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categoria: Barzellette
"Come è successo?" chiede il dottore al contadino di mezza eta che gli si è presentato con una gamba rotta. "Dottore, 25 anni fa'...". "Non importa partire da cosi' lontano, mi dica semplicemente come si è rotto la gamba stamani". "Come stavo dicendo... 25 anni fa', quando avevo appena iniziato a lavorare alla fattoria, la prima notte, appena sono andato a letto, la figlia del fattore (ragazza stupenda, mi creda..) è entrata nella mia stanza e mi ha chiesto se volessi qualcosa. Io le risposi che no, andava tutto bene. "Sei sicuro?" - mi chiese di nuovo. "Sono sicuro" - le dissi. "Non c'è proprio *niente* che io possa fare per te?" - continuo' a chiedermi. "Credo proprio di no..." - conclusi. "Mi scusi, " - chiede il dottore al contadino - "ma cosa ha a che fare questa storia con la sua gamba?". "Beh, stamattina, quando mi sono finalmente reso conto di che cosa volesse dire quella ragazza, sono caduto dal tetto...".
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categoria: Barzellette » soldi
Ricchi e poveri
Due grandi amici studiavano insieme all'università. Dopo aver terminato gli studi trovano entrambi lavoro come assessori ai trasporti, ma in due comuni diversi. Dopo qualche anno uno decide di invitare l'altro a casa sua. Quando l'invitato arriva vede una villa immensa, con un giardino bellissimo con intorno animali esotici che passeggiano qua e là, poi vede che il suo amico ha 5 macchine sportive una più costosa dell'altra, e così via. Allora l'ospite stupito chiede al padrone di casa: "Ma come hai fatto a diventare così ricco in così poco tempo, mentre io sono poco più di un poveraccio?"
Al che il suo amico riccone gli ribatte: "Come sai bene sono l'assessore ai trasporti in questo comune"
E l'altro: "E allora? Anch'io sono un assessore..."
"Sì, ma vedi quella strada lì in fondo?"
"Sì!"
"Vedi, è bastato farla un po' più stretta e usare materiali un po' più scadenti..."
Allora il suo amico più povero risponde: "Ah, adesso ho capito tutto!!!". Dopo qualche anno, quest'ultimo decide di invitare il suo amico ricco a casa. Quando questo arriva a casa dell'amico una volta povero, vede un supercastello, con i giardini pensili, immensi boschi, centinaia di servitori, un enorme parco macchine, un jet privato ed un elicottero, allora stupefatto chiede al suo amico prima povero come abbia fatto a diventare così sfacciatamente ricco. Al che il suo amico gli risponde: "Come sai anch'io sono l'assessore ai trasporti"
"E allora?", risponde il primo ancora sotto shock per quello visto
"E allora, vedi quell'autostrada lì in fondo?"
"No!"
"Appunto!!!"
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categoria: Barzellette » religione » preti e suore
Un ragazzo, piuttosto secchione a scuola, vuol farsi pastore luterano a tutti i costi. Per questo va contro il volere della famiglia e il consiglio degli amici, che considerano troppo impulsiva la sua scelta. Così dopo due anni di noviziato è un pastore. Vive fuori dall’Italia così nessuno lo vede. Dopo qualche anno pero' ritorna, privo delle vesti tradizionali, anzi in abito borghese. Agli amici che gli chiedono il perché del suo ritorno, risponde: "Ho deposto il mio abito: era una missione che non faceva per me. Ho scoperto alcuni aspetti del luteranesimo che non conoscevo e che non mi piacciono." Uno degli amici gli fa: "La negazione del libero arbitrio." "Beh, no". Un altro: "Il peso delle attività pastorali!" "No". "La difficoltà con la lingua inglese!" "No, no". "e cosa allora?" "i luterani possono sposarsi! Pazzesco!"
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categoria: Barzellette
Due compagni di scuola intraprendono carriera politica presso due partiti diversi. Dopo alcuni anni il primo va a trovare il secondo. Questo vive in una stupenda villa, con piscine e campi da tennis, possiede 5 Ferrari, l'autista per la Mercedes e tante altre comodita'. "Senti.." - chiede - "Ma come hai fatto?" - "Beh..!" - risponde l'altro - "Adesso sono Assessore ai Lavori Pubblici.!" - "Questo non spiega.!" - "No..? Allora, la vedi quella strada laggiù in fondo..? E' bastato farla un po' più stretta.. un po' più corta.." - "Aaah..! Ho capito, adesso..!" - Dopo un paio d'anni si ritrovano a casa dell'altro: una villa grandissima, 10 Ferrari, autisti, piscine e aeroporto privato. "Caspita... sei ancora più in gamba di me...! Ma come hai fatto..? - "La vedi quella strada là in fondo..?" - "No...!" - "Appunto...!" -
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categoria: Barzellette
Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini.
Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il top management decise che si sarebbe dovuto vincere l'anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema.
Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano. In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana. Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c'erano troppe persone a comandare e troppe poche a remare. Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi. Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore:
"Dobbiamo ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità".
L'anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri. La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato. Al momento la società italiana e' impegnata a progettare una nuova canoa.
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categoria: Barzellette
Due amici si incontrano dopo 10 anni: "Beppe! Come stai! Era molto che non ci vedevamo". "E' vero Gino, ma ora stai tranquillo che ci vedremo più spesso, sai da poco tempo abito qui nel tuo stesso palazzo". "Bene e come ti trovi?". "Una meraviglia, c'è la vista sul mare, aria buona, e sopratutto, te lo dico in confidenza, in questo palazzo ci sono 20 donne, ed io ho fatto del sesso con 19". I due continuano a parlare del più e del meno fino al momento di salutarsi. Gino torna a casa la sera e racconta alla propria moglie "Sai Luisa chi ho incontrato oggi? Beppe, un mio vecchio amico che non vedevo da anni. Abita qui nel nostro stesso palazzo, e si trova benissimo. Beppe mi ha fatto una confidenza, mi raccomando pero' non lo dire a nessuno". "Quale confidenza?". "Mi ha detto che ha contato 20 donne nel nostro palazzo e che lui ha fatto all'amore con 19. Con una, meno male, non c'è riuscito". E la moglie: "Sai Gino chi deve essere... quella del terzo piano con il bimbo piccolo!".
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categoria: Barzellette
Un uomo di nome John vive una vita tranquilla, ha una bella moglie ed un buon lavoro. Ma da circa un anno soffre di terribili giramenti di testa e fitte allo stomaco.
Si decide ad andare dal medico che dopo un attenta visita gli dice che i suoi guai sono dovuti all'altra pressione sui testicoli e deve operarsi d'urgenza per asportarli.
John cade in depressione e dopo una settimana si decide ad operarsi.
Dopo una settimana esce dall'ospedale confuso ma saldamente deciso nel ricostruirsi una nuova vita.
Passeggiando vede un bel negozio di abiti e vi entra.
Gli viene incontro un commesso sulla quarantina ben vestito e sorridente.
John gli chiede un abito elegante ma sportivo nello stesso tempo.
Il commesso gli da un occhiata e dice :"46 di pantalone e 50 di spalle" John rimane stupito e gli chiede come abbia fatto ad indovinare al volo le sue taglie ed il commesso:"è il mio lavoro".
John dice al commesso vorrei anche una camicia ed il commesso:"lei ha una quaranta di collo e preferisce le camicie button down", john rimane sempre più stupito ed il commesso ribatte:" è il mio lavoro".
John chiede anche un bel paio di scarpe ed il commesso :"mi lasci indovinare lei porta un42 e mezzo pianta larga!" john si complimenta con il commesso e lui :"è il mio lavoro".
John chiede al commesso un paio di boxer ed il commesso "le prendo subito una quarta".
John risponde: "no mi spiace porto la terza da quando ho vent'anni" ed il commesso :" mi spiace ma con una terza lei rischia di premere troppo i testicoli e potrebbe avere forti dolori!"
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categoria: Poesie
Passero solitario
D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli,
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.
Tu, solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia vòto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirommi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.
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categoria: Barzellette
Due amici si incontrano dopo molti anni. Uno è veramente mal combinato e ha un'aria depressa. "Beppe, come stai? Ti vedo depresso...". "Depresso? Ti ricordi mia moglie Evelina? Mi ha lasciato per andare con un rappresentante di commercio e mi ha vuotato il conto in banca". L’Amico lo abbraccia: "Non te la prendere... in fin dei conti hai i tuoi figli...". "i figli? Mia figlia fa la squillo e non la vedo da tre anni... mio figlio è gay...". L’Amico comincia a diventare imbarazzato: "Ma allora sei solo a casa?". "Casa? Quale casa?! Mi hanno sfrattato perché sono disoccupato e non pagavo l’affitto...". "Beh, direi che hai ragione ad essere incazzato...". "Incazzato... certo che lo sono... pensa che oggi un gatto nero mi stava tagliando la strada... mi ha visto... si è fermato... e si è toccato le balle!".
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categoria: Poesie
Il carnevale di Gerti
Se la ruota si impiglia nel groviglio
delle stesse filanti ed il cavallo
s'impenna tra la calca , se ti nevica
fra i capelli e le mani un lungo brivido
d'iridi trascorrenti o alzano i bambini
le flebili ocarine che salutano
il tuo viaggio e i lievi echi si sfaldano
giù dal ponte sul fiume
se si sfolla la strada e ti conduce
in un mondo soffiato entro una tremula
bolla d'aria e di luce dove il sole
saluta la tua grazia-hai ritrovato
forse la strada che tentò un istante
il piombo fuso a mezzanotte quando
finì l'anno tranquillo senza spari.
Ed ora vuoi sostare dove un filtro
fa spogli i suoni
e ne deriva i sorridenti ed acri
fumi che ti compongono il domani;
ora chiedi il paese dove gli onagri
mordano quadri di zucchero dalle tue mani
e i tozzi alberi spuntino germogli
miracolosi al becco dei pavoni.
(Oh , il tuo carnevale sarà più triste
stanotte anche del mio , chiusa fra i doni
tu per gli assenti:carri dalle tinte
di rosolio , fantocci ed archibugi,
palle di gomma , arnesi da cucina
lillipuziani:l'urna li segnava
a ognuno dei lontani amici l'ora
che il gennaio si schiuse e nel silenzio
si compì il sortilegio.E' carnevale
o il dicembre s'indugia ancora?Penso
che se muovi la lancetta al piccolo
orologio che rechi al polso , tutto
arretrerà dentro un disfatto prisma
babelico di forme e di colori...)
E il natale verrà e il giorno dell'anno
che sfolla le caserme e ti riporta
gli amici spersi e questo carnevale
pur esso tornerà che ora ci sfugge
tra i muri che si fendono già.Chiedi
tu di fermare il tempo sul paese
che attorno si dilata?Le grandi ali
screziate ti sfiorano , le logge
sospingono all'aperto esili bambole
bionde , vive , le pale dei mulini
rotano fisse sulle pozze garrule.
Chiedi di trattenere le campane
d'argento sopra il borgo e il suono rauco
delle colombe?Chiedi tu i mattini
trepidi delle tue prode lontane?
Come tutto si fa strano e difficile
come tutto è impossibile , tu dici.
La tua vita è quaggiù dove rimbombano
le ruote dei carriaggi senza posa
e nulla torna se non forse
in questi disguidi del possibile.
Ritorna là fra i morti balocchi
ove è negato pur morire;e col tempo che ti batte
al polso e all'esistenza ti ridona,
tra le mura pesanti che non s'aprono
al gorgo degli umani affaticato,
torna alla via dove con te intristisco
quella che mi additò un piombo raggelato
alle mie , alle tue sere:
torna alle primavere che non fioriscono.
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categoria: Barzellette » dal medico
E' indetta una grande conferenza tra sessuologi. Ad un certo punto, dopo che hanno parlato in molti, si alza l'ultimo sessuologo e dice:
- Io mi sono specializzato in statistiche. Con il nostro lavoro abbiamo
potuto dividere gli italiani secondo il numero di volte che fanno l'amore.
Come conferma di questi dati si alzeranno in piedi quelli nella sala che appartengono ai gruppi che descrivero'.
Allora: il 38% degli Italiani fanno l'amore almeno due volte alla
settimana. Provate ad alzarvi!
Molti si alzano, e tutti i presenti si stupiscono di come effettivamente
all'incirca il 38% dei presentii in sala si siano alzati.
- Poi, il 33% degli Italiani fanno l'amore almeno due volte al mese.
E di nuovo si alza circa il 33% delle persone presenti in sala.
- Il 23% degli Italiani fa l'amore almeno una volta ogni 3 mesi.
Si alza il 23% dei presenti. Quelli che si sono alzati si guardano con
aria triste ed un po' rammaricata.
- Il 5.8% degli Italiani fa l'amore almeno una volta ogni 6 mesi!
Timidamente, molto vergognosamente, si alza un piccolo gruppettino di persone, che si guarda con aria molto avvilita.
- Infine, c'e' un piccolo 0.2% che fa l'amore solo una volta all'anno!!
Improvvisamente, tutto contento, si alza uno in fondo alla platea e grida:
- Sono ioooo!! Sono iooo!!!
Tutti lo guardano esterrefatti.
- Guardatemi!!! Sono qui!! Evviva!!! Sono iooo!!
A questo punto il vicino timidamente gli chiede:
- Scusi, ma fa l'amore una sola volta all'anno, come fa ad essere cosi'
contento?
- PERCHE' E' STASEERAAAA!!!
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categoria: Barzellette
Due amici s'incontrano dopo anni, uno dall'aspetto normale, l'altro ben vestito con auto di lusso. "Pero', che carriera! Ma come hai fatto?". "Sono entrato in politica". "Ma si diventa cosi' ricchi?". "Ero il responsabile della costruzione di un'autostrada nel Sud; progetto molto moderno, 3 corsie, spartitraffico a siepe, ecc. Poi, in realta', ho pensato che di corsie ne bastavano due... la siepe, se anche non c'era... insomma, alla fine sono avanzati due miliardi e sai come vanno queste cose...". "Capisco...". Anni dopo i due si reincontrano. Il secondo è diventato ricchissimo: auto lussuosissima, autista, portaborse, ecc. "Ma come hai fatto?". "Ho seguito il tuo consiglio: sono entrato in politica anch'io. Andiamo a casa mia, cosi' ne parliamo meglio". Villa con campo di tennis e piscina. "Veramente bello, ma... in che campo della politica sei entrato?". "Anch'io mi occupo di autostrade. Vieni alla finestra: la vedi quell'autostrada laggiu', a 4 corsie?". "No, veramente non la vedo". "Appunto".
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categoria: Frasi d'amore » lettere
Per Teresa Guiccioli - 25 Agosto 1819
Mia carissima Teresa, ho letto questo libro nel tuo giardino; amore mio, tu non c'eri, o io non avrei potuto leggerlo. E' uno dei tuoi favoriti e lo scrittore era un amico mio. Tu non capirai queste parole inglesi, e altri non le capiranno, ecco la ragione per cui non le ho scarabocchiate in italiano. Ma riconoscerai la calligrafia di colui che ti amò appassionatamente, e capirai che, su un libro che era tuo, poteva solo pensare all'amore. In questa parola, bellissima in tutte le lingue, ma soprattutto nella tua - Amor mio - è compresa la mia esistenza qui e dopo. Io sento che esisto qui, e sento che esisterò dopo, per quale scopo lo deciderai tu; il mio destino riposa con te, e tu sei una donna di diciotto anni, che ha lasciato il convento due anni fa. Desidererei che fossi rimasta lì, con tutto il mio cuore, o, almeno, che non ti avessi incontrata nel tuo stato di donna sposata. Ma per questo è troppo tardi. Io ti amo e tu mi ami o almeno, cosi dici, e agisci come se mi amassi, il che comunque è una grande consolazione. Ma io ancor più ti amo e non posso cessare di amarti. Pensa a me qualche volta, quando le Alpi e l'oceano ci divideranno, ma non sarà cosi a meno che tu non voglia.
Lord Byron
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categoria: Poesie
A Silvia
Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d'amore.
Anche peria tra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovanezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.
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categoria: Barzellette
Tre astronauti devono partire per lo spazio per un viaggio che durerà anni. Naturalmente visto che staranno nello spazio per tanto tempo sono liberi di portarsi quello che vogliono, per rendere meno gravoso il passare del tempo. Il primo dice che gli piacciono le donne e cosi' si porta dietro 20 donne bellissime. Il secondo dice che adora mangiare, cosi' gli riempiono l'astronave di ogni possibile alimento. Il terzo confessa di essere un patito per il fumo e cosi' gli riempiono l'astronave di sigari e sigarette. I tre partono quindi ognuno con la sua astronave. Dopo 10 anni finalmente ritorna il primo astronauta. Si apre il portellone ed escono dozzine di bambini. Gli chiedono come è andata e lui: "Ah, veramente una bella missione". Dopo un po' arriva il secondo; si apre il portellone e ne esce una sfera compatta di lardo di 200 Kg che tutto contento se ne va. Dopo un po' arriva il terzo; si apre il portellone ed esce l'astronauta incazzato come una bestia. Gli chiedono com'e' andata e lui: "i ceriniiiiii...!!"
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categoria: Barzellette » uomini e donne
Un signore molto anziano è sdraiato nel letto in punto di morte. Ha la fedele moglie seduta al suo fianco che lo veglia. Con un filo di voce: - Maria, ti ricordi quando è scoppiata la prima guerra mondiale e mi hanno chiamato per il fronte, e tu eri accanto a me? - Si caro... si! -... e quando poi sono rimasto ferito e sono stato 4 anni in ospedale militare, e tu eri accanto a me, Maria? - Certo caro! - e ti ricordi quando è scoppiata la seconda guerra mondiale e mi hanno richiamato, e tu eri accanto a me? - Come non lo ricordo... -... e quando mi hanno messo in campo di concentramento e dopo sei anni mi hanno liberato? Anche allora tu eri accanto a me, Maria! - Si! - e anche adesso che sto morendo, tu sei sempre accanto a me Maria... - Sempre... - Ah Mari'... - Dimmi... - Ma portassi sfiga?
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categoria: Barzellette » anziani
Un vecchietto di oltre 80 anni si sposa con una bella ragazza di 18 anni.
La prima notte di nozze entrambi si denudano e il vecchietto mostra alla sposa tre dita.
La ragazza tutta felice gli dice: "Oh caro, vuol dire che stanotte lo faremo tre volte?".
"No, vuol dire che... puoi scegliere il dito!"
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categoria: Barzellette » animali
Alcune formiche stanno giocando a calcio sul fondo di un bicchiere.
Una di esse le incita: "Forza! Se vinciamo, l'anno prossimo giochiamo in coppa".
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categoria: Barzellette
Il giudice"Signorina, quanti anni avete?" "Ventisei signore!" Il giudice"Bene, ora potete giurare di dire la verita'"
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categoria: Barzellette
Mio padre aveva lavorato nella stessa azienda per dodici anni. Poi lo licenziarono per sostituirlo con un computer grosso cosi'. Fa tutto ciò che faceva mio padre, ma meglio. La cosa più deprimente è che mia madre ha abbandonato la casa e ne ha comprato uno (Woody Allen).
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