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categoria: Barzellette » animali

Una contadina sta trottando sul suo calesse quando viene fermata da un poliziotto.-"Signora, non le faro' la multa ma la devo informare che uno dei due catarifrangenti posteriori del suo calesse è rotto." "Oh"-risponde la donna-"lo diro' a mio marito per sostituirlo quando torno a casa."-"Bene ma c'è dell'altro.Non mi piace quella cinghia di cuoio che gira dietro le natiche del cavallo e poi, sul davanti, passa attorno a un testicolo.Questa è una crudeltà contro gli animali ed è un reato."-Quando la donna torna a casa racconta al marito del catarifrangente rotto e lui: "Va bene, lo sostituisco subito.Ti ha detto qualcos'altro?"-"Mah...non ho capito bene...ha detto qualcosa che non va nel freno d'emergenza!"

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categoria: Barzellette

Un Cavaliere chiama il suo migliore amico e gli dice: - Senti, devo partire per le Crociate e staro' via 2 o 3 anni. Siccome ho messo la cintura di castità a mia moglie, io la chiave la do' a te che sei il mio migliore amico. Conservala con cura, ma se dopo 6 anni non sono tornato, sei libero di usarla. - Stai tranquillo, vai a fare le Crociate, non ci sono problemi, per il mio migliore amico questo ed altro! Si salutano e il cavallo parte. Dopo alcuni minuti il Cavaliere si sente chiamare: - ehi!! Fermaaaa!! Fermaaaa!! - Ma che vuoi? Ci siamo già salutati... - Mi hai dato la chiave sbagliata!!

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categoria: Poesie

Lamento per il sud


La luna rossa, il vento, il tuo colore
di donna del Nord, la distesa di neve...
Il mio cuore è ormai su queste praterie,
in queste acque annuvolate dalle nebbie.
Ho dimenticato il mare, la grave
conchiglia soffiata dai pastori siciliani,
le cantilene dei carri lungo le strade
dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie,
ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru
nell'aria dei verdi altipiani
per le terre e i fiumi della Lombardia.
Ma l'uomo grida dovunque la sorte d'una patria.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
Oh, il Sud è stanco di trascinare morti
in riva alle paludi di malaria,
è stanco di solitudine, stanco di catene,
è stanco nella sua bocca
delle bestemmie di tutte le razze
che hanno urlato morte con l'eco dei suoi pozzi,
che hanno bevuto il sangue del suo cuore.
Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti,
costringono i cavalli sotto coltri di stelle,
mangiano fiori d'acacia lungo le piste
nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
E questa sera carica d'inverno
è ancora nostra, e qui ripeto a te
il mio assurdo contrappunto
di dolcezze e di furori,
un lamento d'amore senza amore.

Salvatore Quasimodo

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categoria: Barzellette

E' una grigia giornata d'autunno. I migliori cavalieri del regno stanno per partire per la Crociata. Uno di loro si accomiata dal suo miglior amico: "Mia moglie è una delle donne più belle del regno. Voglio che nessuno la insidi. Pertanto, siccome tu sei il mio più caro e fidato amico, ti lascio la chiave della sua cintura di castità affinche' tu la usi se io non ritornero' dalla Crociata". I cavalieri partono, ma non hanno fatto un miglio che dalla cima della collina che sovrasta la città vedono arrivare al galoppo un uomo a cavallo. Quando questi si è avvicinato abbastanza il cavaliere nota che si tratta del suo migliore amico che con voce ancora affannata per la corsa gli grida: "Ehi, mi hai lasciato la chiave sbagliata!".

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categoria: Barzellette » dal medico

Uno psichiatra sta parlando col padre di un suo paziente che ha visitato.-"Ehm, signor Rossi, riguardo a suo figlio dovrei dirle due cose: una brutta e una bella!"-"Dottore, mi dica, sono tutt'orecchi!" "Da quale iniziamo?"-"Dalla brutta: via il dente, via il dolore." "Allora: suo figlio è convinto di essere un cavallo.Corre come un puro sangue e nitrisce in continuazione."-"Oddio, è terribile!Ma almeno mi dica quella bella."-"Certo.Pare che suo figlio sia favorito al Palio di Siena!"

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categoria: Barzellette » carabinieri

Due carabinieri al cinema stanno guardando una scena di corse di cavalli. Il primo dice: "Punto 10.000 lire sul bianco". Il secondo: "O.K.". Il primo alla fine della scena: "Ho vinto io, comunque i soldi non li voglio perché il film l'ho già visto ieri". Il secondo: "Anch'io l'ho visto l'altro ieri". Il primo: "e allora perché hai puntato sul bianco?". Il secondo: "Oggi mi sembrava più in forma!".

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categoria: Barzellette » marito e moglie

Un tipo va nel negozio di giocattoli per acquistare una Barbie e chiede al commesso i vari prezzi: - Signore, dunque... Barbie ginnasta Lit. 38.000, Barbie amazzone Lit. 40.000, Barbie maestra Lit. 40.000, Barbie avvocato Lit. 38.000 ecc. Ecc. Barbie divorziata Lit.590.000... - e che cosa mai avrà di più la Barbie divorziata?? - sbotta il cliente. E il commesso: - La casa di Ken, il cavallo di Ken, la fuori strada di Ken, lo yacht di Ken, la villa al mare di Ken...

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categoria: Poesie

Zingari


Forse è la vita vera.
Il carro dipinto,
i cavalli salvatici e docili, ebbri di vento,
le belle figlie in cenci,
la mensa a bivacco furtiva sotto gli astri,
la strada bianca del mondo.
Io tornero' nella prigione potente
dove comando
e sono comandato:
io sfrenero', di rabbia, i miei puledri ideali
sulla pista del sogno, a cuore morto,
a stanca sera:
e per l'amore
mendichero' la mendicante mia
a qualche buio di strada.
Io pago la carne con mano che sembra
chiedere anzi donare elemosina.
E la mia via
e' una rete di fogne
dove altro non luce che l'occhio del sorcio.
O Zingari, scoiatemi vivo,
allo spiedo arrostitemi
fra due tronchi di selva!
Sono un poverissimo figlio di civili
che adora la barbarie.

Paolo Buzzi - tratto da Aeroplani

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categoria: Poesie

Arsenio

I turbini sollevano la polvere
sui tetti, a mulinelli, e sugli spiazzi
deserti, ove i cavalli incappucciati
annusano la terra, fermi innanzi
ai vetri luccicanti degli alberghi.
Sul corso, in faccia al mare, tu discendi
in questo giorno
or piovorno ora acceso, in cui par scatti
a sconvolgerne l'ore
uguali, strette in trama, un ritornello
di castagnette.
E' il segno d'un'altra orbita: tu seguilo.
Discendi all'orizzonte che sovrasta
una tromba di piombo, alta sui gorghi,
più d'essi vagabonda: salso nembo
vorticante, soffiato dal ribelle
elemento alle nubi; fa che il passo
su la ghiaia ti scricchioli e t'inciampi
il viluppo dell'alghe: quell'istante
è forse, molto atteso, che ti scampi
dal finire il tuo viaggio, anello d'una
catena, immoto andare, oh troppo noto
delirio, Arsenio, d'immobilità...
Ascolta tra i palmizi il getto tremulo
dei violini, spento quando rotola
il tuono con un fremer di lamiera
percossa; la tempesta è dolce quando
sgorga bianca la stella di Canicola
nel cielo azzurro e lunge par la sera
ch'è prossima: se il fulmine la incide
dirama come un albero prezioso
entro la luce che s'arrosa: e il timpano
degli tzigani è il rombo silenzioso
Discendi in mezzo al buio che precipita
e muta il mezzogiorno in una notte
di globi accesi, dondolanti a riva, -
e fuori, dove un'ombra sola tiene
mare e cielo, dai gozzi sparsi palpita
l'acetilene -
finché goccia trepido
il cielo, fuma il suolo che t'abbevera,
tutto d'accanto ti sciaborda, sbattono
le tende molli, un fruscio immenso rade
la terra, giù s'afflosciano stridendo
le lanterne di carta sulle strade.
Così sperso tra i vimini e le stuoie
grondanti, giunco tu che le radici
con sé trascina, viscide, non mai
svelte, tremi di vita e ti protendi
a un vuoto risonante di lamenti
soffocati, la tesa ti ringhiotte
dell'onda antica che ti volge; e ancora
tutto che ti riprende, strada portico
mura specchi ti figge in una sola
ghiacciata moltitudine di morti,
e se un gesto ti sfiora, una parola
ti cade accanto, quello è forse, Arsenio,
nell'ora che si scioglie, il cenno d'una
vita strozzata per te sorta, e il vento
la porta con la cenere degli astri.

Eugenio Montale

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categoria: Barzellette

Le tribù indiane sono in rivolta, viene mandato il settimo cavalleggeri per domarle. Il colonnello, prima di avventurarsi fra le montagne, manda in avanscoperta degli esploratori, per tutelarsi dalle imboscate. Torna l'esploratore e il colonnello gli fa:
- Allora, riferiscimi quello che hai visto!
- Avanti 10 miglia da qui, mi sono imbattuto in 100.016 indiani.
- Complimenti esploratore, così mi piacciono i rapporti: precisi ed esatti riceverai un premio! Ma racconta: come hai fatto a contarli in maniera tanto puntigliosa?
- Quando ho sentito i rumori dell'accampamento indiano, sono sceso da cavallo, e ho cominciato a strisciare per terra per non essere visto. Ad un tratto, sulla collina alla mia sinistra, vedo quattro indiani di guardia...
- Si... continua!
- Mi giro sulla destra, e ne vedo altri quattro, su di un'altra altura. Per fortuna sono passato inosservato anche ai loro occhi.
- Si... ma vai avanti!
- Ed ecco che ne vedo altri otto, risalire il sentiero nella mia direzione.
- Va bene... ma gli altri?
- Oh, bhe, sotto nella vallata, ce ne erano un casino... saranno stati almeno centomila…

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categoria: Barzellette

Alle poste in un paesino arriva un commissario (c) incaricato di verificare il livello culturale dei dipendenti. Questi vengono chiamati uno ad uno per un breve colloquio. Entra il [p]rimo: [c]: Allora..iniziamo con qualcosa di semplice...Conti da 1 a 10... [p]: 1, 3, 5, 7, 9. [c]: Ma come? E i numeri pari? [p]: Sa, io consegno la posta solo a sinistra... [c]: Daccordo..daccordo..vada pure... Entra il [s]econdo: [c]: Bene, faccio anche a lei una domandina facile facile... Conti fino a 10... [s]: 2, 4, 6, 8, 10. [c]: Ok, ok..ho capito...lei consegna la posta solo a destra... [s]: Si..io... [c]: Va bene, vada pure... Entra il [t]erzo: [c]: Allora, speriamo che lei sappia contare... [t]: Beh, certo...1, 2, 3, 4, 5... [c] (stupito): Complimenti, ma lei non consegna la posta? [t]: No no, io ho un titolo di studio...lavoro in ufficio! [c]: Complimenti..continui ancora... [t]: certo...6, 7, fante, cavallo e re!

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categoria: Poesie

Il carnevale di Gerti


Se la ruota si impiglia nel groviglio
delle stesse filanti ed il cavallo
s'impenna tra la calca , se ti nevica
fra i capelli e le mani un lungo brivido
d'iridi trascorrenti o alzano i bambini
le flebili ocarine che salutano
il tuo viaggio e i lievi echi si sfaldano
giù dal ponte sul fiume
se si sfolla la strada e ti conduce
in un mondo soffiato entro una tremula
bolla d'aria e di luce dove il sole
saluta la tua grazia-hai ritrovato
forse la strada che tentò un istante
il piombo fuso a mezzanotte quando
finì l'anno tranquillo senza spari.

Ed ora vuoi sostare dove un filtro
fa spogli i suoni
e ne deriva i sorridenti ed acri
fumi che ti compongono il domani;
ora chiedi il paese dove gli onagri
mordano quadri di zucchero dalle tue mani
e i tozzi alberi spuntino germogli
miracolosi al becco dei pavoni.

(Oh , il tuo carnevale sarà più triste
stanotte anche del mio , chiusa fra i doni
tu per gli assenti:carri dalle tinte
di rosolio , fantocci ed archibugi,
palle di gomma , arnesi da cucina
lillipuziani:l'urna li segnava
a ognuno dei lontani amici l'ora
che il gennaio si schiuse e nel silenzio
si compì il sortilegio.E' carnevale
o il dicembre s'indugia ancora?Penso
che se muovi la lancetta al piccolo
orologio che rechi al polso , tutto
arretrerà dentro un disfatto prisma
babelico di forme e di colori...)

E il natale verrà e il giorno dell'anno
che sfolla le caserme e ti riporta
gli amici spersi e questo carnevale
pur esso tornerà che ora ci sfugge
tra i muri che si fendono già.Chiedi
tu di fermare il tempo sul paese
che attorno si dilata?Le grandi ali
screziate ti sfiorano , le logge
sospingono all'aperto esili bambole
bionde , vive , le pale dei mulini
rotano fisse sulle pozze garrule.
Chiedi di trattenere le campane
d'argento sopra il borgo e il suono rauco
delle colombe?Chiedi tu i mattini
trepidi delle tue prode lontane?

Come tutto si fa strano e difficile
come tutto è impossibile , tu dici.
La tua vita è quaggiù dove rimbombano
le ruote dei carriaggi senza posa
e nulla torna se non forse
in questi disguidi del possibile.
Ritorna là fra i morti balocchi
ove è negato pur morire;e col tempo che ti batte
al polso e all'esistenza ti ridona,
tra le mura pesanti che non s'aprono
al gorgo degli umani affaticato,
torna alla via dove con te intristisco
quella che mi additò un piombo raggelato
alle mie , alle tue sere:
torna alle primavere che non fioriscono.

Eugenio Montale

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categoria: Aforismi

E' meglio lodare un cavallo morto, piuttosto che puntare su un asino vivo mascherato da cavallo.

candida riva - tratto da la pittura straccia

segnalata da candida Riva mercoledì 11 luglio 2012

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categoria: indovinelli

il cavallo attupato!

c'era una volta un riccone ke possedeva un cavallo molto prestigioso .il cavallo morì e allora il riccone se ne ando al negozio(stalla) a comprare un cavallo .il cavallo era piu bravo di quello di prima però aveva un difetto, quando l'uomo gli gridava di fermarsi nn lo faceva allora ritornò dal negoziante ke gli disse ke si fermava solo se diceva pelo..........il cavallo e l'uomo si misero a correree a l'orizzonte si vedeva un dirupo l'uomo gridava stop x 5 volte al ultimo pezzo del buroone si salvano e allora la l'uomo dice PER UN PELO e muoino

norbis - tratto da me

segnalata da norbis(angel&devil) venerdì 22 agosto 2008

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categoria: Palindromi

scaccomatto

e la mossa dargli il gradasso male

Pier Cavallo(detto Mascella)

segnalata da SolitAria sabato 19 giugno 2010

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categoria: Palindromi

scaccomatto

e no! pedone leva, ma veleno depone

Pier Cavallo(detto Mascella)

segnalata da SolitAria sabato 19 giugno 2010

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categoria: Palindromi

scaccomatto

occorra la': erro' torre a l'arrocco

Pier Cavallo(detto Mascella)

segnalata da SolitAria sabato 19 giugno 2010

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Palindromi

alle 23 in punto:

e' l'ora per calar alacre parole

Pier Cavallo(detto Mascella)

segnalata da SolitAria sabato 19 giugno 2010

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categoria: Palindromi

Dei olimpici

e lo creda Marte: non e' trama d'Ercole

Pier Cavallo(detto Mascella)

segnalata da SolitAria sabato 19 giugno 2010

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Palindromi

A Roby:

a' tre borie: bel plebei Roberta

Pier Cavallo(detto Mascella)

segnalata da SolitAria sabato 19 giugno 2010


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