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categoria: Poesie
Ho dipinto la pace
Avevo una scatola di colori
brillanti,decisi,vivi.
Avevo una scatola di colori
alcuni molto caldi,altri molto
freddi.
Non avevo il rosso per il
sangue dei feriti.
Non avevo il nero per il
pianto degli orfani.
Non avevo il bianco per le
mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo per la
sabbia ardente.
Ma avevo l'arancio per la
gioia della vita,
e il verde per i germogli e
i nidi,
e il celeste per i chiari cieli
splendenti,
e il rosso per il sogno e il
riposo.
Mi sono seduta e ho
dipinto la pace.
segnalata da Joey giovedì 15 settembre 2005
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categoria: barzellette
super barzellette
Super barzellette
la diarr
C'è un signore che va dal dottore e dice: “Dottore ho una diarrea che non mi passa”.
Il dottore gli risponde: “Ha provato con il limone?”
“Sì ma quando lo tolgo devo correre in bagno.” ea
barba scozzese
Perchè gli scozzesi d'inverno si fanno crescere la barba?
Perchè è il sistema più economico di riscalda...mento.
La pesca
Sapete qual'è il frutto che fa più paura ai pesci?
La pesca.
Torre di controllo
La torre di controllo chiede al pilota:”Ci comunichi la sua altezza e la sua posizione.”
IL pilota:”Ehm,sono alto 1,75 e sono seduto...
A scuola
La maestra dice:”Alla fine dell'anno vi lascerò un brutto ricordo!”.
Pierino dice:”Speriamo non la sua foto.”
Polifemo
Polifemo cattura Ulisse e la sua ciurma acchiappa il primo che capita e dice ad ogni componente della ciurma: “Ti mangerò come primo.” dando un ruolo a tutti i personaggi della ciurma sino ad arrivare ad Ulisse dicendo:”Come ti chiami?”Ulisse rispose:”Chiamami Peroni sarò la tua birra.”
Il bar
Un signore va in un bar e chiede:”Quanto costa un cornetto?”
“1 Euro”
“le briciole?”
“le briciole non costano niente!”
“allora mi sbricioli un cornetto.”
Tra polpi
Il polpo maschio dice al polpo femmina
“Ciao bella polpetta”
Un euro
Il maestro:”Pierino se tu Hai un euro e chiedi a tuo padre un altro euro alla fine quanti euro Hai?”.
Pierino:”Un euro.”
Il Maestro:”Tu non conosci l'aritmetica.”
Pierino:”no,signor maestro è lei che non conosce mio padre!”.
Chili o Metri?
Pierino va in drogheria e chiede un chilo di latte.
Il droghiere gli dice:”Il latte non si pesa si misura!”
Pierino risponde:”Allora me ne dia un metro”.
segnalata da ciao sabato 26 aprile 2008
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categoria: poesie
le guerre degli altri.....e noi.......?
e noi che viviamo in prigioni dorate
nn siamo forse colpevoli?
colpevoli una volta ancora
con le nostre stesse mani intarsiate di sangue
e ci frughiamo nella tasca gli spiccioli maledicendo un giorno di libertà!
cosa ne sappiamo noi di madri che stringono fra le braccia
un inerme angelo con le ali spezzate...
nn siamo forse colpevoli?
restiamo appesi alle nostre stupide gabbie dorate
come squallide scimmie ammaestrate
coi nostri sorrisi di circostanza, le nostre beffarde maschere.
e viviamo ancora
sospirando di fronte ad un orrore lontano
ma tosto accantoniamo pensieri troppo pesanti
per i nostri meschini cuori.
nn siamo forse colpevoli?
la colpa spesso nn è soltanto commettere un delitto
la colpa è anche nn levare in alto una voce per evitarlo
nn sono io colpevole?
si lo sono!
lo sono più di ogni altro.
perkè frugo poche parole piene di rabbia
e porto un nome che meriterebbe l'azione
eppure di fronte a tutto questo orrore
nn faccio altro che restar seduta e scrivere...
...scrivere che dentro nn abbiamo mai abbastanza amore
segnalata da deneb domenica 18 gennaio 2009
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categoria: poesie
una sirena
ho aspettato a lungo su quest'angolo di mare
che passasse l'amore
tentando di riconoscerlo
mi sporgevo oltre gli scogli
ma vedevo solo dei marinai
pronti a trascinarmi a largo per poi lasciarmi in alto mare
dopo avermi conosciuta
sei passato tu
ma nn navigavi per mare
eri seduto in disparte con gli occhi chini
e di tanto in tanto mi osservavi
osservavi le mie movenze
i miei silenzi
le mie tristezze
sempre discreto
mai invadente
è stata la prima volta che mi son guardata intorno
ho voltato lo sguardo lontano dal mare
lì sulla terra ferma
ho visto uno straniero dagli occhi neri
e mi sono fatta portare via
senza chiedermi più
cosa fosse l'amore
dove fosse l'amore
senza chiedere più...
la mia risposta sei tu
segnalata da deneb martedì 20 gennaio 2009
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categoria: Aforismi » società » pace
Mi è difficile sorridere
Mi è difficile sorridere,
se nel mondo c’è ancora
chi è costretto a morire.
Se la fertile terra
non riesce a nutrire
tante bocche affamate,
tante fauci spalancate.
Se deridono l’amore,
inneggiando al terrore...
Se, sedendo sui troni,
costruiscono cannoni,
innalzando barriere,
d’odio e morte foriere.
Se c’è ancora chi piange
sulle sponde d’Orange,
e c’è ancora chi muore
di là giù nel Lahore.
Se, dal fiume Limpopo
al superbo Orinoco,
se, dai monti afgani
ai deserti iraniani,
v’è chi uccide un fratello...
Se c’è ancora chi il pesante
fardello di miseria e dolore
è costretto a portare,
e la pace e l’amore
solamente a sognare…
Mi è difficile sorridere…
segnalata da Vallant giovedì 14 gennaio 2010
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categoria: Poesie
CLOCHARD
Sotto i ponti conduce la vita
la sua speranza è ormai svanita..
Timoroso e vacillante
tende una mano ad un passante..
Non ha lavoro, nè pensione
chiede solo compassione..
Siede stanco ad una panchina
stringe forte la sua monetina...
Vive da lurido pezzente
nell'indifferenza della gente...
Occhi chiusi ed disillusi
ringhia tra i denti
rabbia amara a pugni chiusi ....
Dorme sotto a un cartone
affondando nella disperazione..
Questa vita lo digesta
mai nessuno che lo aspetta...
L'unico amico è un vecchio cane
che con lui divide un pezzo di pane.
Cosa ha reso mendicante
un gentiluomo benestante?
Degli eventi svantaggiosi
la frustrazione dei superstiziosi. ..
Ricordando un tempo passato
tutto pulito e ben rasato..
Guarda le vetrine con nostalgia
mentre il commesso lo caccia via....
Ignorando la sua storia vera
che lo ha ridotto in miseria ...
segnalata da GIULIA GABBIA martedì 28 dicembre 2010
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categoria: poesie
ZOMPA LA MAMMA ZOMPA LA FIGGHIA
ZOMPA LA MAMMA ZOMPA LA FIGGHIA
Quanno torna a la casa re campagna,
lu’ zappatore pe’ primma cosa magna,
po’ se scola ‘nu peretto re vino,
e se ne vace a dorme cu la faccia supina,
pirichè ronfa ca’ pare nu mulino.
La mugghiera, ‘nzimmo a lu suppigno,
‘ngoppà ‘na pagliara re fieno pe’ lu ciuccio,
se cunzola cu’ lu vualano re lu fattore,
ca’ ogne sera s’annasconne per affà l’inciuccio.
E ‘ncuntrannese accussì ogni notte,
ha fatto tante re li ccorna a lu marito suovo,
ca’ si le mettessemo tutte ‘nzieme
putesseme enche pure ‘na votte.
A lu chiano re sotta, la zuriedda,
ca pigliao ra’ la mamma ca era bedda,
quanno la mamma saglìa ‘ngoppa,
e lu ffacìa sempe alla stess’ora,
facià trasi int’à lu pagliari,
Giuvannino lu figghio re lu pastori.
Capita sempi in ogne famigghia,
ca’ quanno zompa la mamma,
zompa pure la figghia.
Catello Nastro
TRADUZIONE
Quando torna a casa il contadino, al tramonto, si siede a tavola, mangia, si scola un fiasco di vino e poi se ne va a dormire supino per non disturbare col suo russare. La moglie, appena questi dorme, se ne scappa nel sottotetto per andare a fare all’amore con guardiano del fattore che l’aspetta a braccia aperte. Ogni sera si ripete la solita storia e se volessimo contare tutte le corna che la donna ha fatto al marito, potremmo addirittura riempire una botte.. Al piano di sotto, la figlia giovinetta, che era bella come la madre, si appartava col figlio del pastore nel pagliaio e lì facevano all’amore. Un vecchio proverbio cilentano dice che in una casa quando si concede la mamma, si concede pure la figlia…
segnalata da Catello Nastro venerdì 8 aprile 2011
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categoria: Poesie
vite sbiadite
Poesia
Vite sbiadite
Vite sbiadite vestite di peccato restano fallite
Mentalità oscene rapite dall’odio confondono il bene
A poco a poco il mondo crolla
E quel poco che resta si perde nella folla
I sogni finiscono,l’amore è represso
C’è solo un caos di forte sesso
Vite sbiadite per stupide voglie
Che cadono sterili come le foglie
Troppe parole e mancate promesse
Le cose non cambiano restano le stesse
Maschi illusi dai loro cervelli
Si credono uomini perché sono belli
Donne che offrono il loro corpo
Inseguendo invano un futuro morto
Gente che rimpiange storie diverse
Siedono ai tavoli con bande perverse
Vite sbiadite verniciate di rosso
Politici e industriali ti sputano addosso
Guerre e massacri,c’è rivoluzione
Promossa in prima serata dalla televisione
Bambini spaventati davanti ai loro specchi
Si sentono stanchi,diventano vecchi
Tacciono i sentimenti,cala la luce
Chi scherza col fuoco in cenere si riduce
Cercate risposte domandandovi chi siete
Provate ad accettarvi e dopo saprete
Ci saranno piu empi ed anime sgradite
Ancora macerie e vite sbiadite.
Genny chiazzo
genny caiazzo - tratto da dal libro la rosa e il tulipano
segnalata da genny caiazzo lunedì 8 ottobre 2012
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categoria: poesie
il mio altare
io sono cresciuta ai piedi degli alberi
but anche ai piedi di un altare
ho giocato in chiesa, a nascondino,
la chiesa per me era magica
dentro sentivo pulsare
qualcosa di grande e incomprensibile,
ed io sentivo che ero al sicuro,
e l'altare era qualcosa di enorme sopra di me,
io seduta ai suoi piedi ammiravo lo splendore,
lo splendore dell'Immenso,
la sua profondità, piu grande dell'universo,
il grande altare di pietra io amavo,
perchè ha cresciuto me,
ho avuto tutti sacerdoti santi
che hanno protetto me da ogni male,
accanto all'altare io ero a casa,
cantavo, giocavo, sorridevo,
gli angeli erano con noi bambini,
e io ho capito che l'altare di ogni chiesa
è come il monte Calvario,
l'altare è il sacrificio dell'Agnello di Dio,
e con la presenza di mia zia
sorella francescana, ha fatto amare a me
la terra, i fiori, gli alberi, gli animali,
devo ringraziare Dio che ha regalato a me
questi grandi doni inimitabili,
e le persone giuste che ha messo
sul mio sentiero nella sua Chiesa.
segnalata da daniela cesta lunedì 18 marzo 2013
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categoria: Poesie
Questo tuo bipolarismo......
La vita.........la tua........
Momenti,malinconici,monotoni,tristi
nel susseguirsi di giorni interminabili,
si perchè è questa l'impressione che
percepisco,oltre al tuo nervosismo,e
la tua irrequitezza.
Seduta su di un divano,oppure sdraiata
su di un letto,ti giri e rigiri avvolgendo il
cuscino,sembrerebbe che ti dia fastidio,
mentre sei intenta nei tuoi pensieri,
nelle tue preoccupazioni,nelle tue
incertezze,cadi in un sonno profondo.
Lo si intuisce dal respiro, probabilmente
dovuto da quella posizione scomoda.
Su alzati prendi una mela e mordila con
rabbia,senza remore, senza timore,eppure
tutto ciò dovrebbe appartenere,al tuo
carattere,e far sì che possa essere te stessa.
Affrontala,prevali su di lei,eppure.....lei nelle
varie vicissitudine, giornaliere si offre,immancabilmente,bella o brutta che sia,
la nostra signora sovrana............
........LA VITA ........
Confrontati pure ad un fantino,quando in sella
al suo cavallo ribelle, cerca in tutti i modi di
disarcionarlo,bisognerebbe fargli intuire chi
ha più risolutezza fra i due.......
Decisamente dovresti essere tu la protagonista......
Dedicata 10 10 51 vtdmlppi ala
segnalata da ANTONIO martedì 2 aprile 2013
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categoria: Aforismi
i RE MAGI
dopo due anni di cammino,
viaggio profondo, seguendo la cometa
i re Magi sono arrivati, nella povera capanna del Signore
il Divino Bambino è cresciuto, ha due anni
sorride a loro che si prostano ai suoi piedi,
la luce negli occhi del piccolo Gesu è immensa,
seduto in terra, gioca con un piccolo giocattolo di legno,
costruito da suo padre Giuseppe, bravo falegname,
in quella misera e povera casa, regna pace e tranquillità,
Giuseppe silenzioso e pieno di bontà,
abbassa il suo capo, all'arrivo di questi re,
capisce che l'Eterno è stato affidato alle sue cure
e la sua responsabilità è grande agli occhi del suo Dio,
Maria e il piccolo Jesus, sono la luce del creato
e il dono ricevuto è immenso, una lacrima scende silenziosa
dai suoi occhi timidi, sorride a Maria, per il suo sguardo preoccupato,
i re Magi sono intorno al piccolo Gesu,
e depongono ai suoi piedi: oro, incenso, e mirra.
Una visione lampo, negli occhi della giovane madre,
sconvolge il cuore di Maria,
in un attimo vede tutta la vita di suo figlio
l'oro: perchè Jesus è il re dei re!
incenso: che purifica il suo altare e le sue parole
la mirra, che verrà spalmata sul suo corpo morto!
un coltello nel cuore di Maria
ma gli occhi del bambino Divino
gli sorridono, donando a she , forza e coraggio.
Tutto è iniziato.
segnalata da daniela cesta lunedì 6 gennaio 2014
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categoria: Poesie
lo Spirito di Dio
mi piace osservare, la freschezza di un ruscello
che corre veloce verso valle, seduta su di una pietra,
mentre le foglie morenti, cadono teneramente,
lasciando il loro ramo per sempre.
l'acqua è vita ma, è anche morte!
crea e distrugge, se noi non ascoltiamo i suoi sussurri
l'acqua distruggerà l'umanità, because ha la potenza di Dio.
creare è qualcosa di fantastico! Distruggere è la lliberazione di cose passate.
L'essere umano è stato l'ultimo a essere creato,
eppure è la persona piu perversa e falsa che esiste sulla terra!
L'umanità crea con la sua tecnologia, per distruggere la terra,
e l'acqua diviene violenta e rade al suolo tutto,
per impossessarsi di nuovo, del suo habitat, voluto da Dio.
L'umanità sta inquinando e devastando il verdeggiante spirito degli alberi
vuole cambiare l'antico ciclo della vita vegetale,
desidera sterminare, il magico e candido ciclo di gustosi frutti,
lo specchio di ogni anima, rimane muta, e la distruzione continua,
nella totale indifferenza della società di oggi,
anime sgretolate dalla tecnologia! Spiriti del mondo di oggi
svegliarsi! Guardate l'azzurro del cielo, osservate i tramonti,
c'è qualcosa di piu che potete invocare, l'amore per il creato è sacro!
risorgete spiriti, amiamoci l'un l'altro, il cielo ama noi
lo Spirito di Dio è dappertutto e noi lo maltrattiamo,
anche nel nostro corpo, abbiate cura del vostro corpo.
la purezza, la semplicità, l'amore, la mitezza piace a Dio.
segnalata da DANIELA CESTA martedì 20 ottobre 2015
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categoria: poesie
MARIA
Maria piccola e semplice ragazza,
giovane ebrea ultima figlia
di Gioacchino e Anna, genitori avanti con gli anni,
io penso che, era una bambina straordinaria,
con una dolcezza infinita, forse Dio ha creato
le bellezze della terra e dell'universo,
per rendere omaggio a questa creatura immacolata,
giglio della santa Trinità. Dio ha amato questo pensiero,
solo per lei, Maria nella culla brillava come le stelle,
gli angeli cantavano dolci ninne nanne, per non farla piangere
e il raggio della luna oltrepassava la piccola finestra,
raggiungeva i suoi piccoli occhi, rendendoli astri luminosi di bontà,
la piccola Maria con una madre anziana, imparò a fare
tutte le cose da sola, aiutava sua madre e suo padre,
ma presto capì l'importanza di Dio nel suo cuore,
durante il giorno, seduta sotto un albero,
o alla luce del tramonto, pregava molto il suo Signore,
innocente e pura, circondata dai cherubini e serafini,
e per la prima volta a quattordici anni, incontrò
lo sguardo di un giovane, di qualche anno più di lei,
il suo destino divino era arrivato...
il volto di Maria era pieno, della Grazia potente, del suo creatore.
segnalata da daniela cesta sabato 28 novembre 2015
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categoria: Barzellette » mamma
La parigina ...
Pierino e tutta la sua classe si trovano in treno per un viaggio
che la sua scuola ha organizzato con destinazione "Parigi" ...
Ma.. Pierino., sempre a causa delle sue "puzzette terribili".,
viene inveito dai suoi compagni di classe e., per evitare questioni
decide di uscire da quel vagone per andare a trovare un po
di pace da un altra parte ... Pierino che in quel momento frequenta le scuole medie., è diventato un bel ragazzo... :
è leggermente biondo e ha gli occhi azzurri... Egli, nel vagone
sucessivo, entra in un vano dove si trova solo una ragazzina
molto carina... Gli si siede difronte e nota subito che la "tipa"
lo osserva con un certo interesse ... : è un colpo di fulmine..!! ...
La ragazzina si innamora di Pierino e gli dice subito ... :
- Sei italiano..? ...
- Si.., e tu..?
- Io sono Parigina.., sto rientrando a Parigi, la mia città.,
da un viaggio che abbiamo fatto a Roma con la mia classe ...
Mi sono allontanata dal mio vagone perché i miei compagni
sono troppo chiassosi ...
- Per me è la stessa cosa ... : con la mia classe stiamo andando
in visita a Parigi ...
- Come ti chiami..?
- Pierino ..., e tu..? ...
- Silvie... Senti Pierino.., ti devo dire una cosa
però mi vergogno un po..!! ... : Sei un bel ragazzo ...
mi piaci molto..!! ... -
Pierino si fa un po rosso sulle guance e dice ... :
- Grazie.., anche tu mi piaci molto ...
Quindi continuano a conversare un po e.., ad un certo punto,
lei pensa ..."adesso glielo dico" ... -
Il loro vagone sussulta., forse a causa di qualche scambio ...
Appena finisce il trambusto Silvie gli dice ... :
Pierino je t'aime..!! ... e lui risponde ... :
Non temere.., ti proteggo io..!! . . . .
Ugo Bischero - tratto da Umorismomio di U. Bischero
segnalata da Paolo F. sabato 23 luglio 2016
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categoria: Poesie
Ricordo
Ho scritto e fatto a pezzi,
una miriade di foglio
che ora giacciono ai piedi del letto.
Fuori piove.
Le gocce scivolano sui vetri della finestra,
il vento muove le fronde degli alberi
mentre nuvole di folgie rosse
volano in quà e in là.
Le luci della città,
che in questo tardo pomeriggio
appare più frenetica che mai,
arrivano soffuse e distorte dall'acqua.
Seduta ai piedi del letto,
ricordando ogni momento passato insieme,
ogni sospiro, ogni sguardo
e ogni abbraccio.
Ricordo anocora quel lontano giorno,
il lontano giorno in cui ci incontrammo.
Tutto attorno a noi scomparve,
solo tu ed io, i nostri sguardi
e il nostro amore, come un vortice...
Ma il ricordo che non mi dà pace,
quel martellante ed insistente ricordo
che opprime i miei pensieri...
l'ultima volta che ci abbracciammo.
Sguardo assente e freddo,
nei tuoi occhi,
non c'era più quel brillio
che in principio mi conquistò.
Chissà dove sei...
Chissà con chi sei...
Non riesco a fare a meno
di pensarti.
Ed ora sono quì
sola, senza di te.
Accompagnata solo dalle lacrime
e dal tuo dolce ricordo.
Compagni fedeli della mia agonia
e del mio dolore.
segnalata da Laura mercoledì 16 ottobre 2002
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categoria: Aforismi
single valentine
San Valentino da single.
Un liquore amaro,
così amaro che sull'etichetta c'è un frate che vomita...
Una rosa di sangue scarlatta
e nessuna a cui donarla...
Un tesoro in uno scrigno d'ebano
la cui chiave viene rifiutata...
Un giorno in cui strafogarsi di bignè alla crema
finchè, il giorno dopo, ti viene la nausea persino
a mettere lo zucchero nel caffè...
Un giorno in cui il sole non scalda tutti allo stesso modo e la luna non regala per forza sogni...
E, di solito, chi può toglierti da stò mare di fango
è troppo vicina per poterla dimenticare
e troppo lontana per poterla lambire...
E' un giorno che alla fine passa...
E' un giorno che l'anno dopo ritorna...
E' un giorno che magari l'anno prossimo
andrà meglio...se sei abbastanza coraggioso
da essere ottimista e crederci almeno un po'.
Buon San Valentino single!!
In un mondo di innamorati veri o falsi,
forse tu sei quello che l'amore lo vedi
più chiaramente: come uno strano film
dall'ultima poltroncina in fondo del cinema.
Sei quello che oggi forse vede meglio...
Sei quello che oggi lo schermo
purtroppo sa di non poterlo toccare...
Sei quello che però forse preferirebbe vederci
sfocato e annegarci in quello schermo...
Tieni botta, il prossimo anno si replica e, chissà,
magari sarai seduto in prima fila...
E quindi,
Buon San Valentino 2005 !!
segnalata da daniele sabato 14 febbraio 2004
voti: 28; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
AMORI A PRIMAVERA
Le giornate si sono allungate
la primavera e' arrivata
e con essa
si e' risvegliata la natura.
Gli animali dopo un lungo e freddo inverno
sono usciti dal loro lettargo.
Gli uccelli cantano con gioia
costruendo i loro nidi ,
mentre su questa spiaggia portoghese
si vedono delle giovani coppie
che
si tengono stretti stretti
per mano,
altre si abbracciano
e,
dopo una lunga passeggiata in riva al mare,
si siedono l'uno accanto all'altro
aspettando che questo meraviglioso e caldo sole
dopo essere completamente arrosito
tramonti.
I giovani innamorati
ammirando questo romantico tramonto
che
si rispecchia sul mare,
stringendosi sempre piu' forte
si fanno le loro promesse.
Il sole si e' oramai spento
e
anche questo giorno e' finito
mentre
gli innamorati incamminandosi verso casa
si
sussurrano nell'orecchio parole d'amore
e
si danno appuntamento su questa spiaggia
per il domani,
per vedere ancora tramontare il sole
e veder concludere un altro giorno
con la speranza che la loro love story
non finisca mai.
Buona Fortuna
a tutti gli innamorati
Mara
Mara - tratto da scritta da me stessa
segnalata da Mara mercoledì 9 giugno 2004
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categoria: Frasi d'amore
Canto una storia antica nata tra queste mura
dove ora c'è l'ortica viveva una signora
che amò fino a morire un giovane ammiraglio
lo attese notti intere seduta su uno scoglio
E il saggio le racconta di quanto è grande il mare
di come farà presto l'uomo a dimenticare,
ma il pazzo l'accompagna dove riposa il vento
e al mare di Bretagna lei canta il suo tormento
Mare prendi la vita, vento prendi il mio cuore
ma fate che il mio amore possa trovare
mare prendi la vita, vento prendi il mio cuore
fatemi col mio amore navigare
E il vento di levante incominciò a soffiare
d'un lampo il continente le fece attraversare
e il mare gentilmente si mise di bonaccia
la prese dolcemente tra le sue braccia,
finché in un bel mattino tra onde di cristallo
sotto un cielo turchino e un sole di corallo
scivolò all'orizzonte un candido vascello
e dritto sopra il ponte quell'uomo così bello
Lasciatele la vita, lasciatele il suo cuore
cantavan le sirene al vento e al mare
lasciatele la vita, lasciatele il suo cuore
cantavan le sirene all'imbrunire
Scordò l'impegno preso col mare e con il vento
e col fiato sospeso raggiunse il bastimento
ma appena sulla prua lui la provò a sfiorare
l'anima volò via e il cuore cadde in mare
Gridarono le stelle e immensa fu la pena
per quella dama bella che diventò polena
e lacrime di sale solcarono il suo viso,
scolpirono nel legno il suo dolce sorriso
Dio delle dolce brezze prendila per mano
che l'onda sia carezza non uragano
notte non la confondere, sole non la bruciare
che possa eternamente andare per il mare
che possa eternamente andare per il mare
che possa eternamente andare per il mare
segnalata da Aquila Nel Vento sabato 5 febbraio 2005
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categoria: Frasi d'amore
nn capiva k l amavo
Qui seduto sul letto ripenso a noi
a quei giorni che il vento ha portato via
quante sere passate allo stesso bar
con gli amici che adesso non vedo più
il suo sguardo era luce negli occhi miei
la sua voce era un suono dolcissimo
quante volte ho pensato di dirglielo
quante volte ho creduto di farcela.
Ore in macchina a parlare sotto casa sua
si rideva si scherzava e non capiva che
non capiva che l'amavo
e ogni volta che soffriva io soffrivo
quante notti ho pianto senza dire niente
perché perché perché perché.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io morivo
quante notti ho pianto senza fare niente
e mi nascondevo all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.
Il ricordo è una lama nell'anima
un dolore che brucia senza pietà
Il suo nome vivrà nell'eternità
come un segno profondo e indelebile
ore e ore a soffocare tutto dentro me
mi parlava mi guardava e non capiva che.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che soffriva io soffrivo
quante notti ho pianto senza dire niente, fare niente
perché perché perché
non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io impazzivo
quante volte ho fatto finta inutilmente
e mi nascondevo all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.
..non capiva che... l'amavo.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io impazzivo
quante volte ho fatto finta inutilmente
non capiva che l'amavo
non capiva che l'amavo
non capiva che l'amavo...
paolo meneguzzi - tratto da my diary
segnalata da sciapa venerdì 20 maggio 2005
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categoria: Poesie
Canto di San Valentino.
Per le anime col cuore riverso nella spazzatura,
per coloro che non sanno più né amare né odiare,
per le ombre che siedono nel presente senza far rumore,
per l’uomo che attende il ritorno d’un angelo sceso all’ alba,
per te mia luce che ogni istante colori un po’ d’azzurro.
Solitaria una notte,
nella via, due anni fa:
nel tuo cielo una rosa,
rapita alla musica,
e-mail per dire Amore
ma San Valentino ignora,
una goccia dopo l'altra
cade nel buio del cuore.
RIT: Guardo un fruscio del vento,
sopra il golfo di Trieste,
due pensieri in un nodo
e nella mente il tuo ricordo.
Spesso, i giorni perdono
il sapore del suono,
dietro il silenzio, una voce:
"Chiamami, se ti va... Chiama,..",
ingenuità d'un bambino,
ieri ho venduto l'anima,
oggi carezzo il cuscino,
ricordando un' illusione.
RIT: Guardo un fruscio del vento,
sopra il golfo di Trieste,
due pensieri in un nodo
e nella mente il tuo ricordo.
Guarda: un fruscio di vento
coglie il mare di Trieste,
mormorano le finestre,
due pensieri in un nodo
e nella mente un ricordo.
Sì, gioca un po' l'emozione:
ora che vorrei dirti molte cose,
forse non ho più parole.
segnalata da Anonimo italiano lunedì 13 febbraio 2006
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