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categoria: frasi d'amore

Mi manchi già

Mi manchi già
e sei soltanto sulla porta di casa
Mi manchi già
adesso stai uscendo a fare la spesa
Mi manchi già
sento i tuoi passi mentre scendi le scale
Più te ne vai
e più io sento il mio dolore che sale
Mi manchi già
ma tra di noi lo sai che basta il pensiero
proprio così
Se tu mi pensi sembrerà che sia vero
Io sono qua
tu devi solamente chiudere gli occhi
Ti sembrerà
che io sia li con te davvero e che ti tocchi
Sentimi
ti sto chiamando
Sentimi
io cerco di raggiungerti
ovunque tu sia
Sentimi
ti sto pensando
Sentimi
io cerco di raggiungerti
ovunque tu sia...

Mi manchi già
prendo la macchina e ti vengo a cercare
ci provo ma
lei non si accende
allora niente da fare
Ritorno su
ma nella stanza c'è soltanto il tuo odore
te lo dirò
perchè io so che tu mi puoi ascoltare
Sentimi
ti sto parlando
Sentimi
io cerco di raggiungerti
ovunque tu sia
Sentimi
ti sto chiamando
Sentimi
io cerco di raggiungerti
ovunque tu sia...

A noi non servono telefoni
c'è un filo sopra la città
mi stai dicendo che ti liberi
e stai tornando indietro
ormai sei quà.

1995

STADIO

segnalata da fanny venerdì 24 agosto 2007

stelline voti: 28; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: frasi d'amore

Ti vado cercando
tra il bianco spumoso delle onde impetuose
e il limpido chiarore delle increspature del mare:
lontano...all'orizzonte.

Ti vado cercando
nei profumi dei miei ricordi,
nei miei pensieri,
nel vento arrendevole e in quello prepotente,
nel cielo di notte tra le stelle...

Ti cerco...cuore mio.

Ti vado cercando
tra i granelli di sabbia
raccolti dalla mia mano destra,
tra le gocce di pioggia immobili
sulle foglie di uva fragola,
tra i colori accesi di un quadro,
tra le note delle nostre canzoni,
...nel guscio di una conchiglia.

Ti cerco...cuore mio.

Ti vado cercando
tra le nuvole...
quelle chiare del mattino
e le rosate del tramonto,
nel calore del sole,
nel refrigerio del ghiaccio.

Ti vado cercando
all'ombra degli alberi,
nel fruscio delle loro foglie,
nel ritmare del mio respiro,
nelle mie preghiere.

Ti vado cercando
tra i rami del limone,
nel calore di una roccia di montagna,
tra le lancette del mio orologio,
nelle parole di chi ascolto...
nel ricordo di una parola.

Ti cerco...cuore mio.

Ti vado cercando
in una città piovosa,
in frammenti raccolti nei cassetti,
tra le memorie stanche,
nelle reliquie spente,
in una voce amica,
nella notte,
nel tempo.

segnalata da fanny lunedì 10 dicembre 2007

stelline voti: 8; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: aforismi » stati d`animo » tristezza

In questa realtà dove tutto è illusione
In questa vita dove tutto è illusione

Pensavo di piacerti...
Ma non è così
non è mai stato così
ne per te
ne per nessun'altra
per te sono solo il tuo migliore amico
detto questo …
se leggerai queste parole …
capirai tutto …
ormai io neanche tento più
so già che non sarai mia
io vivo nell'illusione
in certi momenti …
nella quiete della città …
mi accorgo che nulla è come sembra.

Uccidetemi ….
tanto è come se fossi già morto
questa non è vita
o meglio non è la mia vita
pensavo che tutto fosse perfetto …
aspetto la falce da un momento all’altro
una morte indolore
tanto so che in pochi piangeranno per me

veri amici???
Due o tre
Ed il più importante
Ora non c’è

io non amo nessuno
o meglio
non sono ancora riuscito ad amare

una storia seria???
Mai avuta
La sto aspettando
Ma non arriva ancora
E ormai speranze ne ho poche

Vedo la mia vita passare attimo dopo attimo
Rimpiangendo di non aver colto l’attimo
Lei …
Anzi …
loro non lo sanno …
d’altronde meglio così
non mi guarderebbero più con lo stesso sguardo
ormai non so più come comportarmi
restarle vicino senza dare dell’occhio
difficile
Anzi impossibile …

segnalata da soad venerdì 8 agosto 2008

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

IL NOSTRO MARE

C’era il bisogno di andare
C’era la voglia di fare tutto ciò che non puoi immaginare
Mentre sei a Milano nel traffico ad imprecare
Mentre vai a lavorare.
C’era la voglia d’amore
Che timido entra come un raggio di sole
E si appoggia sulle labbra per dare quel sapore
Che scivola nel cuore e fa sparire ogni dolore.
Che cosa hai fatto? Sarai stata buona
Di corsa a pregare mentre la campana suona
C’è un Dio che non ti abbandona, ma anzi perdona
E ci regala questa “avventurona”
E questa volta sta dalla parte di questa splendida persona…
Questa ragazza che tiene l’amore negli occhi
Stella cadente di mille notti, brivido quando mi tocchi
Non credere in noi due sarebbe da sciocchi.
Devo tessere il mio benessere per essere
Come voglio io
Ma quando il tuo amore mi elesse re
E tu entrasti come un calesse nel cuore mio.
Ora non sono più ferito, sono guarito
Sul mio trono sono salito.
Guardo la stella che mi indichi col dito
E sa farsi riconoscere in un cielo infinito.
Camminavamo in riva al mare
E i tuoi capelli si muovevano al vento
Io cercavo di ricordare
Un altro momento in cui ero così contento
Ma non lo sono riuscito a trovare
Per questo cerco di essere attento
A non perdermi nemmeno un minuto di noi
Ma vedrai, se sarai nei guai con me ne uscirai
E ti accompagnerò da qui in poi.
E al ritorno lungo la riviera, quella magica atmosfera
Creata da noi due e da quel sogno che si avvera
Sullo sfondo, un altro mondo, una città che non sembrava vera
Poi io e te mano nella mano andavamo incontro alla sera.
Questa piccola gita, che mi ha segnato la vita
La porterò sempre dentro di me
Sarà l’immagine più colorita
Dai baci con le dita, allo stare abbracciato a te.
Ti porterò dentro ai miei occhi
Come quell’immagine riflessa nel canale
E quando sentirò male, penserò a questa vacanza speciale
E al nostro amore grande e immenso come quel mare.
…Il nostro mare

LucaG - tratto da MyLyrics

segnalata da LucaG venerdì 4 giugno 2010

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categoria: Poesie

Autunno Meteoropatico

Nel folto grigiore urbano
a sprazzi splendente,
l'astro ameno del giorno
si cela sfumato e corbellante
sui quei volti indifferenti
dei loro convulsi corpi
spediti verso le proprie mete,
mentre placida l'autunno intraprende le sue piroette
sul libeccio che aspira sfociare
in una intensa pioggia
di melanconia da scordare!
Cromie sfumate
si allontanano avvolte
nel silenzio dietro ogni angolo,
mentre foglie brune e gialle
sussurrano il loro stormire
sotto alle mie suola,
le vie come vesti di cenere
si tingono d'ombre
ed errate congetture
che come un veleno
il cuore inerte rende immobile!
Dal parabrezza ahimè
ignava or cerco
il riflesso rarefatto dell'etere,
la metamorfosi che la Terra
dona in tale momento,
ma l'umido asfalto
nel suo abbraccio inerte,
privano i miei occhi
da quel bagliore incantato!
È un'assenza costante,
un'obliterazione implacabile
che mi spacca il cuore,
respiro saviamente riposta
solo nella tua casa, nella tua vita!
Amor che or mi sei lontano...
E così, rimango prigioniera
del tempo irremovibile,
senza poter annusare
il profumo del risveglio
delle dolci caldarroste
dopo l'amplesso dei sensi
dalle più sensuali movenze.
Le strade or si ergono
come celle asfittiche,
in cui l'autunno canta
folate stonate dal crepitio
della malinconica pioggia
da cancellare sulla mia pelle!
Ma le mie pietrificate membra non avvertono la lirica,
mancano i sensi per catturarne l'essenza vibrante...
Eppure là fuori,
la sconfinata bellezza
delle bronzee foglie
che danzano
e danzano in cerchio,
come candide gocce di rugiada,
e l'arcobaleno
dalle tenue tonalità,
rendono magnifico
il mio sguardo di vita o di morte,
in un'arpa che la natura accorda!
Mi sfugge la speranza d'averti,
che come fronde caduche
or siamo amanti scostanti
nel fruscio che si leva
come cantilena
nelle piaghe che risvegliano
il presente nel traffico
dagli assordanti clacson,
ma tra le mura dell'urbanità
che mi imprigiona e avvita,
resto legata a un panorama monotono e opaco,
annusando fragranze
che la mia città frutta,
come un animale assetato
di antichi olezzi che non trovo!
Forse un giorno astratto fuggirò
da questo scuro labirinto,
dalle urla della metropoli
che opprime e confonde,
per vivere l'autunno
con lo sguardo estinto
dalla meteoropatia
sulle spalle di una natura
che implora respiro profondo!
Fuggirò per raggiungerti.
E fino a quel giorno,
mi dedicherò a ricordare
immersa nella caverna dell'urbanità infame
che esiste un mondo
di intervalli e cadenze,
non solo ricamati di nostalgie
e reminiscenze in amarezze,
ma anche di intagli
di sbuffi d'aliti di vita
da cogliere per vitalizzare
quei momenti da lavare
con fiducia nella fede
che in quel giorno che verrà
sarà magione per l'amore,
senza grigiore e senza orpello
a offrire un autunno
senza affanno e senza ombrello!

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra mercoledì 4 ottobre 2023


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