VinoTipo piatto | Bevande | A base di | Uva | Persone | 4 | Note | - | Visite | 735 visite |
- Preparazione
- Utilizzare uva perfettamente matura e sana, pulirla, versarla nel mastello e pigiarla bene con qualsiasi mezzo pulito.
- Per la pigiatura usare una cassa stretta e lunga, bucherellata sul fondo e sulle pareti per far uscire il mosto appena spremuto.
- L'uva pigiata dev'essere messa nel tino lavato con acqua salata, sciacquato, risciacquato e fatto asciugare.
- Ma non riempitelo completamente, perché l'uva, fermentando, bolle e aumenta di volume.
- Sopra mettete una specie di reticolato di legno, mantenuto fermo da tre o quattro grosse pietre il quale serve per impedire che, durante la fermentazione, venga alla superficie il cosiddetto cappello del mosto, formato dalle vinacce.
- Il tino, pieno d'uva pigiata, deve rimanere in un ambiente dalla temperatura di 18-20 gradi, altrimenti la fermentazione non avviene.
- L'ambiente dev'essere anche perfettamente aerato, perché le esalazioni che emana l'uva in via di fermentazione possono essere molto pericolose.
- Finita la fermentazione (ve ne accorgerete dall'odore diverso e dal fatto che cessa il ronzio dell'ebollizione), si spilla il vino, facendolo uscire da un foro che si trova sul fondo del tino, e chiuso da uno zipolo che funziona da rubinetto.
- Il vino spillato va raccolto in fusti precedentemente ben lavati con molta acqua.
- Dopo aver spillato il primo vino, nel tino rimangono ancora le vinacce che trattengono altro liquido, quasi la metà di quello spillato.
- Per recuperarlo, sarebbe necessario poterlo torchiare, oppure si può ripiegare su un metodo più semplice.
- Aprite lo zipolo che si trova sul fondo del tino, e ogni quarto d'ora innaffiate con un innaffiatoio, per distribuire l'acqua in modo uniforme.
- Quest'operazione dev'essere molto lenta, affinché l'acqua impregni bene tutte le vinacce.
- Dal foro del tino deve uscire il vino rimasto, perché l'acqua sposta le vinacce, spingendo il vino verso l'uscita.
- Il liquido che zampilla attraverso lo zipolo ha stesso colore e sapore del vino già uscito.
- Non appena vi accorgerete che il che esce dal tino tende a diventare sempre più chiaro, sospendete l'innaffiatura.
- Con le vinacce sbriciolate (dopo 1 settimana di macerazione) si può ottenere il vinello, leggermente acidulo e poco alcolico, da consumare subito.
- Per l'imbottigliamento sono da preferirsi le bottiglie di vetro scuro che debbono essere pulite e asciutte.
- Si riempiono a metà d'acqua calda soda, si scuotono bene, introducendovi la spazzola lunga e stretta, si sciacquano con acqua pura e si lasciano scolare capovolte.
- I tappi debbono essere nuovi, di sughero morbido, non macchiato.
- Mai adoperare turaccioli vecchi che possono essere bucati e allora il vino si trasforma in aceto per colpa di quel filo d'aria che filtra attraverso i buchi.
- Oppure, i tappi usati, che hanno già subito l'azione dell'umidità, possono dare al vino un gusto di turacciolo ammuffito, molto sgradevole.
- Il vino può diventare aceto se: la cantina supera di 12 gradi di temperatura; il vino non ha almeno 9 gradi.
- Se il vino ha già sapore di aceto bruciare nel fusto dello zolfo.
- Per vini diventati filanti (trasparenti) mettere 1 bicchiere di alcool per ogni 100 litri di vino.
- Per vini torbidi o dal colore comunque alterato usare 6-8 g di bisolfito di potassa per ogni 100 litri di vino.
- Per correggere sapori di muffa e guasto usare farina di senape sciolta in acqua bollente: dopo 30 minuti togliere l'acqua, unire un po' di vino genuino e versare la pappetta nei fusti (10-15 g per ogni 100 litri di vino) e mescolare parecchie volte.
- Infine si consiglia di mantenere nelle botti un giusto livello, aggiungendo il vino necessario (in 1 anno una botte di 225 litri perde per evaporazione 13-15 litri il primo anno, 8-10 litri all'anno in seguito).
- Cin cin!
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