Tu sei qui: Frasi.net » frasi » cerca » fatto passare sotto
archivio frasi | autori | classifiche | commenti | cerca | scrivi frasi
Sono presenti 989 frasi. Pagina 7 di 50: dalla 121a posizione alla 140a.
voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette » animali
Un imprenditore mostra al figlio la sua azienda. "Da quando tuo nonno ha scoperto la ricetta per cucinare un ottimo salame d'asino ne è passato di tempo. Una volta esisteva solo quel capannone là in fondo. L'asino veniva ucciso, squoiato, fatto a pezzi, bollito e insaccato. In un giorno intero si riuscivano a fare 100 kg di salame. Ora per soddisfare la maggior richiesta, ho fatto costruire un macchinario che, inserendovi l'asino, svolge tutto il lavoro in meno di un'ora. Un domani tutto questo sarà tuo, purche' ti faccia venire in mente un'idea redditizia degna di del nome della nostra famiglia" Il figlio ci pensa un po' e poi esclama: "mah, si potrebbe inventare una macchina dove, inserendovi una salame, ne esce un asino". Il padre: "Purtroppo quella macchina esiste gia': è tua madre".
voti: 13; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette » religione » preti e suore
Un pastore luterano visita un povero villaggio afghano. Mentre passa in rassegna i bimbi mutilati che popolano la mensa voluta dalla chiesa locale, fa alcune domande: "Cari bambini, vi piacciono i giocattoli?" Tutti i bambini, saltellando sulle stampelle, annuiscono e sorridono felici. Il pastore, controllando il sacco con i regali, si rende conto di aver fatto qualche errore nelle ordinazioni. Ma per non deludere i bambini decide di fare loro comunque un dono. "Uhm, bambini miei… i trenini e le bambole sono finiti…ma vi ho mai parlato della mia fantastica collezione di granatieri prussiani e di genieri fissatori di mine?"
voti: 15; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette » dal medico
Dottore ho 40 anni e mi sento al massimo sessualmente, mio marito è una frana, lei può far qualcosa? Prenda questa polverina e ne metta un cucchiaino nella cena di suo marito, forse dopo 2/3 ore ci saranno dei risultati, poi mi faccia sapere. Passano alcuni giorni e la signora torna dal dottore. Grazie, grazie, la sua polverina ha fatto miracoli, mio marito non è più lo stesso. Pensi la prima sera, visto che mio marito era molto scarso, invece di un chiucchiaino ne ho messi 3. Non abbiamo nemmeno finito la cena mi ha presa mi ha spogliata, mi ha buttata sul tavolo, sono volati bicchieri, piatti, posate...incredibile lo abbiamo fatto 3 volte. Il dottore chide: allora è soddisfatta della polverina? Sii, sii, ma in quel ristorante non ci torno piu'!!
voti: 38; popolarità: 1; 0 commenti
categoria: Frasi d'amore » lettere
Per Francesca Castellazzi - 29 Agosto 1900
Tante, tante cose ti vorrei dire che mi si affollano alla mente e mi gonfiano in cuore e che diventano fredde e sciocche nella carta.
Questo solo ti dico, che ti ho ancora e sempre dinanzi agli occhi, e ti accompagnano in ogni ora della tua giornata, e sento che mi manca la più cara e la miglior parte di me stesso.
Come hai fatto a prendermi così?
Quel viaggio che ho rifatto da solo, dopo averlo fatto insieme a te è stato una gran tristezza; ogni luogo, ogni pietra che abbiamo visto insieme mi ritorna dinanzi, e mi lega.
Le parole, gli atti, il tono della voce. Le parole che non dicesti e quelle che non osai dirti.
L'ombra che ti fuggiva nella fronte e gli occhi che guardavano lontano.
Ancora non mi dà pace di aver perduto questi giorni che avrei potuto passare ancora insieme a te, o vicino a te. E se non fosse la certezza di far pensare che son matto, farei il ballo del ritorno anche per un sol giorno. Beata te che sei così giudiziosa ed equilibrata!
Vedi che un po' d'equilibrio l'hai dato anche a me!
Però domani sera voglio essere a Milano, senz'altra dilazione e vuol dire che lontani per lontani guarderò almeno il posto dove ti vedevo passare dalla finestra.
Che sciocchezze, eh?
Ebbi la tua lettera come una carezza. Ma l'avevo aspettata tanto che sono andato ad aspettarla anche all'arrivo del corriere dall'Italia. Scrivimi al "Continentale" dal giorno del tuo arrivo.
Io non mi permetto di darti dei consigli, ma penso che se non potessi trovare l'alloggio per cui hai telegrafato, non sarebbe poi la fine del mondo se tu andassi all'albergo fin che avessi trovato di collocarti bene.
Ti bacio quelle mani che mi attirano e mi tengono stretto.
Addio.
Tuo Verga
voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
Siamo nel paese della frutta... c'è un uva cativissima arabbiatissima che và in giro... L' uva incontra una mela... U: mela spostati, senno' ti sparo... M: sisisi.. scusami sucusami passa pure.. l' uva continua e va oltre... dopo un po' incontra una pera... U: pera spostati senno' ti faccio nera... P: per l'amor del cielo ecco mi sposto subito scusami... e cosi' avanti.. tutta la frutta e gli ortaggi si spostano al procedere di questa uva cativissima e presuntuosa... fino a che'... U: fico spostati altrimenti... il fico che voleva fare il fico: -) F: no non mi sposto, non mi fai paura uva.. U: vuoi fare a botte? Levati di mezzo! F: no, non mi fai paura... U: guarda che ti sparo! -estraendo un pistolone- F: non ci credo... non mi prenderai in giro come gli altri.. U: ah si...?!! B a n G!! F: aaaaahhhhaaa..... U: Fico secco, Uva passa...
voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
Siamo nel paese della frutta. C'e' un'Uva cattivissima e molto prepotente che và in giro. L'Uva incontra una Mela: - Mela spostati, senno' ti sparo... - Si, si... scusami, passa pure... L'Uva continua e va oltre. Dopo un po' incontra una Pera: - Pera spostati senno' ti faccio nera... - Per l'amor del cielo! Ecco mi sposto subito, scusami... e così avanti tutta la frutta e gli ortaggi si spostano al procedere di questa Uva cattivissima e prepotente, fino a che... - Fico spostati altrimenti... Il Fico che voleva fare il fico: - No non mi sposto, non mi fai paura Uva.. - Vuoi fare a botte? Levati di mezzo! - No, non mi fai paura... - Guarda che ti sparo! - estraendo un pistolone. - Non ci credo... non mi prenderai in giro come gli altri... - Ah si? B a n G! Aaaahhhh... Morale: Fico secco, Uva passa!
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
La Nasa ha programmato un esperimento
per provare la resistenza dell'uomo in totale solitudine nello spazio.
Per l'esperimento vengono scelti tre uomini: un noto play boy svizzero,
un famoso lettore di gialli e un accanito fumatore. Tutti e tre, secondo
il progetto Nasa, dovranno essere spediti nello spazio su tre navicelle
separate, dove dovranno rimanere in solitudine per ben sei mesi!! Viene
concesso loro solo di portare con se' qualcosa che li possa aiutare a
passare il tempo durante il periodo di permanenza nello spazio. Arriva
il giorno della partenza. Il play boy entra nella sua navicella con un'enorme
borsa contenente filmini sexy... e parte. Il lettore di gialli porta con
se una mezza biblioteca di gialli di tutti i generi... e parte. Il fumatore,
ovviamente, si presenta con qualche migliaio di sigarette e sigari di
vario genere, sale sull'ultima navicella... e parte. Passano i sei mesi
e le tre navicelle tornano sulla Terra. Il primo ad uscire e' il play
boy... che sembra piuttosto soddisfatto dell'esperienza. Ringrazia e se
ne va. Si apre poi il portellone della navicella su cui era il lettore
di gialli, anch'esso sembra soddisfatto dell'esperienza fatta. Ringrazia
e se ne va. Infine si apre il portellone della navicella sulla quale era
il fumatore e appare una figura sconvolta, con gli occhi a palla, otto
sigarette in bocca due nelle orecchie e due nel naso. Ad un tratto apre
la bocca e fa: - FIAM... MI... FE... RIIIII!!
voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette » uomini e donne
Tristezza: in un incontro tra compaesani che non si vedevano da tempo, il primo dice all'altro: perche sei così triste? Il secondo risponde è morto mio nonno! Il primo costernato: ma come è successo? Mio nonno e caduto dall'ultimo piano di casa sua! L'altro; e si è sfracellato? Macche' è rimbalzato sulle corde dello stenditoio di sotto! E si è sfracellato sul selciato? Macche in quel mentre dalla strada sopraelevata passava il camion della spazzatura che gli ha attutito la caduta e lo ha fatto ribalzare! E poi gli è passato sopra schiacciandolo? Macche' dal colpo ha fatto un volo a parabola per abbreviargli l'agonia! Ed è andato a colpire la cima di quell'abete vicino a casa sua! L'abete si è spezzato e lui si è schiantato sulla strada? Macche' l'abete si è flesso e lo ha rilanciato verso il suo palazzo! Ma allora come è morto? Guarda abbiamo dovuto abbatterlo a fucilate per abbreviargli l'agonia
voti: 38; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Frasi d'amore » lettere
Per una donna sconosciuta
Mio angelo, mio tutto, mio io. Solo poche parole per oggi e addirittura a matita (con la tua) — Non sarò sicuro del mio alloggio sino a domani; che inutile perdita di tempo è tutto ciò! — Perché quest'angoscia profonda, quando parla la necessità — il nostro amore può forse durare senza sacrifici, senza che ciascuno di noi pretenda tutto dall’altro; puoi tu mutare il fatto che tu non sei tutta mia, io non sono tutto tuo? — Oh, Dio!, rivolgi il tuo sguardo alla bella Natura e da’ pace al tuo animo per ciò che deve essere — L’amore esige tutto e ben a ragione, così è di me per te, di te per me — Ma tu dimentichi così facilmente che io debbo vivere per me e per te. Se fossimo completamente uniti, tu sentiresti questa dolorosa necessità, tanto poco quanto la sento io - Il viaggio è stato orribile. Sono arrivato qui soltanto ieri mattina alle quattro.
Siccome c’erano pochi cavalli, la diligenza ha scelto un altro itinerario; ma che strada orribile! Alla penultima stazione mi hanno sconsigliato di viaggiare di notte, hanno cercato di ispirarmi paura d’un bosco ma ciò non è servito ad altro che a spronarmi — e ho avuto torto.
La vettura ha finito con lo sfasciarsi su quell’orribile strada, un semplice sentiero di campagna senza fondo. Se non avessi avuto quei due postiglioni, sarei rimasto per strada — Per l’altra strada, quella solita, Esterhàzy con otto cavalli ha avuto la stessa sorte che io con quattro — Tuttavia, in un certo senso la cosa mi ha anche fatto piacere, come succede ogni volta che supero felicemente qualche ostacolo — Ora voglio passare in fretta dagli eventi estrinseci a quelli intimi. Confido che ci vedremo presto; ed anche oggi mi manca il tempo per dirti i pensieri che ho rimuginato in questi ultimi giorni sulla mia vita — Se i nostri cuori fossero sempre l’uno vicino all’altro, non mi capiterebbe certo di avere simili pensieri. II mio cuore trabocca del desiderio di dirti tante cose — Ahimè - ci sono momenti in cui sento che la parola è inadeguata — Cerca di essere serena — e sii per sempre il mio fedele unico tesoro, ii mio tutto, come io lo sono per te. Sono gli dèi che debbono provvedere, qualunque possa essere il nostro destino.
Il tuo fedele
Ludwig
voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
Un cacciatore decide di regalarsi un fucile per il suo compleanno. Dopo averlo comperato vorrebbe provarlo, cosí , malgrado non sia stata ancora aperta la stagione di caccia, decide di andare a caccia lo stesso.
Una domenica mattina si alza prestissimo e si inoltra in un bosco per sparare con il fucile nuovo, ad un certo punto vede un piccolo branco di cinghiali, prende la mira e BUUM ammazza un bel cinghialetto di una ventina di chili.
Tutto soddisfatto per il suo bel fucile il cacciatore si butta sulla spalla sinistra il cinghialetto e sulla destra il fucile e fischiettando allegramente prende la strada per casa, ad un certo punto qualcuno alle sue spalle intima: "Altolà".
Il cacciatore girandosi vede una guardia forestale che si avvicina con passo risoluto.
La guardia gli chiede: "Cosa sta facendo nel bosco?".
Il cacciatore: "Mah, sa... un giretto tanto per fare...". E la guardia: "Cosa ha sulla spalla?".
"Ah, questo è il mio fucile nuovo.
Bello vero?".
La guardia, piuttosto arrabbiata: "Non faccia il furbo con me! Sull'altra spalla dicevo".
Il cacciatore si gira a sinistra e dice: "Ah!! pussa via, brutta bestiaccia (fare con la mano destra il gesto di scacciare un'ape).
voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
Una signora va dal ginecologo e afferma: "Dottore da qualche mese ho un problema: quando faccio l'amore con mio marito, per quanto lui si impegni e si dia da fare, io non sento niente, nel dubbio mi sono anche fatta l'amante, niente, assolutamente niente". La signora si spoglia, viene visitata, ma non viene riscontrato nessun problema fisico di rilievo. "Signora, a questo punto non resta altro che una "prova su strada", cosi' forse riesco a scoprire il suo problema". La signora lo guarda (tipo prestante, abbronzato, con un notevole rigonfio nei pantaloni) e accetta. Il medico nel dubbio che la signora abbia qualche malattia infettiva si infila un preservativo modello rinforzato. Dopo un po' le chiede: "Beh signora come va?". "Mah dottore, veramente non vorrei offenderla ma.... Niente, assolutamente niente". Il dottore punto sul vivo ci mette più impegno e raddoppia i movimenti. Passano un decina di minuti e richiede: "Beh signora e adesso?". La signora ci pensa un po' e: "Niente, niente, provi a impegnarsi di piu'". A questa affermazione il dottore si lancia in un su e giù a velocità esponenziale (raddoppia ogni 15 sec.). Dopo venti minuti grondante ansimante richiede: "e adesso sente qualcosa?". " Mi spiace ma io non... no aspetti insista... si si siii siiiii... si sento... ma certo sento odore di... gomma bruciata".
voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette » animali
Un giorno in un vicolo di Napoli passa un turista ed un pappagallo, da un balcone al terzo piano, gli urla:
- Ricchiò, Ricchiò!... Femmnell’!!...(facendo gesti con le ali alle orecchie per scherno).
Il turista non crede ai suoi occhi ed arrabbiato se ne va. Il 2° giorno la cosa si ripete ed il turista se ne va ancora più arrabbiato. Il 3° giorno la cosa si ripete ancora, ma stavolta il turista è deciso ad andare in fondo. Sale per le scale del palazzo e, dopo aver bussato alla porta del relativo appartamento, chiede alla persona venuta ad aprirgli se il volatile fuori sul balcone fosse il suo. Il signore conferma e, dopo aver sentito le lamentele del turista, riempie di botte il pappagallo in sua presenza. Il 4° giorno il turista ripassa dal vicolo e guarda in direzione del famoso balcone notando che il pappagallo era mezzo spennacchiato, aveva un occhio nero, una zampa ingessata ed un’ala fasciata, ma non proferiva alcuna frase. Il turista a quel punto (per sfottere il pennuto) gli chiede:
- Allora, come va?... Ti vedo un po’ giù oggi....
Il Pappagallo con distacco fa un verso di superiorità e non risponde. Ed il turista insiste :
- Come mai non parli oggi?
A quel punto il pappagallo, sentendosi veramente sfottuto, sfiorando più volte l’orecchio con la sua unica ala integra risponde :
- Io con i ricchioni non ci parlo!
voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
Pierino ama molto andare al cinema, ma ha solo 12 anni e il suo più forte cruccio è quello di non poter andare a vedere i film vietati ai minori. Qualche volta ci prova, ma dopo aver fatto la fila al botteghino il responsabile dei biglietti lo rimanda indietro. Un giorno al cinema vicino a casa programmano un bel film, purtroppo vietato. Pensa a tanti trucchi per entrare, ma niente da fare. Un giorno origliando dietro la porta della sorella che si intrattiene col fidanzato ha un'idea nuova e corre al cinema. Fa la fila e quando arriva dal bigliettaio si lecca le dita e se le passa sui capelli. Ma il bigliettaio: "Pierino, non puoi entrare, non hai l'età ". Pierino esce e rifà la fila, ma ancora con lo stesso risultato. Per parecchie volte Pierino fa la fila, ma sempre il bigliettaio lo rimanda via. All'ennesima volta in cui Pierino si presenta, sempre leccandosi le dita e passandosele sui capelli, il bigliettaio incuriosito gli chiede: "Ma perché ti lecchi le dita e te le passi in testa?". E Pierino: "Mah, ho sentito mia sorella che diceva al suo ragazzo: 'Se bagni la testa è più facile entrare...' ".
voti: 36; popolarità: 1; 0 commenti
categoria: Poesie
Pensieri di Deola
Deola passa il mattino seduta al caffè
e nessuno la guarda. A quest'ora in città corron tutti
sotto il sole ancor fresco dell'alba. Non cerca nessuno
neanche Deola, ma fuma pacata e respira il mattino.
Fin che è stata in pensione, ha dovuto dormire a quest'ora
per rifarsi le forze: la stuoia sul letto
la sporcavano con le scarpacce soldati e operai,
i clienti che fiaccan la schiena. Ma, sole, è diverso:
si può fare un lavoro più fine, con poca fatica.
Il signore di ieri, svegliandola presto,
l'ha baciata e condotta (mi fermerei, cara,
a Torino con te, se potessi) con sè alla stazione
a augurargli huon viaggio.
E' intontita ma fresca stavolta,
e le piace esser libera, Deola, e bere il suo latte
e mangiare brioches. Stamattina è una mezza signora
e, se guarda i passanti, fa solo per non annoiarsi.
A quesr'ora in pensione si dorme e c'è puzzo di chiuso
- la padrona va a spasso - è da stupide stare lì dentro.
Per girare la sera i locali, ci vuole presenza
e in pensione, a trent'anni, quel po' che ne resta, si è perso.
Deola siede mostrando il profilo a uno specchio
e si guarda nel fresco del vetro. Un po' pallida in faccia:
non è il fumo che stagni. Corruga le ciglia.
Ci vorrebbe la voglia che aveva Marì, per durare
in pensione (perché, cara donna, gli uomini
vengon qui per cavarsi capricci che non glieli toglie
nè la moglie nè l'innamorata) e Marì lavorava
instancabile, piena di brio e godeva salute.
I passanti davanti al caffè non distraggono Deola
che lavora soltanto la sera, con lente conquiste
nella musica del suo locale. Gettando le occhiate
a un cliente o cercandogli il piede, le piaccion le orchestre
che la fanno parere un'attrice alla scena d'amore
con un giovane ricco. Le basta un cliente
ogni sera e ha da vivere. (Forse il signore di ieri
mi portava davvero con sè). Stare sola, se vuole,
al mattino, e sedere al caffè. Non cercare nessuno.
voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette » animali
Un giorno in un vicolo di Napoli passa un uomo ed un pappagallo, da un balcone al terzo piano, gli urla:
- Ricchio', Ricchio'!... Femmnell'!!... - (facendo gesti con le ali alle orecchie, per scherno).
L'uomo non crede ai suoi occhi ed arrabbiato se ne va. Il secondo giorno la cosa si ripete ed l'uomo se ne va ancora piu' arrabbiato.
Il terzo giorno la cosa si ripete ancora, ma stavolta l'uomo e' deciso ad andare in fondo. Sale per le scale del palazzo e, dopo aver bussato alla porta del relativo appartamento, chiede alla persona venuta ad aprirgli se il volatile fuori sul balcone fosse il suo. Il signore conferma e, dopo aver sentito le lamentele dell'uomo, riempie di botte il suo pappagallo in sua presenza.
Il quarto giorno l'uomo ripassa dal vicolo e guarda in direzione del famoso balcone e nota che il pappagallo e' mezzo spennacchiato, ha un occhio nero, una zampa ingessata ed un'ala fasciata, ma non proferisce alcuna frase. l'uomo a quel punto (per sfottere il pennuto) gli chiede:
- Allora, come va?... Ti vedo un po' giu' oggi...
Il Pappagallo con distacco fa un verso di superiorita' senza rispondere se non con un noncurante "Ttss...".
Ed il'uomo insiste:
- Come mai non parli oggi?
A quel punto il pappagallo, sentendosi veramente sfottuto, sfiorando piu' volte l’orecchio con la sua unica ala integra risponde:
- Io con i ricchioni non ci parlo!!!
voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
Gesu’ gioca a golf con San Pietro. San Pietro colpisce la palla e questa arriva sul green vicino alla buca. Gesu’ tira e la palla finisce in mezzo ai cespugli. Una lepre che passa di li’ la prende in bocca e scappa. Un’Aquila si precipita sulla lepre e se la torta in alto. Un cacciatore vede l’aquila e le spara. L’Aquila colpita lascia andare la lepre, la lepre lascia andare la palla che cade dall’alto centrando la buca del campo di golf. Gesu’Entando pensieroso). "E... cosa faceva questo figlio?". "Eeeeh! Mi dava un sacco di grattacapi. Era sempre via insieme a persone sconosciute. Ma io lo sapevo che un giorno o l'altro lo avrebbero tradito!". Gesù sussulta un attimo, poi gli fa ancora una domanda: "E... senti, com'era il suo rapporto con... la gente?". "Mah, qualcuno gli voleva bene, altri no. Ha avuto problemi con le forze dell'ordine... Eppoi, tutta quella gente che lo voleva mettere sempre in croce!". Gesu', con gli occhi pieni di lacrime alza le braccia al cielo e grida: "Papa'!". E il vecchietto: "Pinocchio!".
voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
Forte Apache
Forte Apache, autunno: il sergente chiama un soldato e lo manda a far legna per l'inverno ormai prossimo. Questi dopo alcuni giorni di duro lavoro termina la provvista necessaria con una buona scorta e si presenta dal superiore che, per maggior sicurezza, lo manda dallo sciamano a chiedere informazioni sulla prossima stagione. Il soldato torna dopo poche ore: "Ha detto che sarà un inverno freddo". Il sergente gli fa tagliare legna ancora per due giorni, e lo manda nuovamente dallo sciamano. Il soldato torna e riferisce: "Ha detto che sarà un inverno molto freddo, più rigido di quello passato". Ancora due giorni a tagliare legna e di nuovo dallo sciamano...
Soldato: "Lo sciamano si è corretto, ha detto che sarà un inverno gelido, come non se ne vedono da anni!". Ancora a tagliare legna e ancora dallo sciamano... Il soldato torna dal consulto: "Ha detto che pochi sopravviveranno a questo
inverno tanto sarà freddo. I bisonti migreranno a sud per molte lune e i cervi non avranno di che vivere"
Il sergente a questo punto, dopo aver ordinato di fare altra legna, si reca personalmente sulla montagna dallo sciamano: "Ma dimmi, come fai a stabilire quanto sarà freddo il prossimo inverno?"
Lo sciamano, indicando verso la vallata: "Mi regolo con quanta legna fanno giù al forte!"
voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
Sono le otto e il generale ha dato a tutti libera uscita a patto che tutti sarebbero ritornati a mezzanotte. Mezzanotte meno 5.... Arriva un soldato dall'aria tutta affannata. Bhe? sei il primo-chiese il generale. Mancano gli altri! Dove sono? Il soldato risponde: "Ero dalla rosy a prendere il thŽ, poi ho scoperto che ero in ritardo, ho preso il motorino e non partiva allora mi sono fatto prestare il cavallo dalla rosy ma Ž scivolato su una lastra di ghiaccio ed Ž morto. Allora sono arrivato di corsa!" "passa!"Disse con alto tono di voce il generale! Su 100 soldati arriva il secondo. E tu dove eri chiese il generale? E l'altro incomincia: Ero dalla rosy a prendere il thŽ, poi ho scoperto che ero in ritardo, ho preso il motorino e non partiva allora mi sono fatto prestare il cavallo dalla rosy ma Ž scivolato su una lastra di ghiaccio ed Ž morto. Allora sono arrivato di corsa!" e cos“ per tutti i soldati. Arriva l'ultimo. Il generale gli pone alcune domande: Eri dalla rosy? - Si! Eri in ritardo? -Si! Il motorino non partiva! -No no guardi che partiva! Solo che poi sei scivolato sul ghiaccio! -No! Sono andato a sbattere! Contro che? -contro una montagna di cavalli! Ha ha ha!......
voti: 18; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette » religione
Un missionario viene mandato in un paese sperduto nel bel mezzo dell'Africa a vivere in mezzo ad una tribu'. Passa anni con questa gente, insegnando loro a leggere, scrivere ed i modi cristiani dell'uomo bianco. Una cosa sottolinea particolarmente: il male causato dal peccare facendo sesso. Non si deve fornicare o vivere nell'adulterio... Un giorno la moglie di uno dei nobili del villaggio da' alla luce un bambino bianco. Il villaggio e' sotto choc e la gente manda il loro capo a parlare con il missionario. "Tu ci hai insegnato la malignita' del sesso depravato, ma qui c'e' una donna nera che da' alla luce un bimbo bianco. Tu sei l'unico uomo bianco che abbia mai messo piede nel nostro villaggio, e non ci vuole un genio per capire cosa sia successo...". Il missionario replica: "No, no, mio caro amico, ti stai sbagliando... Quello che abbiamo qui e' un fenomeno naturale - quello che si chiama albinismo. Guarda in quel campo. Ci sono un mare di pecore bianche e tuttavia tra di loro ce n'e' una nera, la natura fa di questi scherzi ogni tanto...". Il capo riflette un attimo e poi dice: "Sai cosa?! Tu non dici niente della pecora ed io non dico niente del bambino...".
voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Barzellette
Le tribù indiane sono in rivolta, viene mandato il settimo cavalleggeri per domarle. Il colonnello, prima di avventurarsi fra le montagne, manda in avanscoperta degli esploratori, per tutelarsi dalle imboscate. Torna l'esploratore e il colonnello gli fa:
- Allora, riferiscimi quello che hai visto!
- Avanti 10 miglia da qui, mi sono imbattuto in 100.016 indiani.
- Complimenti esploratore, così mi piacciono i rapporti: precisi ed esatti riceverai un premio! Ma racconta: come hai fatto a contarli in maniera tanto puntigliosa?
- Quando ho sentito i rumori dell'accampamento indiano, sono sceso da cavallo, e ho cominciato a strisciare per terra per non essere visto. Ad un tratto, sulla collina alla mia sinistra, vedo quattro indiani di guardia...
- Si... continua!
- Mi giro sulla destra, e ne vedo altri quattro, su di un'altra altura. Per fortuna sono passato inosservato anche ai loro occhi.
- Si... ma vai avanti!
- Ed ecco che ne vedo altri otto, risalire il sentiero nella mia direzione.
- Va bene... ma gli altri?
- Oh, bhe, sotto nella vallata, ce ne erano un casino... saranno stati almeno centomila…
◄ indietro |
| avanti ► |
Puoi eseguire la ricerca nel sito anche tramite Google: