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categoria: Aforismi » desiderio

Se fossi notte, sarei luce mite, lene, t'avvolgerei con un sospiro

Mihal Eminescu

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categoria: Barzellette » colmi

Colmo per un elettricista: mettere alla luce un figlio

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categoria: Barzellette » carabinieri

Perché i carbinieri non vanno mai al cinema a luci rosse Perché aspetterebbero che deventino verdi

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categoria: Frasi d'amore

La luce delle stelle illumina la fantasia facendo sognare mondi soprannaturali. La tua luce mi illumina l’anima facendomi sognare paradisi reali.

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categoria: Frasi d'amore » rimorchio

Al cinema

E' sorprendente come la luce venga attratta da te!

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categoria: Barzellette

Ci sono Stanlio e Onlio che sono in camera per andare a dormire. Onlio dice a Stanlio: - Chiudi la luce che dobbiamo dormire. Stanlio chiude la luce ma accende una candela e Onlio: - Perché hai acceso la candela? Stanlio: - Per vedere se la luce era spenta!

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categoria: Aforismi » cultura » arte

Le idee sono per la letteratura ciò che la luce è per la pittura.

Paul Bourget

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categoria: Poesie

Poesie mondane

Ci vediamo in proiezione, ed ecco
la città, in una sua povera ora nuda,
terrificante come ogni nudità.
Terra incendiata il cui incendio
spento stasera o da millenni,
è una cerchia infinita di ruderi rosa,
carboni e ossa biancheggianti, impalcature
dilavate dall'acqua e poi bruciate
da nuovo sole. La radiosa Appia
che formicola di migliaia di insetti
- gli uomini d'oggi - i neorealistici
ossessi delle Cronache in volgare.
Poi compare Testaccio, in quella luce
di miele proiettata sulla terra
dall'oltretomba. Forse è scoppiata,
la Bomba, fuori dalla mia coscienza.
Anzi, è così certamente. E la fine
del Mondo è già accaduta: una cosa
muta, calata nel controluce del crepuscolo.
Ombra, chi opera in questa èra.
Ah, sacro Novecento, regione dell'anima
in cui l'Apocalisse è un vecchio evento!
Il Pontormo con un operatore
meticoloso, ha disposto cantoni
di case giallastre, a tagliare
questa luce friabile e molle,
che dal cielo giallo si fa marrone
impolverato d'oro sul mondo cittadino...
e come piante senza radice, case e uomini,
creano solo muti monumenti di luce
e d'ombra, in movimento: perché
la loro morte è nel loro moto.
Vanno, come senza alcuna colonna sonora,
automobili e camion, sotto gli archi,
sull 'asfalto, contro il gasometro,
nell'ora, d'oro, di Hiroshima,
dopo vent'anni, sempre più dentro
in quella loro morte gesticolante: e io
ritardatario sulla morte, in anticipo
sulla vita vera, bevo l'incubo
della luce come un vino smagliante.
Nazione senza speranze! L'Apocalisse
esploso fuori dalle coscienze
nella malinconia dell'Italia dei Manieristi,
ha ucciso tutti: guardateli - ombre
grondanti d'oro nell'oro dell'agonia.

Pier Paolo Pasolini

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categoria: Barzellette » uomini e donne

Due giovani sposini siciliani sono nella stanza d'albergo dove si accingono a passare la loro prima notte di nozze. Lui è già nudo dentro al letto mentre lei sta finendo di prepararsi nel bagno. Quando la mogliettina esce lui con aria assatanata le fa: - Cammela, mmmmhhh... spegni la luce del bagno! - Perché marituzzo mio? - Spegnila senza discutere! Spenta la luce... - Cammela, tira le tende! - Si tesoro! - Cammela, ora chiudi le serrande! - Ma perché? Tirai già le tende! - Non fare domande e sbrigati! Ora spegni la luce! - Ma cosa mi vuoi fare? - Spegni la luce e vieniti a mettere qui vicino ammìa! - Non capisco... Carmela, fremente, si sdraia vicino al marito: - Cammela... - Dimmi... - Ti piace il mio orologio fosforescente?

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categoria: Poesie

Lo scandalo del contraddirmi

Lo scandalo del contraddirmi, dell'essere
con te e contro te; con te nel cuore,
in luce, contro te nelle buie viscere;

del mio paterno stato traditore
- nel pensiero, in un'ombra di azione -
mi so ad esso attaccato nel calore

degli istinti, dell'estetica passione;
attratto da una vita proletaria
a te anteriore, è per me religione

la sua allegria, non la millenaria
sua lotta: la sua natura, non la sua
coscienza; è la forza originaria

dell'uomo, che nell'atto s'è perduta,
a darle l'ebbrezza della nostalgia,
una luce poetica: ed altro più

io non so dirne, che non sia
giusto ma non sincero, astratto
amore, non accorante simpatia...

Come i poveri povero, mi attacco
come loro a umilianti speranze,
come loro per vivere mi batto

ogni giorno. Ma nella desolante
mia condizione di diseredato,
io possiedo: ed è il più esaltante

dei possessi borghesi, lo stato
più assoluto. Ma come io possiedo la storia,
essa mi possiede; ne sono illuminato:

ma a che serve la luce?

Pier Paolo Pasolini

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categoria: SMS pronti » fidanzato-a

La luce più bella per me era quella del sole riflessa sul mare, ma da quando ho visto i tuoi occhi ho cambiato idea: sei tu la luce più bella della mia vita. TA

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categoria: Frasi d'amore

La luce più bella per me era quella del Sole riflessa sul mare, ma da quando ho visto i tuoi occhi ho cambiato idea, perché sei tu la luce + bella della mia vita!

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categoria: Barzellette

Beppe, un camionista di 30 anni è alla guida del suo tir e sente alla radio: "Sono arrivati gli alieni, vengono in pace ma dovete parlare lentamente per farvi capire, sono bianchi con delle luci rosso-blu" Beppe vede un cespuglio muoversi e delle luci rosso-blu. Si avvicina e, scandendo bene le parole dice: "so-no ma-rio ho 30 an-ni e gui-do il ca-mi-on" Una voce risponde: "io so-no gian-ni ho 26 an-ni fac-cio L'in-fer-mie-re e sto ca-can-do"

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categoria: Barzellette » uomini e donne

Una giovane coppia di sposini, la prima notte di nozze, non riescono a fare l'amore e sentono che nella camera vicino due vecchietti vanno alla grande.La mattina seguente il giovane marito conosce il vecchietto e gli chiede "Come posso fare?Mia moglie ha tanta vergogna" e l'altro risponde "Io uso una tattica infallibile che fa: tic chiudo la luce, bum salto sul letto e ahhhh sospiro di sollievo". Il giovane sposino la stessa sera attua il piano.Inizia dicendo "tic chiudo la luce, bum salto sul letto, aaaaaaaa aggia sbattuto e palle mbietto o cumudino".

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categoria: Barzellette » computer

"Gia. Le luci dell'ufficio sono spente, e l'unica luce che c'e' proviene dalla finestra."

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categoria: Barzellette

In famiglia viene preparato l'albero di Natale con tanto di palline, fili d'Argento e, cosa più importante, luci colorate di vario tipo. Ad un certo punto entra Fufi, il cane di casa, si sofferma ad osservare l'albero e, soddisfatto, esclama: "Finalmente hanno messo le luci in bagno!"

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categoria: SMS pronti » fidanzato-a

Molti dicono che la luce più bella sia quella della Luna riflessa sul mare di notte... si vede che non hanno ancora visto la luce dei tuoi occhi...

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categoria: SMS pronti » fidanzato-a

Una luce vedo nell'oscurità: è il tuo amore che brilla di luce propria e cerca di farmi strada in questo universo buio e terso! Grazie di esistere mia stella!

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categoria: Barzellette

Al telefono: "Senti Giulio, ieri sera stavo dormendo ad un tratto dovevo andare a fare la pipì, sono andato in bagno... apro la porta e baaammm si accende la luce, faccio pipì chiudo la porta e baaaaaamm si spegne la luce... magia? Parapsicologia? Oppure ho pisciato nel frigo?"

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categoria: Poesie

Fumatori di carta


Mi ha condotto a sentir la sua banda. Si siede in un angolo
e imbocca il clarino. Comincia un baccano d'inferno.
Fuori, un vento furioso e gli schiaffi, tra i lampi,
della pioggia fan si che la luce vien tolta,
ogni cinque minuti. Nel buio, le facce
danno dentro stravolte, a suonare a memoria
un ballabile. Energico, il povero amico
tiene tutti, dal fondo. E il clarino si torce,
rompe il chiasso sonoro, s'inoltra, si sfoga
come un'anima sola, in un secco silenzio.

Questi poveri ottoni son troppo sovente ammaccati:
contadine le mani che stringono i tasti,
e le fronti, caparbie, che guardano appena da terra.
Miserabile sangue fiaccato, estenuato
dalle troppe fatiche, si sente muggire
nelle note e l'amico li guida a fatica,
lui che ha mani indurite a picchiare una mazza,
a menare una pialla, a strapparsi la vita.

Li ebbe un tempo i compagni e non ha che trent'anni.
Fu di quelli di dopo la guerra, cresciuti alla fame.
Venne anch'egli a Torino, cercando una vita,
e trovò le ingiustizie. Imparò a lavorare
nelle fabbriche senza un sorriso. Imparò a misurare
sulla propria fatica la fame degli altri,
e trovò dappertutto ingiustizie. Tentò darsi pace
camminando, assonnato, le vie interminabili
nella notte, ma vide soltanto a migliaia i lampioni
lucidissimi, su iniquità: donne rauche, ubriachi,
traballanti fantocci sperduti. Era giunto a Torino
un inverno, tra lampi di fabbriche e scone di fumo;
e sapeva cos'era lavoro. Accettava il lavoro
come un duro destino dell'uomo. Ma tutti gli uomini
lo accertassero e al mondo ci fosse giustizia.
Ma si fece i compagni. Soffriva le lunghe parole
e dovette ascoltarne, aspettando la fine.
Se li fece i compagni. Ogni casa ne aveva famiglie.
La città ne era tutta accerchiata. E la faccia del mondo
ne era tutta coperta. Sentivano in sè
tanta disperazione da vincere il mondo.

Suona secco stasera, malgrado la banda
che ha istruito a uno a uno. Non bada al frastuono
della pioggia e alla luce. La faccia severa
fissa attenta un dolore, mordendo il clarino.
Gli ho veduto questi occhi una sera, che soli,
col fratello, più triste di lui di dieci anni,
vegliavamo a una luce mancante. Ii fratello studiava
su un inutile tornio costruito da lui.
E il mio povero amico accusava il destino
che li tiene inchiodati alla pialla e alla mazza
a nutrire due vecchi, non chiesti.

D'un tratto gridò
che non era il destino se il mondo soffriva,
se la luce del sole strappava bestemmie:
era l'uomo, colpevole. Almeno potercene andare,
far la libera fame, rispondere no
a una vita che adopera amore e pietà,
la famiglia, il pezzetto di terra, a legarci le mani.

Cesare Pavese


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