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CREPUSCOLO DI FINE NOVEMBRE

scuro e freddo nell'orizzonte
nel cielo pieno di nubi, nell'irreale silenzio
che arriva al cuore, le foglie morte
formano tappeti colorati,
che frusciano sotto i piedi,
in questo tempo malato della terra,
inondata dal covid, tra i malati soli
che hanno bisogno di respirare
tra caschi e tubi, con occhi spalancati
di terrore, senza poter parlare e coloro che
passano non rivedono le loro famiglie,
hanno solo Dio da chiamare.
Mentre noi che stiamo rinchiusi a casa
osserviamo l'autunno attraverso i vetri
divisi, lontani, come sospesi tra
un presente angoscioso,
rimpiangendo il passato,
sfiduciati verso il futuro.
Vivere in una zona, cosi detta rossa!
Pericolosa per le persone,
perchè troppi morti e troppi malati.
La natura nella sua tranquillità
sorprende, sconvolge, annienta,
appare tranquilla e sorridente,
come indifferente verso l'essere umano,
condannato a subire un virus micidiale
e strisciante, silenzioso come un killer
che colpisce all'improvviso.
Noi nella nostra solitudine, che serve
per sopravvivere in una umanità,
sguarnita, confusa, violenta.
Ascolto il respiro di Dio, che sussurra
attraverso la preghiera, il suo spirito
è vicino a noi. La preghiera è la potente debolezza di Dio
che smuove il suo cuore entrando nel nostro,
stringendoci a lui.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA lunedì 30 novembre 2020

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baci

baci

baci mai dati per vocali divulgati
abbracci mai avuti per mal dicenze
occhi distanti

no alla violenza sugli uomini buoni
daje dario desiglioli forza salvare l'arci camalli arci guernica arci brixton arci provinciale arci fuori orario arci locomotiva arci cuneo arci roma arci torino arci pikkia talpa e orologio potere al popolo imperia... rifondazione comunista... arci liguria arci nazionale

guido arci camalli

segnalata da guido arci camalli mercoledì 25 novembre 2020

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PROFUMO DI CASTAGNE

profumo di castagne arrostite
sul crepitio delle fiamme del camino
brillante nel semibuio, tra la tenue luce
che entra dai vetri di un pomeriggio
piovoso e nebbioso di novembre.
Il chiarore sembra fuggire veloce
come le nostre vite terrene,
momenti, attimi, istanti, che passano
senza che ce ne accorgiamo, perchè
noi ci sentiamo sempre gli stessi di sempre,
mentre viaggiamo verso una eternità sconosciuta,
con un fascino misterioso e infinito.
Ogni nuovo autunno, ci costringe a meditare
nell'oblio delle foglie che cadono,
nella silenziosa ambiguità dei colori sgargianti,
della natura che cambia.
Essenza di castagne che ricorda
la nostra infanzia accanto ai nostri cari
che non ci sono piu.
Sensazione, grazia, incanto di un tempo lontano
come attimo fuggente di luce prima della notte,
come momento brillante di un tempo che fù,
come emozione che avvinghia il cuore
riempiendoci di calore e amore.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA venerdì 20 novembre 2020

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Giorni randagi

Si rincorrono
lungo la strada.
Mi annusano, mi ringhiano
mi girano intorno,
mi lasciano solo
sotto la pioggia.
Scodinzolano, mi leccano
mi accompagnano verso sera.
Queste stagioni
questi miei giorni;
randagi per vocazione
dannati senza ragione

Michele Gentile

segnalata da Sara martedì 10 novembre 2020

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RICORDO DI UN AUTUNNO LONTANO

nel mio grembiule bianco
con un bel fiocco azzurro
posizionato sotto il mio mento,
la mia cartella colorata,
zompettavo sulle foglie cadenti
di un autunno lontano.
Amavo quel manto colorato e umido,
immergevo i miei piedi trascinando le foglie fruscianti
ed ecco venirmi incontro, le mie compagne delle elementari
sorrideva la nostra innocenza davanti la scuola,
corremmo al vicino negozio a comperare
cartocci di farina di castagne!
Profumo e gradimento di questa dolcezza
che sulla lingua diventava poltiglia,
bambine felici che si recavano a scuola
sotto gli umori autunnali,
mentre i maschi ci seguivano tirandoci le foglie morte.
E li cominciava la guerra con le foglie, tra risa e farina dolce
al suono della campanella entravamo in classe
accaldati, con le guance rosse, la bocca sporca di farina
e pezzetti di foglie secche tra i capelli.
Oggi in questo tempo infausto,
non si mangia piu per la strada, fuori la scuola
i bambini non conoscono la farina di castagne
vengono accompagnati dai loro genitori,
fermi come statue, timorosi, intimiditi
vediamo solo i loro occhi tristi...mentre una mascherina
gli copre la bocca e il naso.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA martedì 27 ottobre 2020

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