sempre in me
Arrivò il bacio
Un esplosione di gioia
L inizio...
Sempre di.più
Nei miei pensieri
Nei miei sogni
Nel mio cuore..
Il mio cuore
Pieno di te
Ad ogni battito
Suona il tuo nome..
Oggi come ieri
Sempre più forte..
Ogni volta che ti nomina
L amore cresce..
Vivendo.. cantando.. urlando..
Ti amo...

guala fabiano - tratto da fabiano guala

segnalata da guala fabiano venerdì 5 gennaio 2024

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categoria: Poesie

Per un mondo quasi perfetto

Chi è senza cuore
l'amore non può nulla.
In quanto cresce
lentamente
e rigoglioso
nel terreno
ricco e fertile
del proprio cuore.
Un sentimento magico,
capace di aprire
tutte le porte
che incontreremo
nella vita.
Ciò renderà
tutto più agevole,
entusiasmante,
un'esistenza
colma di colori,
di passioni,
romantica
o scatenata
come la musica,
divertente
e intrigante
come amare.
Il cuore
è un'organo
da tener
ben stretto
nel proprio
petto
è il lasciapassare
per un mondo
quasi perfetto.

Ilari Luigia

segnalata da Ilari Luigia venerdì 2 febbraio 2024

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categoria: poesie

storia di autunno!

conoscevo un grande cervo!
potente, con le sue corna intrecciate
davano a lui uno splendore regale,
lui conosceva le immense foreste
e tutte le cime dei monti,
amava l'alba e il tramonto
adorava lo sconvolgente selvaggio
di ogni pietra, pianta, fiore,
aveva avuto molti cuccioli,
alcuni erano riusciti a crescere
altri li aveva visti morire,
breve vita di piccoli cerbiatti,
il mio vecchio cervo conosceva l'uomo,
la sua crudeltà, la sua fame di carne,
ma lui era sempre riuscito a salvare se stesso.
Adesso era ormi vecchio e quel tramonto
illuminava i suoi occhi stanchi,
quante volte aveva osservato
il sole sorgere e il sole tramontare,
ed era sempre come la prima volta,
amico del vento che lo accarezzava
d'inverno e d'estate,
la fresca acqua del ruscello dove lui beveva,
le roccie scivolose e il pendio scosceso
di ogni montagna.
Un giorno d'autunno vide un cacciatore
guardingo osservò l'uomo,
poco piu in la due piccoli cerbiatti giocavano allegri,
il vecchio cervo uscì allo scoperto con il suo bramito
"uccidi me! lascia stare i cuccioli!"
sembrava dire, con il suo lungo bramito,
uscendo allo scoperto di fronte al cacciatore,
l'uomo si girò e guardò sorpreso
il grande cervo carico di carne!
un grande lampo e rumore
per tutta la foresta, i piccoli cerbiatti fuggirono e...
tutto era ormai
finito.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta venerdì 15 novembre 2013

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categoria: Poesie

IL MISTERO DELLA NOTTE DEL TRA IL 21 E IL 22 MAGGIO

adoro il silenzio primaverile
nel momento del tramonto
il crepuscolo prende il mio cuore
e lo tiene sospeso in una incerta dimensione
melodia silenziosa che avvolge.
Aspetto la mezzanotte per ascoltare
il canto degli alberi, le sue celestiali vibrazioni
leggendaria e arcana storia, dei colossi verdi
armonia misteriosa, che si collega da albero ad albero
e fa il giro di tutta la terra, straordinario legame,
connessione, correlazione e dipendenza
di tutti gli alberi della terra!!!
Una tradizione di richiamo, da un piccolo paese italiano
da secoli...non si conosce l'origine, mistero di
un momento misterioso, la vibrazione che parte da una foresta
italiana e buia, nel cuore della notte di primavera
un segnale che avverte tutti i giganti della terra
che insieme canteranno, facendo vibrare, radici, enzimi
in armonia, stabilita dallo spazio e dal tempo,
criptico, enigmatico, come il mio amore grande, che avverto
per gli alberi, un segreto incomprensibile
che lega me e loro.
Nel buio della notte, appoggiata sotto una quercia maestosa
percepisco il suo calore, odo la sua protezione
i rumori nel buio profondo, mi intimoriscono, la paura sembra crescere,
ma toccando la corteccia la sento tiepida, qualcosa di invisibile
penetra dai pori della mia pelle, invisibili enzimi come piccole bolle
luccicanti, che entrano nel mio sangue e donano forza ed energia,
ascolto respiri o forse è solo la brezza del vento
ma l'energia fluisce e stordisce ogni corpo,
una tenue vibrazione che assomiglia al refolo del vento
ma piu dolce, il segnale è partito, il soffio è sotto le radici
verso tutti gli alberi della terra, con un ordine:Cantiamo insieme!
Non si può comprendere, ma è verità.

DANIELA CESTA

segnalata da daniela cesta giovedì 28 maggio 2020

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categoria: poesie

un uomo innamorato

Un uomo eccezionale
scrive al mio cuore:
"dopo il sole tramonta
all'orizzonte occidentale e
il buio della notte mi circonda ...
la solitudine invade la mia anima.
per aiutare i miei spiriti
a volte parlare con le stelle.
non esprimere un desiderio
per le cose materiali ...
ma chiedendo per la guida
su questo imbuto di solitudine
e disperazione.
poi ho presto vedere
la stella del mattino nel cielo orientale ...
mandarmi un segnale che
la mia risposta si trova
in un luogo lontano ...
ma vicino al mio cuore.
dove il mare è blu e
il sole del mattino è già
rosso incandescente e
luminosa sul mio amore e di speranza.
mi dice di seguire il suo percorso
e i miei sogni si avvereranno.
non oggi o domani,
ma come la piantina
della quercia ci vuole
tempo e cura per vedere
la luce del sole dal cielo.
con tanta pazienza i will maturare
questo amore, nella speranza che
possa crescere più forte e
la mia preghiera di solitudine
verrà data risposta da
una dea da lontano
con in suo modo particolare
di parlare con le stelle."
Chi sei tu uomo che
hai una così bella anima!
tu sei L'uomo tra le stelle
che cerca il mio cuore.

daniela cesta

segnalata da Daniela cesta martedì 28 agosto 2012


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