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categoria: Barzellette
Siamo a Napoli, un napoletano, preso dallo sconforto per aver scoperto che la fidanzata lo tradiva decide di suicidarsi.In piedi sul ciglio di un precipizio si rende conto che non è poi cosi' convinto quando gli compare una figura luminosa che gli si para davanti."Chi sei?" chiede il napoletano... "San Gennaro figliolo... e ti dico di buttarti tranquillamente!".a questo punto il napoletano rincuorato si butta e muore.Quando raggiunge il paradiso San Pietro chiede: "Perché ti sei buttato ragazzo... avevi ancora tutta la vita innanzi a te!"e il napoletano: "ma sai io non ero convinto ma San Gennaro mi ha detto di buttarmi..."San Pietro: "Cosa? San Gennaro?... vieni con me" e lo porta in una specie di stanza dove ci sono tutti i santi seduti... a quel punto San Pietro chiede: "Indicami chi è stato.." e il napoletano indicando un santo esclama: "E' stato lui!". A quel punto San Pietro lo guarda e dice: "Ma Sant'Ambros sempre sti scherzi!!"
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categoria: Barzellette
Nel piccolo villaggio nel pieno della jungla africana e’ arrivato il famoso cacciatore bianco Felipe. Fa presto amicizia con il locale Pierino, un ragazzino negretto, simpatico, ma con l’handicap di essere balbuziente. Un giorno sono seduti sotto una palma, quando si avvicina un leone. Il Pierino lo vede e si mette a gridare: "Le.. le.. le..". Il leone si avvicina paurosamente e silenziosamente: e’ chiaro quali sono le sue intenzioni. Il Pierino continua a gridare: "Le... le... le...". Proprio quando il leone sta per fare l’ultimo salto, il cacciatore avvisato dalle grida del Pierino locale si gira, vede il le dopo un lungo periodo di ferie. Un collega lo saluta e gli chiede cosa abbia fatto in quel periodo. E lui: "M-m-m-mi sono sssp-p-possato!". "Ah, e con chi?". "C-c-cccon M-m-mmmmargher-r-r-ita!". "e chi e'?". Per solidarietà intervienee tutti "Hurra". E tutti furono travolti e mangiati dagli ippopotami!
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categoria: Poesie
Lavorare stanca
I due, stesi sull'erba, vestiti, si guardano in faccia
tra gli steli sottili: la donna gli morde i capelli
e poi morde nell'erba. Sorride scomposta, tra l'erba.
L'uomo afferra la mano sottile e la morde
e s'addossa col corpo. La donna gli rotola via.
Mezza l'erba del prato è così scompigliata.
La ragazza, seduta, s'aggiusta i capelli
e non guarda il compagno, occhi aperti, disteso.
Tutti e due, a un tavolino, si guardano in faccia
nella sera, e i passanti non cessano mai.
Ogni tanto un colore più gaio li distrae.
Ogni tanto lui pensa all'inutile giorno
di riposo, trascorso a inseguire costei,
che è felice di stargli vicina e guardarlo negli occhi.
Se le tocca col piede la gamba, sa bene
che si danno a vicenda uno sguardo sorpreso
e un sorriso, e la donna è felice. Altre donne che passano
non lo guardano in faccia, ma almeno si spogliano
con un uomo stanotte. O che forse ogni donna
ama solo chi perde il suo tempo per nulla.
Tutto il giorno si sono inseguiti e la donna è ancor rossa
alle guance, dal sole. Nel cuore ha per lui gratitudine.
Lei ricorda un baciozzo rabbioso scambiato in un bosco,
interrotto a un rumore di passi, e che ancora la brucia.
Stringe a sè il mazzo verde - raccolto sul sasso
di una grotta - di bel capevenere e volge al compagno
un'occhiata struggente. Lui fissa il groviglio
degli steli nericci tra il verde tremante
e ripensa alla voglia di un altro groviglio,
presentito nel grembo dell'abito chiaro,
che la donna gli ignora. Nemmeno la furia
non gli vale, perché la ragazza, che lo ama, riduce
ogni assalto in un bacio c gli prende le mani.
Ma stanotte, lasciatala, sa dove andrà:
tornerà a casa rotto di schiena e intontito,
ma assaporerà almeno nel corpo saziato
la dolcezza del sonno sul letto deserto.
Solamente, e quest'è la vendetta, s'immaginerà
che quel corpo di donna, che avrà come suo, sia,
senza pudori, in libidine, quello di lei.
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categoria: Barzellette
Una ragazza con l'alito pesantissimo, si avvicina alla madre e le chiede: - Mamma, mamma, posso andare in discoteca? - Madonna figlia bella, quante volte ti devo dire di non avvicinarti così! Comunque la risposta è no! - Ma mamma, ti prego, una volta sola... - Ti ho detto di no, e non parlarmi così vicina! - Mamma su'... - e va bene, ma mi raccomando. Non parlare con nessuno, ma soprattutto non aprire bocca! La ragazza, felice, entra finalmente in discoteca e si mette seduta guardando gli altri che ballano. Nel mentre, una ragazzo si avvicina e chiede: - Vuoi ballare? - Hm, Hm! - risponde la ragazza scuotendo la testa. A questa risposta il ragazzo si allontana e và a fare due salti in pista. Dopo poco ritorna dalla ragazza e le chiede: - Allora, vuoi ballare? - Hm, Hm! - Ma che sei muta? - No! - Ma che hai scureggiato? - No! - Un'altra volta?
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categoria: Barzellette » animali
Un tale viene condannato all'ergastolo.
Passa tremende crisi di sconforto, sta per suicidarsi, quando un giorno vede scendere dal soffitto un grosso ragno.
Ciò lo fa riflettere e decide che, facendo amicizia con il ragno la prigionia potrebbe diventare sopportabile. Comincia allora un lungo lavoro di addomesticamento.
Gli insegna l'orlo a giorno e il punto a croce, e riesce a far sí che il ragno produca ragnatele artistiche e decorate.
Non contento, insegna al ragno anche l'acrobazia al trapezio, l'equilibrismo e la ginnastica a corpo libero.
Superando se stesso, inizia l'insetto alla musica.
Con un paziente lavoro costruisce un piccolissimo violino di stuzzicadenti e lo accorda con i propri capelli.
Allo scadere del 20mo anno di detenzione il ragno esegue alla perfezione il Trillo del Diavolo.
Un giorno per l'ergastolano arriva la libertà per buona condotta.
Egli sente che la sua vita è giunta a una svolta decisiva: "Con questo magnifico ragno la mia fortuna è fatta!".
Con un ultimo sforzo confeziona un mini frac per il ragno e alla prima occasione si reca in un famoso ristorante frequentato da gente dello spettacolo.
Entra e con grande dignità si siede sistemando il ragno con il suo violino al centro del tavolo.
Poi chiama il maitre che arriva con un immacolato tovagliolo sulla spalla.
"Cameriere - inizia con voce sussiegosa - la pregherei di osservare bene cosa fa questo ragno...".
"La prego di scusarmi, signore, nel nostro locale questo non era mai successo!".
E fa schioccare con micidiale precisione il tovagliolo.
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categoria: Barzellette
Fortunato deve partire per militare. Il giorno prima della partenza, prima di cena, i due genitori siedono a tavola mentre Fortunato è fuori. Madre - Bisogna dirglielo. Non voglio che parta cosi', ignorando la verita'. Padre - Eh, hai ragione. Gli spieghero' tutto dopo cena. Fortunato rientra e cena, ma il padre non gli dice niente. Vanno a dormire e il padre non gli dice niente. La mattina dopo, tutti si svegliano e il padre non gli dice niente. Vanno alla stazione e il padre non gli dice niente. Fortunato sale sul treno e il padre non gli dice niente. Il capostazione alza la paletta e il padre viene preso dai rimorsi. Il treno comincia a muoversi e il padre corre verso il vagone dove è salito il figlio urlando "fortunato! Fortunato! babbo natale non esiste! Hai capito?"
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categoria: Poesie
Via
Palazzeschi, eravamo tre,
Noi due e l'amica ironia,
A braccetto per quella via
Cosi nostra alle ventitre'.
Il nome, chi lo ricorda?
Dalle parti di San Gervasio;
Silvio Pellico o Metastasio;
C'era sull'angolo in blu.
Mi ricordo pero' del resto:
L'ombra d'oro sulle facciate,
Qualche raggio nelle vetrate;
Agiatezza e onorabilita'.
Tutto nuovo, le lastre azzurre
Del marciapiede annaffiato,
Le persiane verdi, il selciato,
I lampioni color caffe';
Giardinetti disinfettati,
Canarini ai secondi piani,
Droghieri, barbieri, ortolani,
Un signore che guardava in su;
Un altro seduto al balcone,
Calvo, che leggeva il giornale,
Tra i gerani del davanzale
Una bambinaia col be'be';
Un fiacchere fermo a una porta
Col fiaccheraio assopito,
Un can barbone fiorito
Di seta, che ci annuso';
Un sottotenente lucente,
Bello sulla bicicletta,
Monocolo e sigaretta,
Due preti, una vecchia, un lacche'.
- Che bella vita - dicesti -
Ammogliati, una decorazione,
Qui tra queste brave persone,
I modelli della citta'.
Che bella vita, fratello! -
E io sarei stato d'accordo;
Ma un organetto un po' sordo
Si mise a cantare: Ohi Mari...
E fummo quattro oramai
A braccetto per quella via.
Peccato! La malinconia
S'era invitata da se'.
Ardengo Soffici - tratto da Intermezzo
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categoria: Barzellette
Un giovane irlandese entra in un bar di New York e ordina da bere. Arriva un altro giovane e si siede accanto a lui. Dopo qualche bicchiere il primo dice: "Tu hai l'aria di essere irlandese." "Infatti lo sono." "L'occasione merita una bevuta." e i due bevono. Il secondo chiede: "e tu di che città sei?" "Di Dublino" "Anch'io. Beviamo." e bevono. "e in quale zona sei nato?" "Dietro la stazione." "Anch'io'. E bevono un'altra volta. "In che via?" "Camden Street." "Anch'io." e bevono. "a che numero?" "20" "Anch'io" Bevono e bevono ancora. In quel momento squilla il telefono. Il barista risponde e dice: "Si. Gli affari vanno benino. I gemelli 'o Malley si stanno ubriacando un'altra volta."
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categoria: Barzellette
Una donna mette un annuncio sul giornale: "Cercasi uomo maturo che mi ami sul serio senza scappare di casa, che non sia manesco e soprattutto che sia molto virile". Un giorno suonano alla porta, va ad aprire e... vede un handicappato, un uomo sulla sessantina, senza braccia, seduto su una sedia a rotelle che dice: "Sono venuto per l'annuncio...". "L'annuncio? Ma che dice?". "Ma si', l'annuncio che ha scritto sul giornale. Lei voleva un uomo maturo, ed io ho avuto le mie esperienze: due mogli e quattro figli. Nell'annuncio c'era scritto che voleva un uomo che non scappasse di casa, ed io sono sulla sedia a rotelle... che non fosse manesco ed io le mani le ho perse in guerra...". La donna sconvolta non sa cosa rispondere. Poi, le viene un'illuminazione e dice: "Ok, ma la terza cosa? Che fosse virile?". E mentre dice ciò guarda l'uomo curiosa di sapere cosa avrebbe risposto. Questi, senza segni di imbarazzo, le dice: "e secondo lei, come ho fatto a suonare il campanello?".
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categoria: Barzellette » uomini e donne
Un signore molto anziano è sdraiato nel letto in punto di morte. Ha la fedele moglie seduta al suo fianco che lo veglia. Con un filo di voce: - Maria, ti ricordi quando è scoppiata la prima guerra mondiale e mi hanno chiamato per il fronte, e tu eri accanto a me? - Si caro... si! -... e quando poi sono rimasto ferito e sono stato 4 anni in ospedale militare, e tu eri accanto a me, Maria? - Certo caro! - e ti ricordi quando è scoppiata la seconda guerra mondiale e mi hanno richiamato, e tu eri accanto a me? - Come non lo ricordo... -... e quando mi hanno messo in campo di concentramento e dopo sei anni mi hanno liberato? Anche allora tu eri accanto a me, Maria! - Si! - e anche adesso che sto morendo, tu sei sempre accanto a me Maria... - Sempre... - Ah Mari'... - Dimmi... - Ma portassi sfiga?
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categoria: Barzellette
Nicki Lauda dopo il suo grave incidente in formula 1 decide di aprire una propria scuderia. Al momento di dover assumere il suo capo meccanico, mette un annuncio sul giornale e si presentano in moltissimi per il colloquio. Entra il primo e Lauda chiede "Come mai vuole diventare il nostro capo meccanico?" l'uomo risponde " Bè è una vita che vivo in mezzo ai motori e sono la mia passione". Seconda domanda:" Se mi risponde bene a questa è assunto, Nota qualcosa di strano in mè?" allora il meccanico lo guarda attonito e dice " Si certo signore le manca un orecchio" e viene cacciato! Avanti un altro , stessa storia alla domanda rispondono tutti allo stesso modo e vengono cacciati! Entra l'ultimo pretendente al posto di capo meccanico che aveva ascoltato tutto e si siede! " Salve, da quanto fà questo lavoro? "
" Bè da non molto, lavoravo nell'officina di mio zio"
" Non importa mi risponda a questa domanda e sarà assunto"
" Nota qualcosa di strano in mè?" e l'uomo allora dice" Bè si signore, porta le lenti a contatto!!!"
" Bravo lei è assunto, ma mi tolga una curiosità, come ha fatto a vederle". E l'uomo" Mah perchè se non le mancava un'orecchio avrebbe portato gli occhiali"
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categoria: Poesie
Il tramonto della luna
Quale in notte solinga,
Sovra campagne inargentate ed acque,
Là 've zefiro aleggia,
E mille vaghi aspetti
E ingannevoli obbietti
Fingon l'ombre lontane
Infra l'onde tranquille
E rami e siepi e collinette e ville;
Giunta al confin del cielo,
Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno
Nell'infinito seno
Scende la luna; e si scolora il mondo;
Spariscon l'ombre, ed una
Oscurità la valle e il monte imbruna;
Orba la notte resta,
E cantando, con mesta melodia,
L'estremo albor della fuggente luce,
Che dianzi gli fu duce,
Saluta il carrettier dalla sua via;
Tal si dilegua, e tale
Lascia l'età mortale
La giovinezza. In fuga
Van l'ombre e le sembianze
Dei dilettosi inganni; e vengon meno
Le lontane speranze,
Ove s'appoggia la mortal natura.
Abbandonata, oscura
Resta la vita. In lei porgendo il guardo,
Cerca il confuso viatore invano
Del cammin lungo che avanzar si sente
Meta o ragione; e vede
Che a sé l'umana sede,
Esso a lei veramente è fatto estrano.
Troppo felice e lieta
Nostra misera sorte
Parve lassù, se il giovanile stato,
Dove ogni ben di mille pene è frutto,
Durasse tutto della vita il corso.
Troppo mite decreto
Quel che sentenzia ogni animale a morte,
S'anco mezza la via
Lor non si desse in pria
Della terribil morte assai più dura.
D'intelletti immortali
Degno trovato, estremo
Di tutti i mali, ritrovàr gli eterni
La vecchiezza, ove fosse
Incolume il desio, la speme estinta,
Secche le fonti del piacer, le pene
Maggiori sempre, e non più dato il bene.
Voi, collinette e piagge,
Caduto lo splendor che all'occidente
Inargentava della notte il velo,
Orfane ancor gran tempo
Non resterete; che dall'altra parte
Tosto vedrete il cielo
Imbiancar novamente, e sorger l'alba:
Alla qual poscia seguitando il sole,
E folgorando intorno
Con sue fiamme possenti,
Di lucidi torrenti
Inonderà con voi gli eterei campi.
Ma la vita mortal, poi che la bella
Giovinezza sparì, non si colora
D'altra luce giammai, né d'altra aurora.
Vedova è insino al fine; ed alla notte
Che l'altre etadi oscura,
Segno poser gli Dei la sepoltura.
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categoria: Barzellette » religione » preti e suore
Nell'ultima visita a New York, il Papa chiede di poter guidare la sua limousine. La richiesta appare strana, ma il suo desiderio ovviamente viene esaudito. Cosi' l'autista si siede dietro e il papa parte e imbocca l'autostrada. Dopo un po' pero' pigia un po' troppo sull'acceleratore e supera abbondantemente i limiti di velocita'. Ovviamente ad un certo punto viene fermato da un poliziotto. Questi si rende conto della situazione e imbarazzato chiama via radio il suo capitano per avere istruzioni. "Capitano, ho fermato una persona molto importante per eccesso di velocità e non so cosa fare". "e chi sarebbe, il Presidente?". "No! Questo è molto più importante!". "Ma chi e', il segretario generale dell'onu?". "No! Molto più importante!". "Ma insomma chi e'? ". "Capitano, io non lo so chi sia, ma deve essere dannatamente importante. Il suo autista è il Papa! ".
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categoria: Barzellette » anziani
Un uomo e una donna, anziani e vedovi, si incontrano spesso al parco. Parlano, ridono e insomma si stanno simpatici. Un giorno l'uomo le chiede se, cosi' tanto per fare qualcosa, gli terrebbe un po' in mano l'arnese tanto per vedere se prova ancora sensazioni. La donna un po' riluttante accetta. Non succede niente, ma stanno cosi' sulla panchina a parlare come sempre. La cosa si ripete ed essendo in fondo innocua la donna continua a tenere in mano l'arnese del vecchio mentre chiacchierano. Un giorno la donna va come al solito al parco sulla solita panchina, ma l'uomo non si fa vedere. Un po' preoccupata lo cerca e lo vede da dietro seduto su un'altra panchina con un'altra anziana signora al fianco. Segue una scenata: "Ma insomma! Siete proprio tutti uguali, anche da vecchi! Non vi si può perdere d'occhio un attimo che correte subito dietro alla prima gonnella che passa! Sono ferita! Credevo di potermi fidare di te... ma insomma! Cos' ha poi quella li' più di me?". "Il parkinson! ".
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categoria: Poesie
Fumatori di carta
Mi ha condotto a sentir la sua banda. Si siede in un angolo
e imbocca il clarino. Comincia un baccano d'inferno.
Fuori, un vento furioso e gli schiaffi, tra i lampi,
della pioggia fan si che la luce vien tolta,
ogni cinque minuti. Nel buio, le facce
danno dentro stravolte, a suonare a memoria
un ballabile. Energico, il povero amico
tiene tutti, dal fondo. E il clarino si torce,
rompe il chiasso sonoro, s'inoltra, si sfoga
come un'anima sola, in un secco silenzio.
Questi poveri ottoni son troppo sovente ammaccati:
contadine le mani che stringono i tasti,
e le fronti, caparbie, che guardano appena da terra.
Miserabile sangue fiaccato, estenuato
dalle troppe fatiche, si sente muggire
nelle note e l'amico li guida a fatica,
lui che ha mani indurite a picchiare una mazza,
a menare una pialla, a strapparsi la vita.
Li ebbe un tempo i compagni e non ha che trent'anni.
Fu di quelli di dopo la guerra, cresciuti alla fame.
Venne anch'egli a Torino, cercando una vita,
e trovò le ingiustizie. Imparò a lavorare
nelle fabbriche senza un sorriso. Imparò a misurare
sulla propria fatica la fame degli altri,
e trovò dappertutto ingiustizie. Tentò darsi pace
camminando, assonnato, le vie interminabili
nella notte, ma vide soltanto a migliaia i lampioni
lucidissimi, su iniquità: donne rauche, ubriachi,
traballanti fantocci sperduti. Era giunto a Torino
un inverno, tra lampi di fabbriche e scone di fumo;
e sapeva cos'era lavoro. Accettava il lavoro
come un duro destino dell'uomo. Ma tutti gli uomini
lo accertassero e al mondo ci fosse giustizia.
Ma si fece i compagni. Soffriva le lunghe parole
e dovette ascoltarne, aspettando la fine.
Se li fece i compagni. Ogni casa ne aveva famiglie.
La città ne era tutta accerchiata. E la faccia del mondo
ne era tutta coperta. Sentivano in sè
tanta disperazione da vincere il mondo.
Suona secco stasera, malgrado la banda
che ha istruito a uno a uno. Non bada al frastuono
della pioggia e alla luce. La faccia severa
fissa attenta un dolore, mordendo il clarino.
Gli ho veduto questi occhi una sera, che soli,
col fratello, più triste di lui di dieci anni,
vegliavamo a una luce mancante. Ii fratello studiava
su un inutile tornio costruito da lui.
E il mio povero amico accusava il destino
che li tiene inchiodati alla pialla e alla mazza
a nutrire due vecchi, non chiesti.
D'un tratto gridò
che non era il destino se il mondo soffriva,
se la luce del sole strappava bestemmie:
era l'uomo, colpevole. Almeno potercene andare,
far la libera fame, rispondere no
a una vita che adopera amore e pietà,
la famiglia, il pezzetto di terra, a legarci le mani.
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categoria: Barzellette
Un europeo si trova in Sudafrica per motivi di lavoro. Una sera decide di andare al cinema, ma qui giunto vede una lunga fila di negri che aspettano di fare il biglietto per cui si mette in coda. Si avvicina un bianco che gli dice: "Lei non è sudafricano, vero?". L'uomo, sorpreso, ammette di non esserlo. "Cosa ci fa in fila con questi negri? Vada subito alla cassa a fare il biglietto". L'uomo, anche se un po' perplesso, salta la fila e chiede un biglietto per la platea. "Lei non è sudafricano, vero?" gli chiede la cassiera. L'uomo, un po' scocciato, risponde di no. "La platea è per i negri; lei deve andare in galleria!" e gli dà un biglietto per la galleria. L'uomo, sempre meno convinto, sale in galleria. Si mette seduto quando vede l'uomo che vende le bevande. "Una Coca per favore!". La prende e chiede il costo. "Lei non è sudafricano, vero?" domanda il venditore. "No, non sono sudafricano...". "Al cinema solo i negri pagano le bibite" e si allontana senza prendere una lira. Dopo qualche minuto decide di andare in bagno. Gira per tutto il piano, ma non lo trova. Va dalla maschera e gli chiede dove si trovi. "Lei non è sudafricano, vero?". "no, non sono sudafricano!!". "Gli uomini non usano il bagno, vanno alla balaustra e pisciano di sotto.Vede li' c'è già uno che sta pisciando; faccia come lui". Il tizio si mette accanto all'altro e comincia a fare pipi'. "Lei non è sudafricano, vero?" gli dice quasi subito. "No, non lo sono..." risponde ormai rassegnato. "Lei sta pisciando dritto". "Si', e allora?". "Faccia come me: destra, sinistra, destra, sinistra...".
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categoria: Barzellette » uomini e donne
Venticelli
Moglie e marito molto anziani sono seduti in poltrona davanti la TV.
Ad un tratto il marito: prrr!
E la moglie canticchiando: "Venticello de Romaaaaaa"
Dopo un po' l'uomo: prrr!
E la moglie: "Ariventicello de Romaaaaaa"
Poco dopo è la moglie che: PRRRRRR!
E il marito canticchia: "E' arrivato il temporaaaaaleeeee"
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categoria: Barzellette
Una entreneuse si avvicina ad un uomo seduto al tavolino del locale in cui si trovano e gli chiede:
- Ehi, bello! Ti piacerebbe mettermelo dentro? Sai... non ti costerà niente!
Lui, a queste condizioni, accetta immediatamente. Salgono a casa di lei. Quando ha finito e fa per tirarlo fuori, la donna gli stringe le gambe attorno come una morsa e gli dice:
- Un momento tesoro, sono cento sacchi!
- Ma come! Mi avevi detto che infilartelo non costava nulla...
- Esatto! Pero' i cento sacchi sono per toglierlo!
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categoria: Barzellette » religione
Il parroco Don Gualtiero, grande appassionato di golf, si sveglia una domenica mattina. E' un'eccezionale giornata di sole e decide che quel giorno deve giocare a golf. Quindi, dice al curato che non si sente tanto bene e gli chiede se può dir Messa al suo posto. Appena il curato se ne va, Don Gualtiero, quatto quatto, prende la macchina e, felice come una Pasqua raggiunge un campo da golf lontano un centinaio di chilometri, dove, sicuramente, non avrebbe mai incontrato nessuno della sua parrocchia. Si prepara per la prima buca. Si guarda intorno. E' da solo. Bene! Dopo tutto è domenica mattina e sono tutti in Chiesa!
Contemporaneamente, San Pietro che era seduto insieme a Dio e stavano guardando giù dal Paradiso, sbotta:
"Non gliela farai mica passare liscia!"
Il Signore sospirando, risponde "No, credo proprio di no"
Proprio in quel preciso istante, Don Gualtiero scocca il suo primo tiro. La pallina cade sul green, vicino alla buca e, rotolando piano piano ci finisce dentro. Incredibile! Un colpo impressionante! Una buca da 420 iarde in un colpo solo. Roba da fare invidia al campione del mondo di golf! San Pietro è attonito. "Ma come - chiede a Dio - come hai potuto lasciargli fare un colpo del genere?"
Dio ridacchia, guarda San Pietro e risponde: "A chi credi che possa andare a raccontarlo?"
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categoria: Barzellette » uomini e donne
Cari papà e mamma,
da quando sono partita per il collegio sono stata molto trascurata nello scrivervi e mi dispiace della mia negligenza per non aver scritto prima d'ora. Adesso voglio informarvi di tutto, ma prima di leggere, per piacere mettetevi a sedere. Non leggete più avanti se non siete seduti, d'accordo? Bene, allora, sto abbastanza bene oramai, la frattura del cranio con commozione celebrale che mi sono fatta saltando dalla finestra del dormitorio quando è andato a fuoco, poco dopo il mio arrivo, ora è guarita discretamente. All'ospedale sono rimasta appena due settimane e ora ci vedo quasi normalmente e ho solo mal di testa una volta al giorno, per fortuna, all'incendio del dormitorio e al mio salto dalla finestra, assistè un benzinaio che lavora qui accanto: è stato lui a chiamare i pompieri e l'ambulanza. E' venuto anche a trovarmi all'ospedale e siccome non avevo dove andare per via dell'incendio, è stato tanto carino da invitarmi a dividere con lui il suo appartamento. A dire la verità è una stanza nello scantinato, ma è piuttosto graziosa. E' un gran bel ragazzo e ci siamo innamorati alla follia e abbiamo intenzione di sposarci. Non abbiamo ancora deciso il giorno adatto, ma sarà prima che si cominci a vedere la mia gravidanza. Ebbene si, mamma e papà, sono incinta. Lo so che non vedete l'ora di diventare nonni e sò che avrete per il bambino lo stesso affetto e la stessa tenerezza che avete avuto per me quando ero piccola. La ragione del ritardo del nostro matrimonio è che il mio ragazzo ha una piccola infezione che ci impedisce di fare gli esami del sangue prematrimoniali; per disattenzione l'ha attaccata anche a me. Sa che lo accoglierete in famiglia a braccia aperte. E' gentile e benché non sia tanto istruito, ha una grande ambizione. Anche se è di razza e religione diversa dalle nostre, so che la tolleranza che avete manifestato così spesso non permetterà di prendervela per questo. Ora che vi ho aggiornato, voglio dirvi che non c'è stato nessun incendio, non ho avuto fratture del cranio o commozioni celebrali, non sono stata all'ospedale, non sono in cinta, non sono fidanzata, non ho preso nessuna infezione e non ho nemmeno il ragazzo. Però, ho avuto appena la sufficienza in storia e sono sta bocciata in chimica, ma voglio che questi voti li vediate nella prospettiva giusta.
Con tanto affetto, vostra figlia…
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