Frasi.Net
       

Tu sei qui: Frasi.net » frasi » cerca » fredda

Cerca fredda nelle frasi

archivio frasi | autori | classifiche | commenti | cerca | scrivi frasi

Sono presenti 960 frasi. Pagina 9 di 48: dalla 161a posizione alla 180a.

Criteri di ricerca



 
categoriaqualsiasi












 
qualsiasi
 
qualsiasi
 
giornoqualsiasi































 
mesequalsiasi












 
annoqualsiasi

























stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Bluff

E' inutile! Se non sai bluffare è inutile che giochi a poker! Guarda Carlo! Sono due ore che ha la stessa espressione... freddo... impassibile... non si capisce mai cos'abbia in mano... non è vero Carlo? Diglielo tu!
Carlo?
Carlo?
CARLOOOOOO!!!

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

In una fredda giornata invernale, una bellissima ragazza dalle forme giunoniche entra in farmacia, si toglie il cappotto, sale sulla bilancia e inserisce una moneta da 500 lire nell'apposita fessura. Lancia un'esclamazione di stupore, scende dalla pedana, si toglie le scarpe, risale sulla bilancia, mette la moneta e si pesa di nuovo. Sbuffa un'altra volta, scende dalla bilancia, si toglie la giacca, risale sulla pedana, ma si accorge di non avere più monete da 500 lire. "Non si preoccupi signorina, " - esclama il farmacista con occhio eccitato, "ho giusto qui un sacchetto di monete da 500 lire e non so proprio cosa farmene!".

stelline voti: 26; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Questa vita mortal, che 'n una o 'n due


Questa vita mortal, che 'n una o 'n due
brevi e notturne ore trapassa, oscura
e fredda, involto avea fin qui la pura
parte di me ne l'atre nubi sue.

Or a mirar le grazie tante tue
prendo, che' frutti e fior, gielo e arsura,
e si dolce del ciel legge e misura,
eterno Dio, tuo magisterio fue.

Anzi 'l dolce aer puro e questa luce
chiara, che 'l mondo a gli occhi nostri scopre,
traesti tu d'abissi oscuri e misti:
e tutto quel che 'n terra o 'n ciel riluce
di tenebre era chiuso, e tu l'apristi;
e 'l giorno e 'l sol de le tue man sono opre.

Giovanni Della Casa - tratto da Rime

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » dal medico

Il medico della mutua effettua tutte le sue visite molto alla "buona". Un giorno si reca da un suo paziente e fortunatamente trova la moglie in cortile, s'informa sullo stato del suo paziente, e la moglie: "ha freddo ai piedi..". Il medico risponde "..e le metta una coperta signora! Ripasso domani e gli faccio una bella visita!" Dopo tre settimane il medico passa per caso da quelle parti e trova ancora la moglie fuori casa: "'giorno signora, coe sta oggi suo marito, sa..lo visiterei ma sono di corsa..", e la moglie: "eh,..ha caldo ai piedi dottore.." ed il medico spazientito: " e le tolga la coperta signora! Passo domani a visitarlo!" Dopo un mese, solita scena: " Signora buongiorno, e mi dica, come sta suo marito?" "Eh, è morto dottore!". Il dottore: " Mi dispiace signora, ma la scienza ha fatto tutto quello che ha potuto!!".

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » dal medico

Si presenta dal medico una coppia di coniugi anziani. Il marito si spiega con una certa timidezza: - Vede dottore... Quando faccio l' amore con mia moglie mi succede una cosa molto strana... - Su su, mi dica pure! - Beh ecco... una volta che lo faccio sento un gran caldo, la volta dopo sento un gran freddo, quella dopo caldo ancora... - Ma questo è davvero molto strano! E la moglie si intromette: - Strano un par di palle! E' che lui scopa solo due volte all'anno, a Ferragosto e a Natale!

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

C'e' un bambino poverissimo che abita al limitare di una grandissima tenuta di una famiglia ricchissima, d'inverno soffre il freddo, la fame, vive di quel che puo'. Nella famiglia ricchissima invece c'è un bambino bello, paffutello e soprattutto che può fare quel che gli pare. Un giorno s'incontrano e quello ricco decide di fare valere la sua superiorita': "Sai io ho una tenuta grandissima, servitori dappertutto e qualsiasi cosa io voglia, anche da mangiare, me lo portano subito!". "Si', ma io ho una cosa che tu non hai!". "Io tutti gli anni faccio un viaggio in un posto diverso del mondo e ci rimango per un mese e mi diverto un mondo!". "Si', ma io ho una cosa che tu non hai!". "Io ho tutti i giochi più divertenti e più disparati di questa terra, non faccio altro che spassarmela dalla mattina alla sera...". "Si', ma io ho una cosa che tu non hai!". "ma cosa E' questa cosa? (esasperato)". "il cancro!".

stelline voti: 13; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Che stai?

Che stai? già il secol l'orma ultima lascia;
dove del tempo son le leggi rotte
precipita, portando entro la notte
quattro tuoi lustri, e obblio freddo li fascia.

Che se vita è l'error, l'ira, e l'ambascia,
troppo hai del viver tuo l'ore prodotte;
or meglio vivi, e con fatiche dotte
a chi diratti antico esempi lascia.

Figlio infelice, e disperato amante,
e senza patria, a tutti aspro e a te stesso,
giovine d'anni e rugoso in sembiante,

che stai? breve è la vita, e lunga è l'arte;
a chi altamente oprar non è concesso
fama tentino almen libere carte.

Ugo Foscolo

stelline voti: 7; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » uomini e donne

Due giovani, freschi sposi, tornano dal viaggio di nozze e si insediano nella lussuosa villa acquistata per loro dalle rispettive famiglie. La governante, per festeggiare il loro arrivo, prepara una cena sontuosa, ma gli sposi rimangono chiusi nella loro camera e la cena si fredda.Il mattino dopo la governante prepara una splendida colazione, ma di nuovo i giovani coniugi non scendono ne' per consumare la colazione e neppure l'ottimo pranzo preparato loro qualche ora dopo.Durante il pomeriggio la governante è intenta a preparare una torta quando la sposina si affaccia in cucina e, vedendo la deliziosa torta, esclama: "Che bello!Giovanna, tu sì che sai cosa mi piace tanto!"-"Certo che lo so. Pero', cara, qualche volta devi pur mangiare!"

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

1944, una camionetta con militari tedeschi sta percorrendo a velocità elevata una stradina di campagna quando ad un incrocio, si trova davanti un carretto trainato da un somaro carico di animali e verdure. Il cozzo e violentissimo, l'ufficiale tedesco salta giù dalla camionetta e visto il cane con le budella fuori, estrae la pistola e lo finisce. Il maiale sta strillado dal dolore, di nuovo, l'ufficiale estrae la pistola, - non posso vederti soffrire cosi'- e fredda l'animale. E'ora la volta del somaro, agonizzante al lato della strada, -povero animale!- Pum, e fa secco pure il somaro. Il contadino che guidava la carretta giace con le ossa rotte coperto di sangue al ciglio del fosso, l'ufficiale si avvicina e...saltando in piedi, il contadino esclama: -Mai stao cosi' bene in vita mia!!-

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Una coppia di anziani coniugi va dal dottore. Il marito, molto timidamente, dice: "Dottore, quando faccio all' amore con mia moglie mi succede una cosa molto strana...". "Mi dica pure!". "Beh ecco... una volta che lo faccio sento un gran caldo, la volta dopo sento un gran freddo, quella dopo caldo ancora...". "Ma questo è davvero molto strano!". E la moglie si intromette: "Strano un par di palle! E' che lui scopa solo due volte all'anno, a Ferragosto e a Natale!"

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

In un ristorante: Cliente: " Cameriere, vorrei del caffè freddo, delle patatine bruciate e un hamburger che sappia di legno": Cameriere: " Mi dispiace, signore, non serviamo questo genere di cibo".
Cliente: " Come no? E' esattamente quello che mi avete servito ieri"

stelline voti: 11; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

L'anguilla

L' anguilla, la sirena
dei mari freddi che lascia il Baltico
per giungere ai nostri mari,
ai nostri estuari, ai fiumi
che risale in profondo, sotto la piena avversa,
di ramo in ramo e poi
di capello in capello, assottigliati,
sempre piú addentro, sempre piú nel cuore
del macigno, filtrando
tra gorielli di melma finché un giorno
una luce scoccata dai castagni
ne accende il guizzo in pozze d' acquamorta,
nei fossi che declinano
dai balzi d' Appennino alla Romagna;
l' anguilla, torcia, frusta,
freccia d' Amore in terra
che solo i nostri botri o i disseccati
ruscelli pirenaici riconducono
a paradisi di fecondazione;
l' anima verde che cerca
vita là dove solo
morde l' arsura e la desolazione,
la scintilla che dice
tutto comincia quando tutto pare
incarbonirsi, bronco seppellito:
l' iride breve, gemella
di quella che incastonano i tuoi cigli
e fai brillare intatta in mezzo ai figli
dell' uomo, immersi nel tuo fango, puoi tu
non crederla sorella?

Eugenio Montale

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Un paesino qualsiasi del Sud Italia. C'e' un signore che beve da una fontana di acqua inquinata.Un altro tizio da una finestra poco lontana cerca di catturare la sua attenzione: "Ehi signore...eehheee!L'acqua non è potabile".Ma l'altro...niente, di nuovo gridando: "Signore!!L'acqua non è potabile!E'velenosa, starete malissimo!"ma l'altro niente!Allora(disperato): "Signore mi sente?L'acqua non è potabile!"e quello alla fontana(con accento milanese): "Ue'!!Cusa l'e' che vuoi?"e l'altro con accento marcatissimo: "Bevite chiano, che è fredda..."

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Un paesino qualsiasi del Sud Italia. C'e' un signore che beve da una fontana di acqua inquinata. Un altro tizio da una finestra poco lontana cerca di catturare la sua attenzione: - Ehi... signore... eehheeee! L'acqua non è potabile! Ma l'altro niente... di nuovo gridando: - Ehi! Scusi, signore, l'acqua non è potabile! E' velenosa, starete malissimo!! Ma l'altro niente! Ancora... (disperato) - Signore, mi sente? L'acqua non è potabile!! E quello alla fontana (con accento milanese): - Ue'!! Cusa l'e' che vuoi? E l'altro, con accento marcatissimo: - Bevite chiano, che è fredda...

stelline voti: 19; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » animali

Un pappagallo molto istruito viene lasciato da solo in casa mentre il padrone è a sciare durante le vacanze di Natale. Siccome fa un freddo tremendo e l'animale è abituato al clima tropicale, prende il telefono e ordina un'enorme scorta di gasolio. Tutto contento si gode il caldo e si rilassa nella sua gabbia. Finite le ferie il padrone ritorna, sente il caldo e immediatamente da la colpa al pappagallo: lo prende, lo porta in cantina, lo appende con tre chiodi al muro per le ali e per i piedi. Il pappagallo tutto sconsolato si guarda intorno e di fronte a lui vede un crocefisso: "Psst pssssst..." e Gesù risponde "si, dimmi " - "Hei, ma da quanto tempo sei appeso così??" _"Eeeeh... saranno circa 2000 anni..." _"Accidenti, ma quanto gasolio hai fatto fuori??"

stelline voti: 38; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore » lettere

Per Francesca Castellazzi - 29 Agosto 1900

Tante, tante cose ti vorrei dire che mi si affollano alla mente e mi gonfiano in cuore e che diventano fredde e sciocche nella carta.
Questo solo ti dico, che ti ho ancora e sempre dinanzi agli occhi, e ti accompagnano in ogni ora della tua giornata, e sento che mi manca la più cara e la miglior parte di me stesso.
Come hai fatto a prendermi così?
Quel viaggio che ho rifatto da solo, dopo averlo fatto insieme a te è stato una gran tristezza; ogni luogo, ogni pietra che abbiamo visto insieme mi ritorna dinanzi, e mi lega.
Le parole, gli atti, il tono della voce. Le parole che non dicesti e quelle che non osai dirti.
L'ombra che ti fuggiva nella fronte e gli occhi che guardavano lontano.
Ancora non mi dà pace di aver perduto questi giorni che avrei potuto passare ancora insieme a te, o vicino a te. E se non fosse la certezza di far pensare che son matto, farei il ballo del ritorno anche per un sol giorno. Beata te che sei così giudiziosa ed equilibrata!
Vedi che un po' d'equilibrio l'hai dato anche a me!
Però domani sera voglio essere a Milano, senz'altra dilazione e vuol dire che lontani per lontani guarderò almeno il posto dove ti vedevo passare dalla finestra.
Che sciocchezze, eh?
Ebbi la tua lettera come una carezza. Ma l'avevo aspettata tanto che sono andato ad aspettarla anche all'arrivo del corriere dall'Italia. Scrivimi al "Continentale" dal giorno del tuo arrivo.
Io non mi permetto di darti dei consigli, ma penso che se non potessi trovare l'alloggio per cui hai telegrafato, non sarebbe poi la fine del mondo se tu andassi all'albergo fin che avessi trovato di collocarti bene.
Ti bacio quelle mani che mi attirano e mi tengono stretto.
Addio.
Tuo Verga

Giovanni Verga

stelline voti: 7; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » uomini e donne

Anni della guerra fredda. Un Americano che soggiorna a Mosca per affari alloggia all'hotel Moska. Una sera, un po' annoiato, scende al bar e tenta di iniziare una conversazione con il barman. Dopo i primi bicchierini l'Americano inizia a parlare di liberta'. "Il mio paese è veramente la patria della liberta'. Una volta passeggiavo per Langley in Virginia, e non trovando dei bagni pubblici ho pisciato contro un muro, e non era un muro qualsiasi... era il muro della sede centrale della cia!". Il Russo replica: "Ma anche qui da noi c'è la stessa liberta'. Un giorno qui a Mosca, vicino a piazza Lubyanka, dovevo fare un bisogno grosso urgente e non essendoci dei bagni pubblici l'ho fatto contro un muro e non era un muro qualsiasi... era il muro della sede centrale del kgb!". "e non ti è successo nulla?" si meraviglia l'Americano. "Certo", risponde l'altro, "nessuno mi ha visto: non avevo abbassato i miei pantaloni..."

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette » animali

Due pulci, amiche di vecchia data, si incontrano dopo tanto tempo. Dice la prima: "Ciao bella, come va?".
"Ehhh, non troppo bene....etchhhuu.
Vedi, ho un brutto raffreddore".
"Mi dispiace e come mai sei ridotta cosí?".
"Vedi, io vivo nei baffi di un motociclista che va in giro senza mai mettersi il casco e quando lui corre io prendo freddo".
Allora la prima pulce le dà un consiglio: "Ma scusa, fai come me.
Io vivo nella peluria pubica di una bella bionda dove mi trovo benissimo".
La pulce ringrazia dicendo che seguirà il consiglio.
Passano i giorni e le due pulci si incontrano nuovamente: "Hei, come va?".
"Ehhh, non troppo bene... etchhhu.
Vedi ho sempre quel terribile raffreddore... etchuuu".
Allora la prima pulce chiede: "Ma scusa, hai seguito il mio consiglio?".
E la pulce: "Ma io cosí ho fatto.
Ho trovato un bella donna, mi sono insediata nei suoi capelli, poi sono scesa fino al pube dove vivevo comodamente...".
"E allora?". "Beh, all'improvviso... mi sono ritrovata nei baffi del motociclista!"

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Barzellette

Un tipo freddoloso defunte e la sua anima, monda di peccato, sale al cielo. Si trova così a battere i denti al cospetto di un sorridente e quanto mai paterno San Pietro. -In vita sei stato un esempio di probita'-gli dice il celeste custode-e percio' entra pure in paradiso… -Veramente-balbetta il neobeato-preferirei l’ inferno. -Ma che cosa dic? -Là c’e' caldo… -Ma si soffrono anche pene indicibili! -Non il freddo pero'…-dice tremando l’ anima pia. -e va bene-sospira San pirto-se proprio lo vuoi… e scaraventa il mancato elettonel buio profondo dell’ inferno. Subito dopo, pero', si pente di aver accondisceso a così assurda domanda condannando un giusto. Decide percio' di andarselo a riprendere e di strapparlo all’eterna dannazione. Scende fino all’inferno, ne schiude la porta e, restando sulla soglia si guarda intorno, in cerca dall’ anima benedetta. Non riesce a vederla ma ne sente all’improvviso la voce che sbraita: -La porta, maledizione!

stelline voti: 13; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

A Silvia

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d'amore.

Anche peria tra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovanezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

Giacomo Leopardi


1 ... 7 8 9 10 11 12 13 ... 48

 


Puoi eseguire la ricerca nel sito anche tramite Google:

Ricerca personalizzata


© 2000-2024 Frasi.net
Per contattarci o saperne di più sul sito vieni al CENTRO INFORMAZIONI

109 ms 03:01 22 112024 fbotz1