In questa categoria oggi sono state inserite 175 poesie.
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Così piccoli
Pensiamo di essere chissà che /
Ci ergiamo una spanna ancor più su /
Guardiamo tutto e tutti con indifferenza /
Anche con supponenza, con arroganza /
I problemi non ci toccano /
Gli altri… poverini /
Fino a quando /
Qualcosa gira al contrario /
Guarda caso… tocca a noi, stavolta /
Non è possibile, non ci credo /
Perché a me? /
Ma è così , ed è bene farsene una ragione /
Ed ecco che il mondo si tinge di nero /
Colore finora sconosciuto /
O solo nella penna /
magari per scrivere cattiverie /
ma, se la scampiamo, /
tutto il male non viene per nuocere /
forse ne trarremo giovamento /
almeno nel cuore e nell’anima… /
macché! /
Tutto inutile /
L’ho sfangata, è stata solo una parentesi accidentale /
Immeritata /
Ma la dea bendata stavolta ha visto bene /
Mi ha graziato… /
Ed ecco che il fato si accanisce su un altro individuo /
Perché non può esistere sosta alcuna /
Ma è …un altro, non mi interessa. /
Il mio turno ormai è passato /
Torno alla vita mondana /
Alle feste, alle puttanate, al superfluo, all’inutile assoluto /
È bene che siano gli altri a pensare alle pene, ai dolori, /
alle traversìe, alla sfortuna… /
dedicata ad un amico che ha sentito l’alito della fine, ma troppo brevemente per apprenderne l’essenza… /
segnalata da bigbruno sabato 9 giugno 2007
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La sola ragione di essere
All'inizio ci pensavo,
ed era una follìa!
Credevo di aver risolto
perchè ormai non c'era più
e farsene una ragione era la soluzione,
non obbligatoria ma necessaria.
Poi il tempo risveglia il ricordo
e i sogni lanciano il sasso
nello stagno del pensiero.
Piccole onde lentamente
si muovono verso riva,
la raggiungeranno mai?
Li finiscono e nessuna torna indietro,
ma ormai il sasso è nel fondo.
Lo stagno è tornato piatto
ed il sogno svanisce
lasciandomi irrisolti molti pensieri
e l'uica ragione di essere ,
ora per me,
è la follìa
perchè è la sola cosa che mi aiuta a sognare
chi ormai non c'è più
e vorréi raggiungere
semplicemente lanciando un sasso.
memmedesimo - tratto da Birra in estremis
segnalata da Daniele venerdì 8 giugno 2007
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L' Dolc'e' Marronglacher'sì
Un Mònolit' roitàr t'sar
gulasc' intèrfòcìllàr,
et nanocur'musch ib'idem_impa'poc'chiàr!
Acuaì_obicéè pav'esàr sen'sibìlme'!n
léghis' st cr'ì sèé' mùghol'almè'n
sovié't et bèghèl sì 'è salv'avì
et quòtizàr ins'alù sal'vaslì.
In' intèrmèdìàr s'è'é n'ghìpp'
coll'ùs epente è ipp'
marronglacher'sì
com 'd'oppìò f 'u'marsì
né nan'o'curièé modìfich_
stass'i'=di magnìfich!
|
Et fant'astick l'é ciack norr'ì
ch' se eg'li mirì, morì!
|
il cat' ò abil s'interfocilll
e neo'nàtol' ogià repè 'ntechill!
U'm sillogìsm càmpar sintò'nià
l'è l cos'sòn n'simpa'tià.
sbevazzàn_nà lemo n'ade
s'inell' l'apil l'è ne gay par'adè
sù_spicànd pistrùl'
param' pè citrul'l!
Cavà l'è donat'ò
se l'error v'è omò
radà'ssè pil'umcà'nì
blàdy, com marìy s'èé cìn'_'cìn.
Beì'U'cs O!, el' a pull'égg
tut'vià sc'èm ch' vègg!!
(Il secondo componimento della raccolta di poesie l'Oste, introduce il successivo brano che da il nome all'intera opera.Queste rime hanno un particolare significato autobiografico riconducibili ai nomi di cr'i e s'inell che per l'autore rimandano a vivide esperienze di vita vissuta e delle emozioni puramente terrene. Speriamo che questi elementi vi possano appassionare e coinvolgere in attesa della prossima composizione.)
Xenoencologo - tratto da L'Oste
segnalata da xenoencologo mercoledì 6 giugno 2007
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A condannare un uomo alla solitudine non sono i suoi nemici ma i suoi amici.
segnalata da bloom mercoledì 6 giugno 2007
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Una volta toccato il fondo non si può far altro che risalire... ma io prendo la pala e comincio a scavare.
segnalata da bloom mercoledì 6 giugno 2007
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