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categoria: Barzellette » carabinieri

Il capitano di una caserma dei carabinieri, chiama a rapporto due sottoposti: - Allora ragazzi, io me ne vado una settimana in ferie. Durante questa settimana voi approfittate per dare una mano di bianco al mio ufficio, che ci sono delle macchie di umidità un po' dovunque. La vernice ed il pennello li trovate giù in cantina. Mi raccomando, mi fido di voi! - Non si preoccupi, signor capitano, faremo del nostro meglio! Il capitano se ne va in ferie e ritorna dopo una settimana. Entra nel suo ufficio e vede che è stata pitturata solo la metà di una parete. Infuriato chiama i due carabinieri: - Caputo e Esposito! Lavativi che non siete altro! Ma si può sapere che cosa avete fatto? Avevate una settimana di tempo! - Capitano, è stato più difficile di quanto pensassimo! Ci vuole un sacco di tempo... andare in cantina, intingere il pennello, salire le scale di corsa senno' la vernice scola tutta, pennellare la parete, tornare in cantina, riintingere il pennello...

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categoria: Barzellette » animali

Due pulci, amiche di vecchia data, si incontrano dopo tanto tempo. Dice la prima: "Ciao bella, come va?".
"Ehhh, non troppo bene....etchhhuu.
Vedi, ho un brutto raffreddore".
"Mi dispiace e come mai sei ridotta cosí?".
"Vedi, io vivo nei baffi di un motociclista che va in giro senza mai mettersi il casco e quando lui corre io prendo freddo".
Allora la prima pulce le dà un consiglio: "Ma scusa, fai come me.
Io vivo nella peluria pubica di una bella bionda dove mi trovo benissimo".
La pulce ringrazia dicendo che seguirà il consiglio.
Passano i giorni e le due pulci si incontrano nuovamente: "Hei, come va?".
"Ehhh, non troppo bene... etchhhu.
Vedi ho sempre quel terribile raffreddore... etchuuu".
Allora la prima pulce chiede: "Ma scusa, hai seguito il mio consiglio?".
E la pulce: "Ma io cosí ho fatto.
Ho trovato un bella donna, mi sono insediata nei suoi capelli, poi sono scesa fino al pube dove vivevo comodamente...".
"E allora?". "Beh, all'improvviso... mi sono ritrovata nei baffi del motociclista!"

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categoria: Barzellette

Cinque medici (un medico generico, un pediatra, uno psichiatra, un chirurgo e un anatomo-patologo) decidono di andare a caccia di anatre insieme. Ad un certo punto un uccello appare nel cielo e il primo a sollevare il fucile è il medico generico, ma non spara ed esita pensando: "Non sono sicuro che sia un'anatra; è meglio sentire cosa ne pensano gli altri". Nel frattempo pero' l'anatra vola via. Poco dopo compare un altro uccello nel cielo e questa volta il primo a sollevare il fucile è il pediatra. Ma anche lui non spara esitando un po' e chiedendosi: "Non sono sicuro che sia un'anitra e che non abbia un piccolo da sfamare. E' meglio fare prima degli accertamenti". Cosi' l'anitra ha il tempo di fuggire. Poco dopo è lo psichiatra che vede per primo un altro uccello. Non ha dubbi che sia un'anitra, ma si chiede: "So che questa è una vera anitra, ma chi in realtà conosce a fondo le anitre?". E cosi' anche questo fortunato uccello fa in tempo a volar via. Finalmente compare un quarto uccello e stavolta il chirurgo è il primo a vederlo. Alza il fucile fulmineo e spara; quindi si rivolge con non chalance all'anatomo-patologo e gli dice: "Va a vedere se quella che ho preso era un'anitra!".

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categoria: Poesie

La sera del dì di festa

Dolce e chiara è la notte e senza vento,
E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontan rivela
Serena ogni montagna. O donna mia,
Già tace ogni sentiero, e pei balconi
Rara traluce la notturna lampa:
Tu dormi, che t'accolse agevol sonno
Nelle tue chete stanze; e non ti morde
Cura nessuna; e già non sai né pensi
Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.
Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno
Appare in vista, a salutar m'affaccio,
E l'antica natura onnipossente,
Che mi fece all'affanno. A te la speme
Nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto.
Questo dì fu solenne: or dà trastulli
Prendi riposo; e forse ti rimembra
In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti
Piacquero a te: non io, non già ch'io speri,
Al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo
Quanto a viver mi resti, e qui per terra
Mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi
In così verde etate! Ahi, per la via
Odo non lunge il solitario canto
Dell'artigian, che riede a tarda notte,
Dopo i sollazzi, al suo povero ostello;
E fieramente mi si stringe il core,
A pensar come tutto al mondo passa,
E quasi orma non lascia. Ecco è fuggito
Il dì festivo, ed al festivo il giorno
Volgar succede, e se ne porta il tempo
Ogni umano accidente. Or dov'è il suono
Di que' popoli antichi? or dov'è il grido
De' nostri avi famosi, e il grande impero
Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio
Che n'andò per la terra e l'oceano?
Tutto è pace e silenzio, e tutto posa
Il mondo, e più di lor non si ragiona.
Nella mia prima età, quando s'aspetta
Bramosamente il dì festivo, or poscia
Ch'egli era spento, io doloroso, in veglia,
Premea le piume; ed alla tarda notte
Un canto che s'udia per li sentieri
Lontanando morire a poco a poco,
Già similmente mi stringeva il core.

Giacomo Leopardi

stelline voti: 11; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Lavorare stanca

I due, stesi sull'erba, vestiti, si guardano in faccia
tra gli steli sottili: la donna gli morde i capelli
e poi morde nell'erba. Sorride scomposta, tra l'erba.
L'uomo afferra la mano sottile e la morde
e s'addossa col corpo. La donna gli rotola via.
Mezza l'erba del prato è così scompigliata.
La ragazza, seduta, s'aggiusta i capelli
e non guarda il compagno, occhi aperti, disteso.

Tutti e due, a un tavolino, si guardano in faccia
nella sera, e i passanti non cessano mai.
Ogni tanto un colore più gaio li distrae.
Ogni tanto lui pensa all'inutile giorno
di riposo, trascorso a inseguire costei,
che è felice di stargli vicina e guardarlo negli occhi.
Se le tocca col piede la gamba, sa bene
che si danno a vicenda uno sguardo sorpreso
e un sorriso, e la donna è felice. Altre donne che passano
non lo guardano in faccia, ma almeno si spogliano
con un uomo stanotte. O che forse ogni donna
ama solo chi perde il suo tempo per nulla.

Tutto il giorno si sono inseguiti e la donna è ancor rossa
alle guance, dal sole. Nel cuore ha per lui gratitudine.
Lei ricorda un baciozzo rabbioso scambiato in un bosco,
interrotto a un rumore di passi, e che ancora la brucia.
Stringe a sè il mazzo verde - raccolto sul sasso
di una grotta - di bel capevenere e volge al compagno
un'occhiata struggente. Lui fissa il groviglio
degli steli nericci tra il verde tremante
e ripensa alla voglia di un altro groviglio,
presentito nel grembo dell'abito chiaro,
che la donna gli ignora. Nemmeno la furia
non gli vale, perché la ragazza, che lo ama, riduce
ogni assalto in un bacio c gli prende le mani.

Ma stanotte, lasciatala, sa dove andrà:
tornerà a casa rotto di schiena e intontito,
ma assaporerà almeno nel corpo saziato
la dolcezza del sonno sul letto deserto.
Solamente, e quest'è la vendetta, s'immaginerà
che quel corpo di donna, che avrà come suo, sia,
senza pudori, in libidine, quello di lei.

Cesare Pavese

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categoria: Barzellette » ingegneri

Un ingegnere sta camminando leggendosi l'ennesima specifica tecnica, quando incontra una rana che parla.
La rana gli dice: ""Ciao! sono una bellissima principessa, un maleficio mi ha trasformata in una rana, se mi dai un bacio , tornero' ad essere una donna, e ti saro' MOOOLTO riconoscente.
"" L'ingegnere si ferma, la guarda, la prende e se la mette in tasca.
Al che, la rana dice: ""Ehi, non mi hai capito! Se mi dai un bacio, mi trasformero' in una donna bellissima, e sono anche principessa, potrei essere davvero molto riconoscente e cambiare la tua vita.
"" L'ingegnere sorride e se la mette di nuovo in tasca.
La rana strilla: ""Ma sei sordo? O sei timido? Devo essere piu' esplicita? Bene, sono una principessa, sono mora, ho la 5 misura, ho praticato di tutto e di piu' nelle segrete del mio castello, se mi baci e mi fai tornare una donna ti do' delle notti che non immagini! "" L'ingegnere la guarda, sorride, e se la rimette in tasca.
Al che la rana inizia a spazientirsi.
""Aho', ma che sei sordo? Ti ho detto che sono mora, 5 misura, fisico da urlo, faccio tutto, te la do' per tutto il tempo che vuoi se solo mi dai un bacio... Va bene che una rana e' repellente, ma mi sembri un attimo imbranato, si puo' sapere cosa vuoi? Se mi hai messa in tasca qualcosa che ti piace di me ci sara', no? Dimmelo, dai!"" L'ingegnere la guarda, e poi dice: ""Senti, io sono laureato in ingegneria.
Per me il sesso te lo puoi anche tenere... Ti puoi tenere pure i soldi.... Non mi interessano i titoli nobiliari, ne' il tuo castello............ ma avere una rana che parla e' una figata!""

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categoria: Barzellette » uomini e donne

Tristezza: in un incontro tra compaesani che non si vedevano da tempo, il primo dice all'altro: perche sei così triste? Il secondo risponde è morto mio nonno! Il primo costernato: ma come è successo? Mio nonno e caduto dall'ultimo piano di casa sua! L'altro; e si è sfracellato? Macche' è rimbalzato sulle corde dello stenditoio di sotto! E si è sfracellato sul selciato? Macche in quel mentre dalla strada sopraelevata passava il camion della spazzatura che gli ha attutito la caduta e lo ha fatto ribalzare! E poi gli è passato sopra schiacciandolo? Macche' dal colpo ha fatto un volo a parabola per abbreviargli l'agonia! Ed è andato a colpire la cima di quell'abete vicino a casa sua! L'abete si è spezzato e lui si è schiantato sulla strada? Macche' l'abete si è flesso e lo ha rilanciato verso il suo palazzo! Ma allora come è morto? Guarda abbiamo dovuto abbatterlo a fucilate per abbreviargli l'agonia

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categoria: Barzellette

Cenerentola vuole andare al ballo al castello del Principe e chiede il permesso alla fatina che lo concede a patto di tornare prima di mezzanotte, altrimenti la sua cosina si trasformerà in un'anguria. Cenerentola l'anguria non sa nemmeno cosa sia, ma dice di si' e va alla festa. Qui lei ed il principe ballano, poi Cenerentola lo prende da parte e gli dice: "Dai, andiamo a farci le coccole; io devo tornare a casa presto". "No aspetta, devo intrattenere gli ospiti". Passano le ore; sono passate le 11 ed ancora il principe non si decide: troppi sono gli impegni di corte. Cenerentola vede che il tempo passa ed è sempre più preoccupata. Ad un certo punto il principe fa fare silenzio nella sala e dice: "Come sapete sono di ritorno dall'oriente, ed ho portato un frutto nuovo ed esotico! Si chiama anguria". E la mostra in un gran vassoio d'argento. Cenerentola guarda l'anguria, si guarda fra le gambe e dice sottovoce al principe: "Dai principe, andiamo! Devo tornare a casa prestissimo". E il principe sottovoce: "Proprio adesso? Aspetta un momento, lo vedi che tutti ci guardano!". Ed il principe continua: "Ed ora vi faccio vedere come si mangia l'anguria!". Taglia una gran fetta, ed avidamente se la mangia tutta mordendola e leccandola. Tutti sono felici, e mentre tutti si avvicinano all'anguria, il principe prende in disparte Cenerentola e le fa: "Cosa mi dicevi? A che ora devi tornare a casa?". E Cenerentola: "Mah, alle tre, le quattro...".

stelline voti: 21; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » fortuna

L'autoradio

Un giorno Pino decide di comprasi per la sua Fiesta una bellissima autoradio di marca. Spende un capitale per farsi fare un impianto degno di una discoteca e felice gira per la città facendoci schiattare dall'invidia. Un giorno va in un bar a prendersi un caffè e quando esce non trova più l'autoradio in macchina. Nero come un antilope indiana si fa montare in macchina una nuova autoradio di quelle che costano una valle di soldi. Stessa situazione, scende un minuto, il tempo necessario per andarsi a prendere il caffè, quando uscendo dal bar trova lo slot dell'autoradio vuoto... comincia a bestemmiare in venusiano con sottotitoli in turco e nero come *due* antilopi indiane si fa mettere una nuova autoradio ancora più costosa del modello precedente.
La mattina va al solito bar e memore di ciò che gli era successo beve il caffè alla velocità della luce finendo quasi ustionato alla lingua, esce e... gli han ciulato di nuovo l'autoradio...
A questo punto decide di non comprarsi più autoradio, l'indomani mattina va tranquillo al bar e prima di uscire mette nello slot dell'autoradio un fogliettino con su scritto: "Non ce la metto più"
Entra tranquillo nel bar, prende con tutta calma il caffè, chiacchera un po', poi con tutta freschezza esce e non vede più la sua macchina, affannato corre dove l'aveva parcheggiata e trova solo un foglietto per terra con scritto: "CE LA METTIAMO NOI!"

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categoria: Barzellette » dal medico

Una seducente signorina si presenta un giorno dal proprio ginecologo ed espone il suo ormai terribile problema: -"Dottore, soffro di un ciclo mestruale abbondante, doloroso e lungo...!"Il medico, con aria sicura di sè, fa per tendere la mano e porge alla bella signorina una boccettina di pillole:-"Ecco! prenda queste compresse per quindici giorni e poi mi dica come va..." La signorina esce dallo studio, ma dopo soli 5 giorni si ripresenta dal ginecologo tutta preoccupata e con una leggera raucedine alla voce:"-DOTTORE, DOTTORE, IL PROBLEMA DEL FLUSSO NON SI E' RISOLTO ED IN PIU' MI E' SPUNTATA QUESTA VOCIONA...".
Ma il medico, ancora sicuro di sè replica:-"Continui pure la cura per altri 5 giorni, non si preoccupi, è solo un piccolo contrattempo che sicuramente svanirà al nostro prossimo appuntamento!".
La signorina, rasserenata, torna a casa.
Dopo altri 5 giorni, però, si ripresenta con una voce ancora più marcatamente bassa e dice:"DOTTORE, DOTTORE IL PROBLEMA DEL FLUSSO NON SI E' ANCORA RISOLTO, LA VOCE E' PEGGIORATA, ED IN PIU' MI SONO SPUNTATI PELI DAPPERTUTTO....".
Il ginecologo non senza imbarazzo, però, la convince a non demordere e convince la signorina a continuare la cura per gli ultimi 5 giorni.
Decorso il tempo, si ripresenta la signorina dal medico e sempre con una voce tetra dice al proprio curante:-"DOTTORE, DOTTORE, IL PROBLEMA DEL FLUSSO E' FINALMENTE RISOLTO!" -"Ah! bene signorina, mi fa veramente piacere! Ha visto che avevo ragione a non mollare? E mi dica, mi dica, il problema dei peli? Risolto anche quello?" e la signorina:-"NO DOTTO'! ME SO' SPUNTATI PURE SOTTO IL PENE!!!"

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categoria: Barzellette

Un ginecologo si stanca della sua vita: "Non ne posso piu'.Tutti i giorni a guardare piccole cose in fondo ad una piccola cavità buia. Basta! Mi voglio dedicare al mio hobby preferito: i motori!". Cosi' decide di abbandonare la sua professione e va in cerca di una officina da rilevare. Ne trova una, ma il padrone l'avverte: "Non basta comprare i muri. E' necessario anche superare un esame per acquisire il titolo di meccanico". Il ginecologo non si preoccupa: nella sua vita ne ha fatti tanti di esami e li ha superati tutti. Si presenta agli esami che consistono nel rimontare un motore di un'auto completamente smontato in un'ora. Parte il tempo e alla fine dell'ora esatta il dottore ha perfettamente rimesso insieme il motore. Alla prova finale il motore si mette in moto e la giuria di esaminatori lo promuove. Alla consegna del diploma nota che il suo voto è stato di 150 su 100! La cosa gli sembra strana e va a chiedere spiegazioni al capo della commissione che cosi' gli spiega: "Beh, vede, 50 punti glieli abbiamo dati perché ha rimontato il motore perfettamente; altri 50 punti perché l'ha fatto entro l'ora prevista... e altri 50 punti perché non abbiamo mai visto montare un motore... dalla marmitta!".

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categoria: Poesie

Al padre

Dove sull’acque viola
era Messina, tra fili spezzati
e macerie tu vai lungo binari
e scambi col tuo berretto di gallo
isolano. Il terremoto ribolle
da due giorni, è dicembre d’uragani
e mare avvelenato. Le nostre notti cadono
nei carri merci e noi bestiame infantile
contiamo sogni polverosi con i morti
sfondati dai ferri, mordendo mandorle
e mele dissecate a ghirlanda. La scienza
del dolore mise verità e lame
nei giochi dei bassopiani di malaria
gialla e terzana gonfia di fango.

La tua pazienza
triste, delicata, ci rubò la paura,
fu lezione di giorni uniti alla morte
tradita, al vilipendio dei ladroni
presi fra i rottami e giustiziati al buio
dalla fucileria degli sbarchi, un conto
di numeri bassi che tornava esatto
concentrico, un bilancio di vita futura.

Il tuo berretto di sole andava su e giù
nel poco spazio che sempre ti hanno dato.
Anche a me misurarono ogni cosa,
e ho portato il tuo nome
un po’ più in là dell’odio e dell’invidia.
Quel rosso del tuo capo era una mitria,
una corona con le ali d’aquila.
E ora nell’aquila dei tuoi novant’anni
ho voluto parlare con te, coi tuoi segnali
di partenza colorati dalla lanterna
notturna, e qui da una ruota
imperfetta del mondo,
su una piena di muri serrati,
lontano dai gelsomini d’Arabia
dove ancora tu sei, per dirti
ciò che non potevo un tempo - difficile affinità
di pensieri - per dirti, e non ci ascoltano solo
cicale del biviere, agavi lentischi,
come il campiere dice al suo padrone:
"Baciamu li mani". Questo, non altro.
Oscuramente forte è la vita.

Salvatore Quasimodo

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categoria: Barzellette

Un prete e un rabbino, amici da tempo, sono soliti trovarsi in bicicletta. Un giorno il rabbino arriva e vede il prete a piedi: "Amico mio che è successo?". "Ah! Neppure per il loro parroco hanno rispetto! Ieri da davanti la chiesa mi hanno rubato la bici! Ma domenica vedrai! Gli faccio una predica con i fiocchi". La settimana dopo si rivedono e il prete ha la sua bella bici. Il rabbino gli chiede se la predica abbia fatto effetto e il prete risponde: "Eh si', ho parlato dei 10 comandamenti. Con tono drammatico ho cominciato a dir loro: 'Io sono il Signore tuo Dio, Non avrai altri dei all'infuori di Me!' Quando sono arrivato al Non rubare ho guardato i miei fedeli negli occhi ripetendo: 'Tu non rubare... tu... Tu non rubare!'. Il giorno dopo riavevo la mia bella bici di fronte alla chiesa!". Tempo dopo il prete vede il rabbino a piedi e gli chiede cosa sia successo. "Ah! Neppure per il loro Rabbino hanno rispetto! Ma faro' come te. Questo sabato una lezione sui 10 comandamenti come non ne hanno mai sentite!". La settimana dopo il rabbino ha di nuovo la sua bici e il prete gli chiede come sia andata. E il rabbino: "Ho fatto proprio come te! Ho cominciato a dire i 10 comandamenti, uno ad uno: 'Io sono il Signore tuo Dio, Non avrai altri dei all'infuori di Me...'. Quando sono arrivato al 'Non desiderare la donna d'altri'... mi sono ricordato dove avevo lasciato la bici!".

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categoria: Barzellette

Un uomo aveva la passione per i fagioli. Li amava talmente anche se questi avevano su di lui dei terribili effetti secondari. Un giorno incontro' la donna della sua vita e decise di non mangiare piu' fagioli per la sua salvezza. Un giorno lui stava tornando a casa dal lavoro quando la macchina si ruppe. Scese e ando' a chiamare il soccorso stradale da una cabina ma, lungo la strada per arrivare al telefono pubblico c'era un ristorante da cui uscivano dei profumi da stordire. Dopo aver fatto la telefonata penso' tra se' e se':
- Questi ci metteranno un po' di tempo ad arrivare, io intanto
mi potrei fermare a mangiare qualcosa in questo ristorante.
Entrato nel ristorante scopri' che il piatto del giorno erano proprio dei fagioli particolari, e purtroppo non pote' fare a meno di mangiarne ben cinque porzioni!
Quando arrivo' finalmente a casa, la moglie lo accolse tutta agitata ed eccitata dicendogli:
- Caro, ho una grossa sorpresa per cena stasera!!!
Detto questo, gli mise una benda e lo condusse alla sua sedia a capotavola.
Lui si mise seduto e, non appena lei era li' li' per rimuovere la benda, squillo' il telefono. La moglie ando' a rispondere:
- Caro, vado io! Tu intanto non ti togliere la benda per nessun motivo!
Essendo da solo, colse l'opportunita' di liberarsi dagli abbondanti gas che infestavano il suo intestino. Si sposto' su un fianco, alzo' una gamba e mollo' una scoreggia tonante. Non solo fu rumorosissima, ma sapeva anche di uovo marcio. A tastoni prese il tovagliolo e comincio' a sventolare l'aria davanti a se'. La situazione stava tornando alla normalita' quando senti' un'altra impellente spinta provenire dal basso ventre. Alzo' l'altra gamba e sparo' un'altra bomba nucleare. Questa supero' di gran lunga la prima per rumore e puzza. Intanto sentiva che la conversazione telefonica della moglie stava andando avanti, fino a che i saluti finali gli fecero capire che la moglie sarebbe tornata di li' a breve. Ripiego il tovagliolo e se lo mise sulle gambe, assumendo una espressione innocente al ritorno della moglie:
- Caro, hai sbirciato da sotto la benda?
- No, ti giuro che non l'ho fatto!
A quel punto la moglie tolse la benda e lui si trovo' davanti la sorpresa:
DODICI INVITATI A CENA, SEDUTI ATTORNO A LUI, CHE GLI AUGURAVANO BUON
COMPLEANNO! 

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categoria: Barzellette

Un uomo aveva la passione per i fagioli. Li amava talmente anche se questi avevano su di lui dei terribili effetti secondari. Un giorno incontro' la donna della sua vita e decise di non mangiare piu' fagioli per la sua salvezza. Un giorno lui stava tornando a casa dal lavoro quando la macchina si ruppe. Scese e ando' a chiamare il soccorso stradale da una cabina ma, lungo la strada per arrivare al telefono pubblico c'era un ristorante da cui uscivano dei profumi da stordire. Dopo aver fatto la telefonata penso' tra sé e sé: "Questi ci metteranno un po' di tempo ad arrivare, io intanto mi potrei fermare a mangiare qualcosa in questo ristorante." Entrato nel ristorante scopri' che il piatto del giorno erano proprio dei fagioli particolari, e purtroppo non pote' fare a meno di mangiarne ben cinque porzioni! Quando arrivo' finalmente a casa, la moglie lo accolse tutta agitata ed eccitata dicendogli: - Caro, ho una grossa sorpresa per cena stasera!!! Detto questo, gli mise una benda e lo condusse alla sua sedia a capotavola. Lui si mise seduto e, non appena lei era li' li' per rimuovere la benda, squillo' il telefono. La moglie ando' a rispondere: - Caro, vado io! Tu intanto non ti togliere la benda per nessun motivo! Essendo da solo, colse l'opportunita' di liberarsi dagli abbondanti gas che infestavano il suo intestino. Si sposto' su un fianco, alzo' una gamba e mollo' una scoreggia tonante. Non solo fu rumorosissima, ma sapeva anche di uovo marcio. A tastoni prese il tovagliolo e comincio' a sventolare l'aria davanti a sé. La situazione stava tornando alla normalita' quando senti' un'altra impellente spinta provenire dal basso ventre. Alzo' l'altra gamba e sparo' un'altra bomba nucleare. Questa supero' di gran lunga la prima per rumore e puzza. Intanto sentiva che la conversazione telefonica della moglie stava andando avanti, fino a che i saluti finali gli fecero capire che la moglie sarebbe tornata di li' a breve. Ripiego il tovagliolo e se lo mise sulle gambe, assumendo una espressione innocente al ritorno della moglie: - Caro, hai sbirciato da sotto la benda? - No, ti giuro che non l'ho fatto! A quel punto la moglie tolse la benda e lui si trovo' davanti la sorpresa: DODICI INVITATI A CENA, SEDUTI ATTORNO A LUI, CHE GLI AUGURAVANO BUON COMPLEANNO

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categoria: Barzellette » uomini e donne

Futuri pediatri

All'esame di specializzazione in pediatria, uno studente poco preparato deve rispondere alle domande di un lungo test riguardante la corretta crescita del neonato. Tra le varie domande, una in particolare imbarazza lo studente: "Indicare quattro vantaggi del latte materno rispetto al latte in confezione".
"Che cosa posso scrivere?", dice fra sé sospirando. Gira nervosamente la penna fra le mani e con grande fatica riesce a metter giù tre stiracchiati motivi:
1) Non ha bisogno di essere bollito
2) non va mai a male
3) è disponibile ogni volta che serve
A questo punto si blocca e non riesce più a scrivere nulla. Il tempo per consegnare il test sta per scadere ma lui, pur disperandosi, è incapace di trovare l'ultima risposta. In quel momento si alza la prosperosa ragazza vicino a lui che ha finito e va a consegnare il foglio; improvvisamente il suo viso si illumina, afferra la penna e scrive: 4) è disponibile in attraenti contenitori di varia forma.

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categoria: Barzellette

Ci sono due gemelli che stanno per nascere, ovviamente si trovano ancora nel grembo materno, uno dei due ha una faccia molto triste, tanto da suscitare interesse nel fratello, che dopo un po' gli domanda:
- Cosa c'è che non va?, hai una faccia!!
- Be sai, tra un po' nasceremo, e allora....
- Allora cosa?
- Be insomma, noi qui stiamo bene, al caldo,abbiamo da mangiare
non ci manca propio ninente, e nascere mi spaventa, sai magari facciamo parte di una famiglia poverissima.
- Io non mi preocuperei tanto, comunque c'è un metodo per risolvere
il tuo dubbio.
- A si e quale?
- Ci do un'occhiata al mondo fuori, e poi ti dico cosa saremo, al limite
rimaniamo qui.
- Be provaci!!
Dopo un po' di tempo ritorna con un sorriso enorme e dice al fratello
pensieroso:
- Non ci sono problemi, vedrai saremo felici!
- Perché?
- Perché siamo ricchissimi!
- Ma come fai a dirlo, hai solo guardato fuori un momento!
- Be pensa, siamo talmente ricchi che appena ho messo la testa fuori, avevo già la pelliccia attorno al collo.

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categoria: Barzellette


Una piccola vecchia signora un giorno andò alla Banca del Canada portando con sé una borsa piena di denaro. Insistette che doveva parlare con il presidente della banca per aprireun conto perché "E' un sacco di denaro!".

Dopo un po' di ripensamenti, gli impiegati la portarono nell'ufficio presidente (il cliente ha sempre ragione!). Il presidente della banca le chiese quindi quanto voleva versare e lei disse "165.000 dollari" e buttò la borsa sulla sua scrivania. Il presidente fu, chiaramente, curioso di sapere come aveva fatto ad ottenere tutto quel contante, così glielo chiese: Signora, sono sorpreso di vedere che Lei si porta appresso tutto questo contante. Come ha fatto ad ottenerlo?".

La vecchia signora rispose: "Ho fatto delle scommesse".

Il presidente le chiese ancora: "Scommesse? Che tipo di scommesse?"

La vecchia signora rispose: "Per esempio, scommetto 25.000 dollari che le sue palle sono quadrate"

"Ah!" rise il presidente "E' una scommessa stupida. Lei non potrà mai vincere una scommessa di questo genere!"
La vecchia signora lo sfidò: "Allora, accetta la mia scommessa?"

"Certo" disse il presidente "Scommetto 25.000 dollari che le mie palle
non sono quadrate!"

Allora la vecchia signora disse: "Dato che si tratta di un mucchio di denaro, posso portare con me il mio avvocato domattina alle 10 come testimone?"

"Certo!" disse il fiducioso presidente.

Quella notte, il presidente era veramente nervoso a causa della commessa e passò un sacco di tempo davanti allo specchio a controllare le sue palle, girandosi a destra e a sinistra continuamente. Le controllò con attenzione finché non fu sicuro che non era assolutamente possibile che le sue palle fossero quadrate e che avrebbe vinto la scommessa.

Il mattino dopo alle 10 precise, la vecchia signora fece la sua comparsa con il suo avvocato nell'ufficio del presidente. Presentò l'avvocato al presidente e ripeté la scommessa: 25.000 dollari che le palle del presidente sono quadrate!"

Il presidente accettò di nuovo la scommessa e la vecchia signora gli chiese di abbassare i pantaloni, così tutti avrebbero potuto vedere. Il presidente accettò. La vecchia signora scrutò attentamente le palle
e poi gli chiese se poteva toccarle.

"Va bene, in fondo 25.000 dollari sono un sacco di soldi, quindi credo che Lei debba essere assolutamente sicura.
" In quel momento, egli notò che l'avvocato stava silenziosamente sbattendo la testa contro il muro.
Il presidente chiese alla signora: "Che diavolo ha il suo avvocato?"

Ella disse: "Niente, a parte il fatto che ho scommesso con lui 100.000 dollari che alle 10 di stamattina avrei avuto nelle mie mani le palle del Presidente della Banca del Canada".

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categoria: Barzellette

Una piccola vecchia signora un giorno andò alla Banca del Canada portando con sé una borsa piena di denaro. Insistette che doveva parlare con il presidente della banca per aprire un conto perché "E' un sacco di denaro!".

Dopo un po' di ripensamenti, gli impiegati la portarono nell'ufficio presidente (il cliente ha sempre ragione!).

Il presidente della banca le chiese quindi quanto voleva versare e lei disse "165.000 dollari" e buttò la borsa sulla sua scrivania. Il presidente fu, chiaramente, curioso di sapere come aveva fatto ad
ottenere tutto quel contante, così glielo chiese: Signora, sono sorpreso di vedere che Lei si porta appresso tutto questo contante. Come ha fatto ad ottenerlo?".

La vecchia signora rispose: "Ho fatto delle scommesse".

Il presidente le chiese ancora: "Scommesse? Che tipo di scommesse?"

La vecchia signora rispose: "Per esempio, scommetto 25.000 dollari che le sue palle sono quadrate"
"Ah!" rise il presidente "E' una scommessa stupida. Lei non potrà mai vincere una scommessa di questo genere!"

La vecchia signora lo sfidò: "Allora, accetta la mia scommessa?"

"Certo" disse il presidente "Scommetto 25.000 dollari che le mie palle non sono quadrate!"
Allora la vecchia signora disse: "Dato che si tratta di un mucchio di denaro, posso portare con me il mio avvocato domattina alle 10 come testimone?"

"Certo!" disse il fiducioso presidente.

Quella notte, il presidente era veramente nervoso a causa della commessa e passò un sacco di tempo davanti allo specchio a controllare le sue palle, girandosi a destra e a sinistra continuamente.
Le controllò con attenzione finché non fu sicuro che non era assolutamente possibile che le sue palle fossero quadrate e che avrebbe vinto la scommessa.

Il mattino dopo alle 10 precise, la vecchia signora fece la sua comparsa con il suo avvocato nell'ufficio del presidente. Presentò l'avvocato al presidente e ripeté la scommessa: 25.000 dollari che le palle del presidente sono quadrate!"

Il presidente accettò di nuovo la scommessa e la vecchia signora gli chiese di abbassare i pantaloni, così tutti avrebbero potuto vedere.

Il presidente accettò. La vecchia signora scrutò attentamente le palle e poi gli chiese se poteva toccarle. "Va bene, in fondo 25.000 dollari sono un sacco di soldi, quindi credo che Lei debba essere
assolutamente sicura."

In quel momento, egli notò che l'avvocato stava silenziosamente sbattendo la testa contro il muro.
Il presidente chiese alla signora: "Che diavolo ha il suo avvocato?"

Ella disse: "Niente, a parte il fatto che ho scommesso con lui 100.000 dollari che alle 10 di stamattina avrei avuto nelle mie mani le palle del Presidente della Banca del Canada".

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categoria: Barzellette » dal medico

Un contadino va dal dottore per una visita. Il dottore, trovandolo
particolarmente stressato, gli chiede come va con sua moglie, dal punto di
vista sessuale.
- Beh all'inizio andava bene, ma da un po' di tempo non facciamo piu'
nulla.
- Ma perché? Non ne sente più il desiderio?
- Diamine, si che lo sento! Delle volte, quando sono sul trattore, mi
viene
una voglia irrefrenabile, ma quando torno a casa sono ormai stanco e tutto
finisce li'...
- Scusi, faccia cosi': quando va per campi porti con se' il fucile e
quando
le viene voglia, spari un colpo in aria per segnalare a sua moglie che e'
il
momento giusto, e lei le correrà incontro.
- Vabbe', ci provero'.
Qualche mese dopo il contadino torna dal dottore e questo gli chiede se
ha
seguito il suo suggerimento.
- Si, le prime volte tutto bene: io sparavo, lei arrivava e...
consumavamo
- E poi?
- Poi hanno aperto la stagione della caccia e chi l'ha vista più mia
moglie?!!


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