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Certe amarezze scendono come la sera, anche su una giornata chiara.
L'uomo attento, non le confonda col momento, sono ombre dal passato che il cor per l'ultima volta hanno abbracciato.
Si grato e offri loro il tuo commiato, anche nel dolore hanno insegnato.
segnalata da marines venerdì 7 gennaio 2011
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Metamorfosi
La coppa piena di vino,
il purpureo velo che ti copre i seni,
tieni una colomba in mano eppur mi fissi ammiccante,
con eufemismo svanisce
quella pulzella che tanto amai,
per far posto ad una famelica arpìa,
truce e priva di torpore.
Accetto la metamorfosi con sdegno e mi trastullo.
segnalata da Falco delle Ardenne venerdì 7 gennaio 2011
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SORRIDO, MA…
Sorrido,
ma non mi sforzo:
forse perché
non meriti
il mio sorriso,
forse perché
non ti ammiro,
non ti valuto,
non ti giudico,
non sei degno
della mia stima.
Sorrido, ma…
Non mi sforzo…
Forse sarà
perché ho la dentiera.
Catello Nastro
segnalata da Catello Nastro giovedì 6 gennaio 2011
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I CAMPI DI GRANO
Estirpata la parassita gramigna,
purificato il terreno datore di vita,
germoglieranno e si svilupperanno
le spighe di grano indorate dal sole,
benedette dal Signore,
bagnate col sudore della fronte
dei laboriosi agricoltori
avvezzi solo a mangiare nel proprio piatto,
senza togliere il boccone di bocca
al bambino piangente che ha fame.
La superstite gramigna contrasterà
con l’elegante e bionda spiga di grano,
forse soccomberà all’ultimo gesto
del contadino con in mano la falce,
forse seccherà sotto i raggi
cocenti del solo d’agosto
mentre il profumo di pane
invade l’aria circostante l’aia
uscendo come incenso benedetto
dalla bocca del forno degli antichi avi.
E tutti – grandi e piccini –
sotto il verdeggiante pergolato
della casa di campagna
si ciberanno pensando agli antichi avi
che scacciarono i parassiti baroni,
come la gramigna dal campo di grano
indorato dal sole d’agosto cilentano.
Catello Nastro
segnalata da Catello Nastro giovedì 6 gennaio 2011
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BOTTI DI CAPODANNO 2011
Giovani scapestrati
sparano botti di Capodanno
sotto le finestre del Centro storico
della città capoluogo del Cilento,
ancora abitato da antichi vecchietti
al piano terra perché non hanno la forza
di salire le ataviche scale
di pietra non levigata
ereditata da antichi avi
che videro i moti del Cilento.
Rimbombano i botti,
ed il vecchio che ricorda
ancora lo sbarco degli Alleati,
sussulta nel letto tremante.
E i giovani scapestrati gioiscono
della loro barbarie quasi auspicando
il ritorno ad un mondo violento.
Catello Nastro
segnalata da Catello Nastro giovedì 6 gennaio 2011
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