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categoria: Aforismi » stati d`animo

2 Mi chiedo perchè
Rischio di capitolare in mezzo a questo inferno,
e’ un putiferio, ma ormai ci sono dentro!
Mi assento un attimo, ho bisogno di un caffè …
chiamatemi se tocca a me!
Mi chiedo perche’? Do anima e corpo ma tutto gira storto.
Perche’? Non c’e’ giustizia in questo mondo
Perche’? Rimango a peso morto dopo aver dato tutto quel che posso
senza che nulla sia successo.
Prende forma lo scenario al buio di una stanza che …
immobile riflette su di me mille perche’,
come un tumore in testa avanza una domanda senza risposta
preme alla mente stretta come da una morsa.
Seguo una corsa, spendo ogni mia risorsa, e che possa
la forza tenere nelle ossa;
scalzo corro sull’asfalto,
mentre compongo nuove rime, assalto un nuovo palco,
mi esalto, guardo in alto …
ma quando scendo rifletto, mi siedo, mi chiedo:
che onori ho avuto in cambio?
Soldi, fama, successo, non penso
ho fatto questo per amore verso un’arte e in me stesso
ma adesso, mi chiedo perche’ resto mani nelle mani
e al buio maledico mille sbattimenti vani;
guardo il domani risulto trionfante
nei confronti di chi gioca solo per il contante.
A nastro …
degno di essere rimasto,
fedele al mio pensiero fino in fondo come Fidel Castro!
Mi chiedo perche’? Do anima e corpo ma tutto gira storto.
Perche’? Non c’e’ giustizia in questo mondo
Perche’? Rimango a peso morto dopo aver dato tutto quel che posso
senza che nulla sia successo.

segnalata da marines lunedì 10 gennaio 2011

stelline voti: 14; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Aforismi » vita

Le cose che ho imparato…
Ho imparato
Che crescere
non significa solo fare l’anniversario
Che il silenzio
è la miglior risposta quando si sente una stupidaggine
Che lavorare
non significa solo guadagnare soldi
Che gli amici
si conquistano mostrando chi realmente siamo
Che i veri amici
stanno con noi fino alla fine
Che le cose peggiori
spesso si nascondono
attraverso una buona apparenza
Che la natura
è la cosa più bella di questa vita
Che quando penso di sapere tutto
ancora non so’ niente
Che un solo giorno
può essere più importante di molti anni
Che si può conversare con le stelle
Che ci si può confessare alla luna
Che si può viaggiare nell’infinito
Che è salutare sentire buone parole
Che anche ad essere gentili fa bene alla salute
Che è necessario sognare
Che si può essere bambini tutta la vita
Che il nostro essere è libero
Che Dio non vieta nulla in nome dell’amore
Che giudicarsi non è importante quando realmente importa è la pace interiore
E finalmente ho appreso… che non si può morire per imparare a vivere.

William Shakespeare

segnalata da marines domenica 17 giugno 2012

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Aforismi » amore

Caro figlio,
ti scrivo queste poche righe per farti sapere che sono ancora viva
e perché tu sappia che ti ho scritto.
Se ricevi questa lettera, vuol dire che è arrivata.
Se non la ricevi, fammelo sapere, così te la rimanderò.
Scrivo lentamente perché so che tu non sai leggere in fretta.
Qualche tempo fa tuo padre ha letto sul giornale
che la maggior parte degli incidenti
capitano entro un raggio di un chilometro dal luogo di abitazione.
Allora abbiamo deciso di traslocare un po' più lontano.
Non posso nemmeno mandarti il nuovo indirizzo
perché l'ultima famiglia che ha vissuto qui, si è portata via il numero civico;
così non dovranno cambiare indirizzo nella nuova casa.
La nuova casa è meravigliosa.
Ho trovato anche una lavatrice nella nuova casa quando ci siamo trasferiti,
ma non funziona tanto bene.
La scorsa settimana ci ho messo dentro una dozzina di camice,
ho tirato la catena e non le ho più ritrovate,
proprio sparite completamente.
Tuo zio Mario è morto affogato in una vasca di vino della azienda vinicola.
Alcuni suoi colleghi si sono tuffati per salvarlo,
ma li ha respinti con coraggio.
Abbiamo cremato il corpo. Ci sono voluti tre giorni per spegnere
il fuoco della cremazione.
Il tempo qui non è troppo brutto. La settimana scorsa ha piovuto due volte:
la prima volta per tre giorni e la seconda per quattro.
A proposito della giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Piero mi ha detto che spedirtela coi bottoni sarebbe stato molto caro
(per via del peso dei bottoni). Allora io, li ho staccati. Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna.
Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina:
è sceso e ha chiuso di scatto la portiera lasciando dentro le chiavi.
Allora è dovuto rientrare a casa a prendere il secondo mazzo di chiavi,
e così anche noi abbiamo potuto scendere dalla macchina.
Lunedì è stato così ventoso che la gallina ha deposto
lo stesso uovo per quattro volte.
E' meglio che vada ora, tua sorella Lucia
ha appena avuto un bambino questa mattina.
Non so ancora se è un maschietto o una femminuccia,
quindi non posso dirti se sei diventato zio o zia.
Se vedi Margherita salutala da parte mia. Se non la vedi, non dirle niente.
La tua mamma che ti vuole tanto bene!
P.s.: volevo metterti anche un po' di soldi, ma avevo già chiuso la busta.

segnalata da marines venerdì 3 gennaio 2014

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

FELICITà

FELICITÀ

Stage di 6 mesi, dopo colloqui:
colloquio tecnico, conoscitivo, test di logica e cultura generale, colloquio motivazionale, prova di inglese, colloqui online,
intanto fai altri colloqui per altre aziende, cerchi di apparire interessato anche se sai che il tuo sogno è ancora lì, a portata di mano e stai facendo di tutto per raggiungerlo.

Poi agosto di mezzo, le aziende chiudono, e tu sei li, in attesa, intanto cerchi di trovarti un lavoretto, per tirare avanti, intanto il tempo passa, i soldi sempre meno, l’ansia aumenta, intanto altri colloqui ma la tua mente è sempre li.

Poi un giorno, fine agosto, arriva una telefonata, quella che hai sperato per troppe notti,
le risorse umane, sempre vaghe, cominciano a parlare di contratto, di lavoro, la tua voce perde tonalità, non hai nemmeno il fiato per respirare ma ti sforzi comunque di rimanere normale.

L’ultimo step, ti dicono: “Le visite mediche sono domani mattina presto nel paese xxx” (ebbene si, anche le visite mediche),
tu sei al verde, ma con gli ultimi euri prendi il primo treno per raggiungere il posto,
lo studio di medicina del lavoro è lontanissimo dalla stazione ma non ti importa,
3 chilometri forse 4 a piedi alle 7 di mattina per le analisi mediche,
sei stanco ma sai in cuor tuo che non sarà di certo questo che ti fermerà dall’obiettivo.

Finalmente dopo qualche giorno sei li, in azienda,
senza neanche una moneta in tasca, la notte prima hai ricucito con ago e filo lo strappo al pantalone elegante, l’unico che hai, comprato per la laurea;

stai per firmare il contratto, dentro di te piangi dalla felicità,
poco prima di poggiare la penna sul foglio ti fermi, un sospiro,
e ti passano davanti gli ultimi 5/6 anni della tua vita,
le giornate sui libri, gli esami, quelli andati bene quelli no,
i sacrifici per arrivare a fine mese, i sacrifici dei tuoi genitori per permetterti di continuare a sognare,
tutto insieme, un treno di ricordi, in un attimo.

Firmi, incontenibile una lacrima viene fuori dai tuoi occhi,
la asciughi immediatamente per non farla notare.
Alla fine i saluti: “Comincerà tra una settimana”.

Sinceramente è strano che in un periodo come questo trovare un lavoro sia quasi un punto di arrivo che di partenza, farò comunque in modo che sia un punto di partenza;

ad ogni modo posso dire che in quell’attimo,
in quell’infinitesimo istante prima di poggiare la penna e firmare,
ho sentito qualcosa, un brivido, un lampo:
FELICITÀ.

Firmato
Un lavoratore

Un lavoratore

segnalata da Un lavoratore domenica 12 luglio 2015

stelline voti: 6; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

la cantina della sora Rosa.

Ei passo'
per quella cantina
fredda e buia.
E stappo' tutte le bottiglie
che poteva,
finche' l'oblio dell'ubriacatura,
non lo cinse tra le braccia di
Dionisio,
a cantar di malinconia.
Poi si assise su quella sedia di vimini
polverosa,
e si addormiede.
Era la cantina della sora Rosa
che al mattino quando lo troviede
barcollante,
gli fece sputare a mazzate
tutte le bottiglie che ingollato
avea nella notte brava.
Lui era Anselmo,
picaro e scontento,
sempre m'briaco di nostalgia.
Quando la sua Pina era andata via,
d'amor inappagato
era impazzito.
Allora andava per locande
a vino e lacrime bagnate,
e quando i soldi evea terminati,
fece il pirata per affogare
nell'alcol forte d'annata,
la sua nostagica mente
malata.
Perche' l'amore uccide
quanto la spada,
e la morte e' una lenta sensazione,
di aria che manca,
finche' i polmoni affogano
d'inedia.
Anselmo lo trovorno
nella cambusera una mattina.
Aveva un fiasco in mano,
e sulla faccia una smorfia
malandrina.
Era come se dicesse: "ti ho fregato
brutta befana!
Ora non potrai farmi piu' nulla.
Ho raggiunto la pace,
quella eterna.
co' un fiasco de vin.
Ora a te tocca...."

Occam

occam

segnalata da occam lunedì 19 gennaio 2004

stelline voti: 37; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: SMS pronti

IL SUCCESSO DELL'ESTATE... (Piero)

TANTO TANTO TANTO

Che stai facendo? Una leggina.
Per fare cosa? Imitare l'Argentina.
Hai uno scopo? Scagionarmi.
Dove ti trovi? Ad Arcore.
E come vivi? Rubo.
Di dove sei? Lumbard.
Qual e il tuo aspetto? Meno folto di un tempo, ma non per questo stempio.
A cosa pensi? Ai soldi.
Chi ti fa ridere? Boldi.
Che collaboratori hai? Solo bassi.
Che collaboratori hai? Solo bassi.
Rubo a te, al re, a tutto cio che di mortale c'e
E ci guadagno:
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Come va l'Italia? Bene.
Come va l'Unione? Male.
Come va il Polo? Bene.
Come va Prodi? Male.
Rubo a te, al re, a tutto cio che di mortale c'e
e ci guadagno:
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Come ti senti? Unto.
E Fassino? Smunto.
Innamorato? E 'sti cacchi.
E per l'altezza? I tacchi.
Chi governa il mondo? Bush.
Chi e il suo amico? Io.
Che ti dice Bondi? Sei un Dio.
Fede ti tocca? A volte.
Hai televisioni? Molte.
E lo stalliere? Mafioso.
E Bertinotti? Odioso
Cosa ti piace? Rubare.
E le tue ville? Al mare.
Cosa ti piace? Rubare.
E le tue ville? Al mare.
Cosa ti piace? Rubare.
E le tue ville? Al mare.
Cosa ti piace? Rubare.
E le tue ville? Al mare.

segnalata da ROBYMILLELUCI lunedì 8 agosto 2005

stelline voti: 3; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Canzone : Il ricordo di un amore

Sentirsi infondo un po' cambiati
difronte alle persone che s'incontra
difronte ai problemi di questo mondo
trovare un nuovo sguardo per il futuro.

Avere un progetto per la vita
un hobby o, che ne so,una passione
un po' di coraggio per realizzarlo
trasformare i sogni in realtà.

Ma io che volevo un sorriso
e parole di conforto
l'aiuto da un po' d'amore
per condividere la mia libertà,

e tu che sorrisi già ne avevi
e parole di conforto quante ne vuoi
l'eterna lotta fra terra e paradiso
ci ha portato solo un po' di guai.

Ricordo quando ci consolavamo
un viaggio all'avventura e poi l'amore
nudi sopra il nostro letto
sul divano o sul tavolo di sala.

Forse facevamo del peccato
ma per me era peggio non vederti
pensarti con quell'altro uomo
che fa il duro con i soldi di papà.

Ma un giorno tornasti con un addìo
"..è giunto il momento di partire
il mio matrimonio è ormai vicino..
..smettiamola dài,ognuno per la sua via..."

Ma tu scoppiasti in un pianto
ed io che non smettevo di imprecare
"..QUELL'UOMO PIENO D' ORGOGLIO SENZA FANTASIA
NELLA VITA COSA MAI TI POTRA' DARE!"

Da quel giorno sono passati dieci anni
e solo ora me ne rendo conto
che quell'addìo era persempre
e chissà mai se la rivedrò.

Ma ora che infondo son cambiato
ma i pensieri in testa ancora ne ho
con la voglia di riprovare amore
quello vero pieno di felicità!

E adesso che mi trovo solo
in riva al mare o in cima ad un monte
a scrutare l'orizzonte
rivedendo te e il tuo sorriso,

e adesso che mi trovo solo
testardo e duro come pietra
pronto a sgretolarmi al sol pensiero
di poterti amare ancora un po'.

memmedesimo

segnalata da Daniele mercoledì 27 febbraio 2008


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