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categoria: Barzellette
Siamo nel paese della frutta. C'e' un'Uva cattivissima e molto prepotente che và in giro. L'Uva incontra una Mela: - Mela spostati, senno' ti sparo... - Si, si... scusami, passa pure... L'Uva continua e va oltre. Dopo un po' incontra una Pera: - Pera spostati senno' ti faccio nera... - Per l'amor del cielo! Ecco mi sposto subito, scusami... e così avanti tutta la frutta e gli ortaggi si spostano al procedere di questa Uva cattivissima e prepotente, fino a che... - Fico spostati altrimenti... Il Fico che voleva fare il fico: - No non mi sposto, non mi fai paura Uva.. - Vuoi fare a botte? Levati di mezzo! - No, non mi fai paura... - Guarda che ti sparo! - estraendo un pistolone. - Non ci credo... non mi prenderai in giro come gli altri... - Ah si? B a n G! Aaaahhhh... Morale: Fico secco, Uva passa!
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categoria: Barzellette
Un uomo di nome John vive una vita tranquilla, ha una bella moglie ed un buon lavoro. Ma da circa un anno soffre di terribili giramenti di testa e fitte allo stomaco.
Si decide ad andare dal medico che dopo un attenta visita gli dice che i suoi guai sono dovuti all'altra pressione sui testicoli e deve operarsi d'urgenza per asportarli.
John cade in depressione e dopo una settimana si decide ad operarsi.
Dopo una settimana esce dall'ospedale confuso ma saldamente deciso nel ricostruirsi una nuova vita.
Passeggiando vede un bel negozio di abiti e vi entra.
Gli viene incontro un commesso sulla quarantina ben vestito e sorridente.
John gli chiede un abito elegante ma sportivo nello stesso tempo.
Il commesso gli da un occhiata e dice :"46 di pantalone e 50 di spalle" John rimane stupito e gli chiede come abbia fatto ad indovinare al volo le sue taglie ed il commesso:"è il mio lavoro".
John dice al commesso vorrei anche una camicia ed il commesso:"lei ha una quaranta di collo e preferisce le camicie button down", john rimane sempre più stupito ed il commesso ribatte:" è il mio lavoro".
John chiede anche un bel paio di scarpe ed il commesso :"mi lasci indovinare lei porta un42 e mezzo pianta larga!" john si complimenta con il commesso e lui :"è il mio lavoro".
John chiede al commesso un paio di boxer ed il commesso "le prendo subito una quarta".
John risponde: "no mi spiace porto la terza da quando ho vent'anni" ed il commesso :" mi spiace ma con una terza lei rischia di premere troppo i testicoli e potrebbe avere forti dolori!"
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categoria: Barzellette
La Nasa ha programmato un esperimento
per provare la resistenza dell'uomo in totale solitudine nello spazio.
Per l'esperimento vengono scelti tre uomini: un noto play boy svizzero,
un famoso lettore di gialli e un accanito fumatore. Tutti e tre, secondo
il progetto Nasa, dovranno essere spediti nello spazio su tre navicelle
separate, dove dovranno rimanere in solitudine per ben sei mesi!! Viene
concesso loro solo di portare con se' qualcosa che li possa aiutare a
passare il tempo durante il periodo di permanenza nello spazio. Arriva
il giorno della partenza. Il play boy entra nella sua navicella con un'enorme
borsa contenente filmini sexy... e parte. Il lettore di gialli porta con
se una mezza biblioteca di gialli di tutti i generi... e parte. Il fumatore,
ovviamente, si presenta con qualche migliaio di sigarette e sigari di
vario genere, sale sull'ultima navicella... e parte. Passano i sei mesi
e le tre navicelle tornano sulla Terra. Il primo ad uscire e' il play
boy... che sembra piuttosto soddisfatto dell'esperienza. Ringrazia e se
ne va. Si apre poi il portellone della navicella su cui era il lettore
di gialli, anch'esso sembra soddisfatto dell'esperienza fatta. Ringrazia
e se ne va. Infine si apre il portellone della navicella sulla quale era
il fumatore e appare una figura sconvolta, con gli occhi a palla, otto
sigarette in bocca due nelle orecchie e due nel naso. Ad un tratto apre
la bocca e fa: - FIAM... MI... FE... RIIIII!!
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categoria: Barzellette
Tra vampiri
Nel rifugio dei vampiri e' l'ora del ritorno dalla caccia e lentamente iniziano a rientrare tutti. Ne arriva uno che ha ancora un filo di sangue che gli cola dal bordo della bocca.
"Hai fatto buona caccia?", chiedono i compagni e lui, invitandoli ad avvicinarsi alla finestra dice: "Vedete quel convento in fondo alla vallata?" e tutti: "Sì!"
"Era pieno di suore, me le sono succhiate tutte"
Nello sbigottimento generale arriva un'altro vampiro con la bocca completamente insanguinata. "E' andata bene anche a te, stasera!" esclamano i compagni. Anch'egli li invita alla finestra e dice: "Vedete quell'abbazia sulla cima della collina?" "Sì, la vediamo" "C'erano cento Frati li ho seccati tutti"
Si alza un brusio di invidia che viene interrotto dall'arrivo di un'altro vampiro con la faccia copletamente coperta dal sangue, le ali inzuppate. "Per te è sicuramente andata ancora meglio, racconta!!!"
Anch'egli chiama i compagni alla finestra e dice: "Vedete quel campanile in mezzo al paese?"
"Certo, lo vediamo"
"Beh, io non l'ho visto!!!"
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categoria: Poesie
Arsenio
I turbini sollevano la polvere
sui tetti, a mulinelli, e sugli spiazzi
deserti, ove i cavalli incappucciati
annusano la terra, fermi innanzi
ai vetri luccicanti degli alberghi.
Sul corso, in faccia al mare, tu discendi
in questo giorno
or piovorno ora acceso, in cui par scatti
a sconvolgerne l'ore
uguali, strette in trama, un ritornello
di castagnette.
E' il segno d'un'altra orbita: tu seguilo.
Discendi all'orizzonte che sovrasta
una tromba di piombo, alta sui gorghi,
più d'essi vagabonda: salso nembo
vorticante, soffiato dal ribelle
elemento alle nubi; fa che il passo
su la ghiaia ti scricchioli e t'inciampi
il viluppo dell'alghe: quell'istante
è forse, molto atteso, che ti scampi
dal finire il tuo viaggio, anello d'una
catena, immoto andare, oh troppo noto
delirio, Arsenio, d'immobilità...
Ascolta tra i palmizi il getto tremulo
dei violini, spento quando rotola
il tuono con un fremer di lamiera
percossa; la tempesta è dolce quando
sgorga bianca la stella di Canicola
nel cielo azzurro e lunge par la sera
ch'è prossima: se il fulmine la incide
dirama come un albero prezioso
entro la luce che s'arrosa: e il timpano
degli tzigani è il rombo silenzioso
Discendi in mezzo al buio che precipita
e muta il mezzogiorno in una notte
di globi accesi, dondolanti a riva, -
e fuori, dove un'ombra sola tiene
mare e cielo, dai gozzi sparsi palpita
l'acetilene -
finché goccia trepido
il cielo, fuma il suolo che t'abbevera,
tutto d'accanto ti sciaborda, sbattono
le tende molli, un fruscio immenso rade
la terra, giù s'afflosciano stridendo
le lanterne di carta sulle strade.
Così sperso tra i vimini e le stuoie
grondanti, giunco tu che le radici
con sé trascina, viscide, non mai
svelte, tremi di vita e ti protendi
a un vuoto risonante di lamenti
soffocati, la tesa ti ringhiotte
dell'onda antica che ti volge; e ancora
tutto che ti riprende, strada portico
mura specchi ti figge in una sola
ghiacciata moltitudine di morti,
e se un gesto ti sfiora, una parola
ti cade accanto, quello è forse, Arsenio,
nell'ora che si scioglie, il cenno d'una
vita strozzata per te sorta, e il vento
la porta con la cenere degli astri.
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categoria: Barzellette » politica » Berlusconi
Berlusconi va a visitare una scuola elementare, ed entra in una classe proprio nel corso di una discussione sul significato delle parole. La maestra chiede al Presidente del Consiglio se la vuole aiutare a spiegare il significato della parola 'tragedia'. Lui accetta e chiede a uno dei ragazzi che gli faccia un esempio di tragedia. Questo si alza e dice: "Se il mio migliore amico gioca in mezzo alla strada e una macchina lo investe, questa è una tragedia!" "No," replica Berlusconi, "non proprio, questo sarebbe un 'incidente'!". Una bambina alza la mano: "Se un autobus con cinquanta bambini cadesse da un burrone, uccidendo tutti, questa sarebbe una tragedia!" "No, nemmeno questa," risponde il Presidente del consiglio, "questa sarebbe una 'grande perdita'!". La sala resta muta. Nessun volontario. Berlusconi chiede: "Non c'è nessun altro qui che può darmi un esempio di tragedia?"; finalmente un bambino, dal fondo della sala, alza la mano e con voce tranquilla dice: "Se l'aereo presidenziale, trasportando lei e la sua famiglia, fosse colpito da un missile, uccidendo tutti i passeggeri, questa sarebbe una tragedia!" "Ottimo!" esclama Berlusconi "Giusto! E potresti anche dirmi perché sarebbe una tragedia?" "Certo... Perché non sarebbe un 'incidente' e neppure una 'grande perdita'...".
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categoria: Barzellette
Un contadino è nella stalla a mungere la mucca. Quando il secchio è già mezzo pieno, la mucca con una zampata lo rovescia. Il contadino non si scompone, prende un pezzo di corda, sale su uno sgabello e lega la zampa posteriore della mucca ad un trave del soffitto della stalla. Con calma ricomincia a mungere. Riarrivato a metà secchio, paff!, un colpo con l' altra zampa ed il secchio si rovescia di nuovo. Il contadino prende un altro pezzo di corda, risale sullo sgabello e lega l' altra zampa posteriore ad una trave del soffitto. Con la solita calma ricomincia a mungere. Metà secchio e puntualmente, paff!, una codata ed il secchio è di nuovo vuoto. Sempre senza scomporsi cerca un pezzo di corda, non ne trova, allora sale sullo sgabello e con una mano alza al soffitto la coda della mucca, con l' altra si sfila la cintura dei calzoni per legare la coda. Nel fare questo i calzoni gli cadono alle caviglie. Nel medesimo istante si apre la porta della stalla ed entra sua moglie che inorridita gli chiede: "Ma cosa stai facendo?". Il contadino, sempre calmissimo, guarda la moglie, guarda la mucca, si guarda i calzoni e risponde: " Beh, trombo la mucca, tanto se ti dico che volevo mungerla non mi credi!!".
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categoria: Barzellette
C'erano una volta un uomo perfetto e una donna perfetta. Si incontrarono e, siccome la loro relazione era perfetta, si sposarono. Il matrimonio fu semplicemente perfetto. E anche la loro vita insieme era ovviamente perfetta. In una notte di Natale buia e tempestosa, l'uomo perfetto e la donna perfetta stavano viaggiando in macchina su una strada molto tortuosa, quando all'improvviso notarono al lato della strada un uomo, che aveva evidentemente problemi con il suo mezzo di trasporto. Siccome erano una coppia perfetta, si fermarono per aiutarlo. L'uomo era Babbo Natale, e aveva un enorme sacco pieno di regali. Siccome non volevano deludere tutti i bambini del mondo la sera di Natale, l'uomo perfetto e la donne perfetta si offrirono di accompagnare Babbo Natale con la loro auto, e presto si ritrovarono a distribuire i regali. Purtroppo le condizioni della strada e del tempo continuarono a peggiorare, finche' l'uomo perfetto, la donna perfetta e Babbo Natale ebbero un incidente. Solo uno di loro riusci' a sopravvivere. Quale dei tre? (La risposta si trova alcune righe sotto) La donna perfetta è l'unica che si salva: era l'unico personaggio reale, perché' Babbo Natale non esiste, e neanche un uomo perfetto. (Donne alla lettura vi ho fatto un bel complimento, vero?) Per le donne la E-mail finisce qui. Gli uomini ma, ripeto, non le donne, scendano ancora di alcune righe. Se Babbo Natale e l'uomo perfetto non esistono, vuol dire che al volante c'era la donna perfetta. Questo spiega perché' c'è stato l'incidente. Tra l'altro, se sei una donna e stai leggendo, abbiamo la prova anche di qualcos'altro: che le donne non fanno mai quello che gli si dice. Che perla di saggezza!! (Alberto - 06/10/99)
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categoria: Poesie
Lavorare stanca
I due, stesi sull'erba, vestiti, si guardano in faccia
tra gli steli sottili: la donna gli morde i capelli
e poi morde nell'erba. Sorride scomposta, tra l'erba.
L'uomo afferra la mano sottile e la morde
e s'addossa col corpo. La donna gli rotola via.
Mezza l'erba del prato è così scompigliata.
La ragazza, seduta, s'aggiusta i capelli
e non guarda il compagno, occhi aperti, disteso.
Tutti e due, a un tavolino, si guardano in faccia
nella sera, e i passanti non cessano mai.
Ogni tanto un colore più gaio li distrae.
Ogni tanto lui pensa all'inutile giorno
di riposo, trascorso a inseguire costei,
che è felice di stargli vicina e guardarlo negli occhi.
Se le tocca col piede la gamba, sa bene
che si danno a vicenda uno sguardo sorpreso
e un sorriso, e la donna è felice. Altre donne che passano
non lo guardano in faccia, ma almeno si spogliano
con un uomo stanotte. O che forse ogni donna
ama solo chi perde il suo tempo per nulla.
Tutto il giorno si sono inseguiti e la donna è ancor rossa
alle guance, dal sole. Nel cuore ha per lui gratitudine.
Lei ricorda un baciozzo rabbioso scambiato in un bosco,
interrotto a un rumore di passi, e che ancora la brucia.
Stringe a sè il mazzo verde - raccolto sul sasso
di una grotta - di bel capevenere e volge al compagno
un'occhiata struggente. Lui fissa il groviglio
degli steli nericci tra il verde tremante
e ripensa alla voglia di un altro groviglio,
presentito nel grembo dell'abito chiaro,
che la donna gli ignora. Nemmeno la furia
non gli vale, perché la ragazza, che lo ama, riduce
ogni assalto in un bacio c gli prende le mani.
Ma stanotte, lasciatala, sa dove andrà:
tornerà a casa rotto di schiena e intontito,
ma assaporerà almeno nel corpo saziato
la dolcezza del sonno sul letto deserto.
Solamente, e quest'è la vendetta, s'immaginerà
che quel corpo di donna, che avrà come suo, sia,
senza pudori, in libidine, quello di lei.
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categoria: Barzellette
Nel paese della frutta c'è un'uva cattivissima e arrabbiatissima che va in giro.
L'uva incontra una mela: "Mela spostati, sennò ti sparo!".
E la mela: "sisisi... scusami, scusami, passa pure".
L'uva continua e va oltre.
Dopo un pò incontra una pera: "Pera spostati sennò ti faccio nera".
E la pera: "Per l'amor del cielo, ecco mi sposto subito, scusami".
E cosí avanti.
Tutta la frutta e gli ortaggi si spostano al procedere di questa uva cattivissima e presuntuosa... finchè: "Fico spostati altrimenti...".
Il fico che voleva fare il fico: "No non mi sposto, non mi fai paura!".
"Vuoi fare a botte? Levati di mezzo!".
"No, non mi fai paura!".
"Guarda che ti sparo!" fa l'uva estraendo un pistolone.
"Non ci credo... non mi prenderai in giro come gli altri!".
"Ah sí?".
B A N G!!!!! Aaaaahhhh... MORALE: Fico secco, Uva passa....
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categoria: Barzellette
Una coppia si reca in vacanza sulle rive di un bel laghetto. Il marito ama andare a pescare in barca sul lago, mentre alla moglie piace leggere un bel libro. Una mattina il marito decide di restarsene a casa a dormire e allora la moglie decide di prendere la barca e di andare a leggere un buon libro in mezzo al lago. Mentre sta leggendo viene affiancata dalla barca della Guardia Costiera e il finanziere le chiede cosa stia facendo. Lei candidamente gli risponde: "Sto leggendo il mio libro". Il finanziere le dice che lei si trova in una zona in cui è vietato pescare. Lei, sempre candidamente, gli risponde: "Va bene, ma io non sto pescando". Il finanziere replica: "Ma lei possiede tutto l'equipaggiamento. Le devo fare la multa!". Allora la donna, stanca della poca ragionevolezza del finanziere, gli dice: "Se lei mi fa la multa io l'accusero' di avermi violentato". Il finanziere, scioccato, replica: "Ma io non vi ho neppure toccato!". E la donna: "Certo! Ma lei ha tutto l'equipaggiamento!".
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categoria: Barzellette
Alcuni giorni prima di Natale. Nell'ufficio postale di un paesino gli impiegati trovano nella cassetta una lettera con su la scritta "Per Babbo Natale". Non sapendo dove mandarla la aprono e leggono: "Caro Babbo Natale, sono un bambino di sette anni, mi chiamo Marco e vorrei chiederti un regalo. La mia famiglia è poverissima, perciò non ti chiedo giocattoli, ma che mandi al mio indirizzo un milione di lire, così anche noi possiamo festeggiare il Natale con gioia.". Gli impiegati della posta, commossi, decidono di fare una colletta e, raggiunta la cifra di 500.000 lire, spediscono le banconote all'indirizzo del povero bambino. L'anno successivo, nello stesso periodo, nello stesso ufficio postale, gli impiegati trovano un'altra busta "Per Babbo Natale". La aprono e leggono: "Caro Babbo Natale, sono Marco, il bambino povero che ti ha scritto l'anno scorso. Vorrei chiederti lo stesso regalo dell'anno scorso, un milione di lire. Ti ringrazio per aver esaudito il mio desiderio lo scorso anno, ma quest'anno mandami un assegno non trasferibile, perché l'altra volta quei ladri delle poste si sono fregati mezzo milione!".
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categoria: Barzellette
La fiaba dell'uva
Nel paese della frutta c'è un'uva cattivissima e arrabbiatissima che va in giro. L'uva incontra una mela: "Mela spostati, sennò ti sparo!"
E la mela: "Sisisi... scusami, scusami, passa pure"
L'uva continua e va oltre. Dopo un po' incontra una pera: "Pera spostati sennò ti faccio nera"
E la pera: "Per l'amor del cielo, ecco mi sposto subito, scusami"
E così avanti. Tutta la frutta e gli ortaggi si spostano al procedere di questa uva cattivissima e presuntuosa... finché: "Fico spostati altrimenti..."
Il fico che voleva fare il fico: "No non mi sposto, non mi fai paura!"
"Vuoi fare a botte? Levati di mezzo!"
"No, non mi fai paura!"
"Guarda che ti sparo!", fa l'uva estraendo un pistolone
"Non ci credo... non mi prenderai in giro come gli altri!"
"Ah sì?"
BANG!!!
"Aaaaahhhh..."
MORALE: Fico secco, Uva passa...
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categoria: Barzellette
La coda
Un uomo entra in un ufficio pubblico e trova l'impiegato allo sportello che legge il giornale, così gli si avvicina e chiede: "Senta vorrei..."
"Lei vorrebbe? Ma con tutta la gente che c'è qua dentro lei osa saltare il turno? Si metta in fila e aspetti come fanno tutti!"
L' uomo incredulo si guarda intorno e nota che nell'ufficio non c'era nessuno! Si avvicina di nuovo allo sportello e chiede: "Senta vorrei..."
"Miiii ancora lei è? Uffa! Ma chi si crede di essere per non rispettare la fila?"
"Ma guardi che non c'è ness..."
"TORNI SUBITO IN FILAAAA e mi faccia lavorare"
L'uomo esasperato prende un mattone da terra e lo scaraventa contro l'impiegato che leggeva il giornale: "MA CHE CAVOLO FA? MI LANCIA I MATTONI? MA IO LA DENUNCIOOOOOO"
"E COME DIAVOLO FA A SAPERE CHE SONO STATO IO IN MEZZO A TUTTA STA FOLLA?"
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categoria: Barzellette » religione » preti e suore
Milano. Il Piero, giovane industrialotto, incontra due suoi amici: Luca e Valter: "Uhe raga', venite come con me a fare un giro sul nuovo Ferrarino che mi sono fatto!". Tutti d'accordo, salgono sull'auto che parte lasciando mezzo chilo di pneumatici sull'asfalto. Pieno centro citta': 100, 120 km/h. Il Luca: "Dai, Piero, rallenta un po'!". "Ma dai, questa è una macchina sicura e poi abbiamo sant'Ambrogio che ci protegge!". "Fammi scendere, tu sei matto!". Ed il Luca scende nella sicura periferia milanese. Il Piero riparte con il Valter che è un po' preoccupato. Sgommata, accelerazione super: 150, 200 km/h. Il Valter non ce la fa piu': "Fammi scendere, fammi scendere!". "Ma dai, la domino benissimo questa macchinetta e poi figurati col sant'Ambrogio che ci protegge!". Ed anche il Valter riesce infine a scendere. Il Piero riparte, sgommata, 200, 250 km/h. Ad un certo punto sente due colpi sulla spalla. Un po' impaurito chiede: "Uhe chi l'e'?". "Sono il sant'Ambrogio, fammi scendere!"
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categoria: Barzellette
Un tizio sta tentando di insegnare a sua moglie a giocare a Golf, ma non avendo molto successo decide di farle prendere delle lezioni private. La moglie si presenta per la prima lezione e l'istruttore le chiede di fargli vedere alcuni tiri. Questa ci prova e riprova ma non riesce a mandare la pallina più in la di qualche metro. L'istruttore ci pensa un po' e poi le dice: " Credo di aver capito. Il suo problema è come tiene la mazza... è un po’ troppo rigida nell'impugnatura. Se mi permette vorrei darle un consiglio: provi a tenere la mazza come farebbe con... ehm... il pene eretto di suo marito!". La signora si posiziona, ancheggia un po' e tira. Perfetto! Tiro lungo, arco perfetto, la pallina si ferma nel mezzo del green a meno di un metro dalla buca. "Signora, mi complimento, stiamo andando molto meglio. Se pero' ora volesse togliersi la mazza dalla bocca e riprovare con le mani!?!"
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categoria: Barzellette
Nicki Lauda dopo il suo grave incidente in formula 1 decide di aprire una propria scuderia. Al momento di dover assumere il suo capo meccanico, mette un annuncio sul giornale e si presentano in moltissimi per il colloquio. Entra il primo e Lauda chiede "Come mai vuole diventare il nostro capo meccanico?" l'uomo risponde " Bè è una vita che vivo in mezzo ai motori e sono la mia passione". Seconda domanda:" Se mi risponde bene a questa è assunto, Nota qualcosa di strano in mè?" allora il meccanico lo guarda attonito e dice " Si certo signore le manca un orecchio" e viene cacciato! Avanti un altro , stessa storia alla domanda rispondono tutti allo stesso modo e vengono cacciati! Entra l'ultimo pretendente al posto di capo meccanico che aveva ascoltato tutto e si siede! " Salve, da quanto fà questo lavoro? "
" Bè da non molto, lavoravo nell'officina di mio zio"
" Non importa mi risponda a questa domanda e sarà assunto"
" Nota qualcosa di strano in mè?" e l'uomo allora dice" Bè si signore, porta le lenti a contatto!!!"
" Bravo lei è assunto, ma mi tolga una curiosità, come ha fatto a vederle". E l'uomo" Mah perchè se non le mancava un'orecchio avrebbe portato gli occhiali"
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categoria: Barzellette
Incontri paranormali
Una notte un bambino veneto è svegliato da strani rumori e luci. Incuriosito esce e vede in mezzo ai campi un disco sospeso in aria con sotto un'ometto. Il bambino si avvicina e chiede:
"CHI SITO TI?"
L'altro gli risponde: "E.T."
"EH, NO!", risponde il bimbo, "TE LO G'HO CHIESTO PRIMA MI!!"
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categoria: Barzellette
Cappuccetto Rosso va in giro per il bosco, e tutta giocosa, raccoglie i funghi, canticchiando una canzoncina: "Un fughetto, trallalà, due funghetti, trallalà, tre funghetti, trallalà...".
Un nanetto la osserva, e decide di approfittare dell'occasione.
Cosí si stende in mezzo al sottobosco, si tira giù la lampo (aveva uno zip al lampone) ed aspetta gli eventi.
Cappuccetto Rosso passa finalmente di lí e continua la sua filastrocca: "Quattro funghetti, trallalà, cinque funghetti, trallalà, Sei funghe..., Sei funghe..., Sei funghe..., Sei funghetti, trallalà...".
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categoria: Poesie
Il tramonto della luna
Quale in notte solinga,
Sovra campagne inargentate ed acque,
Là 've zefiro aleggia,
E mille vaghi aspetti
E ingannevoli obbietti
Fingon l'ombre lontane
Infra l'onde tranquille
E rami e siepi e collinette e ville;
Giunta al confin del cielo,
Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno
Nell'infinito seno
Scende la luna; e si scolora il mondo;
Spariscon l'ombre, ed una
Oscurità la valle e il monte imbruna;
Orba la notte resta,
E cantando, con mesta melodia,
L'estremo albor della fuggente luce,
Che dianzi gli fu duce,
Saluta il carrettier dalla sua via;
Tal si dilegua, e tale
Lascia l'età mortale
La giovinezza. In fuga
Van l'ombre e le sembianze
Dei dilettosi inganni; e vengon meno
Le lontane speranze,
Ove s'appoggia la mortal natura.
Abbandonata, oscura
Resta la vita. In lei porgendo il guardo,
Cerca il confuso viatore invano
Del cammin lungo che avanzar si sente
Meta o ragione; e vede
Che a sé l'umana sede,
Esso a lei veramente è fatto estrano.
Troppo felice e lieta
Nostra misera sorte
Parve lassù, se il giovanile stato,
Dove ogni ben di mille pene è frutto,
Durasse tutto della vita il corso.
Troppo mite decreto
Quel che sentenzia ogni animale a morte,
S'anco mezza la via
Lor non si desse in pria
Della terribil morte assai più dura.
D'intelletti immortali
Degno trovato, estremo
Di tutti i mali, ritrovàr gli eterni
La vecchiezza, ove fosse
Incolume il desio, la speme estinta,
Secche le fonti del piacer, le pene
Maggiori sempre, e non più dato il bene.
Voi, collinette e piagge,
Caduto lo splendor che all'occidente
Inargentava della notte il velo,
Orfane ancor gran tempo
Non resterete; che dall'altra parte
Tosto vedrete il cielo
Imbiancar novamente, e sorger l'alba:
Alla qual poscia seguitando il sole,
E folgorando intorno
Con sue fiamme possenti,
Di lucidi torrenti
Inonderà con voi gli eterei campi.
Ma la vita mortal, poi che la bella
Giovinezza sparì, non si colora
D'altra luce giammai, né d'altra aurora.
Vedova è insino al fine; ed alla notte
Che l'altre etadi oscura,
Segno poser gli Dei la sepoltura.
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