In questa categoria oggi sono state inserite 175 poesie.
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per te amica mia
Sei arrivata all'improvviso-come l'arcobaleno dopo la pioggia-Come il sole dopo la tempesta-Come i petali di un fiore che si aprono al mattino-Con la tua semplicità-amore e solarità hai preso un posto nel mio cuore-sei ora più che mai unica nel tuo essere-Non credo sia solo un battito d'ali-ma un lungo volo nel corso della vita-un legame indelebile chiamato "AMICIZIA"
segnalata da maria martedì 5 luglio 2011
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solitudine
son triste e la mente vaga
mille pensieri mi invadono.
so di essere forte.......
ma l'angoscia mi assale.
vorrei averti
accanto,
poterti parlare e farmi ascoltare.
Invece rimango qui sola con questi pensieri
che prepotentemente invadono la mia mente
in questa lunga notte buia...............
segnalata da maria martedì 5 luglio 2011
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verità nascosta
nulla è più esplicito del tacito consenso seppur triste.
L'animo sorride nel tuo involucro rinsecchito
rimembrando un ieri non più di luce.
agopre - tratto da me medesimo
segnalata da agostino sabato 2 luglio 2011
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La vincita
E' strano!!!!
Per anni ho chiuso gli occhi sperando di vincere un terno all'otto.
Mi alzavo la mattina sforzandomi di pensare cosa la mia mente poteva ricordare....di quello strano sogno così incolore.
Ma in quella melma strana di cieli opachi.....i numeri non c'erano e nemmeno le parole.
In una notte serena e misteriosa....in un cielo di stelle canterine....sentii una frase appena sussurrata da una piccola fata solitaria, che volteggiando tra una stella all'altra....mise assieme più note musicali......e con aria un pò sopra le righe iniziò a cantar. " La ricchezza nel sogno non cercar, poichè l'amor nella tua vita reale è la vincita più bella che il sogno ti può donar" !
Infondo i numeri non erano mai stati il mio pezzo forte......li avevo sempre odiati nella vita, come avrei potuto usarli nella sorte?
E' strano....adesso faccio sogni sereni e tranquilli e guardando gli occhi di colui che mi ha regalato la sorte....vedo il cielo.....le stelle.......e l'universo e sono felice per questo mio tenero amore immenso!
segnalata da Laura giovedì 30 giugno 2011
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25 – LU TRATTORE
Quann’assero li tratturi,
li cafoni cchiù siuri,
pe’ la fatica sparagnà,
se l’aviano accattà.
Ma a li viecchi nun piacìa,
abbituati cu’ li vuoi,
ma a li figghi e li niputi,
lu trattori era piaciuti.
Nonnu Peppo, viecchio assaje,
c’avìa vennuto ‘nu pudero,
a la fera re lu toro,
s’accattao nu’ trattore.
Lu rialava a lu nipote,
ca senza legge o scrive,
l’avviao pe’ la via,
pe’ la scesa re la cullina.
Scacatiaro le jaddine,
quanno verero lu trattore,
ca’ fujenno a cienti all’ora,
futtette all’aria lu vuaddinaro..
Lu vicchiarieddo scunsulato
“Oje è ‘na mala jurnata!!!
La somma spesa è stata tanda,
ma forse era meglio ca’ ristava
rind’à la mmutanda!!!”
Catello Nastro
TRADUZIONE
Negli anni ’30 furono inventati i trattori, macchine agricole che potevano fare il lavoro di oltre cento braccianti. Nonnu Peppo, avendo venduto da tempo un podere, aveva dei soldi da investire e così pensò di acquistare un trattore per il nipote. Questi senza alcuna pratica, mette in moto ed investe il pollaio facendo strage di galline e buttando all’aria tutto il pollaio. Allora il nonno pensa che forse quei soldi era meglio che restavano nelle mutande. Era usanza, fino ad alcuni decenni fa, farsi cucire nei mutandoni una tasca chiudibile dove si conservavano le grosse cifre. Come una cassaforte, insomma!
segnalata da Lu trattore martedì 28 giugno 2011
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