In questa categoria oggi sono state inserite 204 poesie.
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San Martino
La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
va per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.
Gira sù ceppi accesi
lo spiedo scoppietando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
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Ritratto dell'amata
Chiome d'argento fine, irte, ed attorte
Senz'arte intorno ad un bel viso d'oro;
Fronte crespa, ù mirando, io mi scoloro,
Dove spunta i suoi strali Amore e Morte;
Occhi di perle vaghi, luci torte
Da ogni obbietto disuguale a loro;
Ciglia di neve; e quelle ond'io m'accoro,
Dita e man dolcemente grosse e corte;
Labbra di latte; bocca ampia, celeste;
Denti d'ebano, rari e pellegrini;
Inaudita, ineffabile armonia;
Costumi alteri e gravi; a voi, divini
Servi d'Amor, palese fo che queste
Son le bellezze de la donna mia
Francesco Berni - tratto da Crestomazia italiana. La poesia, a cura di Giacomo
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Il Natale del 1833
Sì che Tu sei terribile!
Sì che in quei lini ascoso,
In braccio a quella Vergine,
Sovra quel sen pietoso,
Come da sopra i turbini
Regni, o Fanciul severo!
E fato il tuo pensiero,
È legge il tuo vagir.
Vedi le nostre lagrime,
Intendi i nostri gridi;
Il voler nostro interroghi,
E a tuo voler decidi.
Mentre a stornar la folgore
Trepido il prego ascende
Sorda la folgor scende
Dove tu vuoi ferir.
Ma tu pur nasci a piangere,
Ma da quel cor ferito
Sorgerà pure un gemito,
Un prego inesaudito:
E questa tua fra gli uomini
Unicamente amata,
Nel guardo tuo beata,
Ebra del tuo respir,
Vezzi or ti fa; ti supplica
Suo pargolo, suo Dio,
Ti stringe al cor, che attonito
Va ripetendo: è mio!
Un dì con altro palpito,
Un dì con altra fronte,
Ti seguirà sul monte.
E ti vedrà morir.
Onnipotente…
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Perché ti vedi giovinetta e bella
Perché ti vedi giovinetta e bella,
tanto che svegli ne la mente Amore,
pres'hai orgoglio e durezza nel core.
Orgogliosa se' fatta e per me dura,
po' che d'ancider me, lasso, ti prove:
credo che 'l facci per esser sicura
se la vertù d'Amore a morte move.
Ma perché preso più ch'altro mi trove,
non hai respetto alcun del mi' dolore.
Possi tu spermentar lo suo valore.
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Altissimu, onnipotente, bon Signore
Altissimu, onnipotente, bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore
et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo e'ne dignu te mentovare.
Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le tue
creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'a'i formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature da'i sustentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sor'aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa
et casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra
matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano
per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da te , Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra
morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po' skappare:
guai a cquelli ke morranno ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue
sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate e benedicete mi' Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.
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