Frasi.Net
       

Tu sei qui: Frasi.net » frasi » cerca » menta

Cerca menta nelle frasi

archivio frasi | autori | classifiche | commenti | cerca | scrivi frasi

Sono presenti 997 frasi. Pagina 14 di 50: dalla 261a posizione alla 280a.

Criteri di ricerca



 
categoriaqualsiasi












 
qualsiasi
 
qualsiasi
 
giornoqualsiasi































 
mesequalsiasi












 
annoqualsiasi

























stelline voti: 9; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

A chi tanto e a chi gnente!

Da quanno che dà segni de pazzia,
povero Meo! fa pena! È diventato
pallido, secco secco, allampanato,
robba che se lo vedi scappi via!
er dottore m'ha detto: - È 'na mania
che nun se pô guarì: lui s'è affissato
d'esse un poeta, d'esse un letterato,
ch'è la cosa più peggio che ce sia! -
Dice ch'er gran talento è stato quello
che j'ha scombussolato un po' la mente
pe' via de lo sviluppo der cervello...
Povero Meo! Se invece d'esse matto
fosse rimasto scemo solamente,
chi sa che nome se sarebbe fatto!

>

Trilussa

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

In treno. Una signora veramente brutta, che tiene per mano un bimbo brutto ancora più di lei, si rivolge indignata al controllore. Mi faccia cambiare scompartimento! Mi trovi altri due posti! Questi signori non conoscono l'educazione. Continuano a fissarci. Ma certo, signora, venga che l'accomodo subito, dice cerimoniosamente il controllore. D'altra parte, non riesco proprio a capire come, fra tutti i viaggiatori, non sia venuto in mente a nessuno di offrire almeno una banana alla sua scimmietta.....

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » uomini e donne

Un ragazzo molto timido cerca di attaccare bottone con una bella ragazza che gli piace da morire."Buongiorno, signorina, sta bene sua madre?"-"Si, grazie!"risponde lei gentile.-"Anche suo padre?"-"Bene anche lui, grazie!"-"e i suoi fratelli e le sue sorelle?"-"Anche loro, grazie!"-"E...e.."fa per chiedere ancora ma non gli viene niente in mente e allora lei incoraggiante: "Poi ho pure nonni, zii e cugini!"

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » avvocati

Il fantasioso avvocato è al termine della sua arringa: - Signor Giudice, non potete mandare il mio cliente in prigione! Secondo le prove lui avrebbe fatto un buco nel muro della gioielleria e vi sarebbe penetrato asportandone oro e preziosi per centinaia di milioni. Ma la sua mente non può essere accusata di quello che ha fatto il suo braccio, che ha eseguito il furto di sua propria volonta'. Il giudice riflettendoci: - Sono d'accordo con la sua tesi difensiva, percio' condanno il braccio del suo assistito a 10 anni di pena detentiva. Se lo vuole accompagnare o meno dipende solo da lui!!

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Il professore di biologia chiede: - Signorina Rossi, sa dirmi qual è l'organo umano che, in determinate condizioni, si espande di sei volte e, definirne le condizioni necessarie?- La ragazza arrossisce, poi con fare stizzito si alza: - Professore, non credo sia una domanda da rivolgermi. La informo che ne parlero' con i miei genitori! - per risedersi a braccia incrociate e con il muso. Senza scomporsi il professore si rivolge ad un'altra alunna che, tranquillamente, risponde: - Si tratta della pupilla dell'occhio, con luce crepuscolare. - - Grazie signorina. -, poi rivolgendosi alla prima alunna: - signorina Rossi, le devo dire tre cose. Primo, non ha studiato la lezione. Secondo, ha una mente un po' deviata. Terzo, prima o poi, nella vita, dovrà confrontarsi con una tremenda delusione

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » animali

Un imprenditore mostra al figlio la sua azienda. "Da quando tuo nonno ha scoperto la ricetta per cucinare un ottimo salame d'asino ne è passato di tempo. Una volta esisteva solo quel capannone là in fondo. L'asino veniva ucciso, squoiato, fatto a pezzi, bollito e insaccato. In un giorno intero si riuscivano a fare 100 kg di salame. Ora per soddisfare la maggior richiesta, ho fatto costruire un macchinario che, inserendovi l'asino, svolge tutto il lavoro in meno di un'ora. Un domani tutto questo sarà tuo, purche' ti faccia venire in mente un'idea redditizia degna di del nome della nostra famiglia" Il figlio ci pensa un po' e poi esclama: "mah, si potrebbe inventare una macchina dove, inserendovi una salame, ne esce un asino". Il padre: "Purtroppo quella macchina esiste gia': è tua madre".

stelline voti: 42; popolarità: 3; 0 commenti

categoria: Barzellette » dal medico

Una donna va dalla ostetrica e le fa: - Dottoressa, sono incinta di nuovo! Ho bisogno di una visita all'udito! - Signora cara... mi pare che la volta scorsa avessimo detto che dodici figli sono abbastanza e che lei non sarebbe dovuta rimanere incinta di nuovo! Le prescrivo un potente contraccettivo. - Ma dottoressa, io non ho bisogno di un contraccettivo... io ho bisogno di una visita all'udito! - Come le è venuta in mente questa cosa? - Vede... io sono un po' dura d'orecchi. La notte quando mio marito spegne la luce e ci mettiamo a letto, lui mi domanda: "Vuoi dormire, o cosa? ". E io rispondo sempre: "cosaaa?"

stelline voti: 14; popolarità: 3; 0 commenti

categoria: Poesie

O iubelo del core


O iubelo del core
che fai cantar d'amore!

Quanno iubel se scalda,
si fa l'omo cantore,
e la lengua barbaglia
e non sa che parlare:
dentro non po' celare,
tant'e' granne 'l dolzore.

Quanno iubel è acceso
si fa l'omo clamare;
lo cor d'amor è appreso,
che nol po' comportare:
stridenno el fa gridare,
e non virgogna allore.

Quanno iubelo ha preso
lo core ennamorato,
la gente l'ha 'n deriso,
pensanno el suo parlato,
parlanno esmesurato
de che sente calore.

O iubel, dolce gaudio
ched entri ne la mente,
lo cor deventa savio
celar suo convenente:
non po' esser soffrente
che non faccia clamore.

Chi non ha costumanza
te reputa 'mpazzito,
vedenno esvalianza
com'om ch'e' desvanito;
dentr' ha lo cor ferito,
non se sente da fore.

Jacopone Da Todi

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

In una scuola privata di lusso, la professoressa d'italiano decide di fare un esercizio con l'avverbio "probabilmente" - Allora Pierfrancesco, cosa ti viene in mente? Ed il bambino - stamani ho sentito la Rolls Royce di mio padre che non partiva, probabilmente avrà preso la Ferrari. - Molto bene caro, e tu Maria Antonietta? - Questa mattina la domestica ha rotto un bicchiere di cristallo di Baccarat, probabilmente mia madre la licenziará. - Perfetto, bene e tu Peppiniello? Dice la professoressa dirigendosi ad un bambino di umili origini, i cui genitori pero' hanno vinto un ingente premio alla lotteria. - Si signora, stamattina ho visto mio padre passeggiare con il Financial Times sottobraccio... - e l'avverbio? Lo riprende l'insegnante - Ah si! Siccome mio padre non conosce l'inglese ed é analfabeta, probabilmente andava al bagno.

stelline voti: 38; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore » lettere

Per Francesca Castellazzi - 29 Agosto 1900

Tante, tante cose ti vorrei dire che mi si affollano alla mente e mi gonfiano in cuore e che diventano fredde e sciocche nella carta.
Questo solo ti dico, che ti ho ancora e sempre dinanzi agli occhi, e ti accompagnano in ogni ora della tua giornata, e sento che mi manca la più cara e la miglior parte di me stesso.
Come hai fatto a prendermi così?
Quel viaggio che ho rifatto da solo, dopo averlo fatto insieme a te è stato una gran tristezza; ogni luogo, ogni pietra che abbiamo visto insieme mi ritorna dinanzi, e mi lega.
Le parole, gli atti, il tono della voce. Le parole che non dicesti e quelle che non osai dirti.
L'ombra che ti fuggiva nella fronte e gli occhi che guardavano lontano.
Ancora non mi dà pace di aver perduto questi giorni che avrei potuto passare ancora insieme a te, o vicino a te. E se non fosse la certezza di far pensare che son matto, farei il ballo del ritorno anche per un sol giorno. Beata te che sei così giudiziosa ed equilibrata!
Vedi che un po' d'equilibrio l'hai dato anche a me!
Però domani sera voglio essere a Milano, senz'altra dilazione e vuol dire che lontani per lontani guarderò almeno il posto dove ti vedevo passare dalla finestra.
Che sciocchezze, eh?
Ebbi la tua lettera come una carezza. Ma l'avevo aspettata tanto che sono andato ad aspettarla anche all'arrivo del corriere dall'Italia. Scrivimi al "Continentale" dal giorno del tuo arrivo.
Io non mi permetto di darti dei consigli, ma penso che se non potessi trovare l'alloggio per cui hai telegrafato, non sarebbe poi la fine del mondo se tu andassi all'albergo fin che avessi trovato di collocarti bene.
Ti bacio quelle mani che mi attirano e mi tengono stretto.
Addio.
Tuo Verga

Giovanni Verga

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Cose di lavoro

Un Carabiniere sta tornando a casa quando per terra vede uno specchietto, lo raccoglie e lo osserva: "Eppure questa faccia da delinquente la conosco, dev'essere sicuramente qualche latitante di quelli pericolosi!"
Va in caserma e sfoglia tutte le foto dei ricercati continuando a guardarsi allo specchio. Non trova nulla. "Ah! ma questo non mi scappa... mi verrà in mente prima o poi..."
Finito il lavoro torna a casa. Entra sempre rimirandosi nello specchio. La moglie lo nota... "Caro, che cos'è?"
"Niente amore... roba di lavoro..."
Ripone così lo specchio in una tasca della giacca della divisa e la appende in corridoio. Poi se ne va in bagno a darsi una rinfrescata. La moglie incuriosita fruga nella tasca e trova lo specchietto... lo guarda un pò e...
"Ah, roba di lavoro, eh?!? E STA TR**A CHI SAREBBE?!?"

stelline voti: 11; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore » lettere

Per Anna Bolena

Riflettendo sul contenuto delle vostre lettere, mi sono procurato una grande agonia; non sapendo come interpretarle, se a mio svantaggio, come si può vedere in alcune righe, o a mio vantaggio in altre.
Vi scongiuro con tutto il mio cuore di Lasciarmi conoscere appieno le vostre intenzioni sul nostro amore; la necessità mi costringe a pietire da voi una risposta, essendo stato colpito da più di un anno dal dardo dell'amore, e non sapendo se ho fallito oppure ho trovato un posto nel vostro cuore e nei vostri affetti, il che mi ha certamente trattenuto per un periodo dal chiamarvi mia amante, dal momento che se VOI mi amate solo di un amore comune questo termine non vi si addice, visto che rappresenta una posizione eccezionale; ma se vi piace assolvere al dovere di una vera, leale amante e amica, e darvi anima e corpo a me, che sono stato, e sempre sarò, il vostro servitore leale (se il vostro rigore non me lo impedirà), vi prometto che non solo il nome vi sarà dovuto, ma anche che vi prenderò come mia unica amante, allontanando tutte le altre salvo voi stessa dal mio cuore e dalla mia mente, che servirà voi sola; vi prego di dare una risposta completa a questa goffa lettera, di dirmi fino a che punto e in che cosa posso sperare; e se non vi piacesse rispondermi per iscritto, di indicarmi qualche luogo dove io possa avere una risposta a voce, luogo che io cercherò con tutto il mio cuore.
Non vado oltre per paura di annoiarvi.
Scritto dalla mano di colui che vorrebbe rimanere il vostro.

Enrico VIII

stelline voti: 13; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

A Silvia

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d'amore.

Anche peria tra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovanezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

Giacomo Leopardi

stelline voti: 40; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Meravigliosamente un amor mi distringe


Meravigliosamente
un amor mi distringe
e mi tene ad agn'ora.
Com'om che pone mente
in altro exemplo pinge
la simile pintura,
cosi, bella, facc'eo,
che 'nfra lo core meo
porto la tua figura.

In cor par ch'eo vi porti,
pinta como parete,
e non pare di fore.
O Deo, co' mi par forte.
Non so se lo sapete,
con' v'amo di bon core:
ch'eo son si vergognoso
ca pur vi guardo ascoso
e non vi mostro amore.

Avendo gran disio,
dipinsi una pintura,
bella, voi simigliante,
e quando voi non vio ,
guardo 'n quella figura,
e par ch'eo v'aggia avante:
come quello che crede
salvarsi per sua fede,
ancor non veggia inante.

Al cor m'arde una doglia,
com'om che ten lo foco
a lo suo seno ascoso,
e quando più lo 'nvoglia ,
allora arde più loco
e non po' stare incluso:
similemente eo ardo
quando pass'e non guardo
a voi, vis'amoroso.

S'eo guardo, quando passo,
inver' voi, no mi giro,
bella, per risguardare.
Andando, ad ogni passo
getto uno gran sospiro
che facemi ancosciare ;
e certo bene ancoscio,
c'a pena mi conoscio ,
tanto bella mi pare.

Assai v'aggio laudato,
madonna, in tutte parti
di bellezze ch'avete.
Non so se v'e' contato
ch'eo lo faccia per arti,
che voi pur v'ascondete.
Sacciatelo per singa ,
zo ch'eo no dico a linga ,
quando voi mi vedrite.

Canzonetta novella,
và canta nova cosa;
le'vati da maitino
davanti a la più bella,
fiore d'ogni amorosa,
bionda più c'auro fino:
"Lo vostro amor, ch'e' caro,
donatelo al Notaro
ch'e' nato da Lentino."

Giacomo Da Lentini

stelline voti: 18; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Gia' per l'aula beata a cento intorno


Già per l'aula beata a cento intorno
Dispersi tavolier seggon le dive,
Seggon gli eroi, che dell'Esperia sono
Gloria somma o speranza. Ove di quattro
Un drappel si raccoglie: e dove un altro
Di tre soltanto. Ivi di molti e grandi
Fogli dipinti il tavolier si sparge:
Qui di pochi e di brevi. Altri combatte;
Altri sta sopra a contemplar gli eventi
De la instabil fortuna e i tratti egregi
Del sapere o dell'arte. In fronte a tutti
Grave regna il consiglio: e li circonda
Maestoso silenzio. Erran sul campo
Agevoli ventagli, onde le dame
Cercan ristoro all'agitato spirto
Dopo i miseri casi. Erran sul campo
Lucide tabacchiere. Indi sovente
Un'util rimembranza un pronto avviso
Con le dita si attigne: e spesso volge
I destini del gioco e de la veglia
Un atomo di polve. Ecco sen ugne
La panciuta matrona intorno al labbro
Le calugini adulte: ecco sen ugne
Le nari delicate e un po' di guancia
La sposa giovinetta. In vano il guardo
D'esperto cavalier, che già su lei
Medita nel suo cor future imprese,
Le domina dall'alto i pregi ascosi:
E in van d'un altro, timidetto ancora,
Il pertinace pie' l'estrema punta
Del bel pie' le sospigne. Ella non sente
O non vede o non cura. Entro a que' fogli ,
Ch'ella con man si lieve ordina o turba,
De le pompe muliebri a lei concesse
Or s'agita la sorte. Ivi è raccolto
Il suo cor la sua mente. Amor sorride;
E luogo e tempo a vendicarsi aspetta.

Giuseppe Parini - tratto da Il Giorno. Le odi. Dialogo sopra la nobilta'

stelline voti: 27; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

I limoni

Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall' azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell' aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest' odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l' odore dei limoni.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s' abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l' anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità
Lo sguardo fruga d' intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità

Ma l' illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l' azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s' affolta
il tedio dell' inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l' anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d' oro della solarità.

Eugenio Montale

stelline voti: 12; popolarità: 2; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore » lettere

Per Fanny Brawne - 13 ottobre 1819

Mia cara ragazza
In questo momento mi sono messo a copiare dei bei versi. Non riesco a proseguire con una certa soddisfazione. Ti devo dunque scrivere una riga o due per vedere se questo mi assiste nell'allontanarti dalla mia mente anche per un breve momento. Sulla mia anima non riesco a pensare a nient'altro. È passato il tempo in cui avevo il potere di ammonirti contro la poco promettente mattina della mia vita. Il mio amore mi ha reso egoista. Non posso esistere senza di te. Mi scordo di tutto salvo che di vederti ancora la mia vita sembra fermarsi lì non vedo oltre. Mi hai assorbito. In questo preciso momento ho la sensazione di essermi dissolto - sarei profondamente infelice senza la speranza di vederti presto. Sarei spaventato di dovermi allontanare da te. Mia dolce Fanny, cambierà mai il tuo cuore? Amore mio, cambierà? Non ho limiti ora al mio amore... Il tuo biglietto è arrivato proprio qui. Non posso essere felice lontano da te. È più ricco di una nave di perle. Non mi trattare male neanche per scherzo. Mi sono meravigliato che gli uomini possano morire martiri per la loro Religione - Ho avuto un brivido. Ora non rabbrividisco più. Potrei essere un martire per la mia religione - la mia religione è l'amore - potrei morire per questo. Potrei morire per te. Il mio credo è l'amore e tu sei il mio unico dogma. Mi hai incantato con un potere al quale non posso resistere; eppure potevo resistere fino a quando ti vidi; e perfino dopo averti visto ho tentato spesso "di ragionare contro le ragioni del mio amore". Non posso farlo più - il dolore sarebbe troppo grande. Il mio amore è egoista Non posso respirare senza di te.
Tuo per sempre

John Keats

stelline voti: 3; popolarità: 2; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore

X il mio angelo!

NN DIRE AL MONDO QUANTO TI VOGLIO BENE.........................
SAREBBE GELOSO DI SCOPRIRE KE ESISTE QUALKOSA PUù GRANDE DI ESSO!!!

LA MIA MENTE - tratto da IL MIO CUORE

segnalata da mery giovedì 9 settembre 2004

stelline voti: 24; popolarità: 2; 0 commenti

categoria: Leggi di Murphy

progetti

qualsiasi progetto tu faccia... sarà disturbato da un morboso e sadico inconveniente che ti porterà a ricominciare tutto da capo

... la mia mente malata ... - tratto da ... i meandri del mio cervello che nn c'è ...

segnalata da rayheart giovedì 4 novembre 2004

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore

quella volta mi chiedesti che cos'era l'amore... tra noi due... non seppi risponderti... ora invece... ho capito che: l'amore è vedere il mio riflesso nei tuoi occhi...

... la mia mente malata ... - tratto da ... i meandri del mio cervello che nn c'è ...

segnalata da rayheart giovedì 4 novembre 2004


1 ... 12 13 14 15 16 17 18 ... 50

 


Puoi eseguire la ricerca nel sito anche tramite Google:

Ricerca personalizzata


© 2000-2024 Frasi.net
Per contattarci o saperne di più sul sito vieni al CENTRO INFORMAZIONI

94 ms 10:20 22 112024 fbotz1