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categoria: Poesie
Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, et l'anno
Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, et l'anno ,
et la stagione, e 'l tempo, et l'ora, e 'l punto,
e 'l bel paese, e 'l loco ov'io fui giunto
dà duo begli occhi che legato m'a'nno;
et benedetto il primo dolce affanno
ch'i' ebbi ad esser con Amor congiunto,
et l'arco, et le saette ondi'i' fui punto,
et le piaghe che 'nfin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch'io
chiamando il nome de mia donna o' sparte,
e i sospiri, et le lagrime, e 'l desio;
et benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e 'l pensier mio,
ch'e' sol di lei, si ch'altra non v'à parte.
Francesco Petrarca - tratto da Francesco Petrarca, Canzoniere
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categoria: Poesie
Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, e l'anno
Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, e l'anno,
e la stagione, e 'l tempo, e l'ora, e 'l punto,
e 'l bel paese, e 'l loco ov'io fui giunto
dà duo begli occhi, che legato m'hanno;
e benedetto il primo dolce affanno ch'i' ebbi ad esser con Amor congiunto,
e l'arco, e le saette ond'i' fui punto,
e le piaghe che 'n fin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch'io
chiamando il nome de mia donna ho sparte,
e i sospiri, e le lagrime, e 'l desio;
e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e 'l pensier mio,
ch'è sol di lei, sì ch'altra non v'ha parte.
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categoria: Poesie
Gli anni quaranta
Sembrava tutto possibile
lasciarsi dietro le curve
con un supremo colpo di freno
galoppare in piedi sulla sella
altre superbe cose
più nobili prospere cose
apparivano all'altezza degli occhi.
Ora gli anni volgono veloci
per cieli senza presagi
ti svegli da azzurre trapunte
in una stanza di mobili a specchiera
studi le coincidenze dei treni
passi una soglia fiorita di salvia rossa
leggi "Salve" sullo zerbino
poi esci in maniche di camicia
ad agitare l'insalata nel tovagliolo.
La linea della vita
deriva tace s'impunta
scavalca sfila
tra i pallidi monti degli dei.
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categoria: Poesie
Passero solitario
D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli,
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.
Tu, solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia vòto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirommi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.
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categoria: Poesie
Il carnevale di Gerti
Se la ruota si impiglia nel groviglio
delle stesse filanti ed il cavallo
s'impenna tra la calca , se ti nevica
fra i capelli e le mani un lungo brivido
d'iridi trascorrenti o alzano i bambini
le flebili ocarine che salutano
il tuo viaggio e i lievi echi si sfaldano
giù dal ponte sul fiume
se si sfolla la strada e ti conduce
in un mondo soffiato entro una tremula
bolla d'aria e di luce dove il sole
saluta la tua grazia-hai ritrovato
forse la strada che tentò un istante
il piombo fuso a mezzanotte quando
finì l'anno tranquillo senza spari.
Ed ora vuoi sostare dove un filtro
fa spogli i suoni
e ne deriva i sorridenti ed acri
fumi che ti compongono il domani;
ora chiedi il paese dove gli onagri
mordano quadri di zucchero dalle tue mani
e i tozzi alberi spuntino germogli
miracolosi al becco dei pavoni.
(Oh , il tuo carnevale sarà più triste
stanotte anche del mio , chiusa fra i doni
tu per gli assenti:carri dalle tinte
di rosolio , fantocci ed archibugi,
palle di gomma , arnesi da cucina
lillipuziani:l'urna li segnava
a ognuno dei lontani amici l'ora
che il gennaio si schiuse e nel silenzio
si compì il sortilegio.E' carnevale
o il dicembre s'indugia ancora?Penso
che se muovi la lancetta al piccolo
orologio che rechi al polso , tutto
arretrerà dentro un disfatto prisma
babelico di forme e di colori...)
E il natale verrà e il giorno dell'anno
che sfolla le caserme e ti riporta
gli amici spersi e questo carnevale
pur esso tornerà che ora ci sfugge
tra i muri che si fendono già.Chiedi
tu di fermare il tempo sul paese
che attorno si dilata?Le grandi ali
screziate ti sfiorano , le logge
sospingono all'aperto esili bambole
bionde , vive , le pale dei mulini
rotano fisse sulle pozze garrule.
Chiedi di trattenere le campane
d'argento sopra il borgo e il suono rauco
delle colombe?Chiedi tu i mattini
trepidi delle tue prode lontane?
Come tutto si fa strano e difficile
come tutto è impossibile , tu dici.
La tua vita è quaggiù dove rimbombano
le ruote dei carriaggi senza posa
e nulla torna se non forse
in questi disguidi del possibile.
Ritorna là fra i morti balocchi
ove è negato pur morire;e col tempo che ti batte
al polso e all'esistenza ti ridona,
tra le mura pesanti che non s'aprono
al gorgo degli umani affaticato,
torna alla via dove con te intristisco
quella che mi additò un piombo raggelato
alle mie , alle tue sere:
torna alle primavere che non fioriscono.
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categoria: Poesie
A Silvia
Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d'amore.
Anche peria tra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovanezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.
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categoria: Poesie
Ombra
Tu non mi incanti ombra
che nella luce chiara mi segui
e ripeti i miei gesti
ma goffi e grotteschi.
Perchè ti fingi me stessa
mi duplichi
mi sei vicina?
Sei solo un riflesso nero.
Ma so cosa cerchi di dirmi:
entrambe siam solo apparenza.
Io son bionda
e tu bruna
tu fuggi e scompari alle tristezze della vita
tu...
hai più fortuna.
Prinzessin79, 8 anni - tratto da I moti del cuore
segnalata da Simona Finetti venerdì 7 maggio 2004
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categoria: Poesie
La guerra
Lungo le rive
del fiume del pianto
cresce una pianta,
che non fa più
crescere i suoi fiori;
ne rimane uno solo,appasito,
ormai ferito
e nessuno lo potrà più guarire
dal grande dolore,
quel dolore
dipinto di rosso.
segnalata da Joey mercoledì 21 settembre 2005
voti: 56; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Il destino
Ognuno di noi ha un sogno che gli riempie il cuore, un viaggio da compiere, un destino da assecondare.
Da qualche parte, molto vicina ai nostri sogni esiste un luogo stupendo in cui non solo la magia ma anche i desideri diventano realtà, in cui tutto è possibile e niente è possibile, dove chi perde deve continuare a sperare, dove la giustizia, l'amore e la solidarietà trionfano sempre.
é il mondo del DESTINO!!!!!!!!!!!!!!
segnalata da David venerdì 16 dicembre 2005
voti: 13; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
La vita si interpreta in tutti i modi!
Nella vita ci sono delle cose facili come fare un passaggio al proprio compagno di squadra ma delle cose difficili come un goal in acrobazia.
Nella vita ci sono delle emozioni forti come quando stai per entrare in uno stadio e i tifosi che ti applaudono per il tuo coraggio e dei sentimenti negativi come quando perdiamo la finale di Champions League.
Nella nostra esistenza la vera forza è quella del'amicizia e la voglia di sognare è la speranza.
Ci sono dei momenti in cui dobbiamo superare degli ostacoli, come abbattere un muro con una palla davanti ai piedi: La vita!!!!!!!!!!!
segnalata da David venerdì 16 dicembre 2005
voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Tre anni
La tua anima una volta sola mi ha sfiorata
con il tuo calore mi hai accarezzata.
Poi quando non potevo altro cha amarti,
abbiamo detto addio e ci siam lasciati!
Convinta della mia decisione,
mi ritrovai pensando alla nostra passione!
Adesso che credevo di averti dimenticato,
penso spesso al nostro passato!
Tre anni di lacrime versate,no non scendono più
perchè il cuore mi hai rubato
e da quell giorno non amo più!
Io - tratto da mio cuore
segnalata da Vale giovedì 4 novembre 2004
voti: 4; popolarità: 0; 1 commenti
categoria: poesie
Un anno (o quasi)
Un anno
(o quasi)
Ho cercato le parole
ho cercato i versi...
Ho trovato la tua voce
e ho trovato il tuo sorriso...
Il tuo profumo
è polvere di stelle...
Il tuo viso
è malia gentile...
Avvolgi e abbracci
delicata seduttrice...
Ti ho visto piangere
le tue lacrime pietre preziose...
Ti ho visto ridere
sogni che si avverano...
Delicata e gentile
principessa delle fate...
Magia di ogni giorno
trasformi la memoria...
Serena e sorridente
incanti e conquisti...
Principessa dei sogni
segnalata da Gianmaria V venerdì 5 ottobre 2007
voti: 31; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
L'anno che vvene...
'A fine 'e ll'anno
nuje c'appreparammo
spiritualmente
a 'na trasfurmazione
pe' nunn avé a spàrtere
cchiù nniente
cu' 'a pecundrìa
e cu' 'a disperazione
cu' 'e guaje d' 'a guerra
d' 'a famme
o d' 'e mmalatje
cchiù fetiente
L'anno che vvene
'o vulimmo
miso a nnuovo
cu' 'a faccia bella
d' 'a felicità e l'allerja
cu' ddenare assaje
'a salute
e 'a cumpagnia
'O siente pure
'int' 'a frischezza
'e n'aria pulita
ca quaccosa
sta arrivanno
'e bbuono
mmiez'a lluce
e culure appicciate
E' 'a vita toja
ca se rennova
e pecciò se spara
'a fine 'e ll'anno
e se fa ammujna
pecché a 'o viecchio
'o vulessemo accidere
pe' ffà post' 'o nnuovo
comme si nun fusse
sulo 'na festa
grande d'aùrio
ma propetamente
'na Revoluzzione
TRADUZIONE
Alla fine dell'anno
noi ci prepariamo
spiritualmente
a una trasformazione
per non avere più nulla
da condividere
con la depressione
e la disperazione
coi guai della guerra
della fame
o delle malattie
più terribili
L'anno che viene
lo vogliamo
del tutto nuovo
con il bel volto
della felicità e l'allegria
con denari a josa
la salute
e la compagnia
Lo senti pure
nella freschezza
di un'aria pulita
che qualcosa
sta arrivando
di buono
in mezzo a luci
e colori accesi
E' la tua vita
che si rinnova
e per questo si spara
alla fine dell'anno
e si fa lieta confusione
perché il vecchio
lo vorremmo distruggere
per fare posto al nuovo
come se non fosse
solo una festa
grande d'augurio
ma propriamente
una Rivoluzione
Nota dell'autore:
Auguri e felicitazioni a tutti...
W il 2008! W Masaniello!! W Noi!!!
segnalata da FernyMax domenica 30 dicembre 2007
voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Un anno nuovo
Un anno nuovo,
il cuore fibrilla per nove emozioni,
i sogni si accendono con le perone che ami.
I ricordi del passato sono la fiamma
di un veglione pieno di immagini spensierate
dove incollano sul libro del tuo cuore
ogni tuo gesto più bello.
L'orizzonte della buona speranza
ti rende temerario su coloro che soffronoe le piccole voci che odono la tua anima
saranno polvere di stelle sul conforto
che riceverano.
Finchè l'orologio della vita
segnerà ogni tuo respiro
dona pace e amore
anche a chi disprezza e ti volge indietro,
sono cosi' l'angustia della tristezza
può esser vinta.
Ora si brinda e si sta in compagnia
PER UN ANNO GRANDIOSO
entrato in allegria.
Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici
segnalata da marco giovedì 1 gennaio 2009
voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Un anno nuovo
Un anno nuovo
Un anno nuovo,
il cuore fibrilla per nuove emozioni,
i sogni si accendono con le persone che ami.
I ricordi del passato sono la fiamma
di un veglione pieno di immagini spensierate
dove incollano sul libro del tuo cuore
ogni tuo gesto più bello.
L'orizzonte della buona speranza
ti rende temerario su coloro che soffrono e le piccole voci che odono la tua anima
saranno polvere di stelle sul conforto
che riceveranno.
Finchè l'orologio della vita
segnerà ogni tuo respiro
dona pace e amore
anche a chi disprezza e ti volge indietro,
sono cosi' l'angustia della tristezza
può esser vinta.
Ora si brinda e si sta in compagnia
PER UN ANNO GRANDIOSO
entrato in allegria.
Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici
Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici
segnalata da marco giovedì 1 gennaio 2009
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categoria: poesie
...gli anni perduti.
Non posso ignorare quello che tu chiedi,
la vita è lacrime rubate, e
nodi da sciogliere di una preghiera
di un bambino che
guarda smarrito bombe sul suo cammino.
Per quello in cui crede,
tutto ciò che è stato,
il frutto è figlio del destino uomo.
Saranno note stonate le domande
di anni perduti ad uccidersi, e come
rami spogli di sogni,
sono le lacrime scoccate dall’arciere di Dio
nell’cuore dell’uomo perfetto,
di cui sordo è nell’intelletto
naida santacruz.
segnalata da naida santacruz sabato 28 marzo 2009
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categoria: Poesie
Gli anni di una vita
Gli anni della mi vita
Me li rigioco tutti
Se penso che è solo
Una partita
Cosa vuoi che me ne importa
Se vinco o perdo
Cosa vuoi che sia
Non ne vale la pena
È solo una partita
segnalata da aurimper martedì 12 febbraio 2013
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categoria: Poesie
I MIEI VENTI ANNI
la bellezza dei venti anni
no ha eguali!
io ricordo la mia..
appariscente, vivacità, freschezza
erano in me con vigore fisico,
gioia di vivere e slanci di entusiasmo,
nessuno poteva dire di no
io volevo tutto quello che desideravo,
il mio spirito libero era inquieto
ero un vulcano continuamente in eruzione!
un esplosione crescente di
fantastica luce blu,
sembrava che la luna vivesse di
luce riflessa della mia bellezza!
Ambiziosa ragazza scintillante
mi specchiare nella luna
con i coralli rossi tra i miei capelli.
segnalata da daniela cesta sabato 11 maggio 2013
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categoria: poesie
I miei anni sereni
Si rincorrono
si giocano il futuro
sulle sponde d'uno sguardo.
Hanno atteso e
aspetteranno
un'ora ancora
un secolo,
tirati a lucido
da una passata di luna.
Non pensano a pregare
ma restano in equilibrio
sospesi,
sull'altare polveroso
di un tempio
caduto in rovina.
segnalata da Marcella venerdì 3 gennaio 2014
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categoria: Poesie
I NOSTRI ANNI VERDI
ognuno di noi, nella nostra adolescenza
era chiaro come l'acqua di sorgente,
nel brillare del nostro spirito nascosto,
nell'anima candida, dono di Dio,
nella purezza del nostro cuore,
che scintillava nei nostri occhi,
Gesu nostro fratello amava noi, immensamente
io pregavo e chiedevo, e lui donava
perchè avevo scelto il cielo
perchè lo amavo e lo seguivo,
perdonavo sempre, chi faceva del male
because volevo che Dio, perdonare me sempre,
Amavo il padre mio che è nei cieli,
giocavo accanto all'altare della mia chiesa
io mi sentivo al sicuro, ero ai piedi di Dio
e l'altare era il sacro monte Calvario
avevano insegnato che, durante ogni celebrazione
gli angeli scendevano dal cielo, insieme a Maria,
e la luce del Creatore inondava ogni messa,
io e le mie amiche sorridevamo liete,
nella freschezza del mattino di primavera.
Poi crescendo, il velo della vita si squarcia,
in tutta la sua crudeltà, noi tutti perdiamo
la nostra freschezza e ingenuità
ma una cosa è rimasta,
il mio amore per il Padre mio nei cieli
per Jesus, Maria e gli Angeli.
segnalata da daniela cesta domenica 13 aprile 2014
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