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categoria: Poesie

Non ti maravigliar, Roma, se tanto


Non ti maravigliar, Roma, se tanto
s'indugia a far del papa la elezione,
perché frà cardinai Pier con ragione
non trova chi sie degno del suo manto.

La cagion è che sempre ha moglie accanto
questo, e quel volentier tocca il garzone ,
l'altro a mensa dispu'ta d'un boccone
e quel di inghiottir pesche si dà il vanto.

Uno è falsario, l'altro è adulatore,
e questo è ladro e pieno di eresia,
e chi di Giuda è assai più traditore.

Chi è di Spagna e chi di Francia spia
e chi ben mille volte a tutte l'ore
Dio venderebbe per far simonia.

Sicche' truovisi via
di far un buon pastor fuor di conclavi,
che di san Pietro riscuota le chiavi

e questi uomini pravi,
che la Chiesa di Dio stiman si poco,
al ciel per cortesia sbalzi col fuoco.

Pasquinata Anonima

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categoria: Poesie

Sapro' annodarmi la cravatta a farfalla?


Sapro' annodarmi la cravatta a farfalla?
bilanciare d'un sol colpo le bretelle
dietro le spalle? questo non altro
diceva il me stesso turbato quando
il mattino saltavo piedi nudi sul loro letto
e assistevo al rito
accucciato nello stampo ancora caldo
ignorando la mamma cui stavo accanto
per il papà riflesso nello specchio
col rasoio a mano libera
su una guancia insaponata -
stranamente quel gesto veloce
mi ridava la stessa fiducia
della volta che mi tenne ben saldo tra le gambe
che mi tolse in due colpi le tonsille
e un fiotto del mio sangue
si rovescio' sullo specchio frontale
per un attimo accecandolo

Nelo Risi - tratto da Amica mia nemica

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

x papà

Te ne sei andato
hai lasciato il vuoto dentro i sogni miei
mi hai scaraventato in pasto alla realtà:
vi sentivo urlare tutte le sere
tra di voi non c'era più amore.
E te ne sei andato per una stupida avventura
hai rovinato una famiglia
e i sogni di una figlia che crescerà senza di te.
Ci vedevamo poco, eri sempre impegnato
e sentivo la tua mancanza.
Sognavo che un giorno saresti tornata
portando un po' di luce nel mio cuore
ma erano i sogni di una bambina
che credeva ancora nelle favole.
L'odio per te è tanto
ma l'amore è più forte.
E se tu tornassi da me
potremmo riprendere il nostro viaggio
da dove l'avevamo lasciato.

tatunzio - tratto da scritto da me

segnalata da tata domenica 10 febbraio 2008

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categoria: poesie

poesie rosa di primvera e il ricordo di un papà

Poesia
Rosa di primavera
Il terreno era incolto
E mancavi tu
Poi fu coltivato e il concime fu messo in più.
Uno stelo è uscito da un terreno,
Era la rosa che si apriva o meno.
Simbolo d’amore e di virtù
Mancavi solo tu.
Poi ti raccolsi per il mio amore,
Ti donai per il mio buon cuore.
Un soffio di vento
Ti fece strappare un petalo
E ti tradì come un mondo intero.
Oh rosa dei campi
Oh rosa del cuor Divino
Mantieni il tuo colore
Fino al levar del mattino.

Poesia
Il ricordo di un papà
Una volta visse un uomo
Che il buon Dio mi donò.
Mi resi conto che era mio padre e lui mi amò.
Tanto amore mi aveva dato,su questo mio cuore ingrato.
Tanta voglia di vivere egli aveva
Con tutte le sofferenze che lo dolevano.
Un giorno quando mi trovai in piena felicità,
Si spezzò un cuore di grandiosità.
Un cuore cessò di battere
E una parte di me cessò con essa.
Il volere Divino lo chiamò
E dalle mie braccia se ne andò.
Ora piango e lo rimpiango
Ma oramai è in paradiso
Dolce e fiero mi manda un sorriso.
Salito alle porte del cielo
I suoi occhi gli si aprirono come un velo.
Il suo cuore vive ancora
Lo ricordo ogni ora
Lo amerò finchè fiato avrò
Perché un giorno lo rivedrò
Questo mio cuore combatte la vita
Perché è dura ma non è finita.

Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici

segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

festa del papà

oggi è la festa del papà
un giorno in cui il proprio figlio
dimostra l'affetto per suo padre,
un piccolo istante per donargli un sorriso
per renderlo unico e speciale e dimostrargli
il bene che gli vuoi,un preciso istante per donargli
un piccolo dono,che anche se è piccolo può diventare immenso con l'amore che c'investi.
basta dire anche un semplice"ti voglio bene"
ma se è detto col cuore può diventare il regalo
più bello da ricevere e per questo ti dico
"ti voglio bene"un bene che non cesserà mai
d'esistere perchè sei il mio solo e unico papà

luisa napolitano

segnalata da luisa giovedì 19 marzo 2009

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categoria: Poesie

per mamma

mamma e papa io vi amo e siete molto belli nel cielo esistete solo voi i love you

gina

segnalata da gina venerdì 27 luglio 2012

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categoria: Poesie

L'ultimo volo:
Papà è tanto che non parliamo...
ricordo quel tuo sorriso stanco che mi faceva piangere da lontano
e le tue braccia nude abbandonate inermi sulle tue gambe.
Così dolce e tenero sembravi perchè questo era il tuo modo di essere umano
... ... con l'arco del tuo ciglio così ironico e quel sorriso troppo malinconico
che mi faceva soffrire.
Mi manchi troppo papà!
Con le tue grandi mani chiuse a coppa sul tuo viso.... piegato verso il basso
sembravi in Paradiso.
Vedi....ancora mi commuovo e due grossi nodi mi chiudono la gola,
ma....dovunque tu sia adesso, fa lo stesso, in Paradiso...in cielo...o in quella terza dimensione che noi umani non possiamo percepire....è bello papà pensare
che tu mi possa ancora consolare.
Quando mi prendevi la mano ti ricordi? E con il ciglio alzato, guardandomi negli occhi mi dicevi che per volare era necessario amare.
Io papà ho volato alto nella vita e come tu mi hai insegnato ho anche molto amato.
Ti mando un bacio adesso....su quel tuo volto triste e malinconico....
sugli occhi stanchi....e sui capelli bianchi.
Sono ormai sicura che il volo più bello lo hai fatto tu papà!
Infondo sai....pensandoci bene adesso non mi manchi più così tanto,
perchè so che n giorno non così lontano verrai a prendere la mia mano...
e con il tuo solito ciglio alzato dolcemente mi porterai con te e così allegramente
ci innalzeremo insieme, io e te, verso....l'ultimo volo.

Laura

segnalata da Laura giovedì 5 gennaio 2012

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categoria: Poesie

mi manca

un giorno caldo di sole mentre tu tra le mie braccia mi guardavi con quei occhi pieni di sofferenza mi ai guardato fisso nei occhi e mi ai stretto le mani per dirmi che non ci sarai piu ti amo papi

segnalata da angela domenica 5 dicembre 2010

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categoria: Poesie

il principe e una rana

c'era una volta un re che aveva tre figli il papà di questo re aveva ordinato di filare della canapa . il re intato cercava una sposa per sposarsi ma non le trovava ,ma trovava solo delle rane nei fossi.allora decise di sposare una rana .vengono stabilizzate le nozze e allora vissero felici e contenti.

maria josè lovaglio - tratto da la principessa trasformata in rana

segnalata da maria sabato 26 marzo 2011

stelline voti: 8; popolarità: 2; 0 commenti

categoria: poesie

mi manchi

la tua voce ormai registrata nella mia mente mi acompagna nei giorni piu' brutti di questa assurda esistenza....da quando non ci sei troppi rimpianti mi logorano l'anima, troppe cose volevo dirti e per colpa del mio orgoglio non ti ho mai detto...adesso che sei volato in cielo mi sento vuota,nulla ha piu' senso,vorrei che tu fossi qui per dirti che ti ho amato tanto nonostante le nostre grosse incomprensioni. chissa' adesso papa' se mi stai guardando,se sei fiero di me, io intanto qui giu' faro' il posibile per non deluderti.

daniela 83 - tratto da "la mia vita"

segnalata da daniela 83 giovedì 27 dicembre 2007

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categoria: Poesie

“Al figlio che verrà”

Ti immagino,
sei moro, con occhi grandi e verdi,
né magro, né grasso.
Il tuo cognome è lo stesso della persona più importante per tua madre,
la persona che ha amato e che amerà per sempre.

Sorridi, sempre.
Ti piace il mare,
giochi nell’acqua bassa,
perché sai che tua madre si spaventa se entri più dentro.
Così gridi:
“Papà, portami laggiù!”
E vai felice sulle spalle di tuo padre,
lì dove l’acqua è alta.
Hai paura,
ma sai che finchè tuo papà è con te
e tua mamma ti guarda dalla spiaggia,
non potrà accaderti nulla.
Con il tuo costumino verde,
sei il bimbo più bello della spiaggia…

Sei il frutto sublime di Amore stesso.

In casa sei un terremoto,
non stai fermo un secondo
e mandi tua madre in delirio,
ma il tutto si conclude con una grande risata,
nel momento in cui tuo padre apre la porta di casa…

E’ l’ora di cena
ed il tavolo è ancora pieno di
quaderni, colori, giochi e costruzioni…
“Su, su di fretta, che è pronto!”
Tuo padre ti aiuta a sistemare,
un volo sul seggiolone e si cena…
Ti piace mangiare le cose “dei grandi”.

Vivi nell’amore di mamma e papà.

Tranquillo, la tua infanzia sarà stupenda,
te lo prometto.

Laura.

Laura - tratto da l mio libro che uscirà a breve!

segnalata da Lally venerdì 14 aprile 2006

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categoria: poesie

SAN LORENZO , 19 LUGLIO

Il dolce bimbo ridea,la bimba sognava,
Tutt’intorno era normalità,vita quotidiana.
Un vecchio al bar stava,la bici passava,
Ecco cominciar una nova settimana.

Ecco dei rumor e un’ombra in ciel andava,
In quel ciel di quella Roma ancor sana.
Ecco arriva ‘l terror e tutt’il ciel tuonava,
Finirono i giuochi ed ogne supplica fu vana.

Or più ‘l vecchio a seder placido non sta,
L’aere putrida s’alza,tutt’è un tristo pianto.
Or sorriso e gioia non v’è più qua.
Ov’è a San Lorenzo del Littorio ‘l vanto?

Or co’ le bombe ‘l dolce riso se ne va
E l’eccidio accoglie ‘l pravo tant’il santo.
“Lo sapevo che saresti venuto papà!”
Grida un bimbo che de la morte ha ‘l manto.

Al fin si sente un’orazion e sentor d’incenso
Tra le lacrime del buon Papa e della gente,
Per dolci sogni e dolci occhi morti senza senso.
Colpita è Roma ma ‘l sangue è innocente.

Spente si son le risa per quell’atto melenso,
Ed or si scava con braccia forti e lente.
‘l dolor si fa strada magno,immenso:
Quel 19 luglio pregar non valse a niente.

S’odono ancor grida e lacrime del passato
Riecheggiar per vie e grandi viali:
Un omo guarda quel ch’era ‘l suo abitato

E rimembra ‘l Pio Papa che tese le sue ali.
Piango e soffro per quel ch’ ivi è stato;
Roma mia che patisti sì tanti gran mali.

( Dedicata alle oltre 3.000 vittime del bombardamento di San Lorenzo il 19 luglio dell’anno 1943 da parte degli angloamericani. Le prima bomba venne sganciata alle ore 11:02 del mattino. Gli attacchi si protrassero per oltre un’ora e mezza. )

segnalata da Neanderthal martedì 8 aprile 2008

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categoria: Poesie

Una Lettera Mai Scritta

Ehy Fabry..ti ricordi? Tu vivevi cn la nonna e unavolta mi6venuto a trovare e mi hai portato come regalo il tempio di Sailor Mars..sapevi ke Sailor moon era il mio cartone animato preferito.. Ti ricordi? quando io pizzicavo il gomito di mamma tu pizzichellavi il suo orekkio?..Ti ricordi?qnd la mattina ti svegliavo xkè volevo andare al mare e tu anke se eri così stanco a avevi sonno, sorridendo mi ci portavi?...Ti ricordi qnd papà si è arrabbiato cn te xkè avevi fatto arrivare il megabollettone del telefono e siccome avevi 25anni ha detto ke era meglio se te ne andavi di casa? e io mi sdraiai affianco a te sul letto e piansi tanto xkè nn volevo ke te ne andassi?...Ti ricordi qnd tornasti da Roma..drogato..ma i tenevi lontano cn dolcezza x paura di potermi far male?...Ti ricordi qnd poi, qualke giorno dopo mi dissi ke ti drogavi x VEDERE..e ke tutta intorno a me avevi visto l'Aura..la luce ke solo poke xsone possiedono..e mi dissi ke eri così contento xkè la xsona ke aveva l'Aura ero io..Tua Sorella. Ti Ricordi?..qnd l'ambulanza ti venì a prendere e tu nn volevi andarci...la zia m portò sotto casa a fare1passeggiata x nn farmi vedere la scena.Ti ricordi ke qnd tu uscisti dal'ospedale andasti avivere in quel lurido appartamento trovato da papà x te?..ke skifo..Ti ricordi?qnd mi venivi a trovare una volta a settimana..anke x prendere i soldi ke mamma ti dava?..T ricordi qnd un giorno pioveva..mamma nn era ancora tornata e noi stavamo seduti sul muretto sotto casa..e mi parlavi della Vita..mi dicevi ke x imparare a Vivere x davvero la separazione del Bene e del Male nn doveva esistere..bensì si doveva trovare l'Equilibrio tra il Bene e il Male?..Ti ricordi?Eri seduto sulla poltrona davanti la mia..e mi leggevi quel libro ke io ti dissi ke non riuscivo a capire..e scoprimmo ke era un libro ke parlava di una ragazza cn l'Aura..ke coincidenza strana..Ti ricordi?qnd tua zia telefonò e disse ke tuo padre era morto...sì eravamo fratellastri ma alla fine sia tu ke io ci siamo sempre comsiderati fratelli carnali..Ti Ricordi?Qnd di tua spontanea volontà te ne andasti all'ospedale?..mamma piangeva così tanto. Ti Ricordi? io entrai nella tua stanza in ospedale..sai io nn ci potevo entrare nel reparto infettivo ma dato le circostanze.. Ti Ricordi?Ero seduta sulla sedia e ti guardavo..dicevi ke nn riuscivi a respirare e mi hai fatto alzare lo skiena del letto..."Grazie Sorellina"...Ti Ricordi?qnd mamma ti posò sul tavolo la spilla d'oro della madonnina?..Ti Ricordi qnd io invece venni da te in silenzioe ti posai nella mano la mia collanina cn il Pentacolo?..e qnd mamma lo vide e kiese cosa fosse tu risposi : "E' un segreto mio e di Susanna."..Ti Ricordi? ke quel giorno l'unica parola ke dissi fu "Ciao Fabrì!"qnd mamma mi portò via.. "Ciao Susy!!" urlasti sorridente...Ti Ricordi?..ma cosa? ..io da lì nn ti vidi più.
Ciao Ciao Fratellone Ti vorrò x sempre bene,GRAZIE DI TUTTO.
La Tua Sorellina,Susanna
Fabrizio 04.06.76 - 18.12.03

Susanna - tratto da me

segnalata da Ombra lunedì 12 luglio 2004

stelline voti: 9; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

E’ con noi!

Il papa è morto, se ne fa un altro...
Cristo che muore, Cristo è risorto!
Ma tu, Karol, resta con noi...
Tu amavi i giovani, resta con noi!

E’ difficile pensare altro pastore
di questo tuo gregge esuberante
di giovinezza e liberi orizzonti...
Tu, Padre, a questo esercito

di giovani amanti del vangelo
sei stato vicino, l’hai interpretato...
E l’hai guidato con chiarezza,
straordinaria bontà, e con l’amore

del buon pastore fedele al mandato...
Tu, papa Wojtyla, l’hai consacrato,
il tuo gregge di ragazzi entusiasti,
a Cristo Signore, a Gesù risorto,

perché rinascesse da tutte le morti
della nostra vita, senza smarrirsi
nell’angoscia infinita... Hai cresciuto
il tuo gregge di santi, e lo vedrai

moltiplicarsi con i tempi dei tempi
dal Paradiso, dove sei già andato
e da cui invii la tua benedizione
in cento lingue... Grazie, pà santo,

di esserci stato. E grazie di essere,
con il tuo spirito, ancora fra noi
che, come fossimo tuoi figli...
non potremo scordarti mai!

FernyMax - tratto da ricordo del buon pastore

segnalata da FernyMax lunedì 18 aprile 2005

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categoria: poesie

Sogni D'Oro

Sogni d’Oro

Sogni d’oro
Fanciullo mio

Che Dio ti protegga
Questa notte come tutte l’altre

Prego che I tuoi sogni
Son pieni di felicita

Pieni di giostre
Pieni di risate

Poi

Quando ti sveglierai
Io saro sempre qui

Sempre cercando
Di far dei tuoi sogni
Una bella realta

Sogni d’oro
Non aver paura
Quella del lupo
E solo ‘na fiaba

Mamma e Papa
Son sempre con te
Sia qui che
Nei tuoi sogni

Buonanotte
Tesoro mio
Che
Dio ti protegga
E
Sogni d’oro
Fanciullo mio

Ti amo

Tuo Papa

Ah si, e, un bacione da Mamma

Fanciullo mio

Fab Ricciardi - tratto da Bambino

segnalata da Fab mercoledì 28 gennaio 2009

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categoria: Poesie

S’i fossi pocho

S’i fossi pocho, me divertirei ‘n mondo;solcherei veloce come el vento campi erbosi sotto croscianti applausi e anche nelle peggiori sconfitte e nelle più buie notti conforto troverei nelle braccia di fascinose ammiratrici;ginnastica infusa a finto amore non ha mai recato danno alcuno;
S’i fossi vento, di tanto in tanto alzerei tempesta solo per soffiar via parrucchini da vispi vecchietti ed arroganti presidenti,riportando giustizia in su la terra e sulle teste di capelli e di materia grigia troppo spesso rimaste orfane;
S’i fosse acqua,sgorgherei fluente tra le mani di chi ne ha necessitate; a chi di tanta fortuna e sprechi fa vanto impressione di annegamento farei provare;umiltà non conosce l’omo finche non gli è posto insormontabile ostacolo davanti;
S’i fossi Iddio,speranza e cura agli ammalati darei e tormento ai credenti peccatori.. sollievo nell’ atroce dolore e incertezza per chi con le azioni crede di conquistare un posto meritevole nel più alto dei cieli;
S’i fossi papa,allor non sarei affatto iocundo;sacre vestigia mai nessun baldo iovane ha indossato e anche se di immenso splendore illuminato mi ritroverei fianco a fianco con sorella morte;
S’i fossi 'mperator, ben lo farei;a tutti i vigliacchi,traditor e politici taglierei lo capo tondo;tondo come lo mondo che stan lentamente rovinando con la lor indesiderata presenza;
S’i fossi morte,anderei misericordioso da Matuzalemme che poretto ha quasi l etade di ser Andreotti e merita di trovar un po’ di pace,almeno lui;
S’i fossi vita, darei nuovo splendore alla natura distrutta dall’omo e di fronte a cotanto spettacolo in ginocchio, nudo davanti ad un paesaggio lo lascerei a sospirare e vergognarsi;
S’i fossi caos regnerei sovrano,il fine giustifica mezzi e azioni e per equità e pari diritti per ognuno,non ci sarebbe altro modo che sedermi al potere
S’i fossi Marcello com'i' sono e fui,lascerei gloria e successo travolgermi per le oneste parole di cui vi fo dono e terrei le donne giovani e leggiadre,le zoppe e vecchie lasserei altrui;

Marcello Affuso

segnalata da FallenAngel sabato 25 aprile 2009

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categoria: Poesie

LO STUPORE

[...]

Ed era solo, col suo stupore,

tra le creature senza meraviglia

- per le quali esistere e trascorrere era sufficiente.

L'uomo, con loro, scorreva sull'onda dello stupore!

Meravigliandosi, sempre emergeva

dal maroso che lo trasportava,

come per dire a tutto il mondo:

"fermati! - in me hai un porto,

in me c'è quel luogo d'incontro

col Primordiale Verbo" -

"fermati, questo trapasso ha un senso,

ha un senso... ha un senso... ha un senso!"

Karol Wojtyla

da Trittico romano, 2003, raccolta di dodici poesie

Edizione speciale alla memoria di Papa Giovanni Paolo II (1978-2005)

segnalata da ROBYMILLELUCI lunedì 4 aprile 2005

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categoria: Poesie

Amore al confine del mondo

Amore al confine del mondo

Sento un respiro lieve e sicuro
che echeggia nell’aria piva di peso,
sento dei passi veloci ed impegnati
che calpestano una terra a lui inferiore,
guardo i suoi occhi che mostrano amore
che mi danno orgoglio, fierezza e certezza,
sogno l’abbraccio che egli mi da
che trasmette lacrime di felicità;
è l’infinito di cose invisibili
che rendono grande un gesto comune,
ma soprattutto è il piacere di avere
persone che riescono a rendere tale
questo affetto mortale
che ci rende divini,
e se ciò sembra esserci solo al confine del mondo,
allora è la che stai papà.

Stefano Orlando

segnalata da SuperSte888 giovedì 24 novembre 2005

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categoria: Poesie

Il padre che non c'è

Mi delizio assieme alla mia fantasia,
che ciarla su di lui, come fosse mio padre,
come una frievolezza
che pretenderei a tutti i costi.

Un padre impareggiabile suppongo che lui sia,
questa è pura concretezza
non fantasticheria.
Probabilmente mi disdegnano
i tuoi venturi a cui appartieni.
Gli chiedo perdono.

Io ti scutro
ogni settimana di mercoledì,
sopra i tuoi occhi mi rammarico,
e mi rendo conto che è, e rimarrà,
un'insensata chimera,
una banale utopia.

Ma non ha importanza
perchè, infondo,
i genitori che ti fanno star bene s'aspirano...
"Per tanto, ancge se non sei
del mio medesimo sangue,
ti chiamerò..Papà..."

Milena Taylor

segnalata da Milena Taylor sabato 11 dicembre 2010

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categoria: Poesie

il natale

è natale, è natale
è una notte assai speciale
è comparsa la stella ,
con la codo lunga è bella
nella piccola capanna
tra le braccia della mamma.
Dorme già Gesù bambino
vorrei dargli un bel bacino
vorrei dirgli pre favore
fa che il mondo sia migliore
fa che tutti siono felici
fa che tutti siano amici
Dona pace,amore e bontà
è tutta quanta l'uminità
Benedici papà e la mamma
e poi torna a fare la nanna
se mi accontenti,caro Gesù
prometto che non ti disturberò più!!

luisa tranchida

segnalata da luisa mercoledì 15 dicembre 2010


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