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categoria: Barzellette

Un signore, di nome Chi se ne frega, è in auto con il suo amico Cervello. Si dirigevano verso un bar; Chi se ne frega parcheggia in un divieto di sosta mentre Cervello entra nel bar.Il vigile in servizio chiede a Chi se ne frega: "scusi, lei come si chiama?non può stare qui, c'è un divieto di sosta".-"Chi se ne frega"-rispose lui, ma il vigile "e' importante, me lo potrebbe dire?"-"Chi se ne frega"-e il vigile già scocciato: "ma dove L'ha lasciato il cervello?"-"e' al bar che beve un caffe'!".

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categoria: Barzellette

Due operai montano la moquette in una stanza.Hanno appena terminato quando si accorgono di un piccolo rigonfiamento proprio al centro. "Oh, Dio!Mi sono dimenticato il pacchetto di sigarette sotto la moquette!Adesso dobbiamo smontarla tutta!"esclama uno.-"Ma no!Ho una idea: calpesta ben bene il rigonfiamento e vedrai che nessuno se ne accorgera'!"-Il consiglio viene eseguito e il rigonfiamento sparisce. Dopo un po'appare la padrona di casa che, congratulandosi per il buon lavoro, porge agli operai un pacchetto di sigarette.-"Queste le avete dimenticate in salotto quando vi ho offerto il caffe'.a proposito, avete visto il mio criceto?"

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categoria: Poesie

I pensionati a Bordighera


Nei dondoli
del caffe' lungo la passeggiata, cullano
la fenditura segreta, la vena
del crollo, vigilati
dalle Eumenidi pie. Tramontarono
le glorie dello sconto-incassi, dei servizi
di direzione; una punta
attutita quel giorno che prese
a crepitare improvviso
nel folto il piovasco, e resto'
la parola non detta, inespresso
il bacio (ne rinarra
soltanto stamane, in raffiche
squarciate d'estatica musica
il juke-box...). Laggiu', l'onda del Nervia
fa impeto in mare, si fonde
in un gorgo sbiancato, ma piu'
non retrocede la corrente. Solo,
a fronte della passeggiata, senza
un gabbiano, una vela, pagliettato
di luce,
il muro azzurro del confine.

Sergio Solmi - tratto da Dal balcone

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categoria: Barzellette

C'é una signora che vuole comperare una nuova moquette, allora va al negozio, sceglie la moquette, e si mette d'accordo con gli operai sul giorno nel quale verranno a metterla. Il giorno stabilito, puntuali, i due operai bevono un caffé e si mettono all'opera dopo un'oretta i due hanno messo a posto la moquette. Mentre ammirano la loro opera vedono che in mezzo la moquette fa una gobba, un rigonfiamento. Allora un operaio dice: " ecco dove é finito il mio pacchetto di sigarette! Pestiamolo bene cosí diventa piatto!" detto fatto ecco che la moquette é di nuovo bella liscia. In quel momento arriva la signora con un pacchetto di sigarette in mano e dice: "uno di voi ha dimenticato le sue sigarette in cucina, qualcuno di noi ha visto il mio criceto??" stefy

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categoria: Barzellette » parenti

Un cane cattivo... ma utile!

Un uomo stava uscendo di casa una mattina subito dopo aver bevuto il caffè, quando si fermò ad osservare uno strano funerale, con uno strano seguito, che si avviava al vicino cimitero. C'era una vettura funebre, nera che apriva il funerale, seguita ad una quindicina di metri da un'altra vettura funebre nera. Dietro la seconda vettura funebre c'era un uomo vestito di nero, da solo, che seguiva i feretri con un cane Pit Bull al guinzaglio. Appena dopo c'erano circa 200 uomini che seguivano il corteo in fila indiana. L'uomo non poté resistere alla curiosità e, con molto rispetto, si avvicinò al l'uomo col cane e gli chiese: "sono molto spiacente per la sua perdita, e capisco che è un brutto momento per disturbare, ma io non ho mai visto un funerale come questo. Che tipo di funerale è?". L 'uomo in lutto cominciò a spiegare: " La prima carrozza funebre è per mia moglie". "E che cosa gli è successo?". L 'uomo rispose: "Il mio cane l'ha attaccata e l'ha uccisa". Il primo ritornò a chiedere: "E chi c'è nella seconda carrozza?". L 'uomo rispose: "Mia suocera. Lei stava tentando di aiutare mia moglie, quando il cane si è girato ed ha attaccato anche lei". Tra i due uomini trascorse qualche momento di silenzio intenso e pieno di pensieri.
"Posso avere il cane in prestito?"
"Si metta in fila"

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categoria: Barzellette

Ho visto... (parte prima)

HO VISTO... (parte prima)
Ho visto un binario morto che aspettava di essere sepolto.
Ho visto un cartello per la strada con scritto: ESSO a 1200 m, ma lui non sono riuscito a vederlo.
Ho visto un gallo puntare una sveglia per paura di essere licenziato.
Ho visto gatti neri rincorsi da cani razzisti.
Ho visto genitori molto attempati mettere al mondo dei nipoti.
Ho visto firmare assegni circolari con un compasso.
Ho visto astronauti al ristorante chiedere il conto alla rovescia.
Ho visto un atleta mangiare 2 primi 3 secondi e 4 decimi.
Ho visto un caffè fare un errore ed essere corretto con la grappa.
Ho visto dei cannibali leccarsi le dita e dire: era una persona veramente squisita.
Ho visto un contadino soffiarsi il naso nel suo fazzoletto di terra.
Ho visto diabetici morire in luna di miele.
Ho visto donne talmente affezionate al loro marito da usare quello delle loro amiche.
Ho visto un uomo riportare una leggera ferita al suo legittimo proprietario.
Ho visto una cicala ereditare una fortuna da una formica morta di stress.
Ho visto donne conservare in frigo il terziario avanzato.
Ho visto gondole cambiare canale con il telecomando.
Ho visto un libro con l'indice fratturato.
... continua domani!

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categoria: Barzellette

Un signore è seduto alla terrazza di un caffe'. All'improvviso si gira verso un ragazzo li' vicino e gli dice: "Vedete quell'incrocio li' sotto. Fra 30 secondi avverrà un incidente" e gli descrive nei minimi particolari la dinamica dell'incidente. In effetti 30 secondi dopo tutto avviene come aveva predetto il signore. Il ragazzo rimane allibito, e si domanda come ciò sia possibile. Il signore gli dice: "Io sono un veggente, per me è molto facile, ma se anche voi volete divenirlo ve lo posso insegnare al giusto prezzo". Naturalmente il signore accetta e il veggente gli dà appuntamento per la sera dopo a casa sua. La sera dopo avviene l'appuntamento. Dopo aver pagato la cifra convenuta il veggente dice: "Bene, cominciamo. Spogliatevi completamente nudo". Il ragazzo un po' perplesso comunque obbedisce. "e ora chinatevi appoggiandovi alla tavola e flettete leggermente le ginocchia". "Ma, ma, ma, voi mi state per inculare!". "Bene, ecco, vedete, comincia a funzionare!".

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categoria: Barzellette » uomini e donne

Sfide pericolose

Oggi ti stai annoiando in ufficio? Batti la noia in modo intelligente e
costruttivo accettando una di queste sfide.
Sfide da 1 punto
1) Fai un giro dell'ufficio di corsa alla massima velocità
2) Ignora le prime cinque persone che ti dicono buongiorno
3) Porta la tua tastiera da un collega e chiedi "Vuoi fare cambio?"
4) Per un'ora, rivolgiti a chiunque ti parli come se si chiamasse "Paolo"
Sfide da 3 punti
1) Lascia la cerniera dei pantaloni aperta finché qualcuno te lo fa notare e digli "Mi spiace, la preferisco così"
2) Cammina lateralmente fino alla fotocopiatrice
3) Dì al tuo capo "Mi piace il tuo stile" e sparagli con le dita a pistola
Sfide da 5 punti
1) Inginocchiati di fronte alla macchinetta del caffè e bevi a canna
2) Alla fine di un incontro di lavoro, suggerisci che sarebbe bello, per una volta, concludere cantando l'inno nazionale (3 punti extra se davvero inizi a cantare)
3) Ripetere la seguente conversazione per 10 volte con la stessa persona: "L'hai sentito? Cosa? Non importa, è sparito adesso"
4) Entra nell'ufficio di qualcuno che non conosci e, mentre ti guardano con crescente irritazione, accendi e spegni la luce per 10 volte

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categoria: Poesie

Via


Palazzeschi, eravamo tre,
Noi due e l'amica ironia,
A braccetto per quella via
Cosi nostra alle ventitre'.

Il nome, chi lo ricorda?
Dalle parti di San Gervasio;
Silvio Pellico o Metastasio;
C'era sull'angolo in blu.

Mi ricordo pero' del resto:
L'ombra d'oro sulle facciate,
Qualche raggio nelle vetrate;
Agiatezza e onorabilita'.

Tutto nuovo, le lastre azzurre
Del marciapiede annaffiato,
Le persiane verdi, il selciato,
I lampioni color caffe';

Giardinetti disinfettati,
Canarini ai secondi piani,
Droghieri, barbieri, ortolani,
Un signore che guardava in su;

Un altro seduto al balcone,
Calvo, che leggeva il giornale,
Tra i gerani del davanzale
Una bambinaia col be'be';

Un fiacchere fermo a una porta
Col fiaccheraio assopito,
Un can barbone fiorito
Di seta, che ci annuso';

Un sottotenente lucente,
Bello sulla bicicletta,
Monocolo e sigaretta,
Due preti, una vecchia, un lacche'.

- Che bella vita - dicesti -
Ammogliati, una decorazione,
Qui tra queste brave persone,
I modelli della citta'.

Che bella vita, fratello! -
E io sarei stato d'accordo;
Ma un organetto un po' sordo
Si mise a cantare: Ohi Mari...

E fummo quattro oramai
A braccetto per quella via.
Peccato! La malinconia
S'era invitata da se'.

Ardengo Soffici - tratto da Intermezzo

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categoria: Barzellette

Un signore entra in bar portando con se' una gabbietta coperta da un telo. Ordina un caffe' e dopo un po' toglie il telo dalla gabbietta. Dentro c'è un omino alto circa 30 cm che urla e si agita. Il barista chiede conferma all'avventore nel caso che la vista l'avesse ingannato. Il signore, un po' sconsolato, risponde di no spiegando che l'essere rinchiuso nella gabbietta è il frutto dell'opera del genio della lampada il quale esaudisce ogni desiderio. Il barista chiede se è possibile invocare il genio. Il signore, mostrando la lampada, gli risponde di si', spiegando che basta sfregarla per bene. Il genio, evocato dal barista, appare in tutta la sua magnificenza dicendo: "Quale desiderio posso esaudire?". Il barista ci pensa un po' e poi dice: "Voglio un miliardo!". Il genio, dopo essersi ben concentrato, fa apparire un bellissimo biliardo. Il barista, deluso, protesta col cliente: "Ma io avevo chiesto un miliardo". E il cliente: "e allora, secondo lei io avrei chiesto un pazzo alto 30 cm!".

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categoria: Barzellette » soldi

Un uomo entra in un caffè per fare colazione.
Dopo aver finito paga la consumazione e lascia per mancia 3 monete da 10 lire.
Il tizio è quasi arrivato alla porta quando la barista, parlando con un altro cliente, dice: "Lei lo sa che da queste tre monetine è possibile sapere molte cose dell'uomo che le ha lasciate?".
L'uomo, che ha sentito, si volta e incuriosito ritorna dalla barman e le chiede: "Mah veramente? E mi dica, che cosa dice la prima monetina?".
"Bene, questa monetina mi dice che lei è un uomo molto parsimonioso".
E l'uomo: ""Hemm, sí, è abbastanza vero.
E cosa dice la seconda monetina?". "Questa monetina mi dice che lei è scapolo".
E l'uomo: "Sorprendente! Brava! E' proprio vero! E la terza monetina?".
La terza monetina mi dice che lo era... anche suo padre!"

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categoria: SMS pronti

HO CHIAMATO MIO FIGLIO CAFFE'

Ho chiamato mio figlio 'Caffè' perchè ci tiene svegli tutta la notte.

Leopold Fetchner

segnalata da ROBYMILLELUCI giovedì 21 aprile 2005

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categoria: Poesie

Il caffè

Com'è buono questo caffè,
anzi ottimo... pare cioccolato!
Mamma me lo diceva sempre.

Io glielo portavo tutto contento
e Lei: "ma tanto caffè potrebbe
fare male... mi vuoi far morire?!"

Nò, mamma mia, nò, che dici?
Vorrei solo far qualcosa per te:
la verità è che non so cucinare,

so fare solo questo poco di caffè
mi devo accontentare della gioia
che ti offro così, a buon mercato...

Ma non ti voglio mica far morire...
anzi, vorrei che tu vivessi assai
almeno per altri diecimila anni!

Eppure so che non è possibile...
quindi, mi basterebbe appena
che tu vivessi solo più di me...

Ti prego, Signore Iddio,
fà che non debba essere io,
ad andare al suo funerale!

E così, oggi ho questo scrupolo
che incessantemente mi rode...
vuoi vedere che c'ho colpa io,

con tutti quei caffè,
ad avere accelerato la fine
di mamma mia?!

Signore nò, questo
non lo posso accettare...
già tanto è stato il dolore!

Giorni ed anni a piangere
per il bene che non ho più,
la mia amatissima mamma

di ottantasette anni,
che volevo soltanto avere
ancora fino a cent'anni...

Ora, però, lo so almeno
che non è stato il caffè
a piegarne la forte fibra...

E' stato altro: una parola
che non riusciamo forse
nemmeno a pronunciare

senza un poco di paura...
un tumore l'ha portata via,
è stato lui a strapparmi

mamma mia... altro che
tutti i miei poveri caffè
presi al supermercato

pure col venti di sconto,
ma fatti sempre con il cuore
di un figlio innamorato...

FernyMax - tratto da l diario del cuore

segnalata da FernyMax venerdì 29 settembre 2006

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categoria: barzellette » aforismi

CAFFE'

COSA fa un chicco di caffè nella doccia??? SI LAVAZZA!!!!

Aryuccia

segnalata da Fancazzista (e-mail) martedì 5 febbraio 2008

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categoria: Barzellette » lavoro

il caffè

al lavoro
segretaria:-vuole un caffè ?-
capo:-si-
segretaria:-come lo vuole ?-
capo:-nella tazza !-

frency - tratto da le mie barzellette

segnalata da frency (e-mail) martedì 12 gennaio 2010

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categoria: Aforismi » amore

la mia casa con essenza di caffè

scrivendo come sempre mi ritrovo seduta e sono davanti ad un tavolo che non mi appartiene;
è come fare un sogno non essere il protagonista..
senza che gli altri lo sappiano tu lo ricordi..
lo tieni in mente bella come sei.
lui mi guardò solo per un secondo mi rimase fisso nella mente..
dopo qualche mese pensai a quel ignobile sogno ove poteva essere apparso..capì in quel istante che quello non era un sogno,ma solamente un lato ofuscato della mia mente.
mi svegliai sentendo un profumo prorompente di un buonissimo caffè della casa come scesi le scale la mia casa era stata invasa dagli alieni nulla più al suo posto;
mio padre lui con la sua perfezione nemmeno era più lui..
uno di quelli che nel caffè metteva 1/4 di un cucchiaino da caffè di zucchero di canna..
questa stranissima mattina mi accorsi che stavo parlando ad una mamma che nn era nemmeno la mia;
poco dopo bevuto il caffè guardai fuori dalla finestra e cominciai a vedere piccole strade di campagna ancora da asfaltare e non le strade di New york dove ogni mattina dovevo farmi tre chilometri per arrivare al lavoro.
dallo svolgersi della piccola strada e del movimento famigliare non ero molto felice..
era curiosa di dove cavolo ero finita,
presi il mio cappotto nero... ero ancora in pigiama..uscì dall'uscio dell'abitazione e continuai per quell'unica strada..
ripensando a tutto quello che avevo perso nel essere qui in questo luogo sconosciuto;
persi molte cose quella mattina.
la solita lettura del giornale del giorno dopo di papà mentre versava il suo bollente caffè in quella tazzona blu,e mentre sospirava,mamma scendeva dalle scale a chiocciola dietro al divano e fuori dal mio grande finestrone la gigante strada di manatthan.
desideravo avere una vita diversa,oltre alla città,guarda dove mi sono strovata invece di prendere ho solo perso il bacio della buona notte di mamma e delle solite abitue di papà ed il mio cane anche se piccolo è bellissimo l'unico che io conosca..
come mio fino fino ad ora.
Amo quello che posso avere mai e poi mai darei quello che ho per nulla al mondo.

Sensible - tratto da una notte con la candelina

segnalata da sensible lunedì 15 febbraio 2010

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categoria: Poesie

CAFFE' LATINO

... un cupo brontolio inorgogliva l’aria

di una dolce fragranza

svolazzando i miei sogni

lasciati al risveglio

da una delicata leggerezza

Il desiderio profumato

spinge il sentiero del ritorno

alla mente..

fuso in dolci passioni

risveglia i peccati di gola

in nuove emozioni.

Ondeggia sul tuo corpo caldo

puro come un angelo,

dal sapore dolce amaro,

scorrendo dalla bocca sulla lingua.

in un gusto d’amore

cercando calde insenature

per fermarsi nell' inconscio

senza parole …

GIULIA GABBIA

segnalata da GIULIA GABBIA (e-mail) lunedì 20 dicembre 2010

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categoria: Aforismi » comportamento

caffè

la verità è come il caffè, va servito sempre con qualche zolletta di zucchero.

c.p.

segnalata da pasquale (e-mail) giovedì 3 gennaio 2013

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categoria: Aforismi » comportamento

il caffè

fin che il caffè lo zucchera un altro non sarà mai dolce come lo desideravi.

c.p.

segnalata da pasquale (e-mail) mercoledì 10 aprile 2013

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categoria: Aforismi » vita

Caffè

La dolcezza del caffè si avverte nel suo sapore amaro.

Angela Randisi

segnalata da angela randisi (e-mail) domenica 6 novembre 2016


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