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categoria: Poesie
Freddissima resurrezione
Freddissima resurrezione, da
anni non è cosi: sui bastioni stenta,
torna clandestina la novita'
delle gemme, un'immensa, macilenta
spoglia dilaga, copre la citta'
anche se già il crepuscolo s'inventa
con loschi bagliori un'eternita'
senza gloria. Non più della perenta
pelle in cui vive, da cui sguscera'
per vivere la serpe è questo niente
che ci separa, aria da foglie, gente
che aspetta pallidamente di qua
e di là d'una lapide, i non morti
ancora dai non ancora risorti.
Giovanni Raboni - tratto da Ogni terzo pensiero
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categoria: Poesie
Della testa di morto
L'Acherontia frequenta le campagne,
i giardini degli uomini, le ville;
di giorno giace contro i muri e i tronchi,
nei corridoi più cupi, nei solai
più desolati, sotto le grondaie,
dorme con l'ali ripiegate a tetto.
E n'esce a sera. Nelle sere illuni
fredde stellate di settembre, quando
il crepuscolo già cede alla notte
e le farfalle della luce sono
scomparse, l'Acherontia lamentosa
si libra solitaria nelle tenebre
tra i camerops, le tuje, sulle ajole
dove dianzi scherzavano i fanciulli,
le Vanesse, le Arginnidi, i Papili.
L'Acherontia s'aggira: il pipistrello
l'evita con un guizzo repentino.
L'Acherontia s'aggira. Alto è il silenzio
comentato, non rotto, dalle strigi,
dallo stridio monotono dei grilli.
La villa è immersa nella notte. Solo
spiccano le finestre della sala
da pranzo dove la famiglia cena.
L'Acherontia s'appressa esita spia
numera i commensali ad uno ad uno,
sibila un nome, cozza contro i vetri
tre quattro volte come nocca ossuta.
La giovinetta più pallida s'alza
con un sussulto, come ad un richiamo.
"Chi c'e'?" Socchiude la finestra, esplora
il giardino invisibile, protende
il capo d'oro nella notte illune.
"Chi c'e'? Chi c'e'?" "Non c'è nessuno, Mamma!"
Richiude i vetri, con un primo brivido,
risiede a mensa, tra le sue sorelle.
Ma già s'ode il garrito dei fanciulli
giubilanti per l'ospite improvvisa,
per l'ospite guizzata non veduta.
Intorno al lume turbina ronzando
la cupa messaggiera funeraria.
Guido Gozzano - tratto da Le farfalle. Epistole entomologiche
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categoria: Poesie
Poesie mondane
Ci vediamo in proiezione, ed ecco
la città, in una sua povera ora nuda,
terrificante come ogni nudità.
Terra incendiata il cui incendio
spento stasera o da millenni,
è una cerchia infinita di ruderi rosa,
carboni e ossa biancheggianti, impalcature
dilavate dall'acqua e poi bruciate
da nuovo sole. La radiosa Appia
che formicola di migliaia di insetti
- gli uomini d'oggi - i neorealistici
ossessi delle Cronache in volgare.
Poi compare Testaccio, in quella luce
di miele proiettata sulla terra
dall'oltretomba. Forse è scoppiata,
la Bomba, fuori dalla mia coscienza.
Anzi, è così certamente. E la fine
del Mondo è già accaduta: una cosa
muta, calata nel controluce del crepuscolo.
Ombra, chi opera in questa èra.
Ah, sacro Novecento, regione dell'anima
in cui l'Apocalisse è un vecchio evento!
Il Pontormo con un operatore
meticoloso, ha disposto cantoni
di case giallastre, a tagliare
questa luce friabile e molle,
che dal cielo giallo si fa marrone
impolverato d'oro sul mondo cittadino...
e come piante senza radice, case e uomini,
creano solo muti monumenti di luce
e d'ombra, in movimento: perché
la loro morte è nel loro moto.
Vanno, come senza alcuna colonna sonora,
automobili e camion, sotto gli archi,
sull 'asfalto, contro il gasometro,
nell'ora, d'oro, di Hiroshima,
dopo vent'anni, sempre più dentro
in quella loro morte gesticolante: e io
ritardatario sulla morte, in anticipo
sulla vita vera, bevo l'incubo
della luce come un vino smagliante.
Nazione senza speranze! L'Apocalisse
esploso fuori dalle coscienze
nella malinconia dell'Italia dei Manieristi,
ha ucciso tutti: guardateli - ombre
grondanti d'oro nell'oro dell'agonia.
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categoria: Poesie
Stelle al crepuscolo
Ombre che sfioriscono in sottili sbavature di luce.
Occhi che coltivano orizzonti violacei e inafferabili.
Risacche che distendono scie pungenti e schiumose.
Notte che bacia sfumature livide e ridenti.
Speranze che disseminano luccichii imbronciati e sognanti.
segnalata da shantaram lunedì 29 dicembre 2008
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categoria: Poesie
Crepuscolo
l'ora che volge al crepuscolo ci sorprese tra le foglie d'ortica,era triste il maestrale che i volti ci sfiorava senza indugio,era tragica l'attesa del
dì a venire,mi prendesti per mano e fin sulla battigia mi portasti senza favellar ma commossa da quel contesto che tanto amammo....nell'avanzar di
quella notte fredda ci riparammo con cortecce, sterpi e il fuoco del nostro amor perir non ci fece.
segnalata da gnu martedì 21 dicembre 2010
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categoria: Poesie
il crepuscolo
quando le prime ombre della sera arrivano..
una sorta di struggimento
assale l'anima mia
il crepuscolo mi assale
nel piu profondo di me stessa
ascolto l'aria quieta
parla a me bisbigliando
arriva al mio cuore
ed io osservo questi momenti
con gli occhi dell'anima
segnalata da Daniela cesta martedì 8 novembre 2011
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categoria: Poesie
il crepuscolo
Il crepuscolo mi avvolge intensamente
un momento emozionante
che avvolge l'anima mia
con amore intenso.
Rosso forte la sua scia
colora il mare
mi fa sospirare di nostalgia
io lo osservo con ardore
prima che scompare
tra le ombre della sera.
segnalata da Daniela cesta venerdì 11 novembre 2011
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categoria: Poesie
crepuscolo
nel crepuscolo autunnale,
l'aria è umida e fresca,
l'ululato del lupo,
rompe il silenzio,
eccheggia tra le foglie gialle,
attraversando l'intera foresta,
e il desiderio del silenzio
diventa sempre piu forte.
segnalata da Daniela cesta martedì 24 gennaio 2012
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categoria: Poesie
crepuscolo invernale
crepuscolo invernale
silenzioso e freddo
dal cielo bianco carico di neve
nulla si vede, ne il sole, ne le stelle,
nei vicoli antichi nessuno parla
un gatto infreddolito
si rifugia in una cantina,
mentre due cani corrono
insieme sulla strada piena di neve,
un passero solitario
con il petto piumato di giallo
mangia le briciole sul
mio davanzale, messe per lui.
mentre il silenzio assordante
pare scoppiare nelle mie orecchie
nel cuore dell'inverno io sono.,
abbraccia me con sarcasmo,
but ecco la dolce campana
del vespro, che rallegra tutte le anime
segnalata da daniela cesta venerdì 25 gennaio 2013
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categoria: Poesie
Crepuscolo
Laggiù dove il sole scompare
appare l'infinito
nella sua meravigliosa
immensità,
c'è una calma assoluta
misteriosa,
all'orizzonte...là...
fra il cielo e il mare
il crepuscolo...
sublimi sensazioni
squarciano la quiete,
implacabili emozioni
turbinano nell'anima,
nell'esistenza,
sconvolgendo il mio domani.8/10/1990
Gabriella C. - tratto da Le mie poesie
segnalata da Gabriella C. lunedì 25 marzo 2013
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categoria: Poesie
CREPUSCOLO
che bello il tramonto, ispira pensieri profondi
nel cuore e nello spirito, della mia esistenza,
nell'anima dentro il corpo, dentro il mio sangue
nelle mie pupille, che tentano di piangere
mentre la brezza, accarezza la mia pelle
arrossata, dal primo caldo sole
e nelle mie orecchie, la melodia dell'universo,
note, dolci e armoniose, che allietano, le mie orecchie,
chiudo i miei occhi, mentre,
il cielo bacia me.
segnalata da daniela cesta lunedì 26 maggio 2014
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categoria: Poesie
crepuscolo d'estate
il grano è giallo! Brilla nel caldo campo,
ed io bambina correvo, tra le spighe,
nel cielo tinto rosso, di un tempo lontano,
amavo le spighe di grano, parlavo con loro,
sotto il sole bollente, tra il canto dei contadini
che lasciavano il territorio al tramonto,
le rondini garrivano felici, nel cielo estivo,
due, innamorati si scambiavano effusioni,
sotto l'ombra di una maestosa quercia,
ed io correvo contro il vento, tra il profumo della terra,
perdendo le scarpe mentre i rovi, graffiavano le mie gambe,
il timo profumava, e io aspiravo il loro aroma,
sentivo la voce di mia nonna, che chiamava il mio nome,
ma io ero una libellula che volava nel vento,
in un crepuscolo lontano, caldo, gioioso, quieto
di, un tempo meraviglioso.
segnalata da DANIELA CESTA venerdì 24 luglio 2015
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categoria: Poesie
crepuscolo
leggera armonia crepuscolare
scivola su l'acqua salmastra
nella calura estiva della sera,
i sogni cominciano a penetrare dentro di noi
come evanescenze, scintillanti, che conquistano
la mente e il nostro inconscio,
il magico mare del crepuscolo, silenzioso e colorato
mozza il fiato, vorrei poterci camminare sopra
e attraversarlo come in un sogno,
perchè l'acqua del mare, la sua onda, l'orizzonte,
e il suo mistero, riempie il mio cuore di gioia,
il suo respiro è il mio, infinito e irraggiungibile.
segnalata da daniela cesta sabato 23 luglio 2016
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categoria: Poesie
crepuscolo di settembre
segnali dal cielo per la terra
il nuovo tempo arriva, tra le
prime ombre silenziose e ventilate
sensazioni bisognose di calore
che circondano lo spirito,
l'estate scorre via veloce anche dalla
nostra inquieta anima che cerca pace,
l'aria frizzante scivola sulle grandi acque
tocca valli e monti, carezza gli alberi
dal colorito, stanco che aspettano,
nel crepuscolo settembrino odo
sussurri appena percepibili,
avvertibili attraverso il vento udibili solo
dalle creature meditative,
che passano nel bosco solitarie
brusii, bisbigli, di animali, alberi e volatili.
con occhi malinconici che si fermano ad ascoltare
ciò che il crepuscolo racconta.
segnalata da DANIELA CESTA lunedì 16 settembre 2019
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categoria: Poesie
IL MARE AL CREPUSCOLO
Ed eccomi qui
in un crepuscolo di fine estate
A scandagliare nuovamente
Il mio cuore
Mentre pacifichi la mia anima
con la tua voce
E accarezzi i miei capelli
col sussurro della tua brezza
…Io so bene che tu sai di me
Perché sei il custode di
mille segreti…
E perché sai farmi sentire perduta
e allo stesso tempo amata
E ora che bagni trepidamente
i miei piedi
Ti consegno nuovamente
questo mio fragile cuore
Affinché tu lo custodisca
e ne abbia cura.
…E allora tornerò di nuovo a te…
a rinnovare il mio nobile patto
A te solo che mi sai capire
A te solo che mi sai abbracciare
A te solo… prezioso, immenso amico.
segnalata da Francesco Favonio domenica 6 settembre 2020
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categoria: Poesie
CREPUSCOLO DI FINE NOVEMBRE
scuro e freddo nell'orizzonte
nel cielo pieno di nubi, nell'irreale silenzio
che arriva al cuore, le foglie morte
formano tappeti colorati,
che frusciano sotto i piedi,
in questo tempo malato della terra,
inondata dal covid, tra i malati soli
che hanno bisogno di respirare
tra caschi e tubi, con occhi spalancati
di terrore, senza poter parlare e coloro che
passano non rivedono le loro famiglie,
hanno solo Dio da chiamare.
Mentre noi che stiamo rinchiusi a casa
osserviamo l'autunno attraverso i vetri
divisi, lontani, come sospesi tra
un presente angoscioso,
rimpiangendo il passato,
sfiduciati verso il futuro.
Vivere in una zona, cosi detta rossa!
Pericolosa per le persone,
perchè troppi morti e troppi malati.
La natura nella sua tranquillità
sorprende, sconvolge, annienta,
appare tranquilla e sorridente,
come indifferente verso l'essere umano,
condannato a subire un virus micidiale
e strisciante, silenzioso come un killer
che colpisce all'improvviso.
Noi nella nostra solitudine, che serve
per sopravvivere in una umanità,
sguarnita, confusa, violenta.
Ascolto il respiro di Dio, che sussurra
attraverso la preghiera, il suo spirito
è vicino a noi. La preghiera è la potente debolezza di Dio
che smuove il suo cuore entrando nel nostro,
stringendoci a lui.
segnalata da DANIELA CESTA lunedì 30 novembre 2020
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categoria: Poesie
Fragile Crepuscolo
Dolce aranciato,
il crepuscolo timido
nelle sfumature rosse ovattate,
una mappa d’amore incomparabile
in quella ardente fiamma
che lentamente,
originandosi nel cielo, svela.
Sono io, sognatrice naufragante,
nel profluvio dei miraggi
che fluiscono nelle emozioni.
Acque salmastre
bagnano i miei desideri
quando poso le mie labbra
nell’etere riflesso sull’oceano
mentre provo a baciarti immaginandoti.
E il mio cuore afflitto
canta malinconia
mentre la tua immagine deforme
ondeggia, svanendo fulminea.
La tua figura indistinta
arriva come un baleno
nella burrascosa calma
nel baldacchino dei miei sogni,
come una coltre
che scalda l'anima.
Un raggio di sole
sul candido tappeto di neve
tra esili bucaneve
a donare incanto puro ai miei occhi.
Mi perdo nei meandri
dei tuoi panegirici,
pulsanti d'amore quando lo vivi
sulla falesia del tuo cuore,
carezze lievi sulla mia pelle.
Sono io, vento solitario,
che sospira per poter quietarsi
nel tempio del tuo plenilunio!
Effimera sospensione,
percettiva, resiste all’inevitabile,
quel respiro che
non darà vita nei giorni avvenire!
Le sfumature dell’animo
danzano come dolci falene,
come un’aurora boreale
nel pensarti incessantemente.
Ed io, chiusa
in questa sfera di cristallo,
continuo a vivere questo sentimento
che, come un bel souvenir,
tu agiti e ammiri per poi adagiarlo
nell’angolo dell’indifferenza,
ignaro del mio amore per te
che, quasi come una fragilità,
nascondo ancora con remore
ogniqualvolta sono con te.
segnalata da Laura Lapietra martedì 17 settembre 2024
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categoria: Poesie
Dolore
Quando/il dolore arriva/non fa rumore/come il sole/che al crepuscolo/muore all'orizzonte/tingendo col rosso/del suo sangue/il mondo ingnaro
segnalata da Marino giovedì 23 aprile 2015
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categoria: Poesie
melodia crepuscolare
nel crepuscolo del tempo
tutto è quiete e silenzio
gli uccelli crepuscolari tacciono,
manifestando la loro luce,
la gloria del sole è al crepuscolo,
la luce è incerta, e i sussurri
trapassano l'anima e lo spirito,
mentre lo stato di calma
di serenità interiore entra dentro di noi,
in questo silenzio riposante è
l'anima che sussurra e respira,
in questa placida quiete
esente dai rumori, sento
il cuore che batte,
palpiti ascoltati fino nella
profondità dell'universo.
segnalata da daniela cesta sabato 27 aprile 2013
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categoria: Poesie
Rilievi Celesti
Rilievi Celesti
Sotto il manto di seta
del crepuscolo diurno,
l'intangibile emisfero
si dischiude come una rosa,
un palcoscenico di lapislazzuli,
dove la stella primigenia danza.
Navi aeree di effluvio etereo
delineano sentieri nel blu profondo, simili a scrittori celesti
che intrecciano la narrazione universale sulla tavolozza
astratta per l'eternità.
Quel crepuscolo,
percettibile direttore d'orchestra
dal tocco magico,
guida il coro cosmico
in un concerto terrestre.
E l'oscurità, quel sipario,
impalpabile velluto sottile,
si solleva in maniera impercettibile, rivelando l'infinito sublime,
stupore d'animo!
Là, dove il diurno
e il notturno si fondono
in un bacio platonico,
nell'effimera danza che rivela.
Il cielo serale si colora
di un rosso audace e vivace!
E le nubi, quei galeoni spettrali
in perpetuo movimento,
navigano verso l'ignoto,
cariche di pensieri onirici.
Così, sotto il cielo vespertino,
rifletto sull'esistenza transitoria,
e mi smarrisco
come piuma al vento,
nel suo intenso abbraccio,
profondo e misterioso,
un teatro cosmico!
Dove ogni stella è un sogno,
un delicato anelito eterno,
e ogni tramonto è foce d'addio,
ma anche un tacito fausto ritorno,
nell'alta quota della vita!
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra giovedì 6 giugno 2024
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