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categoria: Barzellette » animali

Un cucciolo d'orso va dalla mamma e le chiede: "Mamma, che razza d'orso sono io?". La mamma risponde: "Sei un orso polare e sei mio figlio". Il piccolo orsacchiotto chiede ancora: "Mamma, che razza d'orso sono io?" e la mamma orso risponde di nuovo: "Sei un orso polare e sei mio figlio". L'orsacchiotto insiste: "Mamma, sei sicura che io non sia un orso bruno?". E la mamma risponde ancora: "No, sei un orso polare e sei mio figlio". Il cucciolo insiste: "Sei sicura che io non sia un grizzly?". La mamma si arrabbia: "Perché fai tutte queste domande? Sei un orso polare e sei mio figlio". L'orsacchiotto va dal papà orso e chiede: "Papa', sono un panda io?". Il padre risponde: "No, sei un orso polare e sei mio figlio". Il cucciolo chiede ancora: "Sei sicuro che non sia un koala?". Il babbo risponde: No, sei un orso polare e sei mio figlio. Perché fai tutte queste domande?". L'orsetto scoppia a piangere e dice: "Perché ho freddo".

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categoria: Barzellette » uomini e donne

"Cose che un uomo nudo non vorrebbe mai sentirsi dire da una donna: - Cos'e'?! - Perché non ci facciamo solo le coccole? - Ahhhh, carino! - Sai che adesso la chirurgia fa miracoli? - Posso dipingergli sopra una faccina che ride? - Wow, e i tuoi piedi sono così grandi! - Ok, proveremo a cavarci fuori qualcosa... - Squittisce se lo schiaccio? - (Indicando, sghignazza) - Posso essere onesta con te? - (Guardandosi intorno) oh che carino, hai messo l'incenso! - Questo spiega la tua macchina - Magari se lo bagnamo cresce - Perché Dio mi punisce? - Almeno non durerà a lungo... - Mai visto niente così - Ma funziona lo stesso, vero? - Sembra così poco usato... - Ho fumato spinelli più grossi di questo - Forse è meglio alla luce naturale - Perché non passiamo direttamente alla sigaretta? - Hai freddo? - Se prima mi ubriachi... - E' un'illusione ottica? - E' meraviglioso che tu abbia così tanti altri talenti (grazie a Giovanni) "

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categoria: Poesie

Della testa di morto


L'Acherontia frequenta le campagne,
i giardini degli uomini, le ville;
di giorno giace contro i muri e i tronchi,
nei corridoi più cupi, nei solai
più desolati, sotto le grondaie,
dorme con l'ali ripiegate a tetto.
E n'esce a sera. Nelle sere illuni
fredde stellate di settembre, quando
il crepuscolo già cede alla notte
e le farfalle della luce sono
scomparse, l'Acherontia lamentosa
si libra solitaria nelle tenebre
tra i camerops, le tuje, sulle ajole
dove dianzi scherzavano i fanciulli,
le Vanesse, le Arginnidi, i Papili.
L'Acherontia s'aggira: il pipistrello
l'evita con un guizzo repentino.
L'Acherontia s'aggira. Alto è il silenzio
comentato, non rotto, dalle strigi,
dallo stridio monotono dei grilli.
La villa è immersa nella notte. Solo
spiccano le finestre della sala
da pranzo dove la famiglia cena.
L'Acherontia s'appressa esita spia
numera i commensali ad uno ad uno,
sibila un nome, cozza contro i vetri
tre quattro volte come nocca ossuta.
La giovinetta più pallida s'alza
con un sussulto, come ad un richiamo.
"Chi c'e'?" Socchiude la finestra, esplora
il giardino invisibile, protende
il capo d'oro nella notte illune.
"Chi c'e'? Chi c'e'?" "Non c'è nessuno, Mamma!"
Richiude i vetri, con un primo brivido,
risiede a mensa, tra le sue sorelle.
Ma già s'ode il garrito dei fanciulli
giubilanti per l'ospite improvvisa,
per l'ospite guizzata non veduta.
Intorno al lume turbina ronzando
la cupa messaggiera funeraria.

Guido Gozzano - tratto da Le farfalle. Epistole entomologiche

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categoria: Poesie

Le ondine


D'un lago tacito
cinto di betule
sopra le immobili
onde turchine
ridde volubili
danzano, intrecciano
famiglie aeree
d'agili Ondine.
Volano, volano
in giro languide
coi bracci pendoli,
come chi dorme;
i veli nivei
tessuti d'alito
lasciano scorgere
le dive forme.
Le membra a'n gelide,
le labbra pallide,
il crin cinereo,
non a'nno il core.
Sono una nuvola
di fredde vergini,
che mai non seppero
che fosse amore.
Lieve uno strepito,
come per l'aride
foglie fa il zefiro,
danno i lor balli;
altere ammirano
le proprie immagini
pinte sui liquidi
cupi cristalli.
Quando la candida
luna le irradia,
sembrano un'orbita
d'iride stanca;
ombre di giovani,
larve di silfidi,
altro che l'anima
a lor non manca.
Con volo instabile
girano in garrulo
vortice assiduo
i tuoi pensieri,
Elisa, simili
ai fochi fatui,
che a notte danzano
pei cimiteri.
I tuoi sarebbero
baci adorabili,
se non sentissero
di labbra spente:
degne degli angeli
le tue blandizie,
s'elle non fossero
fatte di niente.
O sciolga il tenero
cinto di Venere,
o inesorabile
ricusi amore,
sereno, gelido
sempre ed immobile
in solitudine
stagna il tuo core.
Superba e vacua
divina statua
non a'i delizie,
non a'i tormenti;
l'inerzia vegeta
ne le tue viscere,
leggiadra sterile
di sentimenti.

Aleardo Aleardi

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categoria: Poesie

La quiete dopo la tempesta

assata è la tempesta:
Odo augelli far festa, e la gallina,
Tornata in su la via,
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
Con l'opra in man, cantando,
Fassi in su l'uscio; a prova
Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
Della novella piova;
E l'erbaiuol rinnova
Di sentiero in sentiero
Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, dalla via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passeggier che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand'è, com'or, la vita?
Quando con tanto amore
L'uomo à suoi studi intende?
O torna all'opre? o cosa nova imprende?
Quando de' mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno;
Gioia vana, ch'è frutto
Del passato timore, onde si scosse
E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
Mossi alle nostre offese
Folgori, nembi e vento.
O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
È diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D'alcun dolor: beata
Se te d'ogni dolor morte risana.

Giacomo Leopardi

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categoria: Barzellette » carabinieri

Calogero, giovane carabiniere, viene
assegnato alla caserma di un piccolo paese di periferia, dove non accade
mai nulla. Nella caserma sono presenti solo un maresciallo ed un altro
carabiniere piu` anziano. Calogero si confida col carabiniere anziano,
che gli dice: "Stai tranquillo, sei capitato nel posto giusto. Vedi, qui
non succede mai niente. Pero` c'e` un problema"; Calogero chiede quale,
ed il carabiniere anziano risponde: "Il maresciallo e` un tipo un po'
strano, e pretende che, tutte le m attine presto, un carabiniere gli vada
a comprare il giornale; finora ho provveduto io, ma tu sei l'ultimo arrivato,
quindi adesso devi pensarci tu". Calogero non si lamenta e, la sera, va
a dormire tranquillo. Alle 5:30 il maresciallo urla: "Calogero ! I l giornale
!". Il povero Calogero si alza, controvoglia, e va; tornato in caserma,
potrebbe rimettersi a dormire, ma ormai non ha piu` sonno, e non ci riesce.
La storia si ripete per qualche giorno, finche`, stremato, Calogero chiede
consiglio al carabiniere anziano; questi gli dice: "Beh, io ho risolto
il problema cosi`: il maresciallo non e` granche` sveglio, cosi` io compravo
7 giornali per volta, e gliene davo uno al giorno; cosi` non dovevo uscire
e non perdevo sonno". Calogero dubita: "Ma non se n'e` ma i accorto ?".
"Mai !" risponde il carabiniere anziano. Allora Calogero si decide a provare.
Il primo giorno va a comprare 7 giornali, e consegna il primo al maresciallo,
soddisfatto. Il secondo giorno consegna la seconda copia, e va tutto liscio.
Il terzo giorno, dopo che Calogero ha dato il giornale al maresciallo
e si e` rimesso a dormire, sente urlare: "Calogero ! Vieni subito qua
!"; Calogero corre dal maresciallo, che lo ha chiamato, tremando per la
paura di essere scoperto. "Calogero ! Guarda qua !": il maresciallo mostra
il giornale a Calogero, che inizia a sudare freddo. E il maresciallo:
"Calogero, guarda: poi dicono che siamo noi carabinieri la rovina del
mondo ! Guarda: sono tre giorni di fila che questo finanziere esce di
casa, prende la Vespa e va a sbattere sempre contro lo stesso palo!"

stelline voti: 17; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » uomini e donne

Inferno

ACCADUTO REALMENTE IN UNIVERSITA' - CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA
Un professore di termodinamica ha assegnato un'esercitazione a casa agli studenti del suo corso di laurea.
Il compito consisteva in una domanda: "L'inferno è esotermico (libera calore) o endotermico (assorbe calore)? Sostenete la risposta con delle prove".
La maggior parte degli studenti ha cercato di dimostrare le proprie convinzioni citando la legge di Boyle (un gas si raffredda quando si espande e si riscalda quando viene compresso), o alcune sue varianti. Uno di loro, tuttavia, ha scritto quanto segue.
"Innanzitutto, dobbiamo sapere come cambia nel tempo la massa dell'inferno. E quindi abbiamo bisogno di stabilire i tassi di entrata e uscita dall'inferno delle anime. Credo che possiamo tranquillamente assumere che, quando un'anima entra all'inferno, non è destinata a uscirne. Quindi, nessun'anima esce. Per quanto riguarda il numero di anime che fanno il loro ingresso all'inferno, prendiamo in considerazione le diverse religioni attualmente esistenti al mondo.
Un numero significativo di esse sostiene che se non sei un membro di quella stessa religione andrai all'inferno. Siccome di queste religioni ce n'è più di una, e visto che le persone abbracciano una sola fede per volta, possiamo dedurne che tutte le persone e tutte le anime finiscono all'inferno. Dunque, stanti gli attuali tassi di natalità e mortalità della popolazione mondiale, possiamo attenderci una crescita esponenziale del numero di anime presenti all'inferno.
Ora rivolgiamo l'attenzione al tasso di espansione dell'inferno, poiché la legge di Boyle afferma che, per mantenere stabile la temperatura e la pressione dentro l'inferno, il volume dello stesso deve crescere proporzionalmente all'ingresso delle anime. Questo ci dà due possibilità: 1) se l'inferno si espande a una velocità minore di quella dell'ingresso delle anime, allora temperature e pressione dell'inferno saranno destinate a crescere, fino a farlo esplodere; 2) naturalmente, se l'inferno si espande più velocemente del tasso d'ingresso delle anime, allora temperatura e pressione scenderanno fino a quando l'inferno non si congelerà. Dunque, quale delle due è l'ipotesi corretta? Se accettiamo il postulato comunicatomi dalla signorina Paola M. durante il mio primo anno all'università, secondo il quale "farà molto freddo all'inferno prima che io te la dia", e considerando che ancora non ho avuto successo nel tentativo di avere una relazione sessuale con lei, allora l'ipotesi 2 non può essere vera. Quindi l'inferno è esotermico". Lo studente ha preso l'unico 30

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categoria: Frasi d'amore

ed ora sento freddo

Ed ora sento freddo,
senxa il tuo corpo accanto
il mio letto sa di ghaiccio
Mi giro e mi rigiro,
apro gli occhi,
ti cerco e non ti trovo,
vittima di un sogno, ma dal sapore vero,
Il mio volto bagnato da lacrime amare.
E' notte,
e nel mio buio piove forte
non ti stringo piu tra le mie braccia
sono fredde le coperte.
Non c'è piu la tua testa che dorme nel mio petto,
si perde un ricordo tra il fumo di una sigaretta
Il destino ha commesso un reato,
del tuo corpo e del tuo sorriso d'improvviso mi ha privato,
complice la vita aiutata dal fato.
Regna il silenxio, ancora piove,
non passo piu tra i tuoi capelli le mie mani.
Ed ora sento freddo
senxa il tuo corpo accanto
il mio letto sa di ghiaccio
Mi giro e mi rigiro,
ti cerco e non ti trovo.
Mi lascio andare, Muoio.

segnalata da D.Drink lunedì 26 aprile 2004

stelline voti: 7; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

caldo freddo d'inverno

Avverto nell'aria il freddo gelido
che pungente scalda le mie vene
un freddo dal calore tenero
un tenero cuore gelido caldo di pensieri
un pensiero senza vita che sfida
le dure leggi del surreale
e manifesto qui il mio amore
rinnegando parte di un dolore
che affligge una vita di rimpianti
in cui la fine sarà l'inizio dei miei giorni.

alberto fertillo - tratto da il mio libro " overniente oltre il limite "

segnalata da alberto fertillo sabato 28 agosto 2004

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categoria: SMS pronti

PIATTO FREDDO

La miglior vendetta è vendicarsi.

Alberto Molinari - tratto da ROBYMILLELUCI

segnalata da ROBYMILLELUCI lunedì 4 aprile 2005

stelline voti: 65; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Aforismi » stati d`animo

Freddo di Dicembre

Questa è una buia notte di Dicembre
in cui il freddo ormai presente nei miei giorni
ha raggiunto il mio corpo ormai assiderato da tempo;
questa è una notte in cui la consapevolezza
di aver vissuto pochi attimi della vita
mi ha portato a capire di nascondermi da me stessa;
questa è infatti una fredda notte di Dicembre
in cui ho appreso l'amarezza ed il dolore dell'anima in pena.

fanny

segnalata da fanny venerdì 23 dicembre 2005

stelline voti: 13; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Aforismi » vita

Come un piatto freddo

Pur passando lenta la vita,
giorno dopo giorno vai incontro
a difficoltà ed amarezze
che affrontarle spesso è faticoso
e qualche volta inutile.
La fatica più pesa, però,
che ogni uomo di questo mondo compie
è trovare il lato positivo su tutto
sempre e comunque.
Sono proprio l'ottimismo e le cose belle
che ci fanno andare avanti.
E allora, difronte alle amarezze
penso che sarebbe buono mantenere freddezza
e andare avanti,Vivere,
perchè secondo me
la vita è come una vendetta,va consumata fredda

memmedesimo

segnalata da Daniele lunedì 10 settembre 2007

stelline voti: 9; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: frasi d'amore

freddo dentro

antiche notti d'estate, a volte magiche ed incantate,
a chi donere il vs tepore,
a chi lui donerà il suo amore
non mi perderò più nel suo caldo abbraccio
x me resterà solo un ricordo di ghiaccio
talmente freddo da darmi tanto dolore,
fino a sentirmi spaccare il cuore,
che io gli ho donato x l'eternità
e lui mi ha reso senza pietà.

me - tratto da me

segnalata da ale72 venerdì 21 settembre 2007

stelline voti: 9; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Aforismi » destino

giorni freddi

Nella vita ci sono momenti freddi come l'inverno che riescono a cambiare i tuoi giorni.

segnalata da linda martedì 9 ottobre 2007

stelline voti: 13; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: aforismi » sorriso

a Milano non fa freddo

.....Michele disse che ero stato io a svegliarlo, disse che i miei pensieri facevano un fracasso d'inferno.........

Giuseppe Marotta - tratto da A Milano non fa freddo

segnalata da redworld mercoledì 12 dicembre 2007

stelline voti: 10; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Cielo freddo

Un muro di nubi dense
pone alla base del ponente
scure porpore pretese.
Con la notte tutto finisce.
Il cielo freddo è trasparente.
La mia anima è l'ombra presente di una presenza passata.
I miei sentimenti sono orme.
La notte si fredda di astri.

Luigi Locapo

segnalata da L L domenica 27 gennaio 2008

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Il freddo di febbraio 2012

IL FREDDO DI FEBBRAIO 2012

Tengo cchiù ‘e sittant’anne
e nunn’aggio visto maje
‘na ggelata accussì forte
ca’ si arapa a porta ‘e case.
trase ‘a neva ‘ngoppa ‘e vase.

Fa ‘nu freddo ca’ se more,
e pure si nun chiove ‘a fora,
tengo l’osse cungelate
e già penzo ca’ chesta notta
sarà veramente ‘na mala nuttata.

Pure ‘a rentiera s’è gelata
e nun pozzo manco mangià,
tutt’à vocca s’è fermata
e se rifiuta ‘e fa’ trasì,
pure ‘nu poco e marmellata.

Telefono subbito o miereco ‘e famiglia,
e me risponne ca è meglio ca’ me piglio
nu’ bicchiere ‘e vino tuosto,
ca’ cumme accummenza a effetto fa,
‘a rentiera s’arrepiglia a funziunà.

Ammiezz’à tutta sta’ confusione
m’aggio sculato tutt’ò fiascone,
‘a rentiera s’è aggià sbluccata,
ma ‘o cervello e ggià annebbiato,
e nun me rice re mangià.

Riesca a truvà ‘a camera ra’ lietto,
pecchè a porta steva aperta,
me vaco a ‘nfilà sott’è ccuperte
e quanno arriva la conzorte,
sente chiaro ca’ stongo a russà.

‘A matina aroppa, songo ‘e ddiece,
me vene voglie re scetà.
Guardo a fora, veco a neve,
tutta janca ca scenne ro’ cielo,
ma io sott’è ccuperte me ne torno arravuglià!!!

Catello Nastro

TRADUZIONE A SENSO
Ho superato oramai i settanta anni, ma non ho mai sentito un freddo così forte. Anche la dentiera si è congelata e non riesco nemmeno a mangiare. Telefono al mio medico che mi consiglia di scongelarla con un bel bicchiere di vino. Mi scolo tutto il fiasco: la dentiera si sblocca, ma si blocca il cervello. Riesco a trovare la camera da letto, mi infilo sotto le coperte e dopo un poco incomincio a russare.. Il mattino seguente mi alzo alle dieci, vedo il freddo fuori e me ne torno a dormire…

segnalata da Catello Nastro giovedì 9 febbraio 2012

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categoria: poesie

DAL FREDDO E DAL GELO

nel freddo gelo invernale
una melodia dolce arriva
da uno piccolo squarcio

nel cielo, dove brilla il blu,
un blu che da speranza,
un blu che respira nel profondo,

gli alberi dormono, la terra riposa
nell'attesa del tempo gioioso,
io piccola farfalla ho chiuso le mie ali,

attendo lo scintillio delle stelle
l'armonia dello spirito dormiente
il bacio del principe invisibile,

il suo tocco magico,
che apra le mie ali dorate
e lasci volare me per

l'itero firmamento.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta mercoledì 16 gennaio 2013

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categoria: Aforismi

nella fredda notte

nella silenziosa notte
tra il freddo pungente
sotto le gelide e brillanti stelle
una farfalla ha tentato di aprire le ali,
but si è di nuovo rannicchiata
nel suo piccolo giscio,
nel profumo lontano
di una speranza di primavera,
solo le fredde stelle
con il loro luccichio
a farle compagnia

daniela cesta

segnalata da daniela cesta sabato 9 marzo 2013

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Aforismi

Qui fa un freddo cane !!

Certe persone diventano di ghiaccio quando smetti d'incensarle.

candida riva - tratto da la pittura straccia

segnalata da candida riva giovedì 3 ottobre 2013


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