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categoria: Poesie

IL CORAGGIO CHE NON C'E'

Ci sono giorni in cui la vita è piena di perché
La speranza fa fatica a risolvere i tuoi se
Perdi fede nell'amore nella gente e pensi che
Sia impossibile soffrire più di te
Sono i giorni in cui ti arrendi al mondo intorno per
Non sentire la paura di un coraggio che non c'è
E ti senti così solo da non poterne più
Senza forza per lottare aspetti

Una via di uscita un domani che
Curi la ferita chiusa dentro te
Se la cercherai, troverai il coraggio che non c'è

E quando sbagli non importa ci riproverai
Ci sarà sempre una porta un ostacolo per noi
Quel che conta veramente è non rinunciare mai
Perché forse c'è soltanto a un passo

Una via d'uscita, un domani che
Porti un'altra vita per tutti anche per te
Se ci crederai, troverai il coraggio che non c'è

Per tutti quelli che non l'hanno più
Per chi l'ha perso e lo sta cercando
E per chi sta male come stavi tu
Ma che ancora spera fino a che poi ci sarà

Una via d'uscita un domani che
Porti un'altra vita per tutti anche per te
Una strada che non si perda nel dolore

Non lasciarti andare cerca dentro te
Quella via d'uscita, il domani che
Tu ritroverai dentro quel coraggio che ora c'è

Mattel

segnalata da matteo mercoledì 7 novembre 2007

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categoria: Frasi d'amore

..ho scalato una montagna..
sono partito forte,fiducioso..
nessuna paura..nessun segno di debolezza..
e ho iniziato la scalata..
talvolta cadevo e mi rimettevo
impiedi senza problemi..
sudore..fatica..sofferenza..
ma anke soddisfazioni..gioie,
fino a quando qualcosa molto
più grande di me..e di te..
mi ha travolto..avvolto..
mi ha fatto volare..
mi ha preso tra le sue ali e illuso
di esser capace di librarmi nell'aria..
ma non è stato così..
xkè sono caduto..
come altre volte del resto..
ma stavolta no..
stavolta non riesco a rimettermi impiedi..
non riesco a trovare la forza
per drizzare le gambe ancora una volta..
ho kiesto aiuto..
ma la mia voce è risuonata nel vuoto..
ho pianto...
ma ero il solo ad ascoltarne il rumore..
ho sofferto..
ma ero il solo a sentirne il dolore..
ora kiedo amore..
e l'energia per continuare questa scalata..

crazyboy

segnalata da crazyboy sabato 15 dicembre 2007

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categoria: Poesie

Un Padre

Quando un Padre muore
il tuo cuore scoppia,
non hai più parole.

Ti senti inerme e svuotato dentro,
il filing che ti univa
si recide in un momento.

Lui che ti ha protetto sempre dalle insidie quotidiane,
ora ti costringe ad affrontarle tutte...
anche quelle più dolorose e strane.

Se sei cresciuto, fai finta di accettare questo evento naturale,
ma poi, quando sei solo con te stesso, provi tanto male.

Hai dentro un buco nero e profondo,
che non si riempirà mai del tutto...
neanche se ti aggrapperai alle gioie del mondo.

Non potrai più parlargli o farci questione,
non vedrai più il suo sguardo allegro
o i suoi muscoli in tensione.

Non ti urlerà più:- Falla finita!
Ma ti farà venir voglia di seguirlo nell'altra vita.

Un Padre che se ne va per sempre,
è un tarlo che hai nel cervello,
un tarlo che pian piano ti rosicchia la mente.

Andrai avanti aggrappandoti ad altri affetti,
ad altre emozioni,
ma lui sarà sempre dentro di te
a controllare le tue travolgenti passioni.

Vorrai sognarlo e vedere il suo viso ogni giorno della vita,
ma lui per non farti soffrire si nasconderà...
e tu berrai una dose d'oblio,
per ricominciare la giornata in salita.

Un Padre è una figura strana ed affascinante,
quando ce l'hai, lo accusi sempre...
quando lo perderai non potrai che camminare con le tue sole gambe.

Ed allora recandoti a trovarlo in una tomba bianca,
dentro di te avrai voglia di urlare...
ti sentirai solo e stanco.

Vallant Langosco

segnalata da Vallant giovedì 14 gennaio 2010

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categoria: Frasi d'amore » lettere

TI PREGO
Trattami con gentilezza. mio adorato padrone,
perché nessun cuore al mondo
ti è più grato del mio cuore.

Non spezzare il mio spirito con un bastone perché,
anche se ti leccherò le mani mentre mi percuoti,
la tua pazienza e comprensione
mi insegnano molto più in fretta le cose
che tu vuoi che io impari.

Parlami spesso, perché la tua voce per me è
la musica più dolce del mondo,
e tu te ne accorgi dal modo forsennato
con cui dimeno la coda quando le mie orecchie
sentono i tuoi passi che si avvicinano.

Quando fa freddo o piove, per favore
tienimi dentro casa, perché ormai sono un animale domestico,
non più abituato a vivere fuori,
e non chiedo altro che il privilegio di accucciarmi
ai tuoi piedi vicino al focolare.

E se tu non hai casa,
ti seguirò nella neve e nel ghiaccio,
resterò insieme a te, come se ci trovassimo
nella casa più confortevole di tutta la terra,
perché sei il mio Dio ed io sono il tuo devoto adoratore.

Riempimi la ciotola di acqua fresca,
così che io non debba mai soffrire la sete.

Dammi, per favore, del buon cibo,
in modo che io possa mantenermi in buona salute,
giocare e ubbidire ai tuoi desideri, camminare vicino a te,
stando all'erta e pronto a proteggerti con la mia vita,
se la tua dovesse essere in pericolo.

E possa il Signore mantenermi sempre sano
e non allontanarmi mai da te.

E quando verrà il momento, tienimi tra le tue braccia,
e che le tue mani mi concedano il pietoso
beneficio di un riposo eterno;
ed io ti lascerò sapendo, con l'ultimo respiro che esalerò,
che il mio desiderio sarà sempre salvo nelle tue mani

segnalata da MARINES domenica 17 ottobre 2010

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categoria: Aforismi » vita

IL MONDO IN CUI VIVO
Il mondo, in cui vivo, è freddo...
La vita, che conduco, è difficile da accettare...
Il credo, in cui credo, è sperimentale...
L'amore, che io dono, è grande, ma a volte traballa...
La dolcezza, che ho, viene travisata...
La tenerezza, che è in me, spesso, straripa dai miei pori, ma non è percepita....
La perseveranza nel mio cammino è inutile...
La tenacia nei miei principi non viene accettata.....
Il mio "Io" viene schiacciato....
Il mio comportamento verso gli altri a volte non viene capito...
sento che i miei sentimenti vengono calpestati....
I miei desideri sono sogni....e sono miei e soltanto miei....
Le agitazioni, i turbamenti fanno parte della mia vita....
La sera è la mia unica speranza di quiete…
Non sopporto più la mia prigione....
La mia gioia viene raggiunta da piccole cose , che gli altri, forse, neanche apprezzano....
La mia intelligenza vacilla....
Il mio cuore soffre.....
Il mio cervello non è soltanto una scatola calcolatrice, era una scatola piena di risorse...
Il mio obiettivo è uscire dalla situazione nella quale giaccio da troppo tempo,
spero: con tutto l'Amore che c'è in me....
Le lacrime sono calde e salate e bagnano le mie gote....
L'Amore che ricevo, vorrei fosse grande come quello che io do.....
Questa è la mia parte invisibile,
per coloro i quali non sanno leggere tra le righe....e non mi amano.....

segnalata da marines venerdì 1 luglio 2011

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categoria: poesie

quando incontri l'amore

come si fa a sapere
quando hai trovato l'amore.
non è scolpita nella
corteccia di olmo maestoso
. non è scritto nel cielo
sopra. i fiumi e corsi d'acqua
e neanche sui libri,
né sulle foglie degli alberi
tutti noi facciamo molti errori
nella nostra vita,
e a volte sono troppi e
non si possono contare,
ma adesso capisco che
sel vostro cuore è
riscaldato dal sorriso
di un anima lontana
e sentire la tua anima piena di gioia,
così come sentire il suo dolore,
molto profondamente,e voi accorgete che
lunghe lacrime scivolare su guance dolci
e i due cuori soffrono insieme,
questo è l'amore completo che
rende completi entrambi,
. due anime si avvolgono
tra lacrime e sorrisi
una nuova vita nasce
per diventare uno!

daniela cesta

segnalata da Daniela cesta giovedì 6 settembre 2012

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categoria: Aforismi » vita

La vita è bella …anche quando…
Sarebbe troppo semplice e riduttivo, dire che la vita è bella,
quando tutto stà andando per il verso giusto.
E’ facile essere felici, quando hai un lavoro che ti piace, quando sei innamorato, quando hai la giornata piena d’impegni.
Ma si sà,la ruota gira,e quello che oggi hai,potresti non averlo più,quello per cui tu dicevi che bella la vita,potrebbe andare vanificato.
Provare ad essere felici, ad amare la vita, anche quando non hai nulla,anche se quello che hai non corrisponde a quello che avresti voluto.
Amare la vita anche quando ,passi un terzo di essa a soffrire,
per colpa tua, di altri o del fato.
Pronunciare questa frase “la vita è bella”, nel tuo periodo più buio, non è cosa da niente, dirlo forse è più semplice che crederci.
ma se ci credi,forse riuscirai a comprendere il vero significato di questa vita.
perchè la vita è bella non perchè tu hai, ma perchè tu dai…nonostante tutto.
la vita è bella perchè tu sai di potercela fare ad affrontare le difficoltà, a non arrenderti e a sperare che le cose migliorino.
la vita è bella,in ogni angolo, in ogni dove,con chiunque tu sia,
anche se sei con il tuo nemico.
la vita è bella anche se il tuo amore non è corrisposto, quel che conta è amare, e se ami verrai sempre rimborsato di questo, anche se non da chi di dovuto.
la vita è bella anche se il tuo percorso non è mai lineare, ma pieno di curve ed ostacoli.
E puoi trovare la felicità se ti estranei da quello che per la società vuol dire essere felici, cerca dentro te i motivi per esserlo,e vedrai che l’essere felici è un concetto astratto,
non si può essere felici in eterno.
La felicità dura un attimo, e spesso nemmeno ce ne accorgiamo, perchè troppo presi dal rincorrerla, ma non rincorriamo quella giusta, quella vera.
Seguiamo i nostri obbiettivi,ci realizziamo e crediamo che questo vuol dire essere felici, ma non è cosi.
La felicità la trovi nei piccoli gesti quotidiani, nei silenzi ascoltati, nei vuoti riempiti, nei sorrisi regalati e nell’amore vissuto.
La vita è Bella…se cerchiamo di vivere la felicità e non d’inseguirla.

Alberto Pisano

segnalata da marines martedì 23 ottobre 2012

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categoria: Aforismi » vita

Il vagabondo del cosmo

E' finito, non esiste più, s'è disgregato, s'è dissolto, è stato
distrutto dai suoi stessi figli...Adesso sono solo a vagare
nell'immenso vuoto dello spazio solcato da sfere metalliche. Un
lungo viaggio m'attende fra le stelle in cerca di nuove menti,
di nuove vite, in cerca d'un nuovo mondo, in cerca di qualcuno
che non abbia in sè il seme dell'egoismo, della violenza del male...
Che cosa ci sarà in quelle sfere?...Ciò che abbiamo sempre cercato
misto al vecchio perfetto, o qualcosa a noi sconosciuta? Non saprei...
Non ho altra scelta che girare per le galassie in cerca d'una mente
che mi aiuti a fermare e guardare quelle sfere metalliche per far
conoscere all'intero cosmo il loro mistero, e se qualche mente mi
chiederà chi sono, risponderò che sono il vagabondo del cosmo,
l'essere più inferiore delle galassie, l'uomo senza pace, senza
amore, senza equilibrio, un piccolo pezzo di fango d'un pantano
sperduto fra l'immensità del cosmo...Prima o poi doveva succedere...
quel pantano s'è disseccato e tutti gli esseri che vi vivevano si
sono estinti, e a forza di seccare è diventato arido fino a
disgregarsi. E di tutto quel complesso messo su pazientemente,
egoisticamente, s'è salvato un solo atomo che adesso va alla
ricerca di una qualche mente che asciughi le sue lacrime...di una
mente che gli dica che quel brutto sogno è finito e ne comincerà
uno nuovo, di una mente che non lo illuda e non lo faccia più
soffrire, di una mente che lo faccia essere se stesso, che non lo
inganni, che non lo chiuda in una maschera, di una mente che gli
dica che è libero di fare ciò che vuole perchè ora non è più fango...

(1973)

vincenzo corsaro

segnalata da vincenzo corsaro martedì 12 febbraio 2013

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categoria: poesie

CORONA DI SPINE

io sono cresciuta, ai piedi della chiesa,
giocavo a nascondino, e mi nascondevo tra i sedili
oppure dietro le statue dei santi,

guidati dal sacerdote, nella quaresima
noi ragazzi, decidemmo di fare una corona di spine,
i maschi con i spessi guanti, tagliarono i filari di spine,

intrecciarono una corona di spine, che sembrava
scintillare sotto i raggi del sole di aprile,
la posero sotto la croce, accanto all'altare,

io piccola e ingenua, la guardavo e mi sembrava,
molto bella, di un verde vivo, con le spine aculee e grosse
poi, nella mia mente, venne il pensiero di Gesu..

il Signore aveva portato quella corona, io la toccavo
incuriosita, pensavo"è davvero dolorosa, sul capo?"
senza pensarci ancora, la poggiai sul mio capo...

il mio urlo fu terribile! Gettai la corona in terra,
toccai la mia testa e il dolore tra i capelli,
dove la spina aveva spinto, nella mia carne,

stavo per fuggire, ma qualcosa trattenne me
raccolsi la corona di spine, con delicatezza,
la poggiai sotto la Croce, e mi sedetti ai suoi piedi.

Quel momento un velo squarciò, la mia mente,
immaginai tutto il dolore sofferto dal Signore,
rimasi in silenzio fino a quando, il sole tramontò

e sentii la voce di mia nonna che chiamava il mio nome.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta lunedì 24 novembre 2014

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categoria: Poesie

Melanconia Pioggia

Melanconica Pioggia

Nel giorno cupo
la pioggia forte scroscia,
tra le strade deserte
e i vetri oscuri.
Un'anima solitaria soffre,
nel suo cuore solo ombre!
Sotto il cielo grigio,
triste patema!
Gocce come lacrime
dal cielo cadono,
come pensieri affranti
che nel cuore affondano,
e il freddo umido nell'animo
si aggrovigliata nei respiri.
E l'ombra della solitudine
si espande come bomba d'acqua.
L' anima si fa lago,
ristagna il dolore,
soffre supplizio,
si arrende all'oblio!
Tra i riflessi d'argento
dell'acqua che scorre,
è la melanconia
che avvolge come un velo,
nella pioggia che ancora cade
senza un compenso.
Ma allo schiarire dei nembi,
una stella di sera brilla,
guidando il cammino
con dolcezza e scintilla,
a rischiarare speranze,
in un nuovo giorno sereno,
ove ogni palpito di vita
sia essenza d'amore
nella calda gioia di sapersi amare.

Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra giovedì 16 maggio 2024

stelline voti: 7; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore

Ieri ho toccato il fondo con un dito
il soffio gelido della morte stava per sfiorarmi
ho bevuto fino a star male, ho bevuto così tanto che ho creduto di morire
ho bevuto perchè la tristezza di averti persa è ritornata nel mio cuore puntuale come un orologio
E il mio dolore era inquantificabile
volerti telefonare ma non averne il coraggio
volerti parlare ma continuare a vivere immobile nel dubbio di saperti persa per sempre,lontana da me + che mai
Tra due fuochi ero in balia
tra due vie ero indeciso
due alternative mi devastavano la psiche attraverso il timore di non saper scegliere o non aver il coraggio di scegliere
Ho scelto la via del suicidio
folle folle folle
bere fino a crepare questo ho scelto
Alcool come veleno per il mio corpo e il mio spirito
Alcool come veleno per la fine della mia vita
Sono stato male
tanto mele
come non avrei mai immaginato
il mio corpo non era + mio
la mia mente non mi apparteneva +
tutto ciò che faceva parte di me era andato via
ieri c'era solo un giovane uomo che soffriva e che vigliacco stava per affondare e perdere sè stesso nell'alcool
Solo un nome mi ha permesso di ritornare in vita e di reagire al tutto
Solo il tuo nome continuavo a delirare mentre vomitavo il veleno con cui pensavo di porre fine a tutto
Francesca
Francesca
Francesca
Solo la speranza di averti un giorno di nuovo accanto mi ha reso per un attimo lucido,mi ha permesso di allontanarmi dal vortice distruttivo in cui mi ero addentrato
Solo il pensiero di te mi ha permesso ,di nuovo ,di ESSERE ME STESSO per un attimo
E ho pianto tutto il giorno
rannicchiato in un angolo della mia stanza
ancora pieno di dolori
hanno detto che sono salvo per miracolo
forse sei stata propio tu a salvarmi
mi è parso di sentire la tua voce mentre mi trovavo nell'inferno di alcool dove volevo dire addio a tutto
mi dicevi
Devi VIVERE
Devi VIVERE
Devi VIVERE
Non lo farò mai +
ieri tutte le persone a me vicine hanno pianto per me
hanno pregato per me
mi vogliono bene per quello che sono
ho davvero molto da perdere e non lo sapevo ancora
e una cosa sono convinto che non la perderò mai
non perderò mai questo mi sentimento per te
non perderò l'amore per te
quella forza così grande che mi ha riportato tra i vivi
L'amore che provo per te Francesca



Angelo_Caduto

segnalata da Angelo_Caduto giovedì 8 agosto 2002

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore

.......................

Vorrei che tu avessi un nuovo ragazzo
vorrei che ti trattasse bene
che ti facesse sentire importante
e che ti bolla il sangue nelle vene
quando ti aspetterà sotto il portone
per fare un giro, magari a cena
mi piacerebbe che tu toccassi il cielo
quando di notte ti bacia la sciena
che ti parlasse dei suoi problemi
e che non li tenesse tutti per sè
come me
vorrei vedervi magari sposati
e che lui stesse sempre con te
che non ti facesse incazzare mai
che non dimentichi i compleanni
che sia simpatico ai tuoi genitori
e che li faccia diventare nonni
ma quando un giorno sarai lontana
e vedrai il cielo quando si colora
pensami almeno per un momento
pensami almeno per mezz'ora
vorrei sapere come ti va, eh?
ora che non stiamo più insieme
che mi hanno detto che hai sofferto un po'
che però ora stai bene
certo, allinizio tutto era pazzesco
non smettevamo mai di stare a letto
di combinarne di porcherie
e guarda ora, chi l'avrebbe detto
esco di casa alle tre di notte
con quattro amici ce ne andiamo a caccia
per rimediare un amore facile
che il giorno dopo non ricordo la faccia
ma quando un giorno sarai lontana
e vedrai il cielo quando si colora
pensami almeno per un momento
pensami almeno per mezz'ora
e quando son qui
dentro al mio letto vuoto
vorrei dormire e non è facile
quando non sai se sia possibile
innamorarsi e non lasciarsi mai
poi quando un giorno sarai lontana
e vedrai il cielo quando si colora
pensami almeno per un momento
pensami almeno per mezz'ora
ma quando un giorno sarai lontana
e vedrai il cielo quando si colora
pensami almeno per un momento
pensami almeno per mezz'ora.

balis&eternity

segnalata da balis&eternity mercoledì 1 gennaio 2003

stelline voti: 18; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

2 aprile 2005, ore 21,37

Carissimo padre,
o dovrei chiamarti
Santità?

Invece no...
ti chiamerò soltanto
Giovanni Paolo,

come tu
ci hai insegnato,
nella semplicità

dell’amore,
della giovinezza
e del candore...

Tu,
padre santo
e buono,

che hai sofferto
nella vita
e ci hai guidato

col tuo esempio
e con le parole,
forti e dolci,

di una grande
ispirazione...
Tu ci hai dato

l’entusiasmo
per sostenere
le nostre prove

e per credere
nella novella
di Gesù

Cristo Signore.
Tu, caro Karol,
questa sera

sei tornato al Cielo,
donde eri venuto...
e in cui s’è accesa

una stella
intestata a tuo nome,
che ci fa

l’occhiolino,
come a volerci
rassicurare,

che tu ancora
ci pensi
e ci vegli di lassù,

perché ci vuoi
sempre bene
e ci vuoi confortare

di tutte
le nostre pene...
Caro

padre santo,
che hai segnato
la storia

e le nostre vite,
come nessuno
avrebbe osato

nemmeno immaginare...
Resta con noi,
caro papa,

almeno in spirito.
Continua a guidarci
nell’impervio cammino...

Solo con te
riusciremmo
a sentirci meno soli

e più sicuri
e vicini a Gesù
Nostro Signore.

Addio Santo Padre...
anzi arrivederci,
Giovanni Paolo,

in Paradiso.

FernyMax - tratto da 1 pensiero x S.S. Karol Woitila

segnalata da FernyMax domenica 3 aprile 2005

stelline voti: 41; popolarità: 0; 1 commenti

categoria: Poesie

A mio cugino fratello

Caro Paolo,
al di là di questa scrittura,
che forse nemmeno leggerai...

vale il mio pensiero,
che è energia e spero
ti aiuti a restare in vita

dopo due infarti.
Infatti non vorrei
perderti, mai e poi mai...

Grazie di esserci,
ho bisogno di saperti
ancora su questo mondo...

gli è che la vita
non riesco proprio
a immaginarla

neanche per un attimo
senza che tu ci sia...
Caro da sempre,

mio compagno
di giovinezza e di giochi.
Piccoli entrambi

a farci le scarpe
nella considerazione
di nonno Costantino,

che mi domandava...
perché mai
io mi lamentassi di te.

Poi piangemmo entrambi
su quelle care spoglie
morte, abbandonate

su quel letto,
ricomposte, ma prive
del respiro e della voce

del nostro caro nonno,
che ci aveva fatto
da padre adottivo

a entrambi... io questo,
mio cugino e amico
di giochi, non l’ho mai

dimenticato, grazie
Paolo, e... fammi il piacere
di vivere, ancora x molto.

Anzi, facciamo un patto...
nonostante i tuoi due
infarti... seppelliscimi tu!

Non sia mai che mi lasci
quaggiù da solo. Io, ormai
non ho più quasi

nessuno, della mia
epoca. Ci sei ancora tu,
invece. Quindi ti prego,

non te ne scordare,
perché mi faresti
solo male, se te ne andassi,

così, senza prevviso...
e senza poterti salutare.
Lascia che sia io,

invece, che non ho figli.
Tu potrai restare accanto
ai tuoi ancora a lungo.

Riguardati la salute
e fallo. Forse sei
migliore di me.

Ti voglio bene,
non sono generoso,
ma accompagnami tu,

lo preferisco, al...
grande addio, che
per me è un arrivederci...

Tu ancora non sei pronto,
non ci credi ancora
al Santo dei santi...

Io da lì ti prometto
di venirti a dare una voce,
in modo da farti persuaso.

Ti darò una mano,
perché so che te la meriti.
Hai molto sofferto...

per questo hai dubitato,
ma stai tranquillo,
che lo troverai anche tu,

nostro Signore, almeno
prima di concludere...
con l’ultimo afflato.

Da me con l’affetto
di sempre, caro Paolo,
che t’ho sempre amato...

Fernando

FernyMax - tratto da la sorgente profonda dell'amore

segnalata da FernyMax domenica 19 giugno 2005

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

SOLO SGUARDI

Ci si incontravano gli sguardi
Solo quelli
Ci si flirtava con gli occhi
E i suoi erano belli

I nostri,
due mondi lontani
lei una promessa,
io da qualche altra parte

Gli amici dicevano
Non si puo’ fare
Ci sono regole,non scritte
Che non si possono cancellare

Ma io l’ amavo assai
E ne sono certo
Anche lei
E non finivo mai di sognarla

Le notti,aspettavo il mattino
Per poterla incontrare
Sognando di baciarla
E continuare a sognare

Oggi,quelle regole poco chiare
Sono meno chiare
Ma ci sono ancora,
non si possono cancellare

E gli amori,
quegli amori,impossibili
di cui non si deve parlare
ci sono ancora,
non si possono evitare

Lei,per non continuare
A soffrire
Ho deciso di partire
Ho preso un treno
E poi un altro ancora

Nuovi amori,altre avventure
Con lei nel cuore,
sperando sempre
di ripeterla incontrare

Come nel sogno,
vestita di niente.
venirmi incontro
e dire,finalmente
anche io,ti amo

Ma il tempo e tiranno
Cambia le cose
E non te ne accorgi nemmeno

E di lei
che avresti voluto
Averla per sempre, non te ne importa piu niente

segnalata da aurimper martedì 12 febbraio 2013

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categoria: Poesie

Mar Dell'Oblio

Oh mio orizzonte d'oceano
increspate e danzanti onde
son le tue schiume sepolte
nelle tue viscere.
Sei scompigliato tappeto
in andirivieni intessuto di seta
dall'alchimia dei fugaci venti,
e le tue mire si svelano
meraviglie nell'incredibile
tra la procella che scuote
le vele innocenti con ira,
la tua energia selvaggia
romba in oscuri crescendi
orchestra in tempesta
di fulmini e lampi tra nembi
in caterve di pioggia.
Oh mia battaglia dei cieli!
La luce languente si posa
sui freddi scogli
e sulla tua pelle, o mare mio,
come perlacee gemme
sparse come stelle cadenti,
sfiorandomi il viso.
E mentre io intensamente
ti penso, oh amor mio,
che oltre l'immenso azzurro
batte il tuo respiro,
rapita da questi frangenti
che s'infrangono
sul mio destino mugghiante,
affronto affranta
questa triste ballata dei sensi!
Fanno coro piccoli gabbiani
che impazienti risuonano
sinfonie nel reticolo dell'aria,
ancestrale lamento di sete
di pace di bel tempo,
mesto al mio laconico pianto.
Migrano lontano i miei sogni
verso quei rugghi silvestri
che alle mie spalle emettono
trilli disperati e contrastanti,
giungla interiore vittima
di violenza del soffrire
l'amore della vita,
che soffia via nell'impeto
di questa perturbazione
che percuote la mia anima.
Oh mio nubifragio del cuore!
Dio Giove ha scagliato
la sua furia in me,
piccola anima ora naufraga
nel mar dell'oblio.

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 11 settembre 2023


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